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Autore: _Krzyz    18/08/2013    10 recensioni
Clove ricorda bene la notte passata, non riesce a dimenticarla in nessun modo. Come c'era riuscito? Come aveva potuto Cato fregarla in questo modo? E tutto per colpa di quel maledetto rumore!
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Dal testo:
-“No. No. Nonononono! NON FARLO! NON CHIUDERE LA…”-
Troppo tardi. Sentii le serrature di sicurezza multiple scattare automaticamente con un clangore agghiacciante. Allora ricordai le parole di Atala, l’allenatrice: “Non chiudete la porta se siete dentro, perché si apre solo dall’esterno! Se capita non c’è modo di aprirla dall’interno quindi state molto attenti!”.
-“…porta.”- Sentii Cato accasciarsi e tirare una testata al pavimento, per poi rialzarsi e arrivare verso di me, veloce e furente. Mi afferrò per il bavero del pigiama.
- “Felice ora?! Siamo bloccati dentro a questo posto! Fino a domani mattina!”-
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cato, Clove
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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No, non sarei riuscita a dimenticare facilmente quella nottata. Provavo in tutti i modi a pensare ad altro. Mi ripetei più volte di rimanere concentrata sul mio obbiettivo finale: vincere gli Hunger Games.  Ma non riuscivo a focalizzare niente, tutto mi appariva sfocato e confuso, tranne il vivido, prepotente ricordo della notte passata.
 
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Stavo andando in cucina per uno spuntino di mezzanotte , l’agitazione mi impediva di prendere sonno. Non è facile dormire quando tra un paio di giorni dovrai scannare 23 tributi per raggiungere la gloria. Feci appena in tempo ad aprire il frigorifero quando un rumore metallico attirò la mia attenzione. No, non era un oggetto che cadeva, di questo ne ero sicura. Era troppo forte, troppo pesante. Un altro rumore, poi un altro e un altro ancora. Chiusi lo sportello del frigo sbattendolo con foga e corsi nella direzione del suono brandendo una mannaia trovata in cucina. Certo, non era uno dei miei amati coltelli da lancio, ma per uccidere andava bene lo stesso, no? Acuii i sensi cercando di nuovo quel suono e tentando di individuarne la provenienza. Un paio di tonfi metallici e capii. Il Centro di Allenamento per i tributi. Cominciai a correre. È l’ora di ammazzare qualcuno. Il solo pensiero mi fece sorridere, sfogarsi un po’ sarebbe andato bene. La voce di Daphne, la mia stravagante accompagnatrice capitolina, mi risuonò in testa: “Clove, pulisci tutto con cura dopo!” . Ormai c’ero vicina. Sentivo il mio nemico ansimare. Le porte erano spalancate. Sei morto, caro mio, sei morto.

Entrai velocemente solo per vedere chi era il fortunato che avrebbe giocato alla Ruota della Tortura con la piccola Clove. Ma appena distinsi l’artefice del rumore tutti i miei film mentali sulle varie possibilità di uccisione si sgonfiarono come un palloncino bucato. Cato. Che si esercitava con le lance. In pigiama. Quel maledetto coglioncello doveva allenarsi per forza all’una di notte? La frustrazione di non poterlo uccidere mi assalì. Urlai:
- “Si può sapere che cazzo stai facendo?!?! Mi hai fatto prendere un colpo! Stai facendo un casino bestiale! Sai che c’è gente che vuole dormire qua?!?!”
- “Guarda che al momento quella che sta urlando come una matta sei tu!”- Mi rispose di rimando, sorridendo come un idiota. Dio, come mi stava facendo saltare i nervi, non riuscivo a sopportarlo. Non vedevo l’ora di entrare nell’Arena per macellarlo come un maiale. Lanciai la mannaia, che gli sfiorò la guancia per poi conficcarsi nel cuore del manichino che gli stava di fianco. Un rivolo di sangue colò dalla sua guancia sul colletto del pigiama a quadretti. Sorrisi. Vidi i suoi occhi ridursi a fessure mentre si avvicinava a me incazzato nero .
-“Almeno prima di cominciare a rompere le palle a me chiudiamo la porta, che il solo pensiero della vocina di Daphne mi urta il sistema nervoso”- dissi afferrando il maniglione antipanico.
L’espressione di Cato mutò radicalmente in una smorfia tesa mentre dal fondo del Centro di Allenamento cominciò a correre verso di me. La sua voce suonava preoccupata.
-“No. No. Nonononono! NON FARLO!  NON CHIUDERE LA…”-
Troppo tardi. Sentii le serrature di sicurezza multiple scattare automaticamente con un clangore agghiacciante. Allora ricordai le parole di Atala, l’allenatrice: “Non chiudete la porta se siete dentro, perché si apre solo dall’esterno! Se capita non c’è modo di aprirla dall’interno quindi state molto attenti!”.
-“…porta.”- Sentii Cato accasciarsi e tirare una testata al pavimento, per poi rialzarsi e arrivare verso di me, veloce e furente. Mi afferrò per il bavero del pigiama.
- “Felice ora?! Siamo bloccati dentro a questo posto! Fino a domani mattina!”-
- “Molla la presa, se tu non avessi fatto tutto quel casino questa cosa non sarebbe mai successa!”-
Tentai di divincolarmi, ma le sue braccia si strinsero ancora di più attorno al tessuto della maglietta. Mi sentii sollevare e venni sbattuta contro il muro.
-“ Mollami subito o ti giuro che non vivrai abbastanza per pentirtene.”- dissi sussurrando. Un sorriso beffardo si aprì sulla sua faccia mentre avvicinava il suo viso al mio.
-“ Perché sennò cosa mi fai?”- Reazione istintiva. Un calcio partì da sotto prendendolo in pieno stomaco.  Cato mollò la presa piegandosi in due dal dolore. – “Stronza!”
 –“Povero Catuccio! La piccola Clove ti ha steso con un calcione? Oh, povera stellina!”- dissi compiacendomi dei risultati che il mio colpo aveva sortito.
Si rialzò a fatica trucidandomi con lo sguardo. Sferrò un pugno al muro, sfiorandomi per un paio di centimetri. Sentivo i brividi scendermi lungo la schiena. È fatta. Adesso mi ammazza, io nel corpo a corpo sono una pippa. Il suo viso incombeva sul mio, i nostri nasi quasi si sfioravano. Sentii il cuore battere all’impazzata. I miei occhi verde scuro puntavano dritti nel ghiaccio dei suoi. –“So io cosa fare ora con te”- disse serio.
Poi una cosa tirò l’altra. Era fatta. Mi ero tagliata le gambe da sola. Come avrei potuto anche solo pensare di ucciderlo ora? Come sarei riuscita a piantargli un coltello nel cuore dopo quella notte? Mi addormentai abbracciata a lui. Faceva freddo, dato che il locale non era climatizzato di notte, ma il calore dei nostri corpi bastava . Le sue mani mi accarezzavano i capelli e la cosa mi dava contemporaneamente fastidio e sollievo. Provavo rabbia. Come ci era riuscito? Com’era riuscito a fregare Clove, la fredda e insensibile regina dei coltelli? Stupida, stupida, stupida ragazzina confusa che non ero altro!

La mattina dopo Atala, vedendoci spompati e stanchi, ci rimandò in camera mentre continuava a chiedersi cosa cavolo ci facevamo chiusi in palestra in pigiama, con una mannaia conficcata in un manichino e perché Cato avesse la guancia tutta sporca di sangue secco.

Poco prima di rientrare in camera il biondo si avvicinò a me sorridendo
-“Ehi sei stata grande ieri sera!”-
-“Grazie , anche tu sei stato bravo”-
-“SOLO BRAVO?! Sono stato epico, ammettilo”-
-“Diciamo che da te non me lo sarei mai aspettato, ti facevo molto peggio”-
- “Beh, in queste cose sono il migliore!”-
-“SEEEEEEE COME NO?”-
Mi abbracciò e se ne andò.
Rientrai e mi stesi sul letto incazzata come non mai.

Quella nottata non l’avrei più dimenticata. La tensione, la rabbia, il sollievo. Parole sussurrate e sospiri. Ore e ore a perseguire un unico obbiettivo. È stata la più lunga partita a briscola che gli Hunger Games abbiano mai visto. Ma qualcosa mi urtava. COME AVEVO POTUTO IO, CLOVE, PERDERE A BRISCOLA CONTRO CATO?! Io, che non perdevo una partita da quando avevo 9 anni? Maledetto, stupido pallone gonfiato! Doveva aver capito la mia tecnica fin dall’ inizio. Eppure al centro d’addestramento ero la regina indiscussa della briscola, avevo battuto anche il direttore! E brava, Clove, ti sei fatta fregare nel tuo stesso campo!
 
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IL KACTUS DI KRZYZ

Scusate non ho saputo resistere :’D
E voi che speravate di leggere una bella Clato romantica piena di bacetti e simili? HAHAHAHA :’D
A parte gli scherzi, a me questa coppia piace molto, ma non penso debba esistere tutta questa rivalità.

Che si mettano con chi vogliono, Cato con Clove, Cato con Glimmer, Gimmer con Marvel, Marvel con Clove, Clove con Glimmer, Cato con Marvel, Marvel con Rue, Cato con Peeta, Peeta con Clove, Clove con Facciadivolpe, Glimmer con Seneca Crane, Cato con Katniss, Marvel con Thresh, Cato con lo storpio del 10, Katniss con Facciadivolpe, Rue con Thresh, Clove con Haymitch, Cato con la tipa del 3, Marvel fritto con le verze e chi più ne ha più ne metta! Fate l’amore e non fate la guerra!

E dopo questo esaltante commento, la vostra beniamina vi lascia!
Ringrazio ancora tutti quelli che pazientemente recensiscono le mie recensioni, vi amo tutti :)
Saluti dal Kactus! _Krzyz

 
 
 
  
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