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Autore: YlariaJongIn    18/08/2013    4 recensioni
Versione di Kai dal parrucchiere con due vecchiette venete,Teresa e Checca
Genere: Comico, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kai, Kai, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hairdresser Vers 2 Dialetto Veneto :

Mentre godevo a eseguire lo shampoo a Kai, entrò nel negozio con la grazia di un elefante una Signora di una certà età di nome Teresa (una vecchiaccia contadina) che disse: "Buongiorno Tosetta! Voria farme un fià la piega dei cavei perché i me sta mal…e go da andar dopo dal dottor…Te me fa in drio man? Fame un piaser! "

Un po’ disturbata dalla vecchiaccia risposi con un sorrisetto falso: "Si si, va bene, si accomodi un attimo nel salottino, che intanto finisco il ragazzo qua."

Difatti, Teresa si accomodò, continuando a fissare il ragazzo, con aria da estraneo.

Dopo 10 minuti, arrivò un’altra veccia chiamata "Checca" assieme alla sua nipotina di nome Stefania, che ormai conoscevo da più di un anno.

"Buongiorno! Ahh si tu sol a far i cavei? Non le Ketty?"

"Nono, signora Francesca, Ketty è andata ad un corso d’aggiornamento e quindi per qualche oretta non può essere qui. Per il momento gestisco io il salone. Comunque di che cosa ha bisogno? Così vediamo subito se posso inserirla nella lista di oggi." Risposi bloccando il splendido lavoro che stavo eseguendo con tutto il piacere possibile, arrivando dritta al balcone.

"Me fia m’ha mandà con la nevoda a farghe una s puntatina ai cavei. Posso tu farghei? A tu un fià de tempo?" Si espresse con il tono della voce alta, quasi per far capire che ciò che stava dicendo fosse un obbligo e non una scelta.

"Sisi, signora, guardi si accomodi anche lei un secondo con Stefania, così finisco il ragazzo qui, non manca molto." Conclusi con un gran sorriso, cercando di non far capire che ero davvero scocciata.

Ritornai alla mia postazione rifinendo il taglio di Kai, scusandomi per tutti questi imprevisti.

"I’m very sorry"

"No no, no problem." Rispose rimanendo perfettamente tranquillo e immobile

Tutto ad un tratto, le due vecchie si misero a ciacolare tra di loro con la nipotina di tutta la storia della loro famiglia o di news del telegiornale, che personalmente non mi interessavano per niente, specialmente in quell’ occasione speciale con il bonazzo asiatico in salone.

"A tu finio a far sto cinesin?" Disse Teresa interrompendo la conversazione tra me e lui.

"Si, non manca molto, comunque non è un cinesin, ma un coreano"

"Coreano? Eeee coreani ..tutti compagni le…tutti con gli occetti da cinesin" Commentò con disapprovazione nei suo confronti.

"Ma no dai, sono diversi Teresa" Dissi guardando dritto negli occhi il bel ragazzo, che appena vide ciò, mi fece un mezzo sorriso, per far intendere che aveva compreso, ma che per poco non mi fece svenire, per colpa della sua infinita bellezza.

"I coreani..Le quei che barufa sempre…fan guerra.." Aggiunse Checca sempre con il timbro della voce alta, perché non ci sentiva molto bene.

In quel momento pensai: "Brutta vecchia di M** sta zitta e fatti i c*** tuoi…e anche tu sorda, guarda tua nipote che le una cessa di prima categoria…smettila di offendere il pezzo di figo."

Ma dopo tutto ero una parrucchiera, non avrei mai dovuto rispondere in quella maniera alle mie clienti, altrimenti Ketty mi avrebbe strangolata e io non avrei mai potuto rivedere la "luce dei miei occhi", perciò continuai a sorridere e a terminare il mio lavoro facendo finta di niente.

"Eee Beo ti si furbet ti moro!" Continuò imperterrita la signora Teresa, avvicinandosi al ragazzo.

Kai immediatamente si voltò verso di me incuriosito dicendomi: " What she..? I don’t under stand"

Non riuscì nemmeno ad aprir bocca, che fui interrotta per la centesima volta ormai, dalla simpatica vecchiaccia che continuò dicendo: " EEE WHAT?! Voi altri vegni in Italia a portar via e nostre tosette. Avè l’occio longo. Go capio mi."

"Sorry..I…" disse Kai guardandomi negli occhi con un l’espressione del suo viso vista dall’alto molto carina e dolce, che mi fece imbarazzare tantissimo da diventare tutta rossa.

Subito dopo avvicinai il mio viso al suo, traducendogli in inglese tutto ciò che aveva detto la vecchiaccia irritattrice.

"Però parla ben in inglese il cinesin" Commentò Francesca, parlando sopra alla mia voce.

"Eee inglese san tutti…ma te sa tu ti?"

"Noo, mi ormai son vecia per quel..Cossa vutu che sappia ormai…Me nevoda a sa…le studia a scuoa…lori san ben"

Intanto che continuavano a discutere riguardo le scuole, terminai la mia traduzione e gli chiesi gentilmente: "Do you want coffee?"

Kai ancora in preda dalle risate, mi rispose: "Yes, sure. I like very much coffee. Thanks"

Così che continuando a girarmi una ciocca di capelli mi diressi verso il magazzino, evitando in tutti i modi di chiedere alle vecchiaccie se avessero piacere anche loro di bere un caffè.

"Picoa! Cossa a tu dit al cinesin?" Chiese Francesca bloccandomi

"Se vuole un caffè. Ne volete anche voi uno?" Domandai obbligatoriamente.

"Si, si. Anca Teresa lo vol." Commentò quella più simpatica e meno offensiva, anche se urlava al posto di parlare come una persona normale. Sinceramente non ero sicura se fosse diventato sordo anche Kai.

"Eeee cossa vutu che le capisca lo del caffè nostro. El vede color marron el pensa che sia Coca Cola" Disse ridendo Teresa, dopo aver sentito tutto il discorso.

Non risposi, ma preferì andare nel magazzino ad effettuare i 3 caffè, un po’ offesa, anche se non era rivolta a me.

"Vecchia di m***, non vedo l’ora che esci dal negozio, anzi speriamo che la prossima volta che venga, tu non ci sia." Commentai acidamente a bassa voce, in modo da non far sentire ciò che dicevo.

….

Terminata la preparazione, uscì con il vassoio in mano e offrì molto velocemente lo zucchero e il caffè alle vecchie e poi molto lentamente al ragazzo, con in più una salvietta per evitare di sporcarsi.

"This is for you, Kai." Dissi immersa completamente nel suo sguardo.

"Thank you"

"Do you like..?"

"Yes, I like it so much. Is better than Corea" disse prima ancora che finissi la domanda.

"Buono? Oh really? Because Italy is Italy" Risposi con una certa convinzione, facendolo ridere.

Quanto era meraviglioso quel sorriso…Lo adoravo quando sorrideva…era così spontaneo..non era per niente falso…lo faceva perché davvero gli faceva ridere…

"A tu vist che le capise le robe bone?" Domandò Checca a Teresa.

"Eh si ciò, ta rason. Dai dai! Non te ga ancor finio? Che ven casa me omo che go da farghe da magnar, che le massa tardi se no."

"Eee anca mi go da parecciar a toa perché vien me fia e me fiol a magnar a go da portar a casa a tosetta" Dissero in modo deciso e impaziente.

Ancora? Cosa han da rompar ancora ste vecie? Pensai tra me e me, mentre aspettavo che finisse il caffè.

Improvvisamente entrò anche Maria, una handicap in carrozzella che veniva a farsi le menches e la piega dopo una ventina di giorni circa.

"Buongiorno Signora Maria"

"Buo..n..Giorn..o" Contraccambiò con molta fatica.

"Varda varda che le arrivada..la Marietta…Come sta tu ben?"

"Sisi"

"Eee poretta, non sta ben, non ga tutte le fassine a covert …poretta…me fea pena…" Disse Checca

"si, poretta…" confermò anche Teresa.

"Scusami, dovresti prendere un appuntamento giusto? Arrivo subito." Dissi accorgendomi finalmente della sua attesa di fronte al balcone.

"Ok eccomi qui…Quando ti andrebbe bene? Domani sulle 4 e mezza?"

Rispose solamente annuendo.

"Perfetto! Allora ci vediamo domani alle 4 e mezza. Stammi bene! Ciao " Terminai con un gran sorriso, facendola sentire a suo agio.

Successivamente ritornai alla mia postazione, pulendo tutto per bene, naturalmente togliendo mantellina ed asciugamano al ragazzo e accompagnandolo in cassa.

"Please, come with me"

"Ne"

Compilai velocemente la ricevuta, facendogli un piccolo sconto, dato che era la prima volta che veniva, anche se in realtà c’erano altri validi motivi per averlo fatto.

"Are 18 euros"

"Ok" Rispose con un mezzo sorriso.

"A tu vist Checca che bel fiol che le? Le anca alt!" Disse Teresa con un certo interesse.

"Si, se bel per queo. I varda se vesse qualche ano de manco ghe faria il fil"

"E mio mario non ghie mai stat così bel. Ghie proprio bel. Varda che bea schiena chel ga."

"Picoa!" Mi chiamò Checca con la sua voce stridula.

"Si signora Francesca (cosa vuole sta vecchia adesso! Ho finito il cinesin…)

"A tu ciolt il numero del telefonin del tosat? Non se fa scampar una roba del gener"

Tutto ad un tratto mi misi a ridere, senza aver risposto alla sua domanda. Ero abbastanza imbarazzata e avere gli occhi del ragazzo in questione puntati addosso non era di certo facile.

Cercavo di non soffermarmi più di tanto sul suo aspetto, prendendo il cellulare nuovo di zecca della Samsung e rimanendo impalata, sperando avesse capito ciò che intendevo che facesse.

Anche lui al momento si imbarazzò, ma poi , me lo prese di mano e digitò il suo numero e lo salvò direttamente sulla rubrica.

Rimasi scioccata, come caspita aveva fatto a capire l’ italiano? Assurdi sti coreani! Però allo stesso tempo, ero davvero felice di avere il suo numero. Non so se avrei mai avuto il coraggio di parlargli, ma averlo era già un passo enorme per me.

"Tomorrow send me a message. Ok?" Domandò con aria impaziente.

"Sure" Risposi ancora del tutto intontita

"Eee adess che val via cossa vardemo noe altre vecie?" Aggiunse al nostro discorso, scherzosamente Teresa. Anche se sapevo che pure lei la pensava come me in quel momento.

"Gamsahamnida. Annyonhigheseyo!" Concluse del tutto Kai, inchinandosi davanti a tutti, come segno di rispetto.

"Le anca gentil e rispettoso. Sperem chel vien del novo" Commentarono in sintonia le due veccie.

"Ciao Ylaria" Disse a bassa voce per non farsi sentire dalle altre, facendomi l’occhiolino e uscendo dal negozio, con quel suo piccolo sorrisetto, che ogni volta mi faceva morire.

Sospirai molto profondamente, prima di proseguire con il mio lavoro.

"Si si, viene di nuovo fra 15 giorni credo, sempre per il taglio"

"Ben allora prenotame, sia mi che a Checca e fen insieme, così vedemo de nuovo il bel cinesin. Ghe fae una bea pinza, che sol bona a farghea ben." Disse così, terminando il discorso di Kai.

"D’accordo (Te piaseria…Te mette mi dove ghei vol)"

Quella giornata, anche se pesante era stata davvero molto interessante, anzi devo dire che quel suo sorriso e quel suo sguardo mi aveva fatto cambiare d’ umore. Quel ragazzo era davvero speciale. Quanto avrei voluto rivederlo di nuovo.

 

PS. Alcune parole non sono state tradotte in dialetto perché non riuscivo a scriverle in modo che leggendole si potesse capire la parola, quindi le ho lasciate in Italiano. Spero si capisca comunque Per favore lasciate qualche recensione, sia positive che non

 
  
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