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Autore: mysticmoon    23/02/2008    8 recensioni
[Hanazakari no Kimitachi e] Basata sul dorama dell'omonimo manga è una scena che cronologicamente può essere collocata dopo l'ultima scena che vede insieme Ashiya e Sano.
Contiene degli spoiler sul dorama
Ashiya ha appena lasciato il Giappone quando trova qualcosa nella tasca della sua giacca.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Attenzione:
Questa fan fiction è basata sul dorama “Hanazakari no Kimitachi e”, andato in onda in Giappone nell’estate 2007 quindi non è perfettamente fedele né al dorama di produzione taiwanese del 2005 né al manga.
Sono presenti spoiler sul dorama quindi chiunque non ne voglia avere non la legga.

Il Mio Sorriso


Ashiya Mizuki sorrise sognante.
Quando era partita per il Giappone era piena di entusiasmo come in quel momento ma tremava anche per le difficoltà che avrebbe trovato nella scuola maschile a cui si era iscritta.
Adesso era solo euforica.
Era riuscita a far saltare di nuovo quello che fino a qualche mese prima era il suo idolo, Sano Izumi.
Era riuscita a farlo sorridere nuovamente come faceva ai tempi delle gare internazionali, quando alzava il pugno al cielo e rideva di gioia per un altro record polverizzato grazie alle sue prestazioni superlative.
E, bonus del tutto inaspettato, lui l’aveva baciata.
Non era la prima volta che si baciavano, non era durato a lungo ed era stato molto casto eppure quello aveva un sapore tutto particolare: l’aveva baciata da sobrio e in un affollatissimo aeroporto.
Mizuki, liberatasi dalla cintura di sicurezza, si sfilò la giacca e da questa scivolò sul pavimento dell’aereo una busta bianca.
Incuriosita l’aprì e ne estrasse un foglio bianco coperto dalla calligrafia regolare del suo ex compagno di stanza.

Cara Ashiya,
ti scrivo questa lettera perché non credo proprio che sarò mai in grado di dirti tutto questo e lo faccio a notte fonda perché tu non veda cosa sto facendo.
Che tu ci creda o no credo che arrossirei se tu mi vedessi scrivere una cosa simile.
Come ogni sera da quattro mesi a questa parte sono salito da te e sono seduto sul tuo letto per guardarti dormire.
Non si direbbe che sei così energica guardandoti riposare tanto placidamente, sai?
Sai… stento a credere di essere stato così fortunato da incontrarti..
Non penso che avrò mai il coraggio di dirtelo in faccia ma mi ritengo una persona molto fortunata proprio perché ti ho incontrata.
Sono stato fortunato quando sei stata aggredita in America un anno e mezzo fa perché quella aggressione mi ha liberato di quello sport che era diventato il più pesante dei fardelli che gravavano sulle mie spalle. Tu non saresti mai venuta fin qui se non fosse accaduto e molto probabilmente saresti rimasta solo uno dei volti sfocati visti durante una delle mie gare.
E’ stata una sfortuna quella ferita ed io non sono stato in grado di reagire anche perché non volevo farlo.
Poi sei arrivata tu.
Sono stato davvero fortunato quando sei entrata da quella porta per la prima volta travestita da ragazzo. Non sapevo ancora quanto mi sarei affezionato a te in pochissimi giorni.
Tu sei riuscita a farmi tornare a saltare.
Sei stata tu quella che mi ha aiutato a rimettere in sesto il rapporto con mio padre.
E’ solo grazie a te che adesso sono una persona migliore.
Ashiya, tu mi hai preso per mano e fatto fare un viaggio che mi ha aiutato a rinascere: dopo essere caduto mi hai aiutato ad alzarmi nuovamente in piedi e per la prima volta hai fatto in modo che io vedessi quello che mi circondava.
Mi hai tolto i paraocchi e non saprò mai come sdebitarmi.
Avrei voluto che tu potessi restare di più ma non è possibile.
Non ho sonno mentre scrivo questa lettera anche perché queste sono le ultime ore che potremo trascorrere assieme prima che tu torni in America.
Non vuoi andartene ma le cose adesso sono diverse e sai di non poter restare.
Per quanto mi riguarda non è cambiato assolutamente nulla tranne il fatto che adesso tu sai che io sapevo da molti mesi e che da qualche tempo ne era a conoscenza anche Nakatsu.
Grazie Ashiya per avermi fatto tornare alla vita.
Grazie Mizuki per avermi fatto capire che non sono solo.
Sano Izumi è una persona nuova grazie alla tua soffocante presenza e alle tue lezioni da maestrina tuttologa.
Non voglio dirti addio.
Il nostro è un arrivederci.

Sano Izumi

Mizuki rise.
Era felice di quella lettera così inaspettata.
Poi un altro foglio scivolò fuori dalla busta.
Era una fotografia che lo ritraeva in canotta e calzoncini mentre sorrideva all’obiettivo subito dopo la gara disputata qualche giorno prima contro Kagurazaka.
Ashiya la voltò e vi trovò scritte poche righe.

PS: dimenticavo di dirti che non sai tutto.
Tu che dicevi di volermi restituire il sorriso ma sarebbe stato impossibile.
Il mio sorriso sei tu.
Ti amo Mizuki.
  
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