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Autore: Lila_88    25/02/2008    1 recensioni
Altra ff su Guiding Light (Sentieri). Danny torna in città con Tony e Michelle. Marina lo crede morto.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UN AMORE SBOCCIATO

Danny era morto. Non poteva crederci. Non poteva essere successo veramente. Non poteva immaginare una vita senza di lui. Loro stavano bene, insieme. Non si era sentita così bene da tempo. Neanche quando stava con Shayne. Inoltre lei lo amava. Se n’era resa conto nel momento in cui aveva capito di averlo perso. Come sarebbe stata la sua vita, adesso? E quella di Robbie? Marina si era affezionata a lui ed ora era preoccupata per il bambino. Adesso aveva perso entrambi i genitori. Chi si sarebbe preoccupato di lui? Lei. Lei si sarebbe presa cura di lui. Lo avrebbe accudito, come fosse stato suo figlio. Danny ne sarebbe stato felice, lei lo sapeva.

Danny osservò Tony e Michelle. Gli risultava ancora un po’ strano vederla tra le braccia di un altro uomo, ma omai aveva accettato il fatto che lei non gli apparteneva più. Inoltre, adesso, c’era Marina nella sua vita. Gli mancava. Lei era sempre così allegra. Aveva uno splendido sorriso. Lui sapeva che lei era più giovane di lui e che suo padre non gradiva che si frequentassero, ma lui non avrebbe rinunciato a Marina. Avrebbe lottato per lei. Decise di raggiungerla. Magari era in pensiero per lui.

Marina si sedette su uno scalino, fuori casa di Danny. Aveva portato Robbie a casa e adesso lui si era finalmente addormentato. Non aveva fatto altro che chiedere del suo papà. Lei gli aveva mentito. Gli aveva detto che era ancora in viaggio e che sarebbe tornato presto. Non se l’era sentita di dirgli che il suo papà era morto. Che non sarebbe tornato a casa, mai più. Né da lui, né tanto meno da lei. Una sua immagine si fece spazio nella sua mente. Non sarebbe mai riuscita a dimenticarlo. Lui sarebbe rimasto impresso nella sua mente per sempre. Marina sentì delle lacrime scendere e non riuscì a trattenerle.

Danny stava rientrando a casa. Era molto tardi. Non era passato da Marina. Era sicuro che fosse già a letto. Sarebbe passato a trovarla la mattina dopo. Ma quando svoltò l’angolo la vide. Era seduta sui gradini di casa sua. Si stava coprendo il volto con le mani e le sue spalle erano scosse da dei singhiozzi. Stava piangendo. Danny si chiese cosa potesse essere successo. Era capitato qualcosa a Robbie? Avvicinandosi a lei le mise una mano su una spalla.

- Marina?

Marina si riscosse. La sua voce?! Possibile? Alzò di scatto la testa e lo vide.

- Danny? Oh mio Dio, Danny?!?
- Marina, che cosa è successo?

Senza dargli una risposta, Marina gli si buttò fra le braccia, piangendo, questa volta, di felicità. Danny, confuso, la strinse a sé, accarezzandole la schiena nel tentativo di calmarla. Una volta cessato il pianto, Marina si decise a staccarsi da lui.

- Che cosa è successo?
- Oh, Danny, sapevo che il tuo aereo era precipitato e... E che tu eri, eri morto…
- Cosa? L’aereo è precipitato, questo è vero, ma, come vedi, a parte qualche graffio, sto bene.
- Grazie al cielo!
- Robbie come sta?
- Bene. Lui non sa niente. Non sapevo come dirglielo, ero disperata…
- Ssshh, stai calma, adesso ci sono io qui con te.
- Danny, non sai quanto mi sei mancato!
- Anche tu mi sei mancata, non ti immagini…

Danny la baciò sulla fronte, asciugandole con le mani le guance ancora umide dalle lacrime. Marina era molto scossa, ma felice. Guardò negli occhi Danny. Quello che egli vide nello sguardo della giovane era Amore. Si accorse che era esattamente quello anche lui provava in quel momento. Marina mosse le labbra, nel tentativo di parlare, ma l’emozione del momento la bloccò. Danny le mise un dito sulla bocca.

- Ssshh…

Dolcemente, la baciò. Marina rispose al bacio con tutta se stessa, ma capì che doveva dirglielo. Doveva dirgli quello che provava per lui. Lei lo aveva quasi perso, e lui non sapeva neppure che lei lo amava. Invece aveva il diritto di saperlo. Quasi con riluttanza, ruppe il bacio. Dopo averlo guardato per qualche secondo negli occhi, abbassò lo sguardo, improvvisamente timida e impacciata. Danny le posò una mano sotto il mento, facendo si che i loro sguardi si incrociassero nuovamente.

- Che cosa c’è?
- Ecco, Danny, io…

Marina fece un sospiro, le guance le divennero rosse dall’imbarazzo e, finalmente, si decise a parlare.

- … Io ti amo.

Danny rimase un attimo senza parole, da quella dichiarazione. Era piacevolmente sorpreso. La guardò negli occhi, prima di sorriderle dolcemente. Posandole una mano sulla guancia, pensò di aver fatto attendere la propria risposta fin troppo.

- Anch’io ti amo, Marina.

Senza lasciarle tempo per assorbire la confessione, Danny la tirò a sé, per baciarla con passione.

Un rumore, proveniente dall’interno dell’abitazione li interruppe. I due ebbero tempo solo di voltarsi verso il portone, prima che una testolina bionda facesse capolino da esso.
- Papà, papà!!!
Robbie, incurante di avere indosso solo il pigiama, scese gli scalini per fondarsi tra le calorose braccia del padre.

- Robbie! Ciao, mi sei mancato da morire!!
- Anche tu, papà! Sono felice che sei tornato a casa!!

Danny abbracciò suo figlio. Poi decise che era meglio rientrare. Era gennaio, suo figlio avrebbe potuto prendersi una polmonite, con solo il pigiama addosso.

- Forza, tutti dentro, qua fuori si gela!

Marina pensò di essere di troppo in quel tenero quadretto familiare e trovò giusto fare ritorno a casa.
- Io allora vado…
- Cosa? No, ti prego, resta un po’.
- Ma io…
- Robbie, vuoi che la zia Marina stia un po’ con noi, magari a raccontarci una storia?
- Si,che bello!!! Ti prego!!
- E va bene, resterò a raccontare la storia ai miei ragazzi.
I tre fecero rientro in casa.

Nel salotto il caminetto acceso espandeva un bel calore. Marina si era inventata una storia e Robbie si era ben presto addormentato. Adesso giaceva fra le braccia paterne. Mentre osservava suo figlio, Danny fu riscosso da un bacio sulla guancia. Si voltò, Marina lo stava osservando. Tenendo suo figlio con un solo braccio, Danny passò l’altro dietro le spalle della ragazza, per attirarla a sé e baciarla. Era finalmente felice, lì, con suo figlio e con la donna che amava. Si sentiva a casa. Anche lei si sentiva nello stesso modo.

Poco tempo dopo, la luce del caminetto si fece sempre più fioca, lasciando in penombra le figure di una coppia teneramente abbracciata, nel sonno, e di un bambino, rannicchiato addosso al suo, finalmente ritrovato, papà.





  
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