Verità celate
I capelli color mogano cadevano perfettamente sulle sue
spalle, il vestito bianco che aveva deciso di indossare quella sera per
risaltare la sua carnagione la rendeva una dea.
In quel momento lo specchio stava riflettendo una ragazza
sicura di sé e determinata.
Lexie era davvero
vanitosa, sapeva di essere bella e sfruttava la cosa a suo vantaggio, amava
mettersi in mostra e farsi guardare.
In fondo era quello che volevano i ragazzi da lei, quindi
perché riempirsi la testa di favolette sull’amore se
poi tutti si fermavano all’aspetto fisico?
Non aveva senso, era meglio divertirsi. Era ancora
giovane e poteva farlo.
Prese la borsa sul letto ed uscì, il rumore dei tacchi
risuonava ad ogni passo che faceva e il silenzio che c’era nei corridoi veniva
interrotto solo da lei perché tutti gli altri erano rinchiusi nelle loro
camere.
Doveva uscire con Jonathan, un ragazzo dell’ultimo anno che
aveva smosso mari e monti per trascorrere una serata con lei riempendola di rose e regali, sicuramente ne valeva la pena
se sapeva come corteggiare una donna.
Era appena uscita dal campus quando un fischio la fermò,
sapeva a chi apparteneva solo lui si permetteva di fare un gesto così
sconsiderato con lei.
-Sei proprio uno schianto!- la adulò osservandola
centimetro per centimetro.
Lei lasciò che finisse la sua radiografia e solo quando
incrociò il suo sguardo fece un sorriso malizioso.
-Strage di cuori stasera?-
Si domandava perché gli interessasse così tanto, o forse
lo sapeva ma non voleva ammetterlo.
-Si Alex, sono già in ritardo quindi non posso fermarmi a
conversare con te-
Era meglio chiudere i battenti in fretta, quando si
trattava di lui perdeva il controllo facilmente e non capiva come mai, si
sentiva strana non era padrona delle sue azioni.
Era bello senza dubbio, faceva perdere la testa a
chiunque con quel viso, qualche sorriso e un paio di parole accattivanti, chiunque ma non lei!
Stava per andare via quando lui le sbarrò la strada.
-Lexie, Lexie, non così veloce-
La stava mangiando con gli occhi se ne era accorta, e in
quel momento lui voleva giocare ma lei non era della stessa opinione.
Sarebbe stato facile, una sera e nulla più ma con Alex
sapeva che non si sarebbe fermata ad una sola notte perché quello era un gioco
pericoloso si sarebbe fatta male, loro erano due calamite, si scontravano e si
appiccicavano continuamente.
-Cosa vuoi?- era meglio passare alla difensiva.
-Cosa voglio?- sorrise passandosi la lingua sulle labbra.
-Non lo immagini neppure-
E fu allora che accadde, si ritrovò con la schiena al
muro in gabbia tra le sua braccia, le mani che toccavano la pelle nuda delle
gambe sembravano bruciarla dentro.
Le sue labbra la bloccarono, non doveva permetterglielo
ma quella passione lei non l’aveva mai sentita e fu un esplosione.
Era stretta contro di lui mentre le loro bocche si
rincorrevano frenetiche, era in trappola e non sapeva se scappare o meno.
Quando si staccarono avevano entrambi il fiato corto, Alex
appoggiò la fronte contro la sua e sorrise, si avvicinò al suo orecchio e un
brivido le salì lungo la schiena.
-Quando stasera sarai con Jonathan penserai a me come io
penserò a te. Buona serata Lexie-
Andò via lasciandola lì in subbuglio, sconvolta e rossa
in viso.
Doveva riprendersi, non poteva presentarsi in quelle
condizioni ma lungo il tragitto pensò alle sue parole.
Lui sapeva con chi doveva uscire, e questo la sconvolse
ancora di più perché capì che poteva significare solo che qualunque passo lei
avesse deciso di fare lui ne era già a conoscenza.
La mattina seguente sembrava che nessuno avesse voglia di
parlare.
Gin pensava alla lettera del ragazzo misterioso.
Kate pensava ad un modo per avvicinare Andrew.
Becca pensava al suo Paul che era seduto accanto a lei.
Lena cercava di capire cosa fosse successo alle altre.
E Lexie era ancora sconvolta
dalla sera precedente, il fatto che anche lei quella mattina fosse silenziosa
era un brutto segno ovviamente nessuno sapeva cosa la turbava e quando arrivò
Alex e lei non lo degnò di uno sguardo capirono che era ancora più brutto di
quanto immaginassero.
-Che c’è hai perso la lingua?- chiese Alex a quest’ultima
Solo Lexie sapeva l’allusione
di quella domanda tanto da farla gelare.
-Credo che stanotte si sia affaticata molto, sai com’è
meglio che riposi-
Le altre restarono stupite da quella risposta, sapevano
dei battibecchi che c’erano tra i due ma la loro amica non si era mai spinta
fino a tanto, doveva essere davvero grave.
Si alzò lasciandolo lì a bocca aperta, senza parole come
lui aveva lasciato lei la sera precedente.
L’aria era piuttosto tesa così anche altri decisero che
era arrivato il momento di andare a lezione.
Restarono Gin e Mark da soli, lei non gli rivolse la
parola dopo che si era preso gioco di lei la volta scorsa quindi mangiava il
suo dolce tranquillamente.
Lui al contrario la osservava, non capiva bene il motivo
fino ad allora non ne trovava la necessità ma tutto in lei la divertiva, era buffa
ma sincera e leale.
-Si può sapere cos’hai da guardarmi?-
-Non c’è un divieto che mi impedisce di guardare, sei
seduta accanto a me e ti guardo. Punto.-
Ma punto un corno! Chi si credeva di essere?
-Beh a me da fastidio, quindi ti pregherei di spostare i
tuoi occhioni su qualche oca che possa interessarti-
Scoppiò a ridere e questo la fece arrabbiare ancora di
più.
-Ok adesso basta. Hai voglia di prenderti gioco di me, ma
non sono dell’umore adatto oggi quindi me ne vado-
Prese tutte le sue cose, stava andando via quando la
fermò per il polso.
-Cosa c’è?- sbottò e se ne pentì un secondo dopo.
-Scusa-
Forse non aveva sentito bene, una visita dall’otorino
sarebbe stata un’ottima cosa.
Tornò in sé quando lo vide avvicinarsi, cosa voleva fare
quel pazzo davanti a tutta la mensa?
Voleva farsi indietro ma si accorse che lui la teneva
ancora ferma, era sicura di essere sbiancata ma poi tirò un sospiro di
sollievo.
-Avevi un po’ di crema sul naso-
Quel ragazzo l’avrebbe fatta morire di crepacuore, si
voltò e vide un paio di ragazze che la guardavano schifata, sbuffò ci mancava
solo qualche rivolta per gelosia.
Lui seguì il suo sguardo e sorrise, sapeva bene dove
ficcargli quel sorriso ma il ragazzo fu più furbo e veloce si accorse del
pericolo e scappò via ancora sghignazzando.
Gin camminava furiosa lungo il corridoio, per colpa di
quell’imbecille aveva perso la lezione.
Era arrivata in ritardo e non era entrata in aula perché
sapeva che il suo professore si sarebbe arrabbiato, così aspettava che finisse
per poter incrociare Paul e chiedergli gli appunti.
Quando lo vide gli corse incontro e lo fermò
-Hey Paul-
-Ciao Gin. Non ti ho vista oggi a lezione-
-Si lo so, ho fatto tardi. Non è che potresti passarmi
gli appunti?-
Paul era un bravo ragazzo ma aveva bisogno decisamente di
una svegliata altrimenti Becca sarebbe invecchiata di quel passo.
-Certo non c’è problema-
-Oh grazie. Allora vieni fermiamoci al bar che li copio e
ti restituisco il quaderno-
-Ma no, puoi darmelo domani-
Ovviamente finse di non averlo nemmeno ascoltato, aveva
colto il momento giusto e non poteva lasciarselo scappare.
Paul la seguì affranto, si sedettero al tavolo e
ordinarono un caffè.
Scrisse qualche riga, giusto per non dare nell’occhio poi
si fermò e lo guardò.
-Non hai capito qualcosa?- le chiese.
-Oh no è tutto chiarissimo, lo sai di te mi fido. Pensavo
che io e te non parliamo da parecchio, siamo sempre troppo occupati e mi
chiedevo se va tutto bene-
Il ragazzo sorrise, sapeva quanto la sua migliore amica
fosse premurosa e attenta. Erano cresciuti insieme ed era felice di averla
incontrata all’università.
-Si va bene grazie, perché me lo chiedi?-
-A parte quei tre amici con cui ti vedo, stai sempre
sulle tue. Insomma non pensare sempre ai libri, esci, divertiti, incontra
qualche ragazza-
-Al momento non mi piace nessuna, quindi non vedo perché
dovrei uscire con la prima che capita-
Quel ragazzo aveva seri problemi come faceva a
convincerlo?
-Come devo fare con te, sembro la tua mammina-
Scoppiarono a ridere ricordando i vecchi tempi in cui lei
lo sgridava per qualche marachella.
-Lo dico sempre anche a Becca sai, è molto timida ed è
davvero un peccato che una ragazza bella come lei non si diverta un po’-
Fece attenzione alla sua espressione e lo vide annuire,
almeno era d’accordo con lei che fosse una bella ragazza.
-Quando mangiamo insieme ho visto che parla poco, ma tra
voi cinque credo sia quella che cerca di mettere la pace-
Quindi l’aveva notata! Doveva indagare.
-Si hai ragione, è un peccato che non si lasci andare.
Avrebbe milioni di ragazzi dietro se lo facesse-
-Ma tu sabato non devi andare a quella mostra d’arte
classica? Perché non le chiedi di venire con te? Lei studia storia dell’arte le
farebbe piacere vedere la mostra, e poi uscirebbe un po’-
Ci stava pensando, lo capiva da come aggrottava la
fronte.
-Avevo pensato di chiederlo a te per compagnia-
-Sai che non sono appassionata di queste cose, chiedilo a
Becca! Sono sicura che vi divertirete e sarà una guida perfetta-
-Va bene mi hai convinto, glielo chiederò-
Sorrise vittoriosa, era proprio brava a fare da Cupido.
-Oddio è tardissimo, ho la prossima lezione tra cinque
minuti-
Avrebbe dovuto fare l’attrice perché si accorse che era
migliorata a recitare se nemmeno il suo migliore amico si era accorto di nulla,
doveva raccontarlo alle altre.
-Finalmente ti ho trovata! Ho girato tutto il campus-
-Kate, cosa
succede?-
-Devo dirti una cosa- disse col suo tono che
preannunciava una qualche richiesta che avrebbe dovuto assecondare.
-Ok spara!-
-Guarda qui cosa ho, un invito per due ad una festa in
piscina che si terrà domani sera. Ti prego accompagnami-
Questa era una vera e propria tragedia.
-Chiedilo alle altre sai che non amo le feste-
-Ma dai! Lexie ha il dente
avvelenato e non oso chiederle niente. Lena ci va con Sam..-
-Cosa? Lena e Sam?- chiese Gin incredula
-Si, non so nemmeno io come ma sono gli unici due con un
po’ di sale in zucca che si piacciono e non aspettano che scenda il Signore
dall’alto per stare insieme-
Non si era accorta di nulla, Sam scherzava un po’ con
tutte ma che a Lena piacesse era una cosa del tutto inaspettata.
-Becca non verrebbe mai se non c’è Paul-
E a quel punto non poté fare altro che sorridere.
-Credo di aver risolto i problemi di Becca, sono una
degna assistente di Cupido. Ho parlato con Paul oggi e le chiederà di andare
con lui alla mostra di sabato-
Cominciarono a saltare come due bambine prendendosi per
mano.
-Devi raccontarmi come ci sei riuscita. Sei un genio-
urlò Kate.
-Paul è il mio
migliore amico e avevo il dovere di fare qualcosa, quei due rischiavano di fare
i capelli bianchi-
-Ma brava il mio Cupido, allora ci vieni? Dai magari
riesci a fare da Cupido anche a me. Ti prego, ti prego..è per una buona causa.
Fallo per il povero cuore spezzato della tua amica che vuole solo Andrew-
Scoppiarono a ridere per quel melodramma che era poco
convincente ma acconsentì.
-Ah che bello! Ci divertiremo. Ovviamente domani
pomeriggio ti preparo io come si deve-
-Non voglio essere la tua Barbie-
-Sarai uno splendore, devi solo indossare uno di quei
vestitini che tieni nel tuo armadio-
Si stava pentendo di averle detto di si, ma se serviva ad
aiutarla con quel ragazzo l’avrebbe fatto anche per non vederla più
piagnucolare.
Le due ragazze cominciarono a pensare già cosa avrebbero
fatto il giorno dopo, ignare che qualcuno le aveva ascoltate e se prima non
voleva adesso era del tutto convinto che andare a quella festa sarebbe stata un
ottima idea per conoscere meglio la rossa tutto pepe.
Si, ne era certo, si sarebbe divertito un mondo.
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Eccomi qua con un altro capitolo.
Cosa ne pensate del contrasto amore-odio tra Alex e Lexie?
Ho sempre immaginato questa scena, chi meglio di loro
potevano rappresentarla. Alex è attratto dalla bella Lexie
ma anche Lexie è attratta da Alex, tra l’odio e l’amore
c’è la distanza di un bacio, sarà così?
Ognuna delle ragazze è alle prese con i propri drammi,
cercano di risolverli ma è davvero difficile da soli.
Gin ha messo una buona parola per Becca, come andrà a
finire tra di Becca e Paul?
Si preannuncia una bella festicciola che coinvolgerà
parecchie persone, bisogna solo aspettare e vedere cosa succederà.
Grazie per chi la legge, commenta, e tutti coloro che la
seguono in silenzio ^^
Un bacio a presto
Lady J