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Autore: maeg    20/08/2013    3 recensioni
Sono fan di TORADORA! (il mio manga preferito) così ho pensato di scrivere come immagino il futuro della coppia drago(Riuji)&tigre(Taiga). La storia inizia al termine della cerimonia per il diploma, quando dopo essersi rincontrati, si ritrovano a casa Takasu dove Yacchan ha una notizia sconvolgente per i due piccioncini, che cambierà le loro vite.
Non vi anticipo nulla, spero la leggerete.
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ryuji Takasu, Taiga Aisaka, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Giorno 3.

 

Taiga ci mise un po' di tempo a mettere a fuoco il perché non riuscisse a chiamare Minori e gli altri per informarli della grande novità.

Ma sapeva bene che non avrebbe potuto rimandare a lungo quella telefonata.

Così nel primo pomeriggio di metà settimana, decise di chiamare Minori e dopo una chiacchierata di poche battute si misero d'accordo per vedersi tutti insieme alla gelateria in centro. Un gelato avrebbe di sicuro raffreddato la miriade di sensazioni che provava Taiga in quel momento.

“Ma cosa mi prende?”

A mezz'ora dall'orario stabilito dell'appuntamento, Ryuji era seduto su uno dei divani del salotto ed aspettava scocciato Taiga.

Come era ovvio era pronto già da molto tempo.

Lavato ed improfumato, aveva scelto con attenzione i vestiti da indossare per quell'occasione. Chissà perché era convinto di dover fare una buona impressione su quelli che erano i suoi amici di sempre.

Adesso era l'uomo di casa, sulle cui spalle gravavano delle importanti responsabilità.. anche se non sapeva ancora quali e non aveva idea sul come affrontarle.

Ad ogni modo aveva impiegato tanto tempo per scegliere i vestiti e per apparire più maturo.

Seduto sul divano pensava a cosa avrebbe potuto dire ai suoi amici, come spiegare quella situazione. Come avrebbe potuto dire a quei ragazzi che adesso lui e la sua fidanzata vivevano assieme? Che non era più una fuga d'amore o una pensata stramba dettata dall'incoscienza?

Quella decisione era stata tecnicamente presa a tavolino, anche se effettivamente lui a quel tavolino non vi si era seduto.

Era stata una decisione dettata dalle circostanze e sopratutto dalla necessità.

E, sebbene all'inizio era un po' turbato da quella convivenza, dall'idea di dormire nello stesso letto con Taiga, condividere con lei ogni giorno di lì in avanti, c'era un momento della giornata in cui questi pensieri non gli facevano salire un nodo in gola, misto di ansia e paura.

La notte.

Quando dormivano insieme e lei si accoccolava vicino al suo braccio, lui si sentiva l'uomo più felice del mondo. Quando la luce della luna illuminava i suoi capelli ed il suo viso addormentato, più la guardava e più pensava di avere un angelo nel letto. Anche se le sue fattezze non corrispondevano alla sua vera natura di tigre.

In quei pochi giorni di convivenza, Ryuji si era ancora più convinto che Taiga fosse un tipo del tutto particolare. Era testarda e sopratutto caparbia.

Lo aveva sperimentato la sera prima, quando la ragazza, per festeggiare la riuscita e sopratutto la fine del trasloco, aveva deciso di preparare la cena. Una cena a base di anatra all'arancia e flan al cioccolato che Ryuji sapeva non sarebbe mai riuscita a portare a compimento.

Cosa che puntualmente accadde, costringendo la povera cavia non solo ad assaggiare una poltiglia che di tutto sapeva fuorché di anatra all'arancia ed un flan che poteva essere facilmente paragonato ad un pezzo di cemento, ma anche a scendere di casa e recarsi al più vicino take away per procurarsi una cena decente.

A differenza di come faceva di solito, non aveva potuto preparare un pasto al volo sia perché la cucina dopo che era passato il terremoto Taiga non poteva essere utilizzata, ma anche perché il frigo era completamente vuoto.

“Promemoria: se non torniamo tardi stasera, devo assolutamente fare la spesa.” pensò.

La porta della stanza di Taiga si aprì e lei ne uscì vestita di tutto punto.

Ryuji si meravigliò nel vedere che la ragazza, per quanto non fosse una cosa in cui era particolarmente brava, si era anche truccata.

Certo, giusto un velo di trucco sulle labbra, sulle gote ed un po' di mascara, ma il tutto le dava un'aria ancora più graziosa.

Non indossava uno dei suoi vestiti tutti pieni di merletti e gonne ampie, ma una mise più comoda e leggera: shorts di jeans, sandali alla schiava di cuoio ed una blusa di lino bianca, stretta in vita da una piccola cordicella dello stesso materiale delle scarpe.

Taiga si accorse dello sguardo del ragazzo, che indugiava sul suo abbigliamento.

  • Bastardino, che hai da guardare?- chiese con tono piatto avvicinandosi allo specchio che aveva accanto alla porta, ravvivandosi i capelli con le mani- datti una mossa che sennò facciamo tardi.

Ryuji vi affrettò verso la porta seguendo Taiga sul pianerottolo e poi nell'ascensore. La continuava a guardare sott'occhio, facendo cadere più volte lo sguardo sulla leggera scollatura della maglietta. Gli sembrò quasi che il seno le fosse cresciuto dall'ultima volta che lo aveva visto racchiuso nel costume nella piscina della scuola. Quella era stata la prima ed ultima volta che aveva toccato il suo corpo, anzi per meglio dire sfiorato, dato che effettivamente il contatto con la sua pelle era durato un millisecondo.

A quel ricordo ed a quella vista, Ryuji sentì che dove non batte il sole, laggiù, qualcuno prendeva vita.

Ovviamente cercò di fare in modo che la ragazza non se ne accorgesse.

Taiga però non ci fece caso. Guardava oltre. Un oltre ovviamente non fisico, dal momento che di fronte non avevano altro che le porte chiuse dell'ascensore. Il suo pensiero guardava altrove. Oltre.

Taiga non era lì in quel momento e Ryuji si chiedeva dove fosse.

Lei aveva lo sguardo preoccupato, fisso su un punto virtuale. Il respiro leggermente accelerato ed un'espressione indecifrabile sul volto.

Era concentrata.

Poi sembrò che si fosse risvegliata da un sogno e guardò Ryuji in viso, guardandolo come se si fosse appena materializzato al suo fianco e notando il suo sguardo a metà preoccupato e pervertito.

  • La smetti di guardarmi così per favore, cominci a mettermi paura. Vuoi per caso azzannarmi, cane pulcioso?- la Taiga di sempre era tornata alla carica.

  • M-ma come ti viene in mente? Azzannarti.. ma tu senti questa!- Ryuji guardò verso il neon bianco, che mise ancora più in evidenza le sue guance rosse.

  • Guarda che me ne sono accorta, sai?- lei socchiuse gli occhi, come una tigre che mette a fuoco la sua preda.

  • D-di cosa?-

  • Del modo in cui mi guardi. Certe volte sembri proprio un maniaco pervertito.-

Le porte dell'ascensore si aprirono ed in una manciata di secondi furono per la strada, diretti verso la gelateria, che non distava tanto dal loro appartamento. Taiga guardava fissa la strada. Ryuji ad ogni passo si faceva sempre più rosso.

  • La cosa che mi chiedo è una, però..- fece lei.

  • Cosa?-

  • Come sia possibile che tu possa fare certi pensieri su di me..- cominciò a camminare veloce, di nuovo persa nei suoi pensieri e Ryuji fece fatica a starle dietro.

    “Allora non pensa più che il suo corpo sia un problema per me” disse fra se il ragazzo, che a minuti avrebbe perso anche quel po' d'aria per pensare.

Il risultato fu che in pochi minuti furono alla gelateria, dove Minori, Kitamura e Kawashima li stavano aspettando.

Minori subito corse verso l'amica, che indugiò qualche secondo prima di saltarle al collo. Taiga non si accorse che quel gesto non era passato inosservato a Kushieda, che però fece finta di niente, e alla Chihuahua Scema, la quale anche lei preferì far finta di nulla.

Tutti entrarono nel locale, presero posto ed iniziarono a sfogliare il menù, in cerca di qualcosa che potesse alleviare un po' il calore di quella giornata estiva.

Faceva molto caldo e neanche i condizionatori nel locale riuscivano a raffreddare l'aria afosa.

Iniziarono quasi subito a parlare del loro futuro.

Minori era riuscita a mettere da parte abbastanza denaro con la moltitudine dei suoi lavori part-time per poter iscriversi all'università ed inseguire il suo sogno, intraprendere una carriera sportiva, ovviamente prediligendo il softball.

Yusaku sarebbe partito alla fine dell'estate per l'America.

Ami avrebbe continuato a fare ciò che già faceva.

  • Cosa la Chihuahua Scema?- fece Taiga mentre con sguardo basso raschiava i rimasugli di gelato dalla coppa ormai finita. Sapeva che di lì a poco sarebbe toccato a lei parlare, ma non aveva assolutamente idea di cosa dire.

  • E tu Takasu? Cosa farai?- fece Kawashima, ignorando completamente la battuta di Taiga, della quella però non gli era sfuggito il viso preoccupato. La tigre palmare nascondeva qualcosa.

  • Io? Bé.. in realtà..- Ryuji non sapeva da dove cominciare.

  • Su Takasu, non fare il timido!- Minori, poggiando i gomiti sul tavolino, si sporse verso il ragazzo sorridendogli con tutti i denti, come era solita fare, con troppa enfasi, forse.

  • Bé, io.. ora..-

  • Io ti vedo chef! Un grande chef a cinque stelle- Kitamura intervenne, aggiustandosi i tondi occhiali sul naso.

  • Si! Con tutto quel ben di Dio che cucina! E Come cucina bene poi.. i bento che preparava a Taiga - intervenne di nuovo Minori, dando una leggera gomitata all'amica, che però non sorrise.

Impercettibilmente Taiga tremava.

  • è vero, ho sempre invidiato Taiga per i manicaretti che le preparavi, chissà adesso come farà. Immagino che te la ritroverai sempre a casa, sempre fra i piedi. Con l'aggravante che adesso state anche insieme.- Kawashima non aveva però il solito tono ironico. Aveva l'impressione che i due nascondessero qualcosa. Ryuji come al solito farfugliava e Taiga era stranamente silenziosa.

Non rispose a quella provocazione.

  • Glieli prepari i bento? Continui a prepararle tutti i pasti? Vi vedete spesso? Ah piccioncini..- Minori iniziò con la sua raffica di domande.

  • B-bé.. in realtà..- Ryuji ancora non riusciva a trovare le parole e tutte quelle domande non lo aiutavano di certo.

  • In realtà, io e Ryuji viviamo assieme. Da soli. Nel mio appartamento.- fu Taiga a parlare. Evidentemente scocciata da tutta quell'invadenza, parlò senza alzare lo sguardo dal tavolo chiaro che aveva davanti, senza smettere di raschiare la coppa di vetro ormai completamente vuota, addirittura pronta per essere riutilizzata.

    Il tremore era sempre lì, ma era convinta che nessuno se ne sarebbe accorto.

Non c'era bisogno di alzare il viso per capire quale reazione avesse suscitato quell'affermazione.

Ryuji colto alla sprovvista la guardava sbalordito, e la stessa espressione di stupore si trovava sui visi di tutti coloro che erano seduti a quella tavola.

Il ragazzo, ci mise poco a riprendersi.

“Dove il dragone fallisce, la tigre arriva in suo soccorso. È così dall'inizio dei tempi”.

  • Adesso viviamo insieme.- disse con voce ferma, prendendo la mano di Taiga e stringendola con delicatezza.

La tigre in un attimo, a quel caldo tocco del drago, smise di tremare.

  
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