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Autore: Beauty    20/08/2013    12 recensioni
Una notte tempestosa e la paura dei tuoni, due cuori in cerca di conforto e di un chiarimento...a cosa può portare tutto questo?
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Angolo Autrice: Questa shot si colloca circa a metà della season 2, dopo la fine di The Crocodile e prima di The Outsider.
 
 
 
 





 
 
Un tuono rombò all’esterno dell’abitazione, subito seguito da un fulmine che illuminò per un attimo la stanza oltre i vetri della finestra su cui picchiettavano le gocce di pioggia. Rumpelstiltskin sentì Belle stringersi ancora di più a lui nel sonno, e allungò un braccio in modo da cingerle le spalle.
Si voltò, incontrando gli occhi chiusi della ragazza; Belle dormiva accanto a lui, con il volto disteso e i lunghi capelli castani sparsi sul cuscino, ma era evidente che non fosse tranquilla. Il temporale la spaventava, le aveva sempre fatto paura, e anche nel sonno riusciva ad avvertirlo al di fuori della casa.
Rumpelstiltskin sorrise, al ricordo di quando aveva scoperto quella piccola paura di quella ragazza coraggiosa: era al Castello Oscuro da qualche mese, e il temporale li aveva sorpresi in piena notte, quando entrambi erano già a letto. Era stato talmente violento che i tuoni lo avevano svegliato, così, non riuscendo a dormire, Rumpelstiltskin era sceso nel salone principale.
E qui aveva trovato Belle. Rannicchiata su una poltrona vicino al caminetto, il più lontano possibile dalle finestre, con le ginocchia strette al petto e tremante di paura. Rumpelstiltskin le aveva chiesto, stupefatto, che cosa ci facesse lì a quell’ora, e allora Belle gli aveva confessato la sua paura per i temporali.
Era rimasto con lei quasi per tutta la notte; si era seduto accanto a lei e le aveva avvolto una coperta intorno alle spalle per farla stare al caldo, tenendola abbracciata e sussurrandole di tanto in tanto qualcosa per tranquillizzarla. Era rimasto con lei fino a quasi l’alba, quando il temporale si era calmato.
Quella sera era andata più o meno alla stessa maniera. Belle era venuta a casa sua, l’aveva invitata a cena. La serata era andata tutto sommato bene, in modo tranquillo; erano forse ancora un po’ tesi, ma se non altro non avevano litigato come succedeva sempre negli ultimi tempi.
Al momento di tornare a casa, era scoppiato il temporale. Belle aveva tentato di fare la spavalda – avevano rotto da poco, era ovvio che non volesse fermarsi a dormire a casa sua – ma non appena aveva messo piede fuori casa il silenzio era stato squarciato da un forte tuono che l’aveva fatta arretrare precipitosamente. A quel punto, le parole non erano nemmeno state necessarie: Rumpelstiltskin le aveva preparato la stanza degli ospiti, e Belle aveva indossato una delle camicie da notte che aveva lasciato a casa sua.
Si erano augurati la buona notte con la convinzione di rivedersi la mattina dopo…non era stato così.
Il temporale era peggiorato, i tuoni e i lampi si erano fatti più frequenti, e dopo neanche mezz’ora, disteso nel suo letto, Rumpelstiltskin aveva udito dei passi frettolosi nel corridoio buio.
Belle aveva aperto piano la porta della sua camera e si era affacciata timidamente sulla soglia.
- Posso stare qui con te, per favore?- la sua voce era stata un pigolio tremante e supplichevole.
Il letto di Rumpelstiltskin era a una piazza e mezza, troppo piccolo per due persone; avrebbe anche potuto ingrandirlo con la magia, ma non l’aveva fatto. Preferiva stare un po’ stretto, ma con Belle il più vicino possibile.
Belle si era distesa accanto a lui sotto le coperte; era rimasta sveglia per una buona mezz’ora, tremante di paura, fino a che non si era addormentata, sfinita, ma anche adesso il suo sonno non doveva essere molto tranquillo.
La ragazza mugolò debolmente nel sonno; Rumpelstiltskin si girò completamente su un fianco, facendo scorrere lo sguardo sul volto addormentato di Belle. Quando il sortilegio era stato spezzato, l’aveva vista dormire tante volte, eppure ancora adesso non riusciva a prendere sonno, incantato da quella visione.
Sospirò: più la guardava, più si rendeva conto di quanti sbagli avesse compiuto. L’aveva scacciata quando lei stava solo cercando di dimostrargli il suo amore, e anche dopo la maledizione non aveva fatto altro che farla soffrire, fino a spingerla ad andarsene via di casa. Non la poteva biasimare: aveva cercato di amare un mostro, e lui l’aveva ripagata dimostrandole che era proprio tale. Un mostro. Una bestia, come lo aveva definito suo padre quando aveva preteso lei in cambio della sconfitta degli Orchi.
Ora, Belle gli aveva dato una seconda – o era la terza? O la quarta? – possibilità, l’aveva data a loro due, e lui non intendeva sprecarla. Ma doveva comunque trattenersi.
In quel momento, avrebbe dato qualsiasi cosa per poterla accarezzare, far scorrere le proprie dita sul suo profilo addormentato, affondare la guancia nei suoi capelli, abbracciarla e baciarle le labbra, ma non poteva. Non poteva, o le avrebbe ancora una volta dato l’impressione di non avere rispetto per lei, di averla tradita proprio in un momento di debolezza in cui lei gli aveva dato fiducia e si era affidata completamente a lui.
Doveva dimostrarle di saper essere davvero migliore, di essere l’uomo che lei sapeva che fosse.
Un altro tuono rimbombò all’esterno della casa; all’improvviso, Belle sobbalzò nel sonno, aprendo di colpo gli occhi. Rumpelstiltskin si ritrasse un poco, quasi istintivamente.
Belle fece dardeggiare lo sguardo tutt’intorno, come per assicurarsi di essere al sicuro, quindi tirò un lungo sospiro di sollievo, abbandonando il capo contro il cuscino.
- Ehi…- sussurrò Rumpelstiltskin.- Va tutto bene?
Belle annuì, rannicchiandosi ancora di più sotto le coperte.
- Un incubo - soffiò.
Rumpelstiltskin si sistemò meglio accanto a lei, guardandola negli occhi.
- Ti va di raccontarmelo?- le chiese, cautamente.- Forse potrebbe aiutarti a sentirti meglio…
- Beh, non c’è molto da dire…- mormorò Belle.- Era tutto buio, e faceva freddo…io cercavo di chiedere aiuto, ma nessuno mi sentiva…- abbassò lo sguardo.- Era come nelle prigioni della Regina, o nella cella dell’ospedale…
Rumpelstiltskin avvertì una stretta al cuore, al pensiero di tutto ciò che aveva dovuto soffrire Belle in quei ventotto anni; cercò qualcosa da dire per confortarla, ma un altro tuono seguito da un lampo illuminò la stanza. Belle sobbalzò, lanciando un piccolo gridolino.
Rumpelstiltskin le posò una mano sulla spalla.
- Ehi, calmati…- le sussurrò, con un piccolo sorriso.- Qui dentro sei al sicuro, lo sai…
Belle non rispose, ma gemette di frustrazione, stringendosi a lui. Rumpelstiltskin sentì il cuore mancare un battito quando Belle lo abbracciò, affondando il volto contro il suo petto.
- Scusami…- pigolò.- Sono un’insopportabile fifona…!
Rumpelstiltskin sorrise, azzardandosi a ricambiare l’abbraccio; le accarezzò piano le spalle.
- L’insopportabile fifona più adorabile che io conosca…!- scherzò.
Belle fece un piccolo sorriso, senza sciogliere quell’abbraccio.
- Grazie per avermi permesso di restare, Rumpel…- sussurrò.- Non credevo volessi farlo, dopo che mi sono comportata in quel modo…
Rumpelstiltskin la guardò con aria interrogativa, stupefatto. Belle ricambiò lo sguardo, incerta.
- Mi dispiace - disse.- Mi dispiace di averti detto quelle cose. Non era vero che non volevo vederti più…era solo che…ero arrabbiata, ecco…- concluse, distogliendo lo sguardo.
- Belle…- Rumpelstiltskin sospirò; non riusciva a credere a ciò che stava sentendo.- Belle, no…no, non è colpa tua…
La strinse ancora di più a sé; Belle posò una guancia all’altezza del suo cuore, mentre lui le accarezzava piano i capelli. L’abbracciò.
- Belle, tu non hai fatto niente di male…- bisbigliò, con le lacrime agli occhi.- Sono io. E’ colpa mia, Belle, non tua. E’ colpa mia, lo è sempre stata. Avrei dovuto essere sincero con te, e invece ho rovinato tutto…- Rumpelstiltskin le prese il volto fra le mani. - Sono io che devo chiederti di perdonarmi, Belle. La verità è che non voglio perderti…Meriti molto meglio di me, è vero, ma io…
- Shht…- Belle gli posò dolcemente l’indice sulle labbra; Rumpelstiltskin la guardò, incerto.
Belle si chinò verso di lui, posandogli un bacio su una spalla; quindi, salì verso il suo collo e fece lo stesso con il mento e la guancia, fino ad arrivare alle sue labbra. Fermò le proprie a pochi millimetri da esse.
- Non dire così…- sussurrò contro la sua bocca.- Io non voglio nessun altro, lo capisci?- Belle lo guardo, accarezzandogli il volto e scostandogli alcune ciocche di capelli dagli occhi.- Abbiamo entrambi compiuto degli sbagli, ma adesso è tempo di ricominciare da capo. Insieme, senza più segreti. So che possiamo farcela, Rumpel, lo so. Ora, basta con i rimpianti del passato: questo è il presente, ci siamo tu ed io e nessun altro…
Rumpelstiltskin sorrise, mentre Belle chiudeva gli occhi e gli posava un bacio sulle labbra, dolce e gentile, delicato solo come può esserlo un bacio d’amore.
Belle sorrise, abbracciandolo e stringendosi a lui. Intrecciò le proprie gambe con le sue, appoggiando il viso nell’incavo fra il collo e la spalla di Rumpelstiltskin, mentre lui le accarezzava i capelli.
- Ti amo, Rumpel…- sussurrò piano, prima di addormentarsi fra le sue braccia.
Rumpelstiltskin la cullò piano, timoroso di lasciarla andare, di lasciare che quel momento finisse. Si perse nel calore dell’abbraccio di Belle, mentre fuori il temporale si stava lentamente allontanando.
Sorrise.
La tempesta era passata.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice: Per la serie quanto ci manca la Rumbelle!...ecco qui questa shot che spero sia venuta fuori un po’ fluffosa com’era nelle mie intenzioni. Nel caso qualcuno se lo stesse domandando: sì, è fluff puro e gratuito. L’ho scritta perché mi andava di farlo…la season 3 è vicina e io sto sclerando, ho bisogno di fluff Rumbelle, che ci posso fare?
Come sempre, recensioni graditissime.
Ciao!
Beauty

  
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