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Autore: MegumiRed    21/08/2013    4 recensioni
«Attenzione! Il regolamento ha subito una leggera variazione. La precedente revisione, che permetteva due vincitori dello stesso distretto, è stata… revocata.»
La voce roca e acuta di Claudius Templesmith interruppe bruscamente il silenzio di quegli attimi, spandendosi, attraverso gli altoparlanti disseminati tra le fronde, per tutta l’arena.
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Devono avere un vincitore.

 

 

«Attenzione! Il regolamento ha subito una leggera variazione. La precedente revisione, che permetteva due vincitori dello stesso distretto, è stata… revocata
La voce roca e acuta di Claudius Templesmith interruppe bruscamente il silenzio di quegl'attimi, spandendosi, attraverso gli altoparlanti disseminati tra le fronde, per tutta l'arena.
Katniss si voltò immediatamente verso il volto del compagno, che, a sua volta, scrutava con mestizia lo sguardo cinereo della ragazza in fiamme. I loro sguardi limpidi sembravano quasi comunicare tra di loro, parlarsi, inviarsi impulsi elettrici, tant'era l'intensità e l'energia che aleggiava attorno alla cornucopia.
Sul volto di Peeta era dipinto un sorriso spento, smorto. Era come se fosse già a conoscenza del suo destino, sapesse già come sarebbe andata a finire quell'avventura.
Il suo amore per Katniss superava di gran lunga il suo ardente desiderio di vivere. Sapeva, dalla prima volta che incrociò quei dardi fiammeggianti che erano i suoi occhi, che quella ragazza non gli avrebbe portato nient'altro che guai. Eppure era rimasto folgorato da lei fin da subito, dalla sua purezza e dal suo candore, dal suo animo che sembrava essere incorrotto rispetto al mondo marcio nel quale vivevano. Avrebbe sacrificato per lei anche la vita. E non era certo cosa da poco. Se se ne fosse pentito, in seguito, non sarebbe certo potuto tornare indietro.
«Fallo! Uno deve vivere e uno morire. Devono avere un vincitore.»
Sputò via, quasi involontariamente, quelle parole, lasciandosi soggiogare dal quel languor mortale che era il suo amore per lei.
Di colpo, nella sua mente, si materializzò l'immagine di Katniss, sporca e grondante di acqua e di sudore, accasciata a quel tronco d'albero. Non parlava, comunicava in silenzio, col solo uso delle palpebre. Chiedeva aiuto, chiedeva di essere protetta, implorava pietà. La pioggia le aveva incollato addosso i vestiti, rivelando la forma del corpo: il seno piccolo, il ventre piatto e scolpito, il viso lavato dal fango, dalla sofferenza, dalla stanchezza. E lui era stato così insensibile da trattarla come un'animale. Le aveva lanciato quel pezzo di pane senza neanche porgerle una mano, darle conforto.
Doveva sdebitarsi, doveva proteggerla.
“Forza Katniss, colpiscimi. Tu devi vivere.” Pensava, aprendo e socchiudendo gli occhi ad intermittenza, come se così facendo potesse osservare più nitidamente l'immagine di quella ragazza, forte e determinata, che gli si parava davanti.
Katniss, dal canto suo, provava un misterioso sentimento nei confronti del ragazzo del pane. Gli voleva bene certo, ma non come un fratello, quel tipo di rapporto lo riservava solo per Gale e la sua dolce paperella. Lo amava, forse? No. Lo odiava? Neanche.
Lo ammirava? Possibile. Ammirava la bontà d’animo di quel ragazzo, il suo candore, la sua gentilezza. Era una persona buona e, nonostante facesse fatica ad ammetterlo, ci teneva a lui. Forse più di quanto credeva, forse ancora più di se stessa.
Ma soltanto una cosa superava il sentimento che Katniss provava per Peeta: l'amore per Prim. Più del sole, più del mare, più della vita, più di Peeta, amava Prim. La sua sorellina, la sua paperella.
Prim, così ingenua.
Prim, così piccola e indifesa.
Prim, con un cuore grande quanto una casa.
Prim, che sopporta il fardello di un padre mai conosciuto, di una sorella che rischia la propria vita per uno stupido gioco, di una mamma che non ha più né la voglia né la forza di vivere.
L'avrebbe salvata ad ogni costo, l'avrebbe protetta, accudita, si sarebbe presa cura di lei. Per sempre.
Tese l'arco, prese la mira e scoccò la freccia, che, in men che non si dica, si andò a conficcare nel cuore di Peeta. La corda dell'arco premeva sotto le sue dita tremanti, tutto intorno a lei sembrava volteggiare in una danza infinita, facendola accasciare al suolo tra l'agonia e i sensi di colpa. L'aveva fatto, aveva colpito Peeta.
La freccia squarciò il petto del ragazzo, facendolo cadere in una larga pozza di copioso sangue rosso vivo, con gli occhi consapevoli e il sorriso sulle labbra. 
Lui sapeva già tutto. Avrebbe sempre messo Prim in primo piano, lo sapeva. Ma andava bene così. Lui l'amava ancora.

 

 
NdA:
E niente. Ho immaginato “e se Katniss non avesse avuto la geniale idea di utilizzare le bacche? E se davvero fossero costretti ad avere un solo vincitore?” Bè, la risposta è che non ci sarebbero stati i restanti due libri C°: Ma io ho voluto scrivere un “What if?” e ovviamente nelle mie storie ci dev’essere sempre un finale tragico. Ovvio.
Ok, non mi dilungo oltre e… spero davvero che questa breve One-shot sia stata di vostro gradimento. Apprezzerei davvero tanto una piccola piccola piccola recensione per sapere cosa ne pensate.
Grazie mille!˜˜

  
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