Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: malandrina4ever    17/08/2013    12 recensioni
Ha sei anni Remus e non ha bisogno del calendario lunare: lui è il bambino che sa cosa accadrà nel cielo e lo sa davvero, in un modo inspiegabile e misterioso, fatto di pelle che brucia e si tende, mentre ogni osso del corpo spinge per uscire.
Genere: Angst, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Remus Lupin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Non scrivevo su HP da, da. Non mi ricordo nemmeno da quando. E non è come se io avessi scritto questa cosa volontariamente. E' una lunga storia che ha a che fare con la simpatica Somo e questo suo metodo aggressivo e coercitivo e vagamente minaccioso per far passare il blocco della fanwriter. Non ho nemmeno ben capito se con l'altra persona su cui l'ha sperimentato ha funzionato e non ho nemmeno ben capito perchè ho accettato questa cosa, se perchè mi manca il fandom di HP o se è stato perchè era tardi ed avevo sonno. La seconda, in effetti.


CHOCOLATE MOON



Remus le chiamava Lune Piene ed erano deliziose.

Raggiungevano a malapena la grandezza di una pallina da tennis e non erano mai perfettamente sferiche, non quelle preparate da lui almeno.

La polvere di cocco le rendeva dello stesso colore della luna e Remus non si era mai chiesto se tutti in famiglia le chiamassero così per via della somiglianza con il satellite o semplicemente perché sua madre le preparava solo una volta al mese, quando la luna era piena.

A dire il vero Remus aveva cinque anni ed una parte di lui era fermamente convinta che se sua madre si fosse dimenticata di preparare quei dolcetti, la luna per quel mese sarebbe rimasta uno spicchio luminoso.

Sbagliava, naturalmente.

Ma se qualcosa laggiù sulla terra avesse potuto cambiare la luna, quello sarebbe stato l'odore di cocco e cioccolato e qualcos'altro di indefinito che gli entrava nelle narici quando la signora Lupin tirava fuori le Lune Piene dal forno. Quel profumo e i gesti lenti di sua madre sarebbero bastati a trasformare quella piccola sfera lucente nella notte, Remus ne era sicuro.

Gli altri bambini, quelli che vivevano proprio in fondo alla strada, e persino la figlia del signor Smith, che l'anno dopo sarebbe andata ad Hogwarts e sembrava sapere sempre tutto, non facevano molto caso alla luna.

Non sapevano mai quando sarebbe stata piena, se non nel momento in cui alzavano gli occhi al cielo e la vedevano splendere lassù, in tutta la sua interezza; e non sapevano nemmeno che se una volta al mese era così grande e bella, era solo perché la sua mamma aveva trovato il tempo, anche quel mese, di passare qualche ora in cucina.

Suo padre trovava abbastanza normale che la maggior parte dei bambini non si preoccupasse troppo degli affari della luna, dato che essa distava dalla terra 384, 483 km -quando pronunciava il numero il signor Lupin assumeva sempre un tono lievemente compiaciuto, come in effetti faceva ogni volta in cui esponeva con estrema precisione qualche dato. Remus non sapeva come suo padre riuscisse a ricordare così tanti numeri e così tanto difficili; a dirla tutta Remus non aveva la più pallida idea di quanto fossero 384,483 km, ma gli pareva d'aver capito che fossero tanti.

Eppure, quando affondava i denti nella pastella morbida ricoperta di cocco e il cioccolato caldo colava ovunque e gli riempiva la bocca, 384,483 km non sembrava poi qualcosa di particolarmente importante.

E Remus lo sapeva sempre quando c'era la luna piena, perché il profumo inondava la casa, il cioccolato caldo macchiava le labbra di tutti e sembrava che le stanze fossero un po' più calde.

E il petto di Remus si gonfiava leggermente, proprio come quello di suo padre nel pronunciare i dati, quando, ancora con le labbra marroni, diceva agli altri bambini che la luna quella sera sarebbe stata piena. Nessuno era particolarmente interessato alla cosa, ad essere sinceri, ma prima che ricominciassero tutti a correre e giocare, qualche occhiata ammirata nella sua direzione la coglieva, perché lui era il bambino che sapeva quello che sarebbe successo nel cielo.


Non c'era proprio niente di magico in quello, Remus ora lo sa fin troppo bene, che di calendari e fasi lunari è piena la sua routine.

Ha solo sei anni, ma suo padre gli ha spiegato ogni cosa per filo e per segno, con tanto di dati -ma quel tono compiaciuto Remus non gliel'ha sentito mai più.

Alla luna non importa poi molto di cosa fa la Signora Lupin nella sua cucina – Remus non sente quel profumo da quasi un anno, ma la luna ha continuato ad essere piena ogni mese, proprio ogni singolo mese.

Ha sei anni Remus e non ha bisogno del calendario lunare: lui è il bambino che sa cosa accadrà nel cielo e lo sa davvero, in un modo inspiegabile e misterioso, fatto di pelle che brucia e si tende, mentre ogni osso del corpo spinge per uscire -ed esce sempre qualcosa alla fine.

Riesce sempre ad uscire e non è magico nemmeno questo, perché la magia non può avere nulla a che fare con tutto quel sangue e gli occhi che si annebbiano e i denti che dolgono sin dal primo mattino, mentre la testa martella e il cuore gli salta nel petto.

Remus sa sempre quando c'è la luna piena, ma quella che viene strappata dai denti ora è la sua pelle e quella sostanza calda e vischiosa che gli riempie la bocca non sa di cioccolato.











   
 
Leggi le 12 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: malandrina4ever