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Autore: Cherry Blues    19/08/2013    6 recensioni
Ci troviamo nel bel mezzo della battaglia del Britpop, l'agguerrito scontro musicale tra gli Oasis di Noel e Liam Gallagher e i Blur di Damon Albarn.
Siete pronti a viverla con gli occhi di Sunshine, la groupie tutto pepe di Damon?
Pronti a decidere se Noel -o, come dolcemente lo chiama lei, il "northerner sbruffone dittatore del mondo"- abbia fatto bene a impuntarsi proprio sulla groupie dell'acerrimo rivale?
Preparatevi a sfide, sbeffeggiamenti, attrazioni, passioni, equivoci e situazioni comiche o imbarazzanti, il tutto condito dalla magica atmosfera che si respirava negli anni 90.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Noel Gallagher, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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14. Chi altri vuole litigare con me alzi la mano!


 

Resto appoggiata con il viso tra le mani, annoiata, i gomiti puntati sulla mensolina della finestra del Queen’s, lo sguardo perso oltre le goccioline d’acqua che si rincorrono lungo il vetro e che sembrano avere una vita più attiva della mia.
Che noia…
Questo settembre non passa più.
Mi accendo una sigaretta e sospiro, non sapendo in quale altro modo passare i miei venti minuti di pausa: fuori piove –strano, vero?-, quindi non posso neanche prendermi una boccata d’aria in pace.
Fanculo.
Damon e i ragazzi sono in tour negli States, Justine –beata lei- ha seguito Alex, mentre io… sono bloccata qui.
E’ la prima volta da quando ho conosciuto Damon che mi perdo un loro tour: niente valigie, niente urla ai concerti, niente camere d’albergo, niente nottate passate a testare la resistenza dei letti.
Per quanto il signor Albarn abbia cercato in tutti  i modi di convincermi a partire con loro, comunque, non potevo certo mollare il mio nuovo lavoro, no?
E quindi eccomi qui, sola, in una Londra che non mi era mai sembrata così grande. Ok, ogni tanto esco con i colleghi, però non è la stessa cosa: mi manca il mio ambiente, i backstage, la musica…
Tutta sola, quindi. Senza Damon, senza Justine –c’è rimasta solo la Frischmann, ma non mi sembra il caso di andarla a trovare-, senza i ragazzi, senza… Mi mordo le labbra, scacciando dalla mia mente quegli occhietti azzurri e quel sorrisetto sbruffone. Eppure tutta questa pioggia non fa altro che ricordarmi il nostro ultimo bacio, non moltissimi giorni fa, nella sua macchina e anche fuori, premuta contro la portiera. Da quella sera non l’ho più rivisto, ma in fondo Londra è davvero troppo grande per aspettarmi di rincontrarlo per caso così spesso. Scuoto la testa disgustata appena mi rendo conto di aver lanciato l’ennesima occhiata alla porta d’ingresso. Rimettiti a lavorare, Shine: ti fanno male questi momenti di riflessione!
 

Ossigeno, acqua, cibo… Sì, anche quelle sono cose importanti –credo-, però il fatto è che senza musica e backstage, capite, io non ci posso stare!
Ok, Damon non c’è, però il pass che mi ha dato sì, infatti sono ormai tre o quattro giorni che mi aggiro negli studi di Mtv: ho rivisto Robbie Williams, preso un drink con Jarvis Cocker dopo aver assistito ad una sessione dei Pulp… ma il momento migliore credo sia stato quando mi sono messa in prima fila ad un’esibizione degli Elastica, facendo il tifo per la Frischmann.
Ragazzi, ci mancava poco che mi lanciasse il microfono in faccia!
Che ingrata, poi: avrebbe anche potuto ringraziarmi per il fatto che io non sia negli States con il suo Damonuccio e che al posto mio ci siano a turno una decina di ragazze raccattate a caso là, delle quali non ricorderà nemmeno i volti.
Mi aggiro nei corridoi gremiti di cameramen, assistenti e tecnici, cercando di non inciampare su quei pavimenti ricoperti di cavi e fili, quando improvvisamente alzo lo sguardo e metto a fuoco Noel.
Mi arresto di colpo.
Il cuore mi salta un battito quando mi accorgo che Gallagher non ha abbandonato quella sua mania di andare in giro con gli scimpanzé, solo che questa volta non si tratta di un australopiteco dal monociglio -ma comunque nel complesso abbastanza figo-, bensì di una scimmia totalmente sgraziata e dai capelli visibilmente tinti di biondo.
Meg Matthews.
Mi nascondo leggermente dietro il muro, spuntando appena con la testa per sbirciarli alle loro spalle.
E’ la prima volta che la vedo dal vivo… ed è la prima volta che li vedo insieme, anche se insieme sembra esagerato, dato che sono ognuno per i fatti propri, non si guardano, non si tengono per mano… Boh.
Damon e Justine mi sembrano più affiatati, nonostante tutto e nonostante … me.
Me …
Chissà se in un’ipotetica proporzione matematica ci sia una ragazza che sta a Noel come io sto a Damon. Cioè, di groupie comuni sarebbe da preoccuparsi se non ne avesse, ovvio: chi non ne ha, in questo ambiente? Io però non intendo queste qui, che stanno nelle stanze delle rockstar solo per una notte, mentre il giorno dopo nessuno si ricorda più di loro: io mi chiedo se Noel abbia proprio una che lo segue ovunque, pronta ad assecondare le sue richieste e a passare tour, notti e giornate con lui. Per pochi istanti prende forma nella mia mente l’immagine sfocata di un’ipotetica groupie che si aggira per Supernova Heights, si siede sul divanetto ridacchiando, accarezza Benson, sfila nuda su per le scale, entra in cucina per preparare a Noel la colazione … Le mie dita si stringono intorno allo spigolo della parete, le nocche diventano bianche e il mio stomaco si chiude. Cosa cavolo mi sta succedendo?
Questa strana e spiacevole sensazione, però, è nulla in confronto a quella che provo quando vedo Meg che, non appena passano dei giornalisti armati di macchine fotografiche, si appropria delle labbra di Noel.
Le sue stupide unghie perfette si intrecciano nei suoi capelli e le sue tette ben in mostra si premono contro il suo petto. Tutto questo dura fino a quando i flash dei fotografi non si dirigono verso Paul Weller: in quel momento Meg si stacca subito e, riprendendosi il drink che aveva appoggiato poco prima, sballonzola in un altro corridoio, mentre Noel rimane lì, intento ad accendersi una sigaretta.
Mi stacco dal muro arretrando di un passo: lui è ancora di spalle e non mi vede … devo andarmene di qui, ho troppa rabbia in corpo.
“Sunshine” mormora lui con un sorriso non appena mi riconosce.
Troppo lenta.
 Resto immobile e lo guardo avvicinarsi, ancora concentrata sul forte pulsare del mio sangue in corpo.
Vai via, Noel. Lo dico per il tuo bene …
“Hey…” continua, in attesa di un saluto, aspirando una lunga boccata di fumo.
“Che cazzo vuoi da me?” ringhio piano, senza lasciar trasparire nessuna emozione dalla mia maschera di rabbia.
Lui alza gli occhi al cielo. “Wow, ogni giorno ne hai una” mormora ironico “Oggi cosa c’è?”
“Fai poco lo spiritoso. Sei … sei …”
“Cosa sono?! Finisci le frasi, almeno, Sunshine!” borbotta serio e infastidito “Se sei perennemente incazzata col mondo, non devi per forza prendertela con me”
“Non sono incazzata col mondo, sei tu che mi fai incazzare solo a vederti!”
“Ah, sono io?” mormora lasciando uscire il fumo.
“Sì, tu … tu e …” balbetto frenetica, non sapendo neanche a cosa aggrapparmi “Tu e le tue cazzo di affermazioni sull’aids”
Lui sgrana gli occhi scioccato “Ancora con questa storia?! Sei veramente incredibile, cazzo” scuote la testa esasperato “Avevamo già chiarito, mi pare”
Sì, lo so.
Sento solo un forte impulso di offenderti.
Non so neanch’io cosa sto dicendo.
Devo andarmene prima che litighiamo seriamente: scuoto la testa e faccio qualche passo, lasciandomelo alle spalle, ma lui mi rincorre e mi obbliga a girarmi verso di lui e a guardarlo negli occhi.
“Che cazzo ti prende?” mi chiede serio.
“NIENTE” urlo “Ero di buon umore prima di venire qui e … sentire la tua musica di merda”
Mi mordo il labbro. Dal fuoco nei suoi occhi mi rendo conto che non dovevo toccare la sua musica: è la peggiore offesa.
“Musica di merda? Che cazzo ne può sapere di musica una che impazzisce per canzoni senza senso che parlano di case di campagna?!”
“La canzone senza senso che parla di case di campagna ha venduto migliaia di copie in più della tua, ti ricordo!” ringhio dando uno strattone al braccio per liberarmi.
“Aspetta che esca il nostro nuovo disco e poi ne riparliamo, Sunshine” dichiara competitivo catturandomi nuovamente lo sguardo “E in ogni caso, chi cazzo ti credi di essere per giudicare me o la mia musica, si può sapere?!”
Scuoto la testa furibonda fissando il pavimento, ma..-
“E guardami negli occhi quando ti parlo” ringhia lui alzandomi il viso e tenendomi ferma a pochi centimetri da lui. Non gli ho mai visto i tratti del volto così irrigiditi, gli occhi così arrabbiati e le labbra così tese …
Le labbra …
Perché le mie iniziano a prudere?
“Vaffanculo, Noel” sputo fuori “Sei solo un perdente, non arriverai mai da nessuna parte”
Che cazzo sto dicendo?
“Vaffanculo a te, Sunshine” mi urla dietro lui mentre mi allontano in cerca di … aria? “E complimenti: a forza di startene con quel coglione di Albarn sei diventata più stronza di lui”
Sì, aria. Ho decisamente bisogno di aria.
 
Se settembre era il mese della solitudine, ottobre è anche peggio, perché è nientepopodimeno che il mese della solitudine e della beffa.
Già, il 3 ottobre è uscito il nuovo disco dei fottuti northerner, What’s the story morning glory -con qualche parentesi buttata alla cazzo nel mezzo del titolo-.
Il successo è stato enorme, ENORME: nel giro di una settimana ha venduto quasi 350000 copie solo qui nello UK e quello che mi preoccupa di più è il fatto che stia scalzando il disco dei ragazzi. Anzi, il peggio è che sicuramente verranno nominati entrambi come candidati per l’album dell’anno ai prossimi Brit Awards e … temo proprio che questa volta potrebbero vincere gli Oasis.
Fanculo.
Alla radio stanno passando le loro canzoni troppo spesso: ce n’è una che ha un titolo senza senso, Wonderwall, eppure è davvero … bella, credo. Solo che io non posso sopportare le loro canzoni in radio, specialmente quando sto lavorando: una volta ho quasi rovesciato una birra in testa ad un cliente quando è partita la schitarrata di Morning Glory –che poi come mai non è stata ancora censurata una canzone che ha per titolo l’alzabandiera mattutino?!-. L’unica che mi fermo ad ascoltare, se proprio devo ammetterlo, è Don’t look back in anger, sì.
Chissà perché, vero?
Vocina di merda -ah, dimenticavo: io e lei andiamo sempre meno d’accordo-.
Ottobre non mi sta piacendo proprio per niente, no no.
Il clima è qualcosa di terribile: il freddo inizia a penetrare nelle ossa, il sole è ormai un miraggio e non è rara quell’antipatica nebbiolina che mi arriccia puntualmente una ciocca di capelli ribelli.
Noel non l’ho più rivisto dal giorno in cui gli ho spiattellato in faccia quelle cattiverie assurde: io sono troppo orgogliosa per andare da lui a scusarmi e lui –giustamente, devo ammetterlo- dopo tutto quello che gli ho detto non mi ha più cercata.
Non si è più nemmeno fatto vedere al Queen’s -e nonostante tutto io continuo a guardare quella porta troppe volte.
L’unica cosa positiva in questo quadretto di rabbia è il fatto che stasera tornano i ragazzi dal tour americano, durato ben più di due settimane.
Wow, io e Damon non siamo mai stati così tanto tempo senza andare a letto insieme.
Infatti mi spiace, Justine, ma dovrai berti –o fingere di bere- la sua storiella del ritardo del volo, perché Damon ha già reclamato me per questa notte.
Quando finisco il turno, però, non posso fare a meno di lanciare un’ultima occhiata alla porta –invano- prima di arrendermi, cambiarmi e prepararmi ad andare dal signor Albarn.
 

Bene, tra sette secondi saranno già dieci minuti che lo aspetto fuori, al buio e al freddo, congelata come un pinguino davanti alla porta di casa sua. E io ODIO aspettare.
Eppure mi aveva detto di essere da lui per le 8.30…
“Piccolaaa!” esclama felice scendendo dalla macchina e correndomi incontro, mentre l’autista scarica la sua mega valigia.
“Rockstar” mormoro sorridente prima che lui mi catturi le labbra in un lungo bacio “Mi hai fatta aspettare” lo rimprovero cercando un po’ di calore sul suo cappotto.
“Mi farò perdonare” promette lui con un tono malizioso, però c’è qualcosa che non va nella sua voce.
“Damon?”
“Cosa?” domanda lui reclinando la testa di lato, con uno scatto troppo veloce.
Iperattivo.
Merda.
“Cos’hai fatto prima di venire qui?”
“Sono stato da Alex”.
Pupille dilatate, occhi sbarrati.
Fantastico. ‘Sono stato da Alex’ equivale bene ad ‘Abbiamo usato una carta di credito, ma non per fare acquisti’.
Coca, insomma.
“Cazzo, Damon, non ci vediamo da un’eternità! Non potevi aspettare ad ‘andare da Alex’?” sbuffo mimando le virgolette e lasciando che lui mi prenda per mano trascinandomi in casa.
“Ma sto beneee! Sono lucido, piccola” mi rassicura con un veloce occhiolino per niente rassicurante.
Che palle.
Non che sia la prima volta che lo vedo così, ovviamente. Però … dai, proprio stasera che non ci vedevamo da settimane doveva pippare?!
Lo seguo sbuffando verso la camera da letto, dove lui mi preme con il suo corpo contro lo stipite della porta e inizia a baciarmi.
“Mi sei mancata” ansima piano col suo tono tremendamente sexy, facendo scivolare le mani sotto il mio maglione bianco.
“Hai almeno due settimane di arretrati e dieci minuti di ritardo da farti perdonare, ti ricordo” sussurro.
“Vedrò cosa posso fare” ridacchia mordendomi il labbro. Con un veloce gesto del capo indica il letto “Tu preparati, piccola, arrivo subito. Prendo da bere”
Ah, pure?
Mi lascio cadere sul soffice materasso nel quale non sprofondavo da troppo tempo, accarezzando la coperta con una mano. Ho freddo, in effetti.
Mi immergo totalmente in questa penombra, ad occhi chiusi, concentrandomi sul piacevole silenzio che pervade la stanza. Percepisco solo il rumore del frigorifero aperto e chiuso in cucina, due bicchieri che tintinnano, poi di nuovo silenzio.
“Damooon” mi lamento contorcendomi leggermente. Quanto cazzo ci metti?
“Un momento, sto controllando la posta!” urla tranquillo dall’altra stanza.
“Mmmm” mi lamento, tornando ad abbassare le palpebre in attesa, in silenzio.
Sbarro gli occhi, però, quando sento uno stridente rumore di cristallo rotto.
Il bicchiere?
“Damon, cazzo, meno male che eri lucido!”
“Io SONO lucido! E’ qualcun’altro, qui, che non lo è stata!” urla con una voce decisamente diversa da quella usata poco fa e sempre più alta, sempre più vicina. Ma che accidenti gli prende?!
Il suo ingresso in camera è preannunciato da un forte boato quando lui spalanca la porta con un calcio, facendola sbattere contro il muro e provocandomi un urlo che mi si soffoca in gola.
“Zitta” grida subito sferrando un pugno contro lo stipite della porta.
Damon è una maschera di rabbia: gli occhi spalancati, le pupille troppo dilatate, la mascella serrata …
“Che cazzo ti prende? Sei impazzito?” ansimo scioccata scattando in piedi e correndo in avanti per uscire di qui.
“Seduta” ringhia afferrandomi per i gomiti e riportandomi in camera.
“Mi fai paura!!!” grido isterica stringendomi alla sua tuta, talmente nel panico da non capire neanche se io stia cercando di allontanare Mr Hyde o di aggrapparmi a lui per farlo tornare ad essere il buon dottor Jekyll che conosco.
“Ho detto seduta!” ripete con rabbia spingendomi indietro e facendomi cadere sul letto.
“Damon, che ti prende?” balbetto scossa sedendomi e guardandolo negli occhi.
Non l’avessi mai fatto.
Il suo sguardo è un qualcosa di insostenibile: carico di rabbia e … disprezzo, sembra.
Senza neanche degnarmi di una risposta, mi lancia addosso una busta bianca, priva di indirizzo o francobollo, già aperta.
La allargo con le dita per scoprire cosa contenga e tutto ciò che ne tiro fuori sono due foto lucide ma scure.
Le avvicino agli occhi e mi sento mancare l’aria: come cazzo è possibile?
Non c’era nessuno, avevo controllato!
E quei lampi?
Quei lampi che avevo visto?
Allora non erano davvero fulmini, erano i flash di questo stronzo di paparazzo!
Mi porto istintivamente una mano a coprirmi la bocca mentre lo sguardo non si stacca da quei due corpi aggrovigliati nel buio, illuminati solo dalla luce della macchina ma ben riconoscibili.
Io e Noel che ci baciamo.
E se anche a qualcuno fossero rimasti dei dubbi, viene tutto confermato dalla seconda foto, nella quale siamo entrambi fuori dall’auto, sotto la pioggia.
Merda …
Senza che io me ne renda conto, le foto mi vengono strappate dalle mani e scaraventate da qualche parte insieme alla busta.
“Che cazzo c’è tra te e Gallagher?” mi urla contro Damon.
“Niente!” ringhio alzandomi in piedi.
No, devo stare calma, devo stare calma almeno io.
Faccio un respiro profondo e cerco di moderare il tono di voce “Damon, ne riparliamo domani quando sei più calmo”. E quando non sei sotto effetto di droghe varie.
“NO!” urla lui trascinandomi in soggiorno e accendendo la luce, anche se questa repentina luminosità lo costringe a sbattere le palpebre più volte nascondendosi il viso dietro la mano “Ne parliamo ADESSO!”
Cazzo, Damon. Non ti ho mai visto così.
Torna come prima, ti prego! Torna come prima. “Calmati però” sussurro.
“No!” ripete lui venendomi incontro e tenendomi stretta a lui con un braccio dietro la schiena “Che cazzo c’è tra te e Gallagher, ho detto”
“Niente” piagnucolo esasperata cercando di liberarmi. “E poi che cazzo te ne frega a te?! Tu stai con Justine!”
E tu vai a letto con chi vuoi, " ripete a mo' di filastrocca "lo so, è quello che dici sempre quando la gente ci chiede se stiamo insieme. Ma tu ti rendi conto di chi stiamo parlando?!” incalza, alzando il tono.
“E’ una persona come un’altra” cerco di giustificarmi, anche se ormai mi manca il fiato.
“E’ Noel Gallagher, Sunshine! E’ quello che mi ha augurato di morire, ricordi?” aggiunge cercando il mio sguardo, con un sorriso inquietante ispirato sicuramente dalla droga che gli circola in corpo “E’ quello che sta cercando di battere i nostri record, ricordi? E’ quello che non deve azzardarsi a prendersi le cose che sono mie!!!”
Le cose. Adesso è questo che sono io?
“Sei andata a letto con lui?” incalza ancora.
“No!”
“Vi siete baciati altre volte?”
Resto in silenzio, ansimando. Non so neanche cosa rispondere, io.. io …
“Rispondi, Sunshine, cazzo!!! Vi siete baciati altre volte?” mi urla in faccia, gli occhi iniettati di sangue e le pupille sempre più dilatate dalla droga.
“Sì” sputo fuori, disperata.
Non lo vedo arrivare.
Non avrei mai immaginato che potesse arrivare, da Damon.
Arriva prima il rumore: prima sento lo sciaf e la mia mano si porta istintivamente sulla guancia colpita.
Solo dopo qualche secondo inizia il dolore causato dalla cinquina che Damon mi ha stampato in faccia.
Non ci credo, non ci credo, non è successo, è tutto ciò che riesco a pensare, ansimante, fissando il pavimento.
“Come cazzo ti è saltato in testa?” boccheggio allibita.
“Come cazzo è saltato in testa A TE, di fare quello che hai fatto, Sunshine! Vai fuori di qui” ordina, e non finisce neanche la frase che già mi ha presa per un gomito, trascinandomi verso l’uscio di casa.
“Damon, aspetta, sei pazzo?!” urlo disperata cercando di fermarlo.
“Fuori, ho detto!” E con un botto sonoro mi sbatte la porta dietro, lasciandomi fuori al buio e al freddo.
“Damon!!!” urlo isterica battendo pugni sulla porta “Damon, aprimi!”
Nessuna risposta. Sento solo il rumore di qualcosa che viene fatto a pezzi, là dentro. Probabilmente l’altro bicchiere.
“Damon!” ansimo appoggiandomi col viso alla porta “Almeno dammi la borsa… Mi servono le chiavi di casa mia!”
Nessuna risposta.
“Damon, ti prego!” urlo disperata tirando pugni e calci a quella fottuta porta chiusa. “Dammi le chiavi!!!”
Le tende della grande finestra del soggiorno vengono chiuse … e anche la questione, credo.
No, non ci credo… E’ una situazione assurda. Come siamo finiti così? E’ successo tutto troppo in fretta.
Mi siedo sul gradino all’ingresso, vicino alla mia bici, prendendomi la testa tra le mani.
Sono fuori di casa, di notte, da sola, senza chiavi.
Come cazzo faccio adesso?




Salve ragazze!
Questo capitolo ce l’avevo pronto da un po’, ma la mia hostfamily si è trasferita in una nuova casa (a Twickenham, London, yeah) e non avevo internet. Mi spiace :(
(By the way, se qualcuna di voi capitasse a londra … let me know)

E’ un capitolo un po’ di svolta, un po’ di transizione, diciamo.
Il precedente non ha riscosso molto successo, mi pare, quindi spero che per questo capitolo abbiate qualcosina da dire, nel bene o nel male. Pleeeease ç.ç ahah :) ve l’aspettavate che il bacio con Noel sarebbe venuto a galla(gher) in questo modo?

Un abbraccio
Cherry

PS: se tra di voi ci fossero fan dei Pink Floyd, vi informo che ho pubblicato una one shot su Syd Barrett e ragazza nella loro sezione… La trovate nel mio profilo ;)
  
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