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Autore: Lara97    19/08/2013    4 recensioni
Rieccomi di nuovo qui con un'altra storia, questa volta sulla mia coppia preferita: Kate e Rick! Sempre tanta confusione, molta molta introspezione e un finale che tutti ormai conoscete; eh si, avete capito bene gente, è proprio il finale della quarta stagione! Con una differenza: la 4x23 "Sempre" è vista nientemeno che dagli occhi di Kate che ci lascerà... senza fiato! Buona lettura :)
Lara
Storia scritta per il mio anniversario su Efp. Un anno, ragazzi! *-*
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Richard Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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                                                  La dedica di questa storia è divisa in due modi:
                                                  a mia nonna, che deve resistere
                                                  e a Sara, che ama Rick e Kate alla follia.


                      Always
Pioggia battente in una notte stellata. Se non fosse la precisa descrizione di questa notte probabilmente vedrei bene questa frase in qualche libro antico sugli incantesimi. O in un romanzo di Castle.
Pioggia che ormai somiglia più a grandine che cade sul legno, ormai vecchio e fradicio, delle altalene sulle quali giocavo da bambina. E sulle quali sono seduta ora.
Che gran pezzo di idiota. Seduta, dopo essere stata quasi uccisa, su altalene che mi ricordano l’infanzia che vorrei vivere ancora, il tutto condito da una pioggia gelata che penetra fino al midollo. Forse mi prenderò una polmonite che, se paragonata al resto, è il male minore di cui potrei soffrire. Il dolore fisico non mi interessa.
Sto qui, piango e sono patetica.
Già, patetica perché se tutto questo è successo è solo colpa mia e non so come rimediare. Fino a tre giorni fa avevo tutto, o quasi: il distretto, mio padre, Leanie, Castle… mi mancava solo mia madre, ed è lì, nella parte più vulnerabile di me, che hanno colpito. Beccata! E’ sempre l’orgoglio la cosa che mi frega, l’orgoglio e la ricerca della verità. E così ho perso tutto: sono stata sospesa dal servizio, gli ultimi indizi sull’omicidio di mia madre portano ad un vicolo cieco, Castle… bè, Castle è lontano per colpa della mia stupidità ed ho anche rischiato di perdere la vita. Mi alzo di scatto tirando un calcio ad un sasso davanti a me.
Basta, basta, basta!! Non posso più stare qui! Devo reagire, devo fare qualcosa, devo smetterla di essere patetica.
Prendo il cellulare e chiamo l’unica persona che voglio sentire, l’unica che mi fa stare bene sul serio, l’unica che non mi vuole. Che non mi vuole più. L’abitudine prende il sopravvento e invece di cercare il numero in rubrica lo faccio manualmente. Tremo talmente tanto e la pioggia cade così forte che mi ci vogliono tre tentativi prima di imbroccare il numero. TU-TU-TU. Non risponde, che novità. E’ la nona volta, o forse la tredicesima, che lo chiamo nel giro di due giorni e continua ad ignorarmi. Forse è poco, forse potrei sforzarmi di più.
A questo punto capisco: è così semplice, così lampante!
Mi giro e guardo le “mie” altalene: non posso rifugiarmi qui ogni volta che ho dei problemi, non posso cercare la mia infanzia in questo parco ogni volta che le cose vanno male. Non c’è più la mamma che mi spinge sempre più in alto e, mi rendo conto con un singhiozzo più forte, ormai non ne ho più bisogno. La barriera che mi impediva di amare è finalmente crollata e con la stessa prontezza e velocità con cui le macchine ripartono quando si alza la barriera del passaggio a livello mi attraversa una scarica di adrenalina e so subito cosa fare.
Correre!
Ed è proprio quello che faccio: comincio a correre e i miei piedi sanno istintivamente dove andare e, senza neanche aver consultato il cervello, mi portano lontano dal parco, lontano dal pianto e lontano dall’apatia per affrontare, di nuovo, la vita vera.
Giro per una stradina laterale; è male illuminata ma non penso ai malviventi che potrebbero passare di qui a quest’ora e al fatto che sono senza pistola. Penso solo ad una cosa, lo stesso unico pensiero che mi ha permesso di conservare la speranza mentre ero appesa ad un palazzo a più di 20 metri d’altezza, la stessa cosa verso la quale sto correndo adesso.
Arrivo davanti al portone di Castle con il fiatone e, stremata e bagnata da capo a piedi, cerco di decidermi. Non posso aspettare tanto, devo agire prima che arrivino i ripensamenti. Si, perché forse sto facendo solo la più grande cazzata della mia vita o il gesto che mi renderà per sempre felice, ma l’unico modo per sapere la verità è compierlo. Di nuovo questa ricerca della verità; prima o poi, forse, mi ucciderà.
Trattenendo il respiro suono alla porta, sicuramente dorme, dorme, è tardi, deve dormire. Sto per decidere di andarmene quando la porta improvvisamente si apre.
Non dorme.
Richard Castle, vestito di tutto punto, si affaccia alla soglia della porta. Sul suo viso passa un attimo di sorpresa che viene presto sostituita dalla durezza. Sguardo fermo, è veramente molto arrabbiato. Non l’ho mai visto così.
-Beckett, che cosa vuoi?
Faccio un sospiro. Sono venuta qui per dire la verità, no? Lo farò, almeno questa volta lo farò. –Voglio te. – Ecco, l’ho fatto.
Poi mi avvicino e lo bacio, lo bacio come mai in vita mia, lo bacio come se fosse la mia ancora di salvezza e io stessi per affogare. Le sue labbra sulle mie sono come una scossa elettrica.
-Mi dispiate tanto, Castle. Mi dispiace tanto. Mi dispiace.
-Cos’è successo?
-E’ riuscito a scappare…e a me non importava. Stavo per morire e l’unico mio pensiero eri tu. Voglio soltanto te.




         Angolo autrice
Rieccomi qui con un'altra storia! Lo so, non riesco a fare storie interamente concentrate su una coppia senza infilarci qualcosa di intrspettivo, ok si, molte cose introspettive...è un brutto vizio, perdonatemi, please :)
Ho deciso di scriverla perché i pensieri e i sentimenti di Beckett durante l'ultima puntata sono stati solo accennati e ho voluto renderle giustizia e, perché no, per rinfrescarvi un pò la memoria in attesa della quinta stagione. Che ne pensate? Ho ripreso l'ultima parte tale e quale perché per me è un capolavoro *-*

Grazie per l'attenzione e mi raccomando, recensite u.u
Lara
Ps. Ho scritto questa storia per il mio anniversario qui su EFP, è un anno!

  
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