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Autore: IsTrue    17/08/2013    2 recensioni
Sono una sfigatella, ma una sfigatella di quelle serie.
Una di quelle sfigate che sono invitate alle feste e decidono di vestirsi elegante e poi arrivano alla festa e sono tutti in tenuta sportiva. Allora tu dici “mh forse è il caso che la prossima volta mi vesta in modo sportivo” e puntualmente alla prossima festa vai vestita sportiva e che succede? Volete indovinare? Si, sono tutti vestiti eleganti. Ecco io sono quel tipo di persona. Perché? Ah boh, non decido io della mia vita. Io vado avanti e basta. Mi alzo la mattina e vado in bagno, mi vesto e prendo la borsa, corro a casa di Mails e poi vado a scuola. Come se fossi un automa, un automa molto strano e socialmente abbandonato, ma vivo e non mi faccio troppi problemi su come dovrei farlo, non mi preoccupo della mia etichetta. Io sono così e chi non sta bene se ne può pure andare, giusto? Giusto.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Crack Pairing
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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I’m just trying to save the world from Fangirl arguments.
Indosso una testa di cavallo.

 
Sono una sfigatella, ma una sfigatella di quelle serie.
Una di quelle sfigate che sono invitate alle feste e decidono di vestirsi elegante e poi arrivano alla festa e sono tutti in tenuta sportiva. Allora tu dici “mh forse è il caso che la prossima volta mi vesta in modo sportivo” e puntualmente alla prossima festa vai vestita sportiva e che succede? Volete indovinare? Si, sono tutti vestiti eleganti. Ecco io sono quel tipo di persona. Perché? Ah boh, non decido io della mia vita. Io vado avanti e basta. Mi alzo la mattina e vado in bagno, mi vesto e prendo la borsa, corro a casa di Mails e poi vado a scuola. Come se fossi un automa, un automa molto strano e socialmente abbandonato, ma vivo e non mi faccio troppi problemi su come dovrei farlo, non mi preoccupo della mia etichetta. Io sono così e chi non sta bene se ne può pure andare, giusto? Giusto.



Sono in ritardo. Eh beh? Qual è il problema? Ora la gente non può nemmeno più essere in ritardo ci rendiamo conto dello schifo del mondo in cui viviamo se non abbiamo nemmeno più la libertà di vivere in ritardo?
Sto scappando e i capelli svolazzano intorno alla mia faccia come se non ci fosse un domani. Percorro un paio di isolati correndo. Voi direte: “ma non sei pazza?”. Beh si lo sono, considerando anche che sono andata a sbattere a una macchina parcheggiata sul marciapiede e che mi sono incastrata nel guinzaglio di un cane credo di essere davvero pazza. E se non sono pazza allora sono molto frustrata. Frustrata sessualmente e socialmente. Sono decisamente una pazza frustrata.
Nel mentre rimugino su questo problema sono già arrivata a casa di Mails (che poi già è una parola molto stupida considerando che ho corso per arrivare gia a casa di Mails, non so se capite. Probabilmente no). Suono e aspetto mordendomi il labbro. Ho fatto davvero troppo tardi. Il mio amico apre la porta e il suo profumo mi travolge. Ma perché questo coglione si fa il bagno nel profumo tutto il giorno? Ma manco vivesse con delle mucche e puzzasse di sterco e di facocero!
- Sei abbastanza sveglia per essere in piedi alle otto del mattino. - incalza.
Voi non lo avrete percepito ma in realtà sta cercando di farmi notare di essere in ritardo. Dovevo essere da lui mezz’ora fa. – Non guardarmi così la colpa non è la mia! – ribatto. Sono convinta di essere nella ragione, ho una scusa ragionevole.
Mails mi guarda e inarca le sopracciglia. Si sta aspettando una risposta ma io non ho intenzione di dargliela. Ora come ora, a distanza di dieci secondi, non mi sembra più di avere tra le mani una scusa convincente ma una gallina spelacchiata che gracchia a tutta forza (che poi le galline gracchiano? Ah boh).
- Non si caricava lo streaming della 2x01 di doctor who. – Lo so, lo so. Alla fine gli ho dato comunque la risposta ma che ci posso fare sono così.
Mails mi guarda un po’ poi alza le sopracciglia e scrolla le spalle. Ha capito che era un motivo serio.

Se vi state chiedendo com’è Mails, beh lui non è come me. Negativo. Assolutamente negativo. Lui sogna la popolarità e le belle ragazze anche se è intrappolato nel girone degli asociali. Per grazia di Dio con me. Credetemi ce ne stanno di peggio.
Se sono sicura? Oh certo, voi non volete passare il sabato sera a giocare a scacchi. Credetemi non volete. Per il resto Mails è un po’ come il Logan Lerman dei poveri e con ancora i capelli. E’ un tipo dolce che capisce quando hai il ciclo e si presenta a casa tua con il cibo cinese e in più non si vergogna di me, e già questo è tanto. Almeno lui non è scappato alla prima occasione come Billy Jay. Brutti ricordi.
Avevo all’incirca sette anni ed era appena uscito il primo libro di Harry Potter che logicamente avevo già comprato, sniffato a lungo e letto.
Ero talmente tanto ossessionata da quel libro che mi ricordo di aver preso un ramoscello e aver fatto finta fosse la mia bacchetta. Sta di fatto che quel giorno, con lo zaino in spalla e i capelli marroni racchiusi in una coda stavo entrando nell’atrio della scuola e facevo finta di lanciare maledizioni a destra e a sinistra con il mio ramoscello soffiando un qualcosa che doveva essere a un expelliarmus ma che era più simile e unespelialmuf causa i miei mancati denti davanti.
Ora immaginatevi questa scena: una bambina senza denti davanti, occhi chiusi, bastoncino alla mano e mente concentrata a evocare un incantesimo con i fiocchi e poi immaginatevi Billi Jay. Questo bambino con più pancia che sostanza che corre, mentre il suo zaino blu gli salta dalla parte sinistra della schiena a quella destra, buttarsi di pancia addosso a questa bambina. E ora immaginate la bambina che si rialza e scopre che la fonte del suo potere, che la sua bacchetta magica è spezzata. A vostro indiscreto parere cosa pensate possa fare la bambina? Che corra via piangendo e imprecando? Beh io non ho fatto questo, no no. Mi sono ricomposta e lentamente, con il fuoco negli occhi, mi sono avvicinata a questo bambino e ho iniziato a prenderlo a pugni e a calci e la mia giustifica davanti la preside è stata “aveva rotto la mia bacchetta!”. Molto divertente se non fosse che Billy Jay da quel momento scappava piagnucolando ogni volta che mi vedeva a ricreazione.

Ritornando a noi. Ci siamo io e un Logan Lerman assonnato che camminiamo svogliati sul ciglio della strada. I bambini delle elementari si rincorrono per strada e i venticinquenni fanno la loro corsa mattutina. Insomma una mattina come le altre. Fino a quel momento.
- Sai che giorno è oggi? – Mails alza lo sguardo dalle sue convers rosse e si gira con totale indifferenza, come se lo facesse sempre.
Aspettate un momento: lui lo fa sempre. Sono sconvolta.
- No non lo so, illuminami mio calendario. – rispondo svogliata. – Oggi è il giorno della foto. – dice. Cazzo lo sapevo che non dovevo svegliarmi quella mattina! Io ci avevo provato. “mamma ti prego oggi a scuola no” e lei avevo detto “Amber vivi la tua vita e affronta quella scommessa.”
Scommessa? Mh…
- Quale foto? Quella di Katie Benson nuda alla festa di Darren? – Facciamo tutti finta di non saperne niente. – Sai a quale foto mi riferisco! – Cazzo. Cazzo. Cazzo. Cazzo. – Quella dell’annuario, Amber. La foto nella quale ti travestirai da cavallo. – mi risponde.
Ihihihihihih.
- Senti mi dispiace ma non puoi davvero farmi fare una cosa del genere. – mentre parlo agito le braccia e gesticolo spesso. Magari per pura fortuna gli metterò un dito nell’occhio e lui dimenticherà tutto. – Era una scommessa stupida… – continuo. - …sapevamo tutti e due che Sherlock non si sarebbe mai dichiarato a Jhon! Okay che ormai la Johnlock per vari motivi è canon ma ciò non vuol dire che Moffat ha capito realmente quanto quei due personaggi si amino. – Chi cazzo obbligherebbe  la sua  migliore amica, non che unica, a mettersi una maschera da cavallo il giorno della foto! E’ assurdo.
Sbuffo. –E invece la metterai perché io ho deciso così. – Con il mento in fuori e la pancia dentro Mails si allontana a grandi passi. E’ alto almeno dieci centimetri in più grazie alla contentezza che prova nell’immaginarmi indossare una testa di cavallo. Ragazzi mai fare scommesse con dei cretini che prendono sempre tutto sul serio, mai.
Inizio ad allungare il passo anch’io e finalmente varco la soglia del portone della scuola. Non sono pronta per quello che sta per accadere. Non lo sarò mai.

- Un bel sorriso! – Capelli biondi, occhi nocciola e viso nascosto dietro una fotocamera, quello che ha appena parlato è il fotografo della scuola.
- ihihihihihihihih – mugugno.
Mails me la pagherai e come se me la pagherai.







 







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Il titolo della storia è tratto da una canzone di Kimmi Smiles, una youtuber australiana che fa video di cover, nel caso voi vogliate dare un’occhiata al suo canale eccolo qua http://www.youtube.com
/user/kimmitalks?feature=watch

  
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