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Autore: dahbanana    18/08/2013    6 recensioni
"Avete mai pensato che il mondo potesse avercela con voi?
Paura, fede, amore... fenomeni che determinano il corso delle nostre vite.
Queste forze cominciano ben prima della nostra nascita, e continuano anche dopo la nostra morte.
Le nostre vite non sono nostre.
Siamo vincolati ad altre... passate e presenti.
E da ciascun nostro crimine, e da ciascun atto generoso, nasce il nostro futuro."
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Ciao a tutti, il mio nome è Silver ed ho diciassette anni.
Potrei definirmi una brava ragazza: non fumo, non bevo fino ad ubriacarmi e vado bene a scuola.
Allora mi chiedo: per quale motivo devo essere punita in questo modo?
Mia madre, paladina delle cause perse, ha deciso di prendere in affidamento un teppista.
Lei cerca di convincermi che non sarà la fine del mondo, che nonostante tutto lui non sia un cattivo ragazzo, ma come può uno che è rimasto chiuso in riformatorio per tre mesi non essere un cattivo ragazzo? Non credo l'abbiamo mandato lì perché aiutava le vecchiette ad attraversare la strada. No di certo.
Lei dice che ha solo bisogno di una famiglia.
Secondo me i ragazzi come lui sono irrecuperabili.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2

Harry si stiracchiò per l'ennesima volta, sbuffando sommessamente prima di accumulare il coraggio e la forza necessarie per alzarsi dal letto e andare ad aprire la porta di casa. Stavano suonando il campanello dall'incirca una decina di minuti, con un'intensità ed animosità che Harry avrebbe potuto attribuire soltanto ad una persona.
«Buongiorno Silver» la salutò infatti, non appena ebbe aperto la porta.
Silver Mckenzie, le lunghissime gambe strette in un paio di jeans di marca e una camicia di seta blu cobalto a fasciarle il petto, entrò nell'appartamento senza nemmeno salutare, ancheggiando ritmicamente sul suo tacco quindici, fino a raggiungere il divano in pelle del salotto, sul quale abbandonò la sua borsa Chanel, prima di accomodarcisi compostamente sopra.
Harry seguì pigramente i movimenti della ragazza, inarcando un sopracciglio.
«Certo, accomodati pure.» borbottò poi alzando gli occhi al cielo, mentre richiudeva la porta.
«Suvvia Harry non fare l'antipatico.» l'ammonì la bionda, facendo un gesto disinteressato con la mano «Sono tua cugina, quindi sono di casa. È ovvio che mi prenda certe libertà».
«Si da il caso però, che io stessi dormendo.» le fece notare il ragazzo seccamente, spettinandosi i capelli con una mano, prima di rivolgerle un'occhiata di rimprovero.
«Ah quante storie!» sbuffò la ragazza con aria annoiata, prendendo ad analizzarsi le unghie laccate di rosso «Vengo qui con tutte le buone intenzioni a farti un invito, ed ecco come vengo trattata!» si finse offesa.
Harry scosse la testa, alzando gli occhi al cielo, senza però riuscire a trattenere un sorriso divertito.
Sua cugina era sempre la solita. Incredibilmente drammatica ed esagerata.
«E va bene, scusami cuginetta.» le rivolse un sorriso affascinante, al quale sapeva non sarebbe riuscita a resistere. Nessuna ragazza ci sarebbe mai riuscita, effettivamente. Harry Styles e i suoi sorrisi mozzafiato, fatti di perfetti denti bianchi e di graziosissime fossette, avevano sempre fatto perdere la testa a molte ragazze e donne.
«Di che si tratta?» le domandò, lasciandosi cadere pesantemente sul divano, accanto a lei.
La bionda si aprì in un sorriso soddisfatto ed accavallò le gambe, prima di cominciare a spiegare.


«E quindi, siccome oggi è l'ultimo giorno prima che la mia vita si trasformi in un completo inferno, abbiamo deciso di uscire a divertirci.» concluse Silver, in un sospiro.
Harry, che era rimasto tutto il tempo in silenzio ad ascoltare più o meno attentamente ciò che sua cugina aveva da dirgli, si grattò una guancia, ricoperta da un leggero strato di barba. «La zia Ellen ha preso in affidamento un ragazzo, che è stato per tre mesi in riformatorio?» ripeté interrogativamente le parole, che poco prima erano state pronunciate dalla ragazza, a mo' di conferma.
«Esattamente! Mia madre è completamente impazzita, non so davvero più cosa fare con lei. Chiederei aiuto a papà, ma come ben sai, per lui tutto ciò che dice quella donna è legge oppure santo, quindi non servirebbe a nulla.» sbuffò esasperata la ragazza, colpendo poi il divano con i pugni serrati.
«Che figata» commentò invece il riccio, come se non avesse sentito la lamentela disperata della cugina, la quale gli rivolse un'occhiata fra l'incredulo e l'indignato, che lo fece scoppiare a ridere.
Silver in tutta risposta gli tirò una sberla sul braccio.
«Ahia! Mi hai fatto male» si lamentò il ragazzo, prendendo a massaggiarsi il punto leso, ma senza però riuscire a controllare le risate.
«Ti sta bene! Se la consideri “una figata”, allora facciamo pure scambio! Io vengo ad abitare a casa tua e tu vai a casa mia!» esclamò arrabbiata, incrociando le braccia al petto.
«E perdere l'occasione di divertirmi a vederti impazzire?» domandò retoricamente Harry, inarcando un sopracciglio. «Non se ne parla» scosse la testa con vigore, riprendendo poi a ridere.
Silver fece una falsa risatina, tornando subito dopo seria. «Sì, molto divertente, complimenti Styles.» ribatté con pungente ironia, prima di alzarsi dal divano, recuperando la sua borsa.
«Cerca di essere puntuale stasera.» gli raccomandò mentre si avviava verso l'uscita.
«Certo, tranquilla.» rispose il riccio non perdendo la sua aria divertita.
La ragazza aprì la porta dell'appartamento ma prima di uscire, si voltò a guardare il cugino, con una strana espressione sul volto. «Ah, quasi dimenticavo.» esclamò «Ci vediamo davanti alla Ministry of Sound e passi tu a prendere Lucy. Io vado direttamente con Liam da casa sua.» annunciò aprendosi in un ghigno, mentre Harry invece si era fatto improvvisamente serio in viso, quasi pallido.
«Neanche morto!» ribatté immediatamente sulla difensiva, scuotendo la testa con enfasi.
«E dai Harry! Sono passati più di due mesi! Non fare l'immaturo.» lo rimproverò con aria ironica. «Ti aspetta alle undici, non arrivare in ritardo. Sai quanto Lucy odi aspettare...» gli fece l'occhiolino allusiva.
«Sei una stronza.» ringhiò fra i denti il moro, incenerendola con lo sguardo.
Silver scoppiò in una risata cristallina. «Ti voglio bene anch'io, cuginetto.» disse, mandandogli un bacio volante, prima di uscire dall'appartamento, chiudendosi la porta alle spalle.
Harry tirò un pugno sul divano e si passò una mano tra i suoi ricci, buttando poi la testa indietro.
«Vaffanculo» ringhiò frustrato.

 

***

 

Era appena arrivato davanti a casa Hastings.
Prese un profondo respiro e scese dalla macchina. Percorse il vialetto e dopo essersi passato nervosamente una mano fra i capelli ricci, spettinandoli ancor più di quanto già non fossero, suonò il campanello.
Aspettò qualche minuto prima che la porta venisse aperta da Agathe, la più piccola della famiglia.
«Harry!» esclamò la quattordicenne, aprendosi in un sorriso a trentadue denti e saltando letteralmente in braccio al riccio che ridacchiò divertito, ricambiando l'abbraccio accarezzandole dolcemente i capelli biondo dorati, completamente diversi da quelli scuri della sorella maggiore.
Le lasciò un bacio sulla fronte prima che la ragazzina si staccasse, prendendolo per mano e facendolo entrare in casa.
«Cosa ci fai qui?» gli chiese felice di vederlo lì, mentre lo conduceva in salone, dove Matthew, il fratello maggiore, si intratteneva giocando ad una partita di FIFA alla playstation 3.
«Ehi amico» lo salutò spostando per un attimo gli occhi dalla televisione per rivolgergli un sorriso, che Harry ricambiò, prima di voltarsi nuovamente verso Agathe che lo guardava in attesa di una risposta.
«Sono venuto a prendere tua sorella.» sbuffò, arricciando le labbra in una smorfia di disappunto.
Nel sentire il tono lamentoso con cui aveva pronunciato quelle parole entrambi i fratelli Hastings scoppiarono a ridere divertiti, comprendendone anche il perché.
«Vado a vedere se è pronta allora.» annunciò la bionda, prima di dirigersi al piano superiore, mentre Harry prendeva posto sul divano in pelle rosso, di fianco a Matt, che mise pausa per rivolgergli un po' di attenzione.
Matthew Hastings, ventunenne dal fascino irresistibile, la battuta sempre pronta, due occhi verde acqua come quelli della sorella maggiore ed i capelli corti e chiari perennemente spettinati, studiava psicologia al King's College. Lui e Harry si erano conosciuti da piccoli ad una delle tante feste organizzate dalle loro famiglie, che erano sempre state molto unite e legate da una profonda amicizia, diventando a loro volta grandi amici, quasi inseparabili per un periodo della loro vita.
«Tutto a posto Hazza?» gli domandò inarcando un sopracciglio, dopo averlo scrutato in silenzio per qualche momento.
Il riccio grugnì in risposta «Mai stato meglio.»
Gli angoli delle labbra di Matt si incurvarono inevitabilmente all'insù, percependo il suo sarcasmo pungente. Gli lasciò una pacca sulla spalla prima di alzarsi, invitandolo a seguirlo in cucina.
«Come mai sei venuto tu a prenderla?» gli domandò il maggiore degli Hastings, aprendo il frigorifero e tirandone fuori due birre. Le stappò con un apribottiglie, prima di passarne una al riccio che lo ringraziò. Ne aveva proprio bisogno.
«Avevamo organizzato di uscire stasera con gli altri e...»
«Silver ti ha chiesto gentilmente se potessi dare un passaggio a Lucy.» concluse ironico al suo posto, prima di prendere un sorso dalla sua birra.
Harry annuì, aprendosi in una smorfia capace di esprimere tutto l'odio che stava provando per la cugina in quel momento «E tu sai quanto Silver possa essere persuasiva...»
Matt ghignò, annuendo comprensivo «Eccome se lo so» fece allusivo, guadagnandosi un'occhiataccia da parte del riccio.
«Ehi, che schifo stiamo parlando di mia cugina!» esclamò a mo' di rimprovero facendo ridere l'altro di gusto.
«Hai ragione amico, mi dispiace.» fece poi assumendo un'aria più seria. «Dai brindiamo!» aggiunse poi avvicinandosi a Harry che lo guardò interrogativo.
«A che vuoi brindare?»
Matt ci pensò un attimo infine sorrise sardonico. «A quella figa di tua madre.»

 

***

 

«Sei completamente impazzito?» esclamò Lucy non appena Harry ebbe frenato bruscamente, parcheggiando l'auto vicino alla Ministry of Sound, locale in cui si sarebbero dovuti incontrare con gli altri. «Ci stavi per far ammazzare!»
Harry non si scompose minimamente, tirando il freno a mano ed uscendo in tutta calma dall'auto. «Sei tu ad avermi detto di fare in fretta» si giustificò stringendosi nelle spalle muscolose «“Più veloce arriviamo, meno tempo dovrò passare insieme a te dentro a questo spazio claustrofobico.”» citò le parole della mora, imitandone in modo acuto ed esagerato la voce, rivolgendole infine un sorrisetto di sfida mentre la ragazza usciva a sua volta dall'auto, sbattendo violentemente lo sportello della sua Audi sportiva.
Harry sobbalzò, fulminandola subito dopo con lo sguardo «Non ti azzardare a farlo mai più.» ringhiò a denti stretti.
La ragazza inarcò un sopracciglio, rivolgendogli un'occhiata di sfida «Altrimenti?»
Il riccio strinse i pugni con forza, cercando di scaricare la rabbia accumulata in quei cinque minuti di discussione.
Lucy Hastings era capace di attentare gravemente e pericolosamente al suo sistema nervoso. Se fosse stato un ragazzo probabilmente si sarebbero già presi a pugni almeno un centinaio di volte.
Il ragazzo le lanciò un'ultima occhiata ricolma di odio ed infine si voltò, incamminandosi verso il locale dal quale proveniva la musica e fuori dal quale era già venuta a crearsi una fila gigantesca.
Fortuna che Lucy conosceva il proprietario, se no non sarebbero mai riusciti ad entrare.
Almeno si era dimostrata utile in qualcosa, non poté fare a meno di pensare Harry.



                                                                                                                                   ~
 

                                                                                                                   *Spazio Autrice*

Ciao bellissime! :)
Lo so, mi scuso tantissimo per l'enorme quanto vergognoso ritardo, ma posso assicurarvi che se ho preferito aspettare per aggiornare è solo perché a questa storia ci tengo e voglio davvero che esca come me la sono già immaginata interamente nella mia testolina. Farlo però, non è semplice come potrebbe sembrare nel dirlo.
Come riuscirete a capire man mano che avvengono sviluppi capitolo dopo capitolo, si tratta di una trama abbastanza intrecciata in cui non mancheranno problemi, litigi ma specialmente problematiche serie che non sto ad anticiparvi per non spoilerarvi nulla ;)
Un'altra cosa che mi è venuta in mente appunto per tutto quello detto prima, è che forse sarebbe meglio cambiare il rating in rosso, ma non ho ancora deciso. Voi cosa ne pensate?
Parlando invece del capitolo, che ne pensate? Spero vi sia piaciuto, ma in ogni caso fatemi sapere le vostre opinioni, è molto importante per me :)

Ringrazio tutte i tesori che continueranno a leggere questa storia, che mi hanno sostenuta con recensioni, messaggi privati e mettendo la storia fra le seguite/preferite/ricordate.
Ne aprofitto anche per farmi un po' di pubblicità e vi lascio in fondo alla pagina i link delle mie altre due fan fiction e della mia OS.
Bacioni,

-S

ps: continuo alla ricerca di qualcuno disponibile a farmi un banner, quindi se conoscete qualcuno fatemi sapere! Grazie mille in anticipo :)
 

Occhi verde speranza

E
ven the sun sets in paradise

 
  
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