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Autore: Lady Joanne    19/08/2013    2 recensioni
Gin è una ragazza insicura, timida, eterna sognatrice.
Passa le sue giornate tra una biblioteca e l’altra e serate intere davanti a film strappalacrime con popcorn e nutella a farle compagnia, non desidera altro forse questo è il suo problema.
Ha poche amiche ma sincere che sono stufe di vederla in queste condizioni perché deve prendere in mano la sua vita e rendere i suoi sogni realtà.
Tutto questo fino a quando un giorno rinchiusa nella sua amata biblioteca trova una lettera, la prima di tante, che non ha nessun destinatario e nessun mittente.
Ogni giorno alla stessa ora troverà una nuova lettera di quel ragazzo misterioso che, a poco a poco, le aprirà gli occhi e il cuore.
Chi è il ragazzo misterioso? Cosa accadrà quando la coraggiosa Gin deciderà di rispondergli?
Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Verità celate

 

I capelli color mogano cadevano perfettamente sulle sue spalle, il vestito bianco che aveva deciso di indossare quella sera per risaltare la sua carnagione la rendeva una dea.

In quel momento lo specchio stava riflettendo una ragazza sicura di sé e determinata.

Lexie era davvero vanitosa, sapeva di essere bella e sfruttava la cosa a suo vantaggio, amava mettersi in mostra e farsi guardare.

In fondo era quello che volevano i ragazzi da lei, quindi perché riempirsi la testa di favolette sull’amore se poi tutti si fermavano all’aspetto fisico?

Non aveva senso, era meglio divertirsi. Era ancora giovane e poteva farlo.

Prese la borsa sul letto ed uscì, il rumore dei tacchi risuonava ad ogni passo che faceva e il silenzio che c’era nei corridoi veniva interrotto solo da lei perché tutti gli altri erano rinchiusi nelle loro camere.

Doveva uscire con Jonathan, un ragazzo dell’ultimo anno che aveva smosso mari e monti per trascorrere una serata con lei riempendola di rose e regali, sicuramente ne valeva la pena se sapeva come corteggiare una donna.

Era appena uscita dal campus quando un fischio la fermò, sapeva a chi apparteneva solo lui si permetteva di fare un gesto così sconsiderato con lei.

-Sei proprio uno schianto!- la adulò osservandola centimetro per centimetro.

Lei lasciò che finisse la sua radiografia e solo quando incrociò il suo sguardo fece un sorriso malizioso.

-Strage di cuori stasera?-

Si domandava perché gli interessasse così tanto, o forse lo sapeva ma non voleva ammetterlo.

-Si Alex, sono già in ritardo quindi non posso fermarmi a conversare con te-

Era meglio chiudere i battenti in fretta, quando si trattava di lui perdeva il controllo facilmente e non capiva come mai, si sentiva strana non era padrona delle sue azioni.

Era bello senza dubbio, faceva perdere la testa a chiunque con quel viso, qualche sorriso e un paio di parole accattivanti, chiunque ma non lei!

Stava per andare via quando lui le sbarrò la strada.

-Lexie, Lexie, non così veloce-

La stava mangiando con gli occhi se ne era accorta, e in quel momento lui voleva giocare ma lei non era della stessa opinione.

Sarebbe stato facile, una sera e nulla più ma con Alex sapeva che non si sarebbe fermata ad una sola notte perché quello era un gioco pericoloso si sarebbe fatta male, loro erano due calamite, si scontravano e si appiccicavano continuamente.

-Cosa vuoi?- era meglio passare alla difensiva.

-Cosa voglio?- sorrise passandosi la lingua sulle labbra. -Non lo immagini neppure-

E fu allora che accadde, si ritrovò con la schiena al muro in gabbia tra le sua braccia, le mani che toccavano la pelle nuda delle gambe sembravano bruciarla dentro.

Le sue labbra la bloccarono, non doveva permetterglielo ma quella passione lei non l’aveva mai sentita e fu un esplosione.

Era stretta contro di lui mentre le loro bocche si rincorrevano frenetiche, era in trappola e non sapeva se scappare o meno.

Quando si staccarono avevano entrambi il fiato corto, Alex appoggiò la fronte contro la sua e sorrise, si avvicinò al suo orecchio e un brivido le salì lungo la schiena.

-Quando stasera sarai con Jonathan penserai a me come io penserò a te. Buona serata Lexie-

Andò via lasciandola lì in subbuglio, sconvolta e rossa in viso.

Doveva riprendersi, non poteva presentarsi in quelle condizioni ma lungo il tragitto pensò alle sue parole.

Lui sapeva con chi doveva uscire, e questo la sconvolse ancora di più perché capì che poteva significare solo che qualunque passo lei avesse deciso di fare lui ne era già a conoscenza.

 

La mattina seguente sembrava che nessuno avesse voglia di parlare.

Gin pensava alla lettera del ragazzo misterioso.

Kate pensava ad un modo per avvicinare Andrew.

Becca pensava al suo Paul che era seduto accanto a lei.

Lena cercava di capire cosa fosse successo alle altre.

E Lexie era ancora sconvolta dalla sera precedente, il fatto che anche lei quella mattina fosse silenziosa era un brutto segno ovviamente nessuno sapeva cosa la turbava e quando arrivò Alex e lei non lo degnò di uno sguardo capirono che era ancora più brutto di quanto immaginassero.

-Che c’è hai perso la lingua?- chiese Alex a quest’ultima

Solo Lexie sapeva l’allusione di quella domanda tanto da farla gelare.

-Credo che stanotte si sia affaticata molto, sai com’è meglio che riposi-

Le altre restarono stupite da quella risposta, sapevano dei battibecchi che c’erano tra i due ma la loro amica non si era mai spinta fino a tanto, doveva essere davvero grave.

Si alzò lasciandolo lì a bocca aperta, senza parole come lui aveva lasciato lei la sera precedente.

L’aria era piuttosto tesa così anche altri decisero che era arrivato il momento di andare a lezione.

Restarono Gin e Mark da soli, lei non gli rivolse la parola dopo che si era preso gioco di lei la volta scorsa quindi mangiava il suo dolce tranquillamente.

Lui al contrario la osservava, non capiva bene il motivo fino ad allora non ne trovava la necessità ma tutto in lei la divertiva, era buffa ma sincera e leale.

-Si può sapere cos’hai da guardarmi?-

-Non c’è un divieto che mi impedisce di guardare, sei seduta accanto a me e ti guardo. Punto.-

Ma punto un corno! Chi si credeva di essere?

-Beh a me da fastidio, quindi ti pregherei di spostare i tuoi occhioni su qualche oca che possa interessarti-

Scoppiò a ridere e questo la fece arrabbiare ancora di più.

-Ok adesso basta. Hai voglia di prenderti gioco di me, ma non sono dell’umore adatto oggi quindi me ne vado-

Prese tutte le sue cose, stava andando via quando la fermò per il polso.

-Cosa c’è?- sbottò e se ne pentì un secondo dopo.

-Scusa-

Forse non aveva sentito bene, una visita dall’otorino sarebbe stata un’ottima cosa.

Tornò in sé quando lo vide avvicinarsi, cosa voleva fare quel pazzo davanti a tutta la mensa?

Voleva farsi indietro ma si accorse che lui la teneva ancora ferma, era sicura di essere sbiancata ma poi tirò un sospiro di sollievo.

-Avevi un po’ di crema sul naso-

Quel ragazzo l’avrebbe fatta morire di crepacuore, si voltò e vide un paio di ragazze che la guardavano schifata, sbuffò ci mancava solo qualche rivolta per gelosia.

Lui seguì il suo sguardo e sorrise, sapeva bene dove ficcargli quel sorriso ma il ragazzo fu più furbo e veloce si accorse del pericolo e scappò via ancora sghignazzando.

 

Gin camminava furiosa lungo il corridoio, per colpa di quell’imbecille aveva perso la lezione.

Era arrivata in ritardo e non era entrata in aula perché sapeva che il suo professore si sarebbe arrabbiato, così aspettava che finisse per poter incrociare Paul e chiedergli gli appunti.

Quando lo vide gli corse incontro e lo fermò

-Hey Paul-

-Ciao Gin. Non ti ho vista oggi a lezione-

-Si lo so, ho fatto tardi. Non è che potresti passarmi gli appunti?-

Paul era un bravo ragazzo ma aveva bisogno decisamente di una svegliata altrimenti Becca sarebbe invecchiata di quel passo.

-Certo non c’è problema-

-Oh grazie. Allora vieni fermiamoci al bar che li copio e ti restituisco il quaderno-

-Ma no, puoi darmelo domani-

Ovviamente finse di non averlo nemmeno ascoltato, aveva colto il momento giusto e non poteva lasciarselo scappare.

Paul la seguì affranto, si sedettero al tavolo e ordinarono un caffè.

Scrisse qualche riga, giusto per non dare nell’occhio poi si fermò e lo guardò.

-Non hai capito qualcosa?- le chiese.

-Oh no è tutto chiarissimo, lo sai di te mi fido. Pensavo che io e te non parliamo da parecchio, siamo sempre troppo occupati e mi chiedevo se va tutto bene-

Il ragazzo sorrise, sapeva quanto la sua migliore amica fosse premurosa e attenta. Erano cresciuti insieme ed era felice di averla incontrata all’università.

-Si va bene grazie, perché me lo chiedi?-

-A parte quei tre amici con cui ti vedo, stai sempre sulle tue. Insomma non pensare sempre ai libri, esci, divertiti, incontra qualche ragazza-

-Al momento non mi piace nessuna, quindi non vedo perché dovrei uscire con la prima che capita-

Quel ragazzo aveva seri problemi come faceva a convincerlo?

-Come devo fare con te, sembro la tua mammina-

Scoppiarono a ridere ricordando i vecchi tempi in cui lei lo sgridava per qualche marachella.

-Lo dico sempre anche a Becca sai, è molto timida ed è davvero un peccato che una ragazza bella come lei non si diverta un po’-

Fece attenzione alla sua espressione e lo vide annuire, almeno era d’accordo con lei che fosse una bella ragazza.

-Quando mangiamo insieme ho visto che parla poco, ma tra voi cinque credo sia quella che cerca di mettere la pace-

Quindi l’aveva notata! Doveva indagare.

-Si hai ragione, è un peccato che non si lasci andare. Avrebbe milioni di ragazzi dietro se lo facesse-

-Ma tu sabato non devi andare a quella mostra d’arte classica? Perché non le chiedi di venire con te? Lei studia storia dell’arte le farebbe piacere vedere la mostra, e poi uscirebbe un po’-

Ci stava pensando, lo capiva da come aggrottava la fronte.

-Avevo pensato di chiederlo a te per compagnia-

-Sai che non sono appassionata di queste cose, chiedilo a Becca! Sono sicura che vi divertirete e sarà una guida perfetta-

-Va bene mi hai convinto, glielo chiederò-

Sorrise vittoriosa, era proprio brava a fare da Cupido.

-Oddio è tardissimo, ho la prossima lezione tra cinque minuti-

Avrebbe dovuto fare l’attrice perché si accorse che era migliorata a recitare se nemmeno il suo migliore amico si era accorto di nulla, doveva raccontarlo alle altre.

 

-Finalmente ti ho trovata! Ho girato tutto il campus-

-Kate, cosa succede?-

-Devo dirti una cosa- disse col suo tono che preannunciava una qualche richiesta che avrebbe dovuto assecondare.

-Ok spara!-

-Guarda qui cosa ho, un invito per due ad una festa in piscina che si terrà domani sera. Ti prego accompagnami-

Questa era una vera e propria tragedia.

-Chiedilo alle altre sai che non amo le feste-

-Ma dai! Lexie ha il dente avvelenato e non oso chiederle niente. Lena ci va con Sam..-

-Cosa? Lena e Sam?- chiese Gin incredula

-Si, non so nemmeno io come ma sono gli unici due con un po’ di sale in zucca che si piacciono e non aspettano che scenda il Signore dall’alto per stare insieme-

Non si era accorta di nulla, Sam scherzava un po’ con tutte ma che a Lena piacesse era una cosa del tutto inaspettata.

-Becca non verrebbe mai se non c’è Paul-

E a quel punto non poté fare altro che sorridere.

-Credo di aver risolto i problemi di Becca, sono una degna assistente di Cupido. Ho parlato con Paul oggi e le chiederà di andare con lui alla mostra di sabato-

Cominciarono a saltare come due bambine prendendosi per mano.

-Devi raccontarmi come ci sei riuscita. Sei un genio- urlò Kate.

-Paul è il mio migliore amico e avevo il dovere di fare qualcosa, quei due rischiavano di fare i capelli bianchi-

-Ma brava il mio Cupido, allora ci vieni? Dai magari riesci a fare da Cupido anche a me. Ti prego, ti prego..è per una buona causa. Fallo per il povero cuore spezzato della tua amica che vuole solo Andrew-

Scoppiarono a ridere per quel melodramma che era poco convincente ma acconsentì.

-Ah che bello! Ci divertiremo. Ovviamente domani pomeriggio ti preparo io come si deve-

-Non voglio essere la tua Barbie-

-Sarai uno splendore, devi solo indossare uno di quei vestitini che tieni nel tuo armadio-

Si stava pentendo di averle detto di si, ma se serviva ad aiutarla con quel ragazzo l’avrebbe fatto anche per non vederla più piagnucolare.

Le due ragazze cominciarono a pensare già cosa avrebbero fatto il giorno dopo, ignare che qualcuno le aveva ascoltate e se prima non voleva adesso era del tutto convinto che andare a quella festa sarebbe stata un ottima idea per conoscere meglio la rossa tutto pepe.

Si, ne era certo, si sarebbe divertito un mondo.

 

 

 

_____________________________

Eccomi qua con un altro capitolo.

Cosa ne pensate del contrasto amore-odio tra Alex e Lexie?

Ho sempre immaginato questa scena, chi meglio di loro potevano rappresentarla. Alex è attratto dalla bella Lexie ma anche Lexie è attratta da Alex, tra l’odio e l’amore c’è la distanza di un bacio, sarà così?

Ognuna delle ragazze è alle prese con i propri drammi, cercano di risolverli ma è davvero difficile da soli.

Gin ha messo una buona parola per Becca, come andrà a finire tra di Becca e Paul?

Si preannuncia una bella festicciola che coinvolgerà parecchie persone, bisogna solo aspettare e vedere cosa succederà.

 

Grazie per chi la legge, commenta, e tutti coloro che la seguono in silenzio ^^

 

Un bacio a presto

Lady J

   
 
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