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Autore: key2690    19/08/2013    2 recensioni
Buona seraaaaaaa eccomi tornata ^^
Amare due persone contemporaneamente è una cosa sbagliata? chi può dirlo?
La nostra vita da idols è appena iniziata e io ne sono già stufo, fantastico.
Non diciamo cavolate, la verità è che soffro, soffro come un cane nel vedere le persone che più mi piacciono stare insieme.
“Pe…Perché sei li abbracciato con lui invece di essere a letto con noi? Oggi è il nostro giorno libero perché ti sei alzato così presto, senza tornare poi!”
Erano passati più o meno dieci mesi dall’inizio della loro storia, Ma tutto cominciò a finire quando una sera, Chan, tornò a casa pieno di lividi.
Spero di aver attirato la vostra attenzioneeeeeeee
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Threesome
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Ciaoooooooooooooooooo eccomi tornata ^^
Spero che questo capitolo vi piaccia TT 




Da un mese a quella parte Chan si comportava in maniera strana, era scontroso contro i suoi compagni, ma per di più lo era con i suoi amanti.
Non voleva più farsi toccare, niente sesso, niente toccatine, solo dei piccoli baci.
Per gli altri due la situazione cominciava a diventare stancante, sembrava che non li amasse più, non li guardava nemmeno con gli stessi occhi di prima, nel suo sguardo c’era solo tristezza e dolore.
Inutile dire che provarono in mille modi di farlo parlare, ma non ci fu verso, ogni qualvolta si presentava l’argomento, lui se ne tirava fuori dicendo che doveva cucinare o che doveva andare a fare la spesa.
 
Due mesi, due mesi che Himchan usciva durante la notte fonda, dopo aver controllato che i suoi ragazzi dormissero profondamente e usciva, usciva e andava ad allenarsi.
Si sentiva il più inutile di tutti, l’unica cosa che gli era venuta in mente era quella di fare degli allenamenti extra per migliorare da solo.
 
Non poteva parlarne con Bang, si sarebbe opposto in mille modi, figuriamoci se lo faceva uscire da solo durante la notte; Up lo avrebbe preso di peso e inchiodato a letto, dicendo che lo avrebbe allenato lui stesso. Non voleva disturbarlo, aveva già da studiare, ci mancava pure allenare lui… non avrebbe più avuto un attimo per se.
Quindi decise di non dire niente a nessuno, pensando che non ci fosse niente di male ad andare ad allenarsi.
Peccato che non fu così semplice.
 
 
 ***
 
Arrivò il giorno libero, Chan decise di passarlo fuori casa, pensando bene di non dire niente a nessuno. Non voleva sentire lamentele e piagnistei, voleva solo starsene un po’ per i fatti suoi, quindi appena si svegliò prese la sua roba e uscì corsa.
Bang e Up al loro risveglio, non trovandolo nel letto si spaventarono.
Era da qualche giorno che si comportava in maniera strana, non stava mai con loro due, anzi non stava mai con nessuno, non si univa con loro la notte, e ultimo ma non meno importante non rideva.
Le uniche cose che faceva erano: alzarsi, andare a lavorare, lavarsi, fare da mangiare e andare a dormire.
Questa cantilena veniva ripetuta ogni singolo giorno.
Ormai erano preoccupati sopra ogni limite, e questo ora sparisce.
Dopo svariati minuti passati al telefono, che suonava vuoto, si vestirono con l’intento di trovarlo, ma niente, la giornata era bella che passata e di lui, nessuna traccia.
Stanchi decisero di tornare a casa,  un profumo di cibo li stava aspettando. L’unico in grado di cucinare decentemente è Chan, questo  passò per le loro menti.
Le loro preghiere di trovarlo furono esaudite, ma dopo l’infarto mattutino, il diretto interessato non poteva di certo passarla liscia. Si precipitarono in cucina più incazzati che mai.
“Chan! Ma che cazzo hai fatto! Ti abbiamo cercato tutto il giorno!”
Non mosse un muscolo, rimase concentrato sui fornelli, non distogliendo mai lo sguardo da essi.
“Non vi ho mandato un messaggio? Non deve essere arrivato! Scusate!”
YG incazzato più che mai non tanto per quello che era successo, ma per il fatto che dopo tutta la preoccupazione, l’ansia, il suo ragazzo non lo guardava nemmeno, lo prese per le spalle facendolo bruscamente girare, non preparato, Chan, fece cadere il mestolo che aveva in mano per terra.
 
“Mi prendi per il culo? Ma dove sei stato per tutto il giorno!”
“Ecco… io…” non sapeva che scusa inventarsi.
“Se…Sei stato da un ragazzo?”
Il suo silenzio creò una spiacevole incomprensione.
“Da chi cazzo sei stato! Hai un altro? Noi non ti bastiamo? Eh? Rispondi!!!” Up, che per tutto quel tempo era rimasto zitto, prese l’iniziativa avvicinandoglisi, posandogli una mano sul suo pallido viso in modo da girarlo verso di lui.
“Channie che hai? Ci hai fatti preoccupare! E’ da giorni che sei strano! Se hai dei problemi perché non ce ne parli? A cosa serviamo se quando hai bisogno di aiuto non ci chiami?”
“io… io sono… sono stato da Yongnam!”
Per un millesimo di secondo, Guk, ebbe la convinzione che non si stesse parlando di suo fratello, infondo mica solo lui si chiamava così, poteva tranquillamente essere un altro.
“Non… non mi guardare così… si è tuo fratello!” le gambe cominciarono a tremare –si.. infondo è meglio così-
“Tu… Tu hai una storia con mio fratello?”
“Anche se non fosse tuo fratello sarebbe un altro! Sono così stufo di voi!” detto ciò spense il fuoco e si diresse fuori dal dormitorio.
 
Ad Up venne quasi un mezzo infarto… Chan… il suo Chan, che ha faticato così tanto ad avere, gli stava dicendo di avere un altro! Aveva bisogno di sedersi… barcollò contro Guk, che lo prese prima che si sfracellasse per  terra. Aveva gli occhi spalancati, il viso rigato da calde lacrime e il corpo che tremava come una foglia, grazie a dio con lui c’era il leader che lo fece sdraiare sul divano abbracciandolo, cercando di farlo calmare un pochino, ma niente. Li trovarono così gli altri tre, Zelo si precipitò subito sul suo migliore amico, mentre Dae e Jae si diressero verso Bang, che riusciva a trattenere le lacrime a  stento.
 
“Cosa è successo?” chiese Dae preoccupato
“Io… io non ..non lo so.  Chan ci ha appena detto di avere una relazione con mio fratello!  Mio fratello capite? Io… da un po’ non sta più con me e Up, la sera va a dormire prestissimo e per tutto il giorno ci considera poco, ma non avrei mai, MAI pensato ad un suo tradimento!” rimasero un pochino li… senza capire bene le parole appena sentite. Come era possibile che una persona come lui li potesse tradire? E non con una persona qualunque ma con il fratello di uno dei suoi amanti? Non è possibile, ci deve essere una spiegazione per questo.
“io ti consiglio di parlarne con tuo fratello e vedere cosa dice. Ci pensiamo noi a Up, tu vai a parlare con lui” detto questo, Jae, si diresse verso Up, che non aveva ancora smesso di versare una sola lacrima, cercando di tirarlo su di morale.
 
***
 
Bang sfrecciava veloce per le strade di Seoul, dirigendosi verso casa sua.
Sperava solo di non trovare li il suo…ragazzo? Ex? Insomma sperava solo di non trovarlo li!  Mere speranze le sue.
Appena aprì la porta li trovò teneramente abbracciati, il viso di Him era nascosto nell’incavo del collo dell’altro.
Appena sentì la porta aprirsi, Nam, sapeva già chi si sarebbe presentato dinnanzi a loro, non era nato ieri.
Alzò piano il collo, notando lo sguardo sconcertato su di se.
“Guk…non… aspetta! Posso spie…”
“Spiegare? Stavi per finire la frase così? Cosa cazzo vuoi spiegare eh? Che ti scopi il mio ragazzo? Eh?”
“Eh? Ma che cazzo dici!”
“Sto solo dicendo quello che ha confermato lui prima di scappare qui! Da te!” La sua pressione continuava davvero a salire alle stelle… non solo aveva perso una delle due persone che amava più della sua stessa vita, ma quella persona se la faceva perfino con il suo gemello!
 
“Non ti farei mai questo e lo sai! Come puoi accusarmi!”
“Penso che la scena alla quale mi stai facendo assistere possa bastare e avanzare!”
YongNam allora prese a muovere un pochino Chan, cercandolo di farlo svegliare leggermente, ma da lasciarlo nel dormiveglia.
“Guk… cosa c’è….amore ho sonno” Appena si sentì muovere, cercò di sistemarsi meglio su quel corpo caldo.
“Vedi quello che dice? Vede te al posto mio!”
Era sempre più confuso, se erano così i fatti allora perché… perché gli aveva detto tutte quelle cose prima!
 
Senza svegliare il bel addormentato, il gemellino gli fece segno di avvicinarsi proponendo uno scambio, preso alla sprovvista e nel buio più totale cominciò a pensare –perso per perso… tanto vale dare ascolto a mio fratello- che sembrava l’unico in grado di capirci qualcosa.
Con delicatezza lo scambio avvenne, ma l’intento di non svegliarlo no.
Aprì i piccoli occhietti a mandorla infastidito da tutto quel movimento, ma ancora intontito dal sonno si accoccolò tra le braccia di Guk, senza pensare a cosa stava realmente facendo.
“Gukkie” fu solo un sospiro. 
“Non lasciarmi solo…”
 
Ora, davvero, era senza parole.
Alzò lo sguardo su suo fratello chiedendo delle spiegazioni, ma lo notò indeciso sul da farsi.
Non sapeva se cantare fosse un bene o un male, oddio tanto male non direi… conosceva il fratello come le sue tasche e non sarebbe successo niente di tragico. Prese un grande respiro e cominciò a raccontare.
“Mi…mi ricordo delle tue grida un mesetto fa… quando Chan tornò a casa a quell’ora del mattino.”
Anticipò la chiara domanda che stava per fargli.
“Si… eravamo insieme, l’ho accompagnato io fino a casa”
“Perché era con te. Perché tu lo hai riaccompagnato a casa! Perché tu…”
“Perché l’ho salvato. Guk.. lo stavano per…”
La mano del leader si alzò facendolo bloccare.
No… tutto ma non questo. Preferirei che mi dicesse che lui e Chan hanno una storia segreta. Preferirei sentire delle parole del genere. Ma non quello. No.. non può essere.
 
***
 
Un MESE PRIMA
 
Stava camminando tranquillamente per le vie di Seoul, erano le due del mattino e si stava dirigendo verso le loro sale da ballo.
Era da un po’ di tempo che faceva aventi e in dietro a quella maniera, la stanchezza cominciava a farsi sentire, tutto il giorno allenamenti, tornare a casa, “riposarsi” e poi aspettare che quei due si addormentassero per poi riuscire e riandare ad allenarsi.
Il suo fisico non era nemmeno abituato a tutto quel movimento, infatti aveva perso altri chili e le sue occhiaie facevano paura a un panda.
 
Si fecero le 5.30, aveva appena finito i suoi allenamenti extra, quando venne preso per la collottola e portato in un vicolo buio.
I suoi occhi non riuscivano a vedere niente, la paura cominciava a impadronirsi del suo corpo.
Co…cosa mi vogliono fare? oddio…Guk…Up..aiuto…
Uno lo aveva imbavagliato e l’altro lo stava spogliando velocemente.
Chan era terrorizzato, non riusciva a muoversi, sinceramente non pensava che una cosa del genere gli potesse mai accadere.
Sentì una mano che si stava intrufolando dentro i suoi pantaloni, cominciò a scalciare, a provare ad urlare, ma era tutto inutile non poteva sentirlo nessuno.  Si stava per dare per vinto, quando a un certo punto i due uomini vennero sbattuti contro la parete, spaventati, raccolsero i loro vestiti e scapparono via.
 
Chi… chi mi ha salvato? Chiunque tu sia… grazie
Non riusciva nemmeno a muovere un muscolo, era talmente spaventato.
“Chan! Chan ehi sveglia! Vuoi che ti porti all’ospedale? Ehi Kim Himchan!”
Alzò lo sguardo e si ritrovò davanti Bang.
“Guk… Guk…oddio grazie io…” continuò a versare lacrime per una buona mezzora fino a quando non lo guardò bene in faccia…
“Co…Yongnam? Scusa…io…ti ho scambiato per tuo fratello…”
“In quelle condizioni mi stupisco che tu mi abbia riconosciuto, altro che!”
Lo prese per il braccio riaccompagnandolo  fino a casa, il viaggio lo passarono in totale silenzio, solo quando arrivarono a destinazione il più piccolo parlò
“Ti…ti prego.. non dire niente a Guk… ti prego…”
“Come vuoi tu, non gli dirò niente, ma in cambio devi promettermi che mi chiamerai, ogni volta che vorai andare da qualche parte a quest’ora della notte, chiamami.” Detto ciò gli fece segno di rientrare in casa, di stare tranquillo che lo avrebbe controllato lui.
 
Appena entrato in casa si ritrovò tutto il gruppo in salotto, aspettavano tutti il suo rientro, erano le 6.30 del mattino e lui era sparito, erano tutti più agitati che mai.
“MA DOVE CAZZO SEI STATO! MA TI RENDI CONTO CHE CI E’ VENUTO UN INFARTO QUANDO NON TI ABBIAMO TROVATO?”
“Guk…io...scusate ma avrei voglia di riposare”
Sotto tutti gli occhi increduli sei suoi amici, si ritirò nella sua stanza, si spogliò e si fece un bel bagno caldo. Doveva pulirsi… si faceva schifo, anche se quelle persone non le aveva mai toccate, si sentiva veramente uno schifo.
 
Si mise a letto provando a prendere sonno, senza riuscirci. Gli eventi di poco prima gli continuavano a tornare in mente, si conficcò addirittura le unghie nella carne per provare a non pensarci, ma tutto fu vano.
Prese il cellulare e chiamò l’unica persona in grado di consolarlo.
 
***
 
Si ricordava quelle parole, come aveva potuto gridare in quel modo? Come poteva sapere quello che il suo amatissimo ragazzo aveva appena subito?
Mentre si stava dando dell’imbecille, mille e mille volte, il corpo stretto al suo cominciò a muoversi.
Inizialmente si stava stiracchiando, poi cominciò ad agitarsi e a cercare di divincolarsi da quel corpo.
“Bang Yongguk! Cosa ci fai stretto a me! Ti ho detto che non ti voglio più mi sembra! Capisci quello che di..”
Non lo lasciò finire di parlare che gli tappò la bocca con la sua.
Fu un bacio violento inizialmente, colpa anche del più piccolo che non “voleva”,  poi però rinunciò a ribellarsi e il bacio divenne leggero e dolce, pieno d’amore.
 
“Quello…quello che ti è successo è vero? Io… Chan amore io… è tutta colpa mia… perché non me ne sono mai accorto… io” stava piano piano cominciando a piangere. Al solo pensiero del male che gli aveva causato indirettamente si sentiva morire.
“Co..cosa dici! Non è colpa tua!!! IO ho deciso di uscire a quell’ora! Non mi ha obbligato nessuno!!! Io volevo solo.. non volevo che vi vergognaste di me… quindi io… ho provato a migliorare, ma…ecco…io…” al ricordo di quelle mani sul suo corpo… gli venivano i brividi dallo schifo.
“Shhhhh….piccolo… dovevi dircelo… cosa pensavi… che ti avremmo messo da parte? Sciocco! Ora ce ne torniamo a casa da Uppie, che appena te ne sei andato ha avuto un attacco respiratorio e… cazzo devo vedere come sta!”
Si era per un momento dimenticato dell’altro ragazzo!
Si ma qui impazzisco…
Cercò il cellulare nella sua tasca del jeans, maledicendola, per un momento, per la sua troppa larghezza.
Trovandolo e leggendo il messaggio di Jae trasse un sospiro di sollievo.
 
Da JAe
A Guk
 
Up si è finalmente addormentato! Ora sta bene sta tranquillo! Torna presto a dopo.
 
“Uppie ora sta riposando… sono riusciti a cal…” nel mentre era intento a leggere il cellulare, Kim, si era alzato, messo la giacca, la sciarpa e si stava preparando per uscire.
Classica scena di un anime, Guk che abbassa lo sguardo per cercare Chan, ma non trovandolo si formano le lucette a forma di sagoma del ragazzo che lampeggiano.
 
“Su andiamo? Up… io non volevo che gli succedesse questo! Io… è sempre colpa mia!!!”  era così preoccupato che a stento si ricordava il perché era scappato via.
Voleva solo riavere i suoi ragazzi, non voleva farli stare male, o peggio farli quasi morire di infarto!
Ma quello che gli era successo lo aveva segnato nel profondo… ok non era successo alla fine niente, ma era pur sempre una brutta cosa che, il suo cervello,  non accennava a voler dimenticare.
Salutato Nam e tornarono a casa.
 
Aperta la porta di casa si trovarono i restanti membri in salotto ad attendere il loro rientro.
Nemmeno si fermò a salutarli, si fiondò in camera sua alla ricerca del suo piccolino.
Bang era rimasto dagli altri cercando di spiegargli un pochino la situazione; Zello, che in tutto quel tempo aveva fanculizzato Chan, ora si stava pentendo  miseramente.
Aveva fatto soffrire il suo migliore amico e quindi non aveva sentito ragioni, era colpa sua punto, Beh si… era colpa sua… ma non intenzionale, almeno non troppo.
“Vai da lui e state insieme… uniti come sempre”
“Non ho nessuna intenzione di lasciarlo”
 
Fatto il suo dovere da leader seguì il suo ragazzo e si chiuse in camera.
Era sdraiato su un fianco, il volto addormentato con ancora le lacrime agli occhi.
Tutta colpa mia, tutta colpa mia…
Si ripeteva dentro di se… sentì la mano di Bang sulla sua spalla, facendogli segno negativo, non doveva dispiacersi… non doveva! Era tutta colpa loro… e appena Up sarebbe venuto a conoscenza dei fatti… si sarebbe incolpato ancora di più.
 
Lasciarono dormire Up… decisero che era meglio così, intanto loro si sarebbero accoccolati ai suoi lati, per fargli una sorpresa appena sveglio.
Sorpresa che gli costò un secondo piccolo infarto.
Non si aspettava di certo lui di fianco a se, dopo quello che gli aveva urlato contro!
In un primo momento pensò di stare sognando, ma era certo che quella fosse la realtà.
 
“Co…come mai sei qui..”
“Uppie io… mi dispiace così tanto…io… ti amo così tanto che…ho avuto paura capisci? Io… non riuscivo a guardavi e…”
“Piano piano… cosa mi sono perso? Non avevi detto di avere una relazione con suo fratello? Cosa aveva paura di dirci? Comincia dall’inizio!”
“Chan calmati… noi non ti abbandoneremo mai! Quindi ti prego, di la verità a Jongup… la deve sapere anche lui..”
Con una grande forza di volontà, che non pensava di avere, raccontò tutto, senza tralasciare niente.
La faccia di Up era tra lo stupito, lo schifato e l’incazzato nero. Non si capiva molto bene ma di certo si percepiva  la sua aura nera.
“Sai chi sono?”
“No..e non voglio nemmeno rivederli mai più in tutta la mia vita. Ho avuto così tanta paura..io..”
“Devo scoprire chi sono” disse mentre si stava alzando dal letto, tutto concentrato su cercare un modo per trovare quei due bastardi.
“Up…dai calma… sto bene infondo! Solo che non riuscivo più a stare con voi… ma sto bene!”
“Si…si è visto..”
“Guk non ti ci mettere pure tu ora. Questo vuole combinare casini!”
“Non lo trattengo di certo… la porta se la apre da solo e se ha bisogno sa dove trovarmi”
“Ma ti rendi conto di quello che dici?” ora si stava preoccupando lui, in quelle condizioni erano in grado di fare le cose più impensabili, avevano uno sguardo talmente incazzato che faceva paura.
“NO.. TI RENDI CONTO TU DI QUELLO CHE HAI RISCHIATO? COSA? NON VOLEVI DISTURBARMI?  Da domani piuttosto non dormo, ma ti alleno io giorno e notte. Non starai mai da solo, MAI!!!”
 
Come aveva temuto il leader, il piccolo Up, riprese ad andare in iperventilazione.
Non ci posso credere… dopo tutto quello che ha subito… ha continuato a non dirci niente.
Non voleva farci preoccupare…ah beh ora in effetti sono tranquillo come …non so cosa… guarda come respiro bene…cazzo non riesco di nuovo a respirare!!!
Non voleva farmi preoccupare un cazzo!
 
“Calmati Jong ti prego… non fare niente! Non è successo niente ok? Se solo fossi riuscito a reagire meglio… forse tutto questo non sarebbe mai successo… ora però calmati, ti prego Uppie”
Sotto le  sue preghiere cominciò a rilassarsi, il respiro tornò regolare.
“Tu da ora in poi non ti allenerai più di notte intesi? Non ci pensare minimamente di uscire da questa camera a quell’ora! Vuoi allenarti? Bene mi chiami e ti alleno io! Piuttosto che rischiare di ritrovarti mezzo morto e stuprato nei vicoli di Seoul preferisco non dormire!”
 
Chan si continuava a maledire, sapeva che era meglio non dirgli niente, ma era sul serio arrivato alla frutta.
Non dormiva più per colpa degli incubi e non poteva continuare ad andare da Nam per sempre.
“Io…Mi dispiace avervi fatto preoccupare ma… ecco non riuscivo più a guardavi negli occhi… la sera quando vado a dormire… ho gli incubi…sento ancora le loro mani sul mio corpo e..” le lacrime cominciarono a scendergli veloci, con le unghie cominciò a stringere forte i polsi…  tanto forte da farli sanguinare…
“Chan..Chan calma… ti prego calmati.. ci siamo noi ora! Hai degli incubi? Svegliaci, ti coccoleremo e così potrai tornare a dormire tranquillo.”
“IO… mi dispiace così tanto… vi amo moltissimo, grazie per stare con me”
Non ci fu bisogno di altre parole, si addormentarono l’uno tra le braccia dell’altro, Chan si poteva definire “tranquillo e felice” anche se non rispecchiava molto la tranquillità, ma era con le persone che amava e questo poteva considerarlo un miracolo. 

FINEEEEEEEEEEEEEEEE 
Spero davvero che vi sia piaciuto!
Non ho avuto molto tempo per scriverlo, sono stata sempre in vacanza :p
Alla prossima ragazze/i(?)
Bye byeeeeeee Key2690

  
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