Serie TV > Beverly Hills 90210
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Autore: Lila_88    25/02/2008    3 recensioni
Ff su Beverly Hills 90210. Dylan sta passando il momento più difficile della sua vita. Solo una persona riuscirà a farlo tornare alla vita.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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RITORNI

Brenda scese dal taxi che l’aveva portata dall’aeroporto fino a casa. La sua casa, Beverly Hills. Voleva fare una sorpresa ai suoi genitori. Aveva detto loro, un mese e mezzo prima, circa, di voler rimanere a Londra per tutto l’anno. In realtà le era servito solo qualche mese in più dell’estate, per conseguire il diploma della Royal Accademy di Londra, la scuola che aveva frequentato. Era riuscita in un’impresa non da poco. Infatti, per arrivare a tale titolo, occorreva un anno di corsi. Solo che la scuola l’aveva voluta premiare per il suo impegno e per le sue doti. L’avevano definita brillante e molto promettente. Adesso, era Brenda Walsh, un’attrice. Una vera attrice. Era fiera di sé, e sperava lo fosse anche la sua famiglia. E, magari, anche Dylan. Non l’aveva più sentito. Brandon aveva detto che non stava passando un buon periodo, ma era stato molto vago e astratto, sull’argomento. Non importata, ora aveva la possibilità di vederlo.

Era notte fonda. Brenda sapeva che i suoi avevano accolto in casa Valerie Malone. Immaginava che adesso occupasse la sua stanza. Va beh, per una notte poteva benissimo adattarsi sul divano. Avrebbero parlato l’indomani del problema “sistemazioni”.

Non si decideva ad entrare. Si diede della sciocca. I suoi sarebbero stati felicissimi di rivederla. Lei sapeva che non avevano preso molto bene la notizia che sarebbe rimasta a Londra. Si avvicinò alla porta che, come constatò, qualcuno non aveva chiuso a chiave. Entrò, cercando di fare il più piano possibile. Trascinò il suo pesante baule, che l’autista le aveva gentilmente sceso dal taxi, dentro all’ingresso.

- Brandon?
Una luce si accese. Brenda e Valerie si ritrovarono faccia a faccia. Valerie era sinceramente sorpresa. Che diavolo ci faceva Brenda, a Beverly Hills?

- Ehm, ciao Valerie.
- Ma... Brenda!! Che piacere! Ma che ci fai qui? Nessuno mi aveva avvisato del tuo ritorno!
- Perché io non l’ ho detto a nessuno, infatti. I miei sono in casa?
Domanda inutile. Sentendo un po’ di trambusto, i Walsh si erano alzati e rimasero esterrefatti nel ritrovarsi la figlia davanti. Cindy corse ad abbracciarla, seguita dal marito.
- Tesoro!!! Che ci fai qui?
- Mamma, papà!! Volevo farvi una sorpresa!
- Beh, ci sei riuscita in pieno!

Valerie rimase in disparte a guardarli. Il ritorno di Brenda in città non prospettava nulla di buono, sul fronte “Dylan”. Ma qualcosa avrebbe studiato.

- Brandon non c’è?
- Non so.. Veramente dovrebbe essere già rientrato da un pezzo..
- ( Tanto vale spiattellare tutto...) No, è uscito, è da Dylan.
- Da Dylan, a quest’ora? Mi sono persa qualcosa?
- In effetti, tesoro, ci sono un po’ di problemi. Dylan non sta molto bene, negli ultimi tempi. Sta passando un brutto periodo.
- Brandon mi aveva solo accennato qualcosa, ma non mi ha voluto dire niente. Che succede?

Dylan era crollato. Era sul divano, ancora nella stessa posizione in cui era quando Brandon era rientrato in casa. Brandon rifletté. In effetti avrebbe dovuto decidere di aiutarlo molto prima di allora. Forse le accuse di Valerie non erano del tutto infondate. Anche se lui sospettava che lei fosse stata tutt’altro che un aiuto, per lui.
Cosa aveva voluto dire Dylan, a proposito di Brenda?Brenda ha avuto il fegato di trasferirsi in un altro continente, per non vederti più! Non era per quello che lei se n’era andata. Lei era andata via per inseguire il proprio sogno di diventare un’affermata attrice teatrale. Era così, vero? Forse era il caso di parlarne anche con Brenda. Magari, prima di partire, aveva parlato a Dylan. Brandon pensò che se Brenda fosse stata lì, adesso, avrebbe potuto risolvere la situazione.

Jim fece un breve riassunto della situazione di Dylan. Toccò poi a Valerie dire che cosa era successo quella sera. In che condizioni lo aveva trovato e del fatto che Brandon fosse corso da lui. A Brenda non sfuggì l’interesse di Valerie per il suo ex- ragazzo, ma non le sembrava l’occasione giusta per parlarne. Ora voleva solo andare da Dylan.

- Io vado.
- Dove vai, scusa?
- Da Dylan.
- Non se ne parla nemmeno.
- Papà! Non ho intenzione di stare a guardare. Voglio vedere Dylan!
- Ma, sei appena arrivata...
- Mamma, io andrò da lui, adesso!
- Posso venire con te?
- No, Valerie. Vado da sola.
Valerie, gelosa, e Jim e Cindy, preoccupati, poterono solo stare a guardare mentre Brenda usciva di casa.

Brandon si stupì per un attimo di sentir bussare a quell’ora tarda. Ma poi pensò che fosse Valerie. Bene, era risoluto a spedirla a casa. Doveva occuparsi lui di Dylan. Lei non era proprio la persona adatta.
- Valerie, se sei tu, come immagino, vai a casa!
- No, non sono Valerie.
Quella voce. Gli sembrava quella di sua sorella. Impossibile.
Brenda spalancò la porta di casa, senza cerimonie. A Brandon venne un colpo: da quando soffriva di allucinazioni?
- Brenda?! Sei tu?
- A meno che non mi abbiano clonato... Certo che sono io!

Per prima cosa, Brenda volò tra le braccia del fratello. Gli era veramente mancato, in quei mesi.
- Ma che...
- Che ci faccio qui? Volevo farvi una sorpresa... ma ne ho avute alcune anch’io... come stai?
- Io bene. Lui no.
Brandon indicò Dylan, ancora addormentato sul divano.

Valerie era nella sua stanza. Anzi, in quella di Brenda. Molto probabilmente avrebbe dovuto sloggiare da lì. Ma di andarsene da Beverly Hills non se ne parlava. Doveva assolutamente pensare a qualcosa, per quello che riguardava Brenda. Non sapeva perché era tornata, nessuno lo sapeva. Ma, qualunque fosse il motivo, Valerie era sicura che non avrebbe mollato l’osso, per Dylan. Dato ciò, aveva ben poche possibilità con Dylan. Lui non era certamente disinteressato a lei. Faceva fin troppi riferimenti all’ex- fidanzata. Brenda diceva così... Brenda faceva questo... Brenda non avrebbe mai... eccetera, eccetera. Va beh, qualcosa avrebbe escogitato.

- Che cosa gli è successo?
- Beh, vedi... In realtà è un po’ complicato.
- Voglio saperlo. Papà mi ha accennato a un disastro finanziario e all’alcool.
- Ah, quindi sei passata da casa, prima di correre da Dylan?
- Ma certo che l’ ho fatto! Sono venuta qui perché Valerie mi ha detto che tu eri qui. Che ti prende?
- No, niente. Scusa. Questa storia mi fa impazzire. A dire la verità, neanche io sto molto bene, di questi tempi.
- Si tratta di Josh, vero? Mi dispiace tanto.
Brenda attirò il fratello in un nuovo abbraccio.

Kelly era confusa. Tutto sembrava essere collegato ai suoi “uomini”, passati e presenti. Valerie stava da Brandon. Aveva tradito Steve con Dylan. Tutti motivi per odiarla. Nemmeno uno per accettarla. Si chiese dove fosse Brandon. Le dava un po’ fastidio il fatto che a dividere le stanze di Valerie e Brandon ci fosse solo un bagno, per giunta comunicante. Ma decise di fidarsi di lui. Lei l’amava. E lui amava lei.

Brandon raccontò le ultime vicende di Dylan alla sorella. Dalla truffa di Kevin e Suzanne, all’alcolismo; dalla pistola a Valerie. Brandon decise di essere totalmente sincero con Brenda. Tanto lei avrebbe sicuramente trovato il modo per venirne a capo. Quando ebbe finito Brenda si avvicinò al divano, sul quale era ancora sdraiato Dylan, privo di sensi. Si inginocchiò, ed accarezzò i capelli del suo amore passato.
- Poverino... Deve averne passate molte.
- Beh, Brenda, vorrei metterti subito in guardia: può darsi che, al suo risveglio, lui non sia molto felice di vederti, anzi... Potrebbe anche trattarti male. Te lo dico perché ci sono passato di persona e so che non è molto bello.
- Non devi preoccuparti per me. Adesso voglio solo stargli vicino.
- Si, questo lo capisco. Quello che volevo dirti, è che forse lui non vuole che tu gli stia vicino. Lui non vuole che nessuno gli stia vicino, in questo momento.
- A me non interessa. Io lo aiuterò, che lui lo voglia o meno.
- Sapevo che tu eri la persona giusta per stargli dietro. Senti, se tu stai con lui, non è che io posso...?
Brandon indicò la porta di ingresso. Brenda comprese il desiderio del fratello e annuì.
- Bene, allora tornerò domani mattina, per vedere come sta.

Circa mezz’ora dopo, da quando Brandon era tornato a casa, Dylan diede i primi segni di vita. Brenda, che nel frattempo si era seduta al tavolo, potè vedere il ragazzo portarsi le mani alla testa, gemendo. Brenda si alzò e si avvicinò al divano. Si inginocchiò e un momento dopo, il ragazzo aprì gli occhi.

Nel frattempo, a casa Walsh, Valerie era ancora sveglia. Quando aveva sentito l’auto di Brandon era subito corsa al piano disotto. Tuttavia fu molto contrariata nel vedere che il ragazzo era rientrato a casa da solo e aveva lasciato Brenda a prendersi cura di Dylan. La situazione si stava complicando. Con il ritorno di Brenda in città, Valerie si sentiva più insicura. Sapeva che Dylan non l’avrebbe più considerata, ma oltretutto anche la sua posizione all’interno della famiglia era in discussione, adesso. Senza contare che il giorno dopo, molto probabilmente, sarebbe stata espulsa anche da quella stanza da letto.

La prima cosa che Dylan vide, una volta aperti gli occhi, fu Brenda. Si chiese se non avesse bevuto più del solito: adesso aveva anche le allucinazioni! Richiuse gli occhi e cercò di fare mente locale. L’ultima cosa che ricordava era Brandon che gli faceva, per l’ennesima volta, la predica. Poi il buio totale. Adesso, per logica, aprendo nuovamente gli occhi, avrebbe dovuto vedere il Walsh giusto. Riprovò ad aprire gli occhi. Di nuovo Brenda.

La seconda volta che Dylan aprì gli occhi, Brenda potè leggere nei suoi occhi un po’ di confusione. Il ragazzo aggrottò le sopracciglia.
- Ciao Dylan.
- Mmh... Credo di avere le allucinazioni...
- No, niente allucinazioni, sono davvero io, Brenda.
- E che ci fai qui?
- Sono qui per aiutarti.
- Si, certo!! Come tutti gli altri, immagino!!!
- Cosa vorresti dire, scusa?
- Che mi state tutti intorno, come se vi importasse realmente di me! Ma io sto bene, non ho bisogno di nessuno, capito?!
Con fatica, Dylan riuscì a rialzarsi.
- Non mi sembra affatto che tu stia bene.
- Come sto, sono solamente affari miei, capito? Spero solo che tu non sia tornata da Londra solo per me, perché altrimenti hai fatto un buco nell’acqua! Adesso che hai fatto la tua buona azione di pietà, puoi anche andartene!!
- No, non me ne andrò. Io resterò qui, per aiutarti, che tu lo voglia o no. E se mi butterai fuori, io tornerò. Dylan, non intendo abbandonarti a te stesso.
- Si può sapere che cosa vuoi da me?!?! Vattene, non ho bisogno di te, come non ho bisogno degli altri!! Voi non potete fare niente per me, perché io sto bene! E intendo fare della MIA vita quello che voglio, mi hai sentito bene???
- Io non te lo permetterò!! Non resterò a guardare mentre tu distruggi la tua vita! Perché ti stai facendo questo? Cosa pensi di risolvere in questo modo? Perché non ne parli con me? Io posso aiutarti, lo sai! Ti sono sempre stata vicino...
- No, questo non è vero! Dov’eri quando mi hanno fregato tutti i soldi?! Dov’eri quando si sono portati via mia sorella, senza farmi sapere niente?!
- Non c’ero allora, ma ci sono adesso, per aiutarti!
- Troppo tardi, non c’è più niente da fare!
- Questo non è vero! Perché non ti metti alla ricerca di Erika, invece di rovinarti con l’alcool?
- Credi che non ci abbia provato? Sono spariti nel nulla! E con loro i miei soldi!
- E tu ti sei arreso, così? Dylan, che ti è successo?!
- Basta!! Smettila di farmi la predica!! Che diritto hai di trattarmi così? Vattene!! Ma non capisci che voglio essere lasciato in pace?!

Dylan scoppiò in un pianto isterico. Anche Brenda aveva le lacrime agli occhi, ma cercò di trattenersi. Almeno uno dei due doveva essere forte. E lei sapeva che quel compito spettava a lei. Si avvicinò al ragazzo, per abbracciarlo. Inizialmente lui la respinse, ma poi si abbandonò fra quelle braccia che un tempo avevano saputo amarlo come nessuno mai.

Poco dopo, Brenda era seduta sul divano, con la testa di Dylan sulle gambe. Il ragazzo era sdraiato, rannicchiato in posizione fetale.
- Vai a casa, Brenda. Davvero. Non puoi fare niente per me, ormai...
- No, non è vero. Ti posso aiutare. Ti voglio aiutare. Come lo vuole Brandon, e anche gli altri. Non sei solo, Dylan. Non devi comportarti come se tu lo fossi. Lo so che è difficile, ma tu ce la puoi fare. Noi ce la possiamo fare. Di questo sono sicura. Dylan, io sono tornata anche per te, anzi per noi. Ricordi che cosa è successo, prima che io partissi?
- Certo, come potrei scordarlo?
- Ebbene, tu mi hai dato un motivo per tornare, ma dove è adesso? Dove è il ragazzo che amo?
- Non c’è più. Suzanne e Kevin l’hanno distrutto.
- Allora vorrà dire che io lo ricostruirò.
- E come?
- Innanzitutto domani chiamerò gli altri a raccolta e daremo, tutti assieme, una sistemata a questo posto. E tu andrai in un centro per alcolisti anonimi e ti darai una disintossicata, mi sono spiegata? Quando ne sarai uscito, allora ci metteremo alla ricerca dei soldi e, soprattutto, di Erika.
- Ho qualche scelta?
- Certo che no!
- Allora agli ordini, capo! E... Brenda?
- Si?
- Grazie. E bentornata a Beverly Hills.
- Grazie!

La mattina dopo il telefono in casa Walsh squillò piuttosto presto. Fu Brandon a rispondere.
- Casa Walsh. Chi parla?
- Ciao, sono io.
- Brenda! Come sta Dylan?
- A quanto pare l’ho convinto a disintossicarsi.
- Allora devi avere davvero qualcosa di speciale!
- Forse. Comunque, avrei bisogno di un po’ di collaborazione. Ce la fai a riunire tutto il gruppo per venire da Dylan entro, al massimo, due ore?
- Non lo so, ma posso provarci. Che intenzioni hai?
- Ho bisogno di qualcuno che mi aiuti a sistemare questa casa e poi Dylan avrebbe qualcosa da dire a tutti.
- Va bene, vedrò quello che posso fare.
- Grazie, fratellino.

Casa al mare. Quando il rumore del telefono ruppe il silenzio dell’appartamento, una testa bionda emerse dalle coperte per rispondere.
- Parla Kelly, chi è?
- Ciao! Sono Brandon!
- Hey... come mai chiami a... Che ore sono?
- Le sette e un quarto.
- Che cosa? Spero che sia importante.
- Lo è. Hai impegni per la mattinata?
- Veramente avevo progettato di dormire un po’...
- Dimentica il tuo progetto. L’appuntamento è davanti a casa di Dylan fra due ore.
- Dylan? Che significa? Brandon, non so se l’hai capito, ma lui non vuole aiuto...
- Invece c’è qualcuno che, a quanto pare, è riuscito a farlo ragionare. Ti basti sapere che oggi Dylan andrà a disintossicarsi.
- Chi è la santa? Ti prego non dirmi Valerie!
- No, tranquilla. Comunque si tratta di mia sorella.
- Brenda? Vuoi dire che è riuscita a fare più lei con una telefonata che noi di persona?
- Non le è servita la telefonata. Vedi, ieri sera, abbiamo avuto una sorpresa: il ritorno di Brenda.
- Cosa? Tua sorella è in città?
- Già. Adesso è da Dylan.
- Ok, hai detto fra due ore? Io ci sono, adesso sento alle ragazze.
- Va bene, ci vediamo fra poco.

Una volta che ebbe riattaccato, Kelly si alzò in fretta dal letto. Non poteva crederci, Brenda era ritornata, così a sorpresa! E, in poco tempo, era già riuscita a convincere Dylan a riprendersi la sua vita. L’aveva sempre saputo, dopotutto, che Brenda era l’unica che sapeva come prendere Dylan. Si diresse nella stanza di Donna, per svegliarla.

Due ore dopo, Brandon, Valerie, Kelly, Donna, David e Claire erano nel salotto di Dylan. Il ragazzo era sotto la doccia e, per il momento, era ignaro di avere ospiti. Mentre aspettavano, i ragazzi avevano salutato con affetto Brenda. Il campanello suonò. Fu quest’ultima ad andare ad aprire. Steve e Andrea erano in piedi, lì fuori. Anch’essi salutarono con piacere l’amica.

Poco dopo, Dylan, rasato e pulito, entrò in salotto.
- Ciao... oggi per me era importante avervi tutti qui. Io andrò a disintossicarmi oggi. Ma prima volevo chiedere scusa a tutti voi. Per come mi sono comportato con voi. Per come ho condotto la mia vita negli ultimi mesi. Voglio dirvi che d’ora in poi farò il possibile per riprendere in mano le redini della mia vita. Per essere migliore di come sono adesso. Lo voglio e lo devo fare. Per me. Per Erika, che intendo ritrovare al più presto. E per voi. Perché avete cercato di starmi vicino, nonostante tutto. Brandon, chiedi scusa ai tuoi genitori da parte mia, per favore. Neanche con loro mi sono comportato bene. E dire che fu proprio tuo padre, a suo tempo, a cercare di mettermi in guardia da Suzanne e Kevin... bene, adesso credo che sia arrivato il momento di andare.
Dylan guardò nella direzione di Brenda. Lei annuì, poi prese le chiavi della macchina. Brandon e Kelly si mossero con lei.
- Noi andiamo ad accompagnarlo.

Sulla porta dell’appartamento di Dylan, Steve, Donna, David, Andrea, Valerie e Claire osservarono l’auto di Brandon allontanarsi. Passarono pochi istanti, prima che il telefono prendesse a squillare. Fu Andrea a rispondere.
- Casa Mackay, chi parla?
- Salve, sono un inserviente di un autogrill. Ho un messaggio per il signor Dylan Mackay.
- Mi dispiace, ma in questo momento non è a casa, ma può dire a me.
- Ho trovato, nel bagno, un biglietto con sopra questo numero di telefono e l’indirizzo di Dylan Mackay, il tutto firmato da una certa Erika...
- Che cosa? Se mi da l’indirizzo, passiamo subito a ritirarlo.

Mentre Dylan era ricoverato in una clinica per disintossicarsi, i ragazzi riuscirono a risolvere la questione di Erika. Suzanne e Kevin furono assicurati alla giustizia, mentre Erika fu spedita alle Hawaii, da Iris, la madre di Dylan. Valerie comprese che Beverly Hills non era il posto giusto per lei e fece ritorno a Buffalo.

Sei mesi dopo il ritorno di Brenda...

Nella sala di aspetto della clinica, Brenda era in attesa di notizie. Quando vide Dylan arrivare, sorridente e in forma più che mai, si alzò e gli corse incontro. I due si abbracciarono.
Poco dopo erano in macchina, verso casa di Dylan. La ragazza, al volante sorrideva, enigmatica. Dylan la guardava di sottecchi.
- Avanti, che succede?
- Niente.
- Brenda... Ormai ti conosco... Che cosa hai in mente?
- Niente, ti dico! Bene, siamo arrivati!
I due scesero. Quando Dylan entrò nella sua abitazione fu accolto da una marea di gente.
- Sorpresa!!!!!!!!!
Tutti gli corsero incontro. C’erano Brandon, Kelly e i signori Walsh; Donna, David, Claire e Steve. Erano presenti anche Jesse e Andrea, con la piccola Hannah. Ma, sorpresa più grande per Dylan, c’erano anche Iris ed Erika, che si buttò subito fra le braccia di suo “fratello”. Ai saluti seguì una Festa. Nel mezzo di essa, Dylan si avvicinò a Brenda, che stava parlando con Donna e Kelly.
- Posso parlarti un attimo?
- Certo. Scusatemi ragazze.
I due andarono nella stanza del ragazzo. Dylan si avvicinò a Brenda e le prese le mani fra le sue.
- Volevo dirti... Grazie! Per tutto quello che hai fatto per me. Grazie per essere te. Grazie per essere tornata a Beverly Hills.
- Dylan, sono molto felice di essere qui con te, adesso. Di vedere che stai bene. Tutto quello che ho fatto, l’ho fatto più che volentieri, te lo assicuro. L’ho fatto perché io tengo veramente a te. Io ti amo.
- Sai, Brenda... Anch’io ti amo. Non sai quanto!
Senza bisogno di dire altro, Dylan attirò la ragazza a sé e la baciò profondamente.
  
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