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Autore: zaynsclouds_28    19/08/2013    5 recensioni
Una ragazza come noi...i suoi idoli, un sogno e una canzone. Un sogno che sconvolgerà la storia di Lory e delle sue migliori amiche: Julie, Marty e Hannah.
Le persone, infatti, non sono spesso come ce le si immagina e tantomeno si può pensare di conoscere veramente il proprio idolo attraverso un paio di telecamere. Imparerà mai la nostra Lory?
Intanto si troverà a vivere qualcosa di non suo, una vita diversa che non la rappresenta.
E per uscirne dovrà fidarsi solo di se stessa e del suo cuore che batterà sempre e solo per un ragazzo...
Riuscirà a trovare beneficio in questo suo vecchio sogno o dovrà affidarsi a quello 'snob' del suo ex idolo?
***
Vi prego di non giudicare questa FF dal primo capitolo, perchè lo scrissi tanto tempo fa quando ero ancora inesperta e non è il massimo, oltre al fatto che è corto.
La storia è diversa e originale e il mio stile di scrittura già al terzo capitolo cambia radicalmente.
Siete liberi, giustamente di commentare, ma vi chiedo solo di non giudicare in base al primo capitolo e di trattenervi, leggendo almeno in parte tutti i capitoli.
Grazie in anticipo per il vostro tempo.
L'autrice, Eli.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAP.8- The past always returns

'I sogni più speciali
si realizzano SOLO quando si è svegli.'
_Cit. Anonimo

 
 
Oh mamma mia! Cosa ho visto...
Quella collana è qualcosa di indescrivibile. E’ magnifica e, stranamente, anche giusta per me. E’ ufficiale, me ne sono innamorata perdutamente.
Ha la catenina in metallo, quasi argentea. E’ lunga e il ciondolo è alquanto piccolo, ma visibile in modo che, però, non dia nell’occhio. Consiste in un piccolo contenitore per marmellata, contenente tanti piccoli brillantini rosati.
Su un lato, un’etichetta con scritto ‘LOVE’ e un adorabile fiocco rosa in cima. Insomma, una mini ampolla per avere in pugno tutto ‘l’amore’ che si possiede.
L’idea è davvero originale e...
Oh, ma perchè sto qui a riflettere come uno stoccafisso fuori dalla vetrina e non la compro?
Entrai nel negozio speditamente e la prima cosa che notai fu che la collana era l’unica rimasta nel suo genere.
Doveva essere mia. E’ rarissimo che mi piaccia un accessorio ‘femminile’ come una collana. Le avevo sempre odiate e non mi lascerò scappare l’occasione per essere alla moda. A modo mio, per una volta.
Scansando le diverse ragazze intente a specchiarsi fra orecchini ed anelli vistosi d’ogni genere, mi diressi cautamente verso la mia tanto desiderata meta.
Rischiai diverse volta di urtare, con la mia borsa ingombrante, qualche scaffale, ma alla fine riuscii a liberarmi dalla folla immensa ed arrivare al famoso gancetto.
Mi misi sulle punte dei piedi per raggiungere l’altezza necessaria, ma in quel preciso momento una mano, alquanto repentina, mi precedette ed afferò al volo la collana.
Adesso sono guai. Potrei uccidere, ok?
“Ehi, era mia quella, sai?”
Mi voltai per ritrovarmi a pochi centimetri dal viso e dai ben visibili pettorali di un ragazzo alto e moro, che sorrideva soddisfatto impugnando a mo’ di Statua della Libertà la mia collana, che stavo prontamente indicando.
“Scusa, ma spetta a me. Cercavo da tempo questa collana ed ora è mia. Non posso cederla, mi dispiace.”
Lui rise in modo strano, allontanandosi di poco dal mio viso.
Non è che forse...?
“Oh, scusa. Non avevo capito! Tienila pure...”
Lui mi fissò spaesato e io ricambiai con lo stesso sguardo confuso.
“Ma no! TU cos’hai capito? E’ per la mia ragazza, non sono mica gay!”
Risi leggermente, cercando di evitare ulteriori figuracce, forse inutilmente.
“Ah, scusa ancora, allora. Comunque, ti prego di lasciarmela. Non puoi capire l’importanza che ha per me questa collana. E poi, potrei insistere all’infinito, sai?”
Cercai di guardarlo con lo sguardo più dolce che potessi mascherare in sua presenza.
Avrà funzionato?
Lui mi squadrò dalla testa ai piedi e poi me la porse gentilmente, senza indugi.
“Si, hai ragione tu. Te la devo, prendila pure. Ah, a proposito, io sono Josh. Josh Devine”
Mi strinse lentamente la mano destra, lasciandomi la collana fra le dita, con il ciondolo a penzoloni nel palmo.
Josh, allora. Carino.
“Piacere mio. Sono Lory”
Lui mi sorrise un’ultima volta e se ne andò verso l’uscita  del negozio, lasciandomi sola con una gran confusione in testa e la mia collana in pugno.
Però, è stato fin troppo semplice ottenerla...
“Ehi, aspetta., Josh. Posso chiederti perché hai cambiato così repentinamente idea? Intendo riguardo alla collana...”
Lui si girò, fissandomi da lontano.
“Lory, non mi sembra d’aver mai detto di essere già fidanzato con una ragazza in particolare. Quella collana poteva essere indirizzata ad una mia futura fidanzata. Tienila, ok?”
Futura fidanzata? Io?
Ecco spiegato perché Josh me l’aveva lasciata e anche già pagata.
Proprio così. Quando arrivai alla cassa mi dissero che quella famosa collana era stato un gentile dono di un ammiratore segreto.
Sarà poi così tanto segreto, quel ragazzo?
Guardai ancora la collana, socchiudendo gli occhi, prima di uscire da quel negozio.



Quando li riaprii ero in autobus con i ragazzi e una quantità indecifrabile di lacrime mi rigavano il viso.
Avevo appena risognato Josh. Dopo un anno pensavo di averlo dimenticato, che la canzone di Harry l’avesse rimpiazzato.
E invece no.
Merda.
 
 

***

 
 
“Ehi tutto ok, Piccola?”, “Lory, calmati avanti!”, “Cosa succede qui?”, “Lory rispondi, ti prego!”…
Erano senza dubbio i ragazzi. Mi chiamavano in continuazione, ma io non volevo aprire gli occhi o anche solo alzarmi. Piangevo e basta. Qualcuno mi accarezzava i capelli, Julie mi stava seduta vicina, sentivo Niall agitarsi con Liam e Zayn, Hannah e Marty cercavano di tranquillizzarmi con frasi dolci ogni tre secondi minimo. Ma io non volevo muovermi.
Ero distrutta e non sapevo che altro fare. Perché ancora Josh?
Era una persecuzione passata per me. Lui non mi piaceva più da quando mi aveva lasciata malamente.
Ma allora perché avevo sognato il nostro primo incontro per l’ennesima volta? E poi, quella collana. La mia.
Ora non ho nemmeno idea di dove sia. L’avevo persa, forse volontariamente, per strada l’anno scorso.
In effetti, l’avevo fatto per paura che potesse finire in mano di quell’arpia della sua nuova fidanzata e ciò sarebbe stato il colmo del dolore per me.
Al momento una miriade di immagini mi stavano attraversando la mente.
Io e Josh al nostro primo appuntamento, a casa dei suoi genitori a Pasqua, in piscina a giocare come due matti al suo compleanno. Le bigiate di scuola, i pomeriggi trascorsi a pensare a lui invece di studiare.
Tutto il nostro 2012. Già, era così che l’avevamo chiamato.
Era stato l’anno di Lory e Josh, o almeno fino a quando non mi lasciò. Allora rimase ‘Il nostro 2012’. Però diventò mio e dei miei nuovi idoli. Certi inglesi, cinque stupidi. I ‘One Direction’, che mi avevano fatto credere importante in pochi minuti, con poche canzoni.
Solo dopo tempo capii che Josh aveva avuto un anno per ogni ragazza avuta. In tutto quattro con me.
Per questo, oggi e domani e dopodomani e i giorni dopo ancora fino al trentun dicembre, sarebbero stati l’anno di Josh e Amy. La numero cinque.
Già, ero diventata solo un numero. Come i deportati Ebrei nei campi di concentramento.
“HARRY!!” La voce di Louis attraversò l’autobus , fermo in sosta a causa mia, e mi risvegliò dai miei pensieri.
A quell’urlo un brivido di paura mi attraversò la spina dorsale.
Mi alzai di scatto e scansai le facce sorprese dei ragazzi per raggiungere Lou e Hazzah.
Harry era sdraiato pochi sedili avanti a me e anche lui aveva le lacrime agli occhi e un viso bianco peggio di un cadavere. Louis, invece, era in piedi pietrificato davanti a lui, cercando di capire la situazione, agitato più che mai.
Styles era spaesato e ora mi fissava con un sorriso strozzato dalle lacrime.
Lui aveva capito che anch’io ero nella sua stessa situazione, ma forse io non ancora.
Non sapevo cosa dire, finchè…
“H-Ho…so-sognato Tay…lor, la Swift.”
Ok, adesso la situazione mi stava proprio scappando di mano.
“L-la tua ex? Giusto Harry?”
“Si, si lei. Ho ripercorso la nostra relazione dall’inizio alla fine. Ma, anche…” Mentre spiegava, ancora sudato ed impaurito, sorrise improvvisamente, alzandosi in piedi e mettendosi di fronte a me.
Ora inizio a sudare io, davanti ai suoi pettorali.
“Ma, anche cosa Styles?”  dissi con la voce tremante.
“Niente, niente. Tu invece, perché sei così? Che è successo?”
Alzai lo sguardo ed incontrai le sue iridi verdi che mi fissavano in modo comprensivo. Quella situazione, la nostra vicinanza, i nostri occhi fissi gli uni sugli altri…

Mi voltai per ritrovarmi a pochi centimetri dal viso e dai ben visibili pettorali di un ragazzo alto e moro, che sorrideva soddisfatto impugnando a mo’ di Statua della Libertà la mia 
collana, che stavo prontamente indicando.


Josh, mi ricordava irrimediabilmente Josh.
Contro le mie emozioni non ero mai stata in grado di vincere e mi fiondai fra le sue braccia senza pensarci per la prima volta, da quando lo conobbi.
Già, non avevo ancora abbracciato il mio idolo.
“Josh. Josh. Ho sognato Josh.” Ricominciai a piangere fra le sue braccia, lasciandomi completamente andare. Ne avevo bisogno.
“E’ tutto ok. Stai tranquilla, Lory, ok? Anche se non sono il tuo ex, ci sono qui io, cioè noi siamo qui per te. I tuoi idoli, le tue migliori amiche..”
“Già, stai tranquilla, Piccola.”
Niall.
“Ti vogliamo bene, sai?”
Marty.
“Ma ci devi qualche spiegazione. Almeno a noi poveri mortali, cioè noi ragazzi.” Già, Liam aveva proprio ragione. Dovevo spiegare, a tutti.
Forse anche a me stessa.
 
 

***

 
 
Raccontai tutta la mia storia ai ragazzi, Louis compreso che avrà rischiato come minimo quattro volte di farci schiantare sul guardrail, pur di ascoltare per intero il mio passato con Devine.
Citai poche volte Josh con il suo nome e cognome intero, proprio perché ogni volta che le mie labbra pronunciavano quel nome, il mio cuore perdeva un battito. Morivo per un secondo, diciamo.
Perché si dice che le ferite si rimarginano e che il passato sbiadisce man mano, ma io so che le cicatrici restano e con quelle il ricordo di un passato che ritorna. Sempre.
“Quindi Josh ti ha lasciato per questa Amy e tu sei rimata sola per ben un anno?” Esordì Niall, con in bocca un Ciupa Ciupa donatogli da Lou.
“Si, Niall. E grazie per rigirare ulteriormente il dito nella piaga, eh!”
“Oh, già, scusa Piccola. Volevo solo capire!”
Come ci si può arrabbiare con un faccino così?
“Ehi, nessuno ti ha mai detto che assomigli in modo inquietante alla Swift, solo versione castana?”
Julie iniziò ad agitarsi facendo segno ad Harry di non toccare l’argomento. Sa che ho sempre considerato Josh la celebre copia di Harry e questo mi aveva portato ad odiarlo.
“No. Nessuno me lo aveva ancora detto negli ultimi cinque giorni, ma grazie. E, sai tu mi ricordi molto Josh…”
L’avevo davvero detto? Forse Harry mi stava cambiando. O forse, ero semplicemente io a guardare il tutto sotto un’altra prospettiva.
“Davvero? Sai, io…” Ero esattamente di fronte a lui. Forse Styles era stato l’unico ad ascoltarmi veramente dall’inizio alla fine della mia storia.
“Hey, laggiù, siamo arrivati da Bruno, ricordate? La canzone, il sogno?”
Harry mi lasciò la mano che mi stava tenendo da quando, un’ora fa gli ero saltata in braccio e mi fissò, scrutando a sua volta le mie iridi.
“Si, Louis. E, Lory…”, disse riferendosi poi a me.
“Sono certo di essere diverso da questo Josh, nonostante tutto, ma ora dobbiamo andare. Vero, sclerotica?”
Risi come forse mai avevo mai fatto. Era una risata isterica, piena di curiosità per quello che Harry avrebbe voluto e che non aveva avuto il tempo di dirmi, ma ero felice. Pronta a combattere per quello che avrebbe potuto diventare il mio futuro. Quella canzone.
Harry mi porse la mano sorridendo. “Pronta a perdere questa causa contro Mr. Styles?”
Che paura che mi fai, Harry!
“Wow non conosco questo grande genio. Me lo presenti?”
Colpito ed affondato.
“Quando vuoi!”
 
 

***

 
 
“Harry, da quanto tempo!”
Ok, questa è bella! Eravamo appena entrati nello studio di registrazione di Bruno e iniziavo già a sentirmi un terzo incomodo e, in più, ero certa che, se anche solo un mese fa mi avessero detto che sarei stata nella stessa sala con Harry Styles e Bruno Mars, avrei riso in faccia a chiunque.
“Ciao Mars e scusa per il ritardo, ma abbiamo avuto qualche contrattempo a causa mia…”
Davvero? Ha dato la colpa a se stesso? Dov’è finito lo Styles egoista che conosco?
“Ah, Styles, sempre il solito. Hai passato troppo tempo davanti allo specchio, vero?”
In modo sfacciato, il cantante, che era comodamente seduto su un divano con in mano una chitarra si alzò e si avvicinò ad Harry per stringergli la mano in modo vigoroso.
“Si, infatti. Ah, quasi dimenticavo, questa è Lory, la mia, si può dire nemica in questo affare!”
Ed ecco tornato Harry sonotroppodiretto Styles alla riscossa.
“Si, ciao. Ehm, ascoltate entrambi, attentamente.” Mentre mi stringeva la mano con fare attento, ci invitò a sederci ed iniziò a spiegare.
“Non ho molto tempo, ma tengo davvero a questa canzone, quindi sono disposto ad aumentare l’offerta iniziale a dieci milioni, ok? Siamo d’accordo?”
Cosa?
“Stiamo parlando di dollari? Dieci milioni? Ma stiamo scherzando, scusate?” Stavamo esagerando, davvero.
“Va bene, va bene. Ultima offerta: dieci milioni e mezzo, in contanti. E vi do un’altra settimana per decidere. Non oltre. Prendere o lasciare.”
“Lasciare, ovvio. Non voglio vendere questa canzone. Non so se è chiaro che non sono venuta qui per discutere la vendita, ma per impedirla, ok?”
Harry mi squadrò con sguardo strafottente e io ricambiai guardandolo in modo aggressivo.
“Si, ecco, Bruno. Lory intendeva che, per la somma discuteremo in seguito, ma grazie per la settimana di tempo. Ci serve. Io non avrei niente contro questa vendita, ma lei si e ci serve davvero tempo per discuterne, ancora.”
Bruno rise di gusto e poi riprese. Ma che problemi aveva?
“Harry, a me va bene, ma non ti riconosco. Pensavo che oggi avresti voluto concludere il tutto!”
Sinceramente, anch’io non mi aspettavo questo risvolto, ma meglio così. Forse lo sto convincendo.
“Ehm, se posso, io credo che sia giusto così. Questa canzone ha qualcosa di speciale e forse va oltre i soldi. Non starò qui a spiegare il tutto, ma fidati, io ci credo. Credo che tu potrai capire le mie ragioni.”
Bruno mi guardò sorridente e si alzò, invitandoci ad uscire.
“Ok, ancora non capisco, ma va bene. Ci vedremo fra sette giorni e rivaluterò il tutto. E, vi assicuro che se mi affiderete mai questa canzone, allora io ne farò una hit mondiale.”
Harry mi toccò leggermente la schiena, accarezzandomi, forse per invitarmi ad andarmene.
“Si, si ne siamo certi. Grazie ancora, Bruno e buon lavoro in vista dell’uscita dell’album. Con o senza questo bonus track.”
Il cantante sorrise in modo amaro, in risposta,  e ci salutò con un cenno della mano.
 
 

***

 
 
Ok, ma solo io ero rimasta scioccata dal tutto?
Non mi sarei mai immaginata una conversazione così fredda fra di noi. Sembrava che tutto, nel mondo musicale, girasse attorno ai soldi e al tempo che avrebbero impiegato questi ad arrivare nelle mani giuste.
Possibile? Forse si, e solo io ero l’unica che ancora credeva nelle favole in cui si respira solo amore e gioia nell’aria.
Ma allora perché Harry aveva quel sorriso da ebete in viso? In un certo senso, avevo vinto io, per ora, la causa.
La canzone era ancora nelle nostre mani, ma gli interrogativi erano molti.
Harry la voleva vendere, ma in parte ci teneva. Aveva sognato Taylor poco prima, come io avevo puntualmente sognato Josh. Passava dall’essere egoista e sicuro di sé ad avere quell’aria da fratello maggiore, con me. E, dopo già 50 ore insieme- si, da brava Directioner le stavo contando- non avevo ancora capito le sue intenzioni.
Con me e anche con la canzone. Insomma, non potevamo mica vivere all’infinito con i One Direction, no?
Anche se ammetto che mi piacerebbe passare più tempo con questo testone di Styles. Adoro quando è sovrappensiero. Posso fissarlo quanto voglio.
Aspetta…l’ho davvero detto? Tralasciamo.
“Ehy Harry, sai che sei duro di testa?”
Lui si girò e mi squadrò, sempre sogghignando.
“Ok, parliamone. I ragazzi sono ancora di là e abbiamo tutto il tempo che vuoi per discuterne.”
Io risi. Ma si era reso conto della situazione?
“Harry..sul serio, siamo in ascensore!”
Lui mi guardò dritto negli occhi, posò il suo indice sul tasto rosso ‘FERMA’  e si girò nuovamente verso di me.
Molto vicino a me.
“Ora possiamo parlare di tutto quello che vuoi, sclerotica.”
 

 

Spazio Autrice
Ragazze, vi chiedo umilmente scusa per il ritardo, ma non avevo l’ispirazione per questo capitolo.
Ma, fidatevi, l’idea c’era. LOL
Allora, commentiamo la storia.
Harry sembra cambiare opinione, ma in modo repentino e STRANO.
E poi, quello strano sogno di Lory? Che ne pensate?
Avrà fatto bene a rivelare tutto il suo passato?
Ora i capitoli precedenti si leggono YAY!
Va bene, io domani parto e fino al 3 non tornerò,
ma come al solito potrò rispondervi.
Vi prego perdonatemi e recensite che mi rendete la ragazza più felice dell’universo.
GRAZIE A TUTTE, OK????
Vi adoro e vi prego di non odiarmi, anche se ne avreste motivo. Ahahahah
Love yaaaa :)
Eli :33
P.S. La collana di Lory esiste davvero in un negozio qui a Varese,
ma mia mamma non me la vuole comprare :(

  
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