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Autore: Miky Jane Malfoy    23/02/2008    14 recensioni
Due ragazzi diversi. Con due modi di pensare completamente opposti, legati solo dall'antipatia che nutrono uno verso l'altra. In una parola, lontani. E poi, c'è l'amore. L'amore, improvviso, inaspettato, e nello stesso tempo, atteso. L'amore, con le sue regole, bellissime, e sempre diverse da come le avevi immaginate. E allora, improvvisamente, quei due mondi non sono più così lontani uno dall'altro... perchè in fin dei conti, nel gioco della vita, non importa chi sei, o chi credi di essere. Ciò che conta, è quello che hai dentro al cuore. Eccomi di nuovo!Sono tornata, con un'altra ff su Draco/Hermione! Aspetto tante recensioni, mi raccomando! Bacioni, Miky.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi tornata!!! vi sono mancata??? avrei voluto ricominciare a scrivere prima, ma il mio computer ha avuto dei problemi, e non ce l'ho proprio fatta prima di oggi! Comunque, alla fine sono di nuovo qui, con un'altra Draco/Herm. Cosa volete farci, non ho resistito! sono una coppia che adoro, e staccarmi da loro mi è troppo difficile!
Su questo primo capitolo ho ben poco da dire, è un'introduzione in realtà, spero che riesca a stuzzicare la vostra curiosità!
Aspetto le vostre recensioni! ^_^
Bacioni, Miky.



Odiavo essere in ritardo. Era una cosa che detestavo con tutta me stessa. Ero sempre stata puntuale nella mia vita, sempre. Ma quel giorno, il mondo intero sembrava avercela con me, a partire da quella maledetta sveglia, che si era "dimenticata" di suonare. Un'altra delle invenzioni di Fred e George. Mi avevano assicurato che mi avrebbe svegliata rilassata e soprattutto riposata. Riposata sicuramente, dato che avevo dormito ben mezzora in più. Avrei dovuto capirlo subito che in quella sveglia, come in tutte le cose costruite dalle manine diaboliche di quei due, c'era qualche scherzetto.
Finii di farmi la doccia in fretta e furia, sciolsi i capelli e mi smaterializzai al 12 di Grimmauld Place.
Varcai la soglia e mi diressi a passo spedito verso la cucina.
Come avevo previsto, i miei amici erano li ad aspettarmi. Harry Potter, Ronald Weasley, Ginevra Weasley, Luna Lovegood, e Neville Paciock, erano seduti intorno al tavolo e chiaccheravano.
"Oh Herm! eccoti!"
"ciao ragazzi... scusate il ritardo, la sveglia non ha suonato" Presi posto alla sinistra di Harry, di fronte a Ron, come sempre. 
"tranquilla, Herm, può succedere" mi rassicurò Harry, scompigliandomi i capelli.
"vuoi un pò di caffè, Herm?" Ginny mi porse la tazza, con un sorriso.
"grazie mille, Gin. Vedo che le mie usanze babbane stanno contagiando tutti!" avevo notato che tutti avevano una tazza di quella bevanda scura tra le mani.
Ginny prese posto accanto a me, come ogni giorno da quando avevamo deciso di seguire tutti la stessa strada: fin dalla prima volta che eravamo entrati in Grimmauld Place come Auror, i nostri posti a tavola erano stati quelli. Harry a capotavola, io alla sua sinistra e Ron alla sua destra. Ginny affianco a me, e Luna affianco a lei. Dall'altra parte, di fianco a Ron e di fronte a Ginny, Neville. Ginevra si era unita a noi da circa due mesi, da quando anche lei aveva passato i M.A.G.O.
"bene ragazzi, ora che ci siamo tutti, dovrei parlarvi di una cosa" cominciò Harry. Mi voltai incuriosita verso di lui.
"mi è arrivata stamattina una lettera della Malfoy Corporation" mi mise tra le mani una busta bianca. "come sapete, la Malfoy Corporation dirige importanti catene di negozi di tutti i tipi: da manici di scopa, ad agenzie di cattering magico. Herm, leggi per favore il contenuto della lettera?"
Aprii la busta e mi ritrovai tra le mani una pergamena elegante, color panna. Mi schiarii la voce e cominciai a leggerne il contenuto ai miei amici:
Gentile Signor Potter,
La "Malfoy Corporation" è lieta di porgerLe i suoi più sinceri saluti.
Le scriviamo per informarLa che il nostro direttore, Draco Lucius Malfoy, avrebbe bisogno di parlare di persona con Lei o con uno dei suoi collaboratori per un'importante questione di lavoro.
Attende quindi, una persona qualificata da Lei scelta, nel suo studio della Londra magica oggi, 16 Agosto, alle ore 16,00.
La preghiamo di informarci via gufo della Vostra presenza.
Cordiali Saluti.
Malfoy Corporation.
Alla fine della lettera, seguì un attimo di silenzio. Fu Harry a riprendere parola per primo.
"Ecco, questo è ciò di cui dovevo informarvi"
"di sincero, i loro saluti hanno proprio poco... basta guardare il nome del direttore" borbottò Ron.
"ma cosa vorrà Malfoy da noi?"
"non lo so Luna, ma la lettera dice che si tratta di una questione di lavoro"
"Harry scusa ma cosa hanno in comune il nostro lavoro e il lavoro di Malfoy?" s'intromise Neville.
"non saprei Neville, ma probabilmente vogliono la nostra protezione per qualcosa"
"scusate, ragazzi, ma secondo me è inutile stare qui a fare congetture. Avremo tutte le risposte questo pomeriggio!"
"Ginny ha ragione" affermai. Posai la tazza di caffè ormai vuota sul tavolo. "dobbiamo solo decidere chi di noi andrà al colloquio con Malfoy"
Cinque paia d'occhi si voltarono verso di me. In risposta, io mi voltai verso Harry.
"ci serve una persona con la faccia tosta..." cominciò. E questo escludeva Neville. "con i piedi ben saldati per terra.." e questo escludeva Luna. "con un carattere non troppo irascibile..." e questo escludeva Ron. "che sia con noi da molto tempo..." e questo escludeva Ginny. "e che sappia parlare come si deve" e questo, pur non escludendo nessuno, era decisamente riferito a me. Mi fissò con un gran sorriso. "Herm, credo che dovresti andarci tu" concluse.
"io? ah, no... te lo puoi sognare, Harry. Non vedo Malfoy da quando è finita la scuola, e ti assicuro che non mi è mancato per niente"
"a nessuno di noi è mancato, Herm.."
"Harry! stiamo parlando di Malfoy! lo stesso ragazzo che ha passato sette anni della sua esistenza a insultarmi!"
"proprio perchè stiamo parlando di Malfoy devi andarci tu, Herm! Non possiamo mandare Neville, se lo mangerebbe! e nemmeno Luna, e tantomeno Ron! finirebbero per litigare! Ginny è con noi da poco tempo, ha fatto richiesta di una persona qualificata, cioè di una persona che svolga questo lavoro da un pò di tempo!"
"e perchè non ci puoi andare tu?" chiesi, innocentemente.
"perchè tu sei molto più brava di me a tenere testa alla sua arroganza. Io e lui minimo finiremmo per lanciarci contro fatture!"
"Ehi, ragazzi, da come parlate sembra quasi che abbiate paura di lui.." mi stuzzicò Ginny. E io odiai il mio orgoglio. Benchè la mia voglia di rincontrare quella serpe fosse pari a zero, a quel punto ormai sapevo cosa avrei fatto quel pomeriggio. Si, decisamente il mondo quel giorno ce l'aveva con la sottoscritta.

"Buongiorno signor Malfoy"
"Buongiorno, Cassandra. è arrivata la risposta di Potter?"
"si, è arrivata ora. Dice che manderà uno dei suoi collaboratori"
Ghignai ed entrai nel mio ufficio. Chissà quale dei suoi amichetti avrebbe mandato Potter.
"oh eccoti, cominciavo a darti per disperso" Alzai un sopracciglio verso il mio migliore amico, stravaccato sulla mia poltrona, con i piedi poggiati sulla mia scrivania. "allora, spedita la lettera a Potter e i suoi?"
"si, stamattina" Mi accesi una sigaretta e ne offrii una a Blaise. "Pare che manderà qualcuno"
"oh che bello, una rimpatriata!" Si alzò e prese la sigaretta che gli porgevo. "ti prego, voglio esserci. Però continuo a chiedermi perchè il Ministro abbia affidato a te il compito di informare gli auror. Voglio dire, noi ci occupiamo già di organizzargli il matrimonio della figlia, alla sicurezza poteva pensare lui"
"Ci ha chiesto di fare tutto noi, e quindi anche di interpellare gli Auror"
"Mi stupisce che non ci abbia chiesto anche di sposare sua figlia"
"probabilmente non sa che sua figlia è passata dal mio letto, altrimenti mi avrebbe chiesto anche quello" risposi, con un ghigno a cui seguì la risata di Blaise.
"se fossi in te, comunque, non lo renderei partecipe di questa notizia" Poi cacciò la sigaretta fuori dalla finestra. "a che ora hai l'incontro con l'amico di Potter?"
"alle 4 di oggi pomeriggio. Perchè?"
"perchè io vado a pranzo con Pansy, ma per quell'ora dovrei esserci"
"se non vuoi essere licenziato, per quell'ora DEVI esserci."
"non mi licenzieresti mai, nemmeno se mandassi a fuoco l'azienda. Mi vuoi troppo bene" E uscì dal mio ufficio con un "ci vediamo più tardi". Scossi la testa ma non riuscii a trattenere un sorriso. Impossibile restare seri con uno come Blaise Zabini. Mi sedetti davanti ai milioni di documenti sparsi sulla scrivania. Ma non avevo nemmeno letto il primo che un gufo picchiettò alla mia finestra. Era una lettera di mia madre, che mi chiedeva di andare a cena da lei quella sera. Da quando la scuola era finita, e avevo cominciato a lavorare, vivevo in una casa a Londra insieme a Blaise, e avevo lasciato Malfoy Manor. Ma per quella sera, avevo programmi diversi. Io, Blaise, Pansy, Theo e Daphne andavamo a cena fuori, e poi in un locale babbano chiamato "discoteca". L'avevamo scoperto una sera per sbaglio, e ne eravamo diventati dipendenti. Qualcosa di buono, facevano anche i babbani.
Scrissi velocemente a mia madre la risposta, poi impilai i documenti con la magia e uscii. La mia voglia di lavorare era tale e quale alla mia voglia di incontrare gli amichetti di potter: nulla. Eppure, non riuscivo a togliermi da dentro una strana euforia. Come se quel giorno non potesse succedere niente di brutto. Capitano quei momenti in cui ti sembra che il mondo ce l'abbia con te, per me quel giorno era l'incontrario. Il mondo mi sorrideva.
"Cassandra?"
"si?" mi rispose la mia segretaria, civettuola.
"potresti farmi vedere la risposta di Potter?"
"certamente, Capo"
Mi porse una busta aperta, con un foglio dentro piegato a metà.

Gentile staff della "Malfoy Corporation"
sono lieto di informarVi che accettiamo il vostro invito.
Questo pomeriggio, alle ore 16, uno dei miei collaboratori si recherà nell'ufficio del Vostro capo per capire come possiamo esserVi utili.
Nell'attesa di saperne di più, Vi porgo i miei più distinti saluti.
Harry Potter

Lessi la lettera e la porsi nuovamente a Cassandra, che mi guardava adorante.
"Bene, Cass... non rispondere più nulla, non ce n'è bisogno. Io esco, avvertimi con un gufo se qualcuno chiede di me, ok?"
"certo, Capo."
"grazie Cass... sei la migliore" ghignai alzando un sopracciglio e mi diressi con la mia elegantissima camminata fuori dalla porta. Sapevo che Cassandra stava praticamente sbavando sulla lettera che le avevo lasciato tra le mani, e sapevo anche che doveva essere arrossita molto. Adoravo fare quest'effetto sulle ragazze.
Fuori dal palazzo, incontrai Daphne.
"Oh ciao Dra! stavo giusto venendo da te"
"come mai? che succede?"
Mi diede un bacio su una guancia. "no, niente di che, volevo solo darti questi. Sono i moduli che mi hai chiesto"
"ah giusto... grazie Daph"
"di niente. Ti va di fare colazione? muoio di fame"
annuii e la seguii dentro un bar poco distante. "allora, raccontami un pò, novità?"
"oggi pomeriggio ho un colloquio con uno degli Auror di Potter"
"oh-oh, una rimpatriata! chissà chi manderà.."
"stessa cosa che ha detto Blaise"
Daphne scoppiò a ridere, e io ghignai. Lei, Pansy e Blaise erano i miei unici veri amici. Certo, lei e Pansy erano state mie amanti una volta, ma solo semplice sesso. Poi, eravamo rimasti amici. Pansy si era innamorata di Blaise, e Daphne... diciamo che lei era innamorata dell'amore. La sua storia più lunga era di due settimane. Poi si stancava, capiva di non amarlo, e si rimetteva in cerca. Era fatta così.
"Sai Dra, penso di essermi innamorata"
Ecco, appunto.
"e di chi, stavolta?"
"si chiama Jeremy. Lavora al san mungo" Daphne si stampò in faccia quell'espressione romantica che conoscevo troppo bene. "mi ha invitata a cena, domani sera"
"questa volta quanto durerà?"
"oh Dra, stavolta è quello giusto me lo sento!"
Mi elencò uno per uno ogni pregio di questo Jeremy che conosceva solo di vista, fantasticando sul loro matrimonio, sui loro figli, sul loro futuro insieme. Cominciavo a pensare che il cappello parlante ad Hogwarts si facesse delle sane canne ogni anno prima dello smistamento. Come mai una ragazza romantica come Daphne fosse finita a Serpeverde, rimaneva per me un mistero.
Quando ci salutammo, avevo la testa che mi scoppiava, e la descrizione di Jeremy talmente chiara in testa, che se l'avessi visto per strada, l'avrei probabilmente riconosciuto.
Mi smaterializzai a casa, e mi infilai sotto la doccia. Poi mi infilai un paio di Jeans e una camicia a mezze maniche, e uscii di nuovo. Avevo deciso di andare a pranzo da mia madre, e farle una sorpresa, visto che quella sera non sarei potuto andare.
E poi, non mi rimaneva nulla da fare fino alle 4 di quel pomeriggio. Non vedevo nessuno dei grifondoro da quando avevamo finito la scuola, appartenevamo a due mondi troppo diversi. E la curiosità di vedere cosa fosse cambiato nei miei nemici di sempre, cominciava a farsi sentire.

  
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