Serie TV > Stargate
Ricorda la storia  |      
Autore: parveth    20/08/2013    3 recensioni
Stargate universe non ha mai avuto una vera fine percio' io me la sono immaginata cosi'...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era impossibile per la Destiny ricaricarsi con una stella poiche’ in quel momento esse erano tutte sorvegliate dai droni, l’unica loro speranza parevano essere le capsule: avrebbero conservato perfettamente i loro corpi fino a quando la nave avesse trovato un momento piu’ propizio per ricaricarsi ed infine liberarli.
Il guaio era che per tutto questo occorrevano almeno tre anni percio’ tutti si affrettarono a salutare i propri cari per mezzo delle pietre.
L’unica a rifiutarsi era stata Hayley.
“Non posso crederci che non abbiamo altre possibilita’”  disse a Nicholas in un tono meta’ spaventato e meta’ arrabbiato.
“Purtroppo le cose stanno cosi’” replico’ lui con fermezza.
“Pensaci bene ti prego” lo supplico’ l’infermiera ma le basto’ guardare il suo migliore amico negli occhi per capire che era inutile insistere e che era meglio adeguarsi se volevano uscirne indenni.
Cosi’, rassegnata entro’ nella sua capsula pensando a quante cose sarebbero cambiate di li’ a tre anni ma pochi minuti dopo la sua attivazione mentre anche Nick si accingeva ad entrare nella sua si senti’ un forte suono come di un allarme antifurto e tutte le capsule si aprirono all’unisono.
“Che succede Rush? Come mai non ha funzionato?” chiese Young.
“Non ne ho idea” rispose, “torno subito” aggiunse uscendo dalla sala.
Quando torno’ aveva gli occhi che brillavano.
“Lo stargate e’ attivo” disse.
“Sta scherzando” commento’ Eli scettico.
Subito il colonnello organizzo’ una spedizione che permettesse loro di capire dove diamine fossero finiti.
Si puo’ ben immaginare lo stupore dei presenti quando al loro ritorno dissero “siamo sulla Terra”.
Avevano tempo, molto tempo prima che lo stargate si chiudesse eppure tutti correvano qua e la’ recuperando sia gli effetti personali sia tutto quanto potevano portare al Comando come ordinato da Young.
Hayley aveva gia’ fatto avanti e indietro tre volte quando le sembro’ di avvertire un pianto in lontananza: girovagando scopri’ un involto minuscolo in un corridoio.
“Una neonata” penso’ prendendola tra le braccia anche se guardandola non sembrava appena nata, la ragazza non era esperta di puericoltura ma quella piccola dimostrava circa un anno.
E a meno di non sbagliarsi di grosso…
Torno’ nella sala dove erano rimasti gli altri reggendo la bimba con cautela e trattenendo l’impulso di mettersi a correre.
Arrivata sulla porta si schiari’ la gola e disse “scusate, ma credo che abbiamo un’ospite inattesa tra noi”
Tj si avvicino’ e quando le fu di fronte gli occhi le si riempirono di lacrime.
“Oh mio Dio…Everett e’ la nostra bambina” disse carezzandole la guancia.
“Sei sicura? Com’e’ possibile?” disse lui.
“Non lo so, ma se pensi che io non sappia riconoscere mia figlia ti sbagli di grosso! E comunque nessun’altra oltre a me aspettava un bambino quindi…”
“Sembra stia bene… come la chiamiamo questa signorina allora?” chiese Hayley.
Fioccarono le proposte.
“Catherine”
“Elizabeth”
“Natalie?”
“Joan”
“Frances”
 
“Ehi, calmi in fondo sono loro i genitori ed e’ giusto che siano loro a scegliere” intervenne Camille tentando di calmare gli animi.
“A me piace Caroline che ne dici?” disse Tj.
“E’ un bel nome” osservo’ Chloe.
“Allora e’ deciso: bentornata Caroline Young” disse il colonnello guardando commosso la figlia e ad Hayley fece effetto vedere tanta tenerezza nello sguardo di quell’uomo che per un anno aveva considerato rude e tutto d’un pezzo.
Quando infine uscirono l’aria pungente li colpi’ come uno schiaffo: doveva essere autunno inoltrato e a giudicare dal panorama circostante  dovevano trovarsi in un parco di Washington D.C., un orologio li avverti’ che erano le sei del pomeriggio.
“Lei come si spiega tutto questo professore?” chiese Eli.
“Non saprei: quello che e’ suonato doveva essere una sorta di dispositivo di sicurezza, si vede che la nave ne prevedeva l’attivazione in caso di emergenza il quale per qualche motivo si e’ azionato e ci ha riportato indietro in un luogo a caso” rispose Rush alzando le spalle.
Tutti iniziarono a lanciare grida di giubilo e ad abbracciarsi: persino Young in un impeto d’entusiasmo strinse a se’ Rush che rimase impietrito.
Sfortunatamente pero’ la maggior parte di loro abitava troppo lontano da li’ per poter tornare subito a casa e cosi’ decisero che per quella notte sarebbe stato meglio pernottare in albergo e per loro fortuna non erano nel pieno della stagione turistica ragion per cui riuscirono a trovare tutti una stanza.
Mentre erano nell’atrio Camille noto’ che Hayley guardava il calendario che vi era appeso:il giorno segnato era il 10 novembre
“Qualcosa non va?”
“No, e’ solo…oggi compio ventitre’ anni” le rispose con gli occhi lucidi.
Una volta che tutti si furono sistemati ed ebbero cenato cominciarono a girare bigliettini con scritti numeri di telefono e-mail e quant’altro per potersi sentire ancora: quel periodo era stato cosi’ intenso che sembrava quasi un offesa nei confronti degli altri sparire senza lasciare almeno un recapito.
Specialmente Hayley aveva paura che Nicholas ricadesse in quella voragine di solitudine che l’aveva inghiottito fino alla loro partenza  e, almeno cosi sperava lei fino all’inizio della loro amicizia.
Ora era terrorizzata alla prospettiva di lasciarlo di nuovo a se’ stesso.
Andando in camera sua per lasciargli i suoi ne vide uscire TJ.
“Non si sente bene?”
“Credo che abbia qualcosa da dirti” le rispose con aria misteriosa.
 
Gli si sedette accanto, Nicholas aveva uno sguardo stralunato e perso nel vuoto, quando finalmente si decise a guardarla negli occhi le spiego’ che Tj aveva conservato il corpo di Amanda in stasi criogenica in modo che non subisse danni e che grazie ai dispositivi della Destiny poteva trasferirci dentro la sua coscienza facendola tornare letteralmente alla vita e per di piu’ guarita dalla paralisi.
“Ne sei sicuro?”
“Si, lo posso fare…lo posso fare…” continuava a ripetere.
Hayley non l’aveva mai visto cosi’ felice.
 
“Allora quando ci riuscirai avvisami ti prego” disse allungandogli il foglio coi suoi contatti.
“Certo, questi sono i miei” rispose lui scarabocchiando i suoi su un foglietto a sua volta dopodiche’ s’infilo’ sotto le coperte.
“Sai quella notte in cui mi abbracciasti? La mia  reazione era dovuta in parte alla sorpesa ma pensandoci successivamente anche al fatto che da tempo nessuno mi usava tanta dolcezza spontaneamente” le confido’ facendola arrossire di piacere.
“Quindi stavolta faro’ meglio: posso abbracciarti?”
Lui l’attiro’ a se’ stringendola a lungo e continuando a ripetere “grazie”
“Ora dormi pero’, buonanotte” gli disse accarezzandogli le guance ispide di barba finche’ non si fu addormentato.
Per una volta non ebbe timore a lasciarlo solo.
Tornando in camera passo’ accanto a quella di Eli che le mostro’ di aver immortalato l’abbraccio tra Young e Rush sulla sua digitale.
“Io la terrei, non si puo’ mai sapere…”
“Gia’, visti i personaggi…”
“Posso stare qui con te?”
“Certo”
Sorridendo Hayley lo bacio’ appassionatamente prima d’iniziare a spogliarlo mentre lui fece altrettanto.
Se dovevano tornare ad una vita normale perche’ non cominciare subito?
 
Angolo autrice: ciao a tutti! Io sono ancora in montagna e torno sabato: dato che non avremo mai un finale di serie io me lo sono immaginato cosi’: spero vi piaccia. E non preoccupatevi, ho ancora parecchie cartucce da sparare…
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Stargate / Vai alla pagina dell'autore: parveth