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Autore: Filie    21/08/2013    7 recensioni
Dal 1°capitolo...
[…] -….Ehi! E queste cosa sono?- chiese Rufy.
Il ragazzo si voltò appena in tempo per vedere “l’amico” che si stava palpando incuriosita il vistoso davanzale.
Nami sgranò gli occhi sconcertato.
- C-che…che…Rufy???!!!...Ma che è successo alla mia voce?- balbettò il pirata tastandosi il collo preoccupato.
Con un ragionamento velocissimo, ”la ragazza” abbassò lo sguardo sul proprio petto incredibilmente piatto … allora si scostò i pantaloni notando attraverso gli slip un’escrescenza che lo fece arrossire violentemente.
Whai if?: Se Ace non fosse mai partito all'inseguimento di Barbanera.
1^ classificata al contest "Fatemi ridere e...vincerete!" indetto da JennyHeart
Genere: Comico, Demenziale, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law, Franky/Nico Robin, Rufy/Nami, Shichibukai/Flotta dei 7
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Gender Bender, Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Una serie di sfortunati eventi...'
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N°13
 Litigi & nuove rivelazioni.
Perché i mici a macchie sono così affettuosi?

 
Universo ONE PIECE – 07:05 – Grand Line – Nave della Marina

 Una triste sonata si diffondeva nell’aria trasportata dal vento.
- Yoho…ho…- canticchiò Brook, strusciando l’archetto sul nervo in tal modo da farne uscire un’orribile e fastidiossissima nota acuta.
- Ohhhh…Brook! Ti prego…non ne possiamo più!- supplicò Usop ormai al limite della sopportazione.
- Ho così tanto male alle orecchie da non sentirle più!- guaì Chopper tenendo premuti con forza gli zoccoli su di esse.
- Lo so…ma il fatto è che tira una tale aria da camposanto che mi vien voglia di morire…anche se io sono già morto! Yohohoho!- rispose la scheletrina.
- Ehi fratelli, su col morale!- cerco di rianimarli Franky. – Dobbiamo impegnarci a fondo così riusciremo a liberare i nostri amici!-
- Sì è vero…- concordò la cecchina. – Però al sol pensare che Rufy è rinchiuso in prigione e di quanto stia soffrendo…ti passa la voglia di fare…-
Improvvisamente l’aria si riempì d’elettricità, poi d’un tratto, un fulmine s’abbatté sul ponte dell’imbarcazione facendo trasalire i poveri pirati che corsero a rifugiarsi terrorizzati dietro alla cyborg.
 - SMETTETELA DI PIAGNUCOLARE!!!- ruggì il navigatore al timone. – Pensate forse che rimanendo lì a piangervi addosso, aiuterete in qualche modo Rufy od Ace?!-
I Mugiwara abbassarono il capo dispiaciuti.
- Se volgiamo veramente aiutarli, dobbiamo darci da fare e combattere!- continuò Nami. – Impegniamoci a portare a termine il nostro compito…e facciamo vedere a quelle due Supernove arroganti chi sono i Mugiwara!-
Un coro di “sì” eccitati e entusiasti risuonò per la nave, misto al russare di Zoro.
- Bravissima, Nami-swan! Un discorso impeccabile!!!- cinguettò Sanji estasiata, mentre Robin gli sorrise convinto.
Il navigatore annuì deciso virando.
- AVANTI TUTTA CIURMA!!!-
“Rufy, Ace…resistete! Noi combatteremo fin che avremo forza per voi, cercate di resistere…” 

Universo ONE PIECE – 07:05  - Isola delle Donne – Prigioni di Palazzo 

- Ehi tu! Perché ci hai imprigionati? Che abbiamo fatto di male?! Quando ci fai uscire?!- domandò Rufy per l’ennesima volta in mezz’ora, alla secondogenita delle sorelle Gorgoni.
- Perché... HAI VISTO NOSTRO FRATELLO, ehm…volevo dire sorella…POSSIBILE CHE TU NON RIESCA A CAPIRLO?! Non mi pare un concetto così complicato…- sibilò la serpentessa esasperata.
- Sì, effettivamente tutte le persone normali lo capirebbero…- rispose Ace scoccando un’occhiata maliziosa alla sorella. – Ma lui…-
- Per quanto riguarda la vostra scarcerazione…beh dovete solamente aspettare. Sarà la nostra Nobile sorella a decidere.- spiegò Marigold.
Erano passiti tre giorni da quando le due sorelle D. erano state arrestate, colpevoli d’esser due uomini, e rinchiuse in quelle luride prigioni, sorvegliate giorno e notte da guerriere Kuja armate fino ai denti e con l’unico sostegno d’un misero pasto fatto da una puzzolentissima brodaglia scura.
Improvvisamente le porte della prigione si aprirono ed entrò una graziosa ragazza dalla carnagione nivea, con lunghi capelli dorati acconciati in un modo alquanto singolare.
- Nobili principesse…- le richiamò timidamente quella.
Sandersonia le fece segno d’avvicinarsi e quella obbedì; scoccò una rapida occhiata alle due prigioniere, ma non ebbe nemmeno il tempo di soffermarsi sui loro visi che già la maggiore delle due principesse serpente l’aveva interrogata: - Enishida?-
- Sì, la Nobile Principessa Serpente ha richiesto la vostra presenza per un colloquio. Mi ha inoltre esortato di riferirvi che è urgente.-
- Molto bene, andiamo immediatamente…- esordì la rossa avviandosi, seguita dalla sorella. – Enishida, fa la guardia a questi due.- ordinò in seguito facendo sussultare la poverina.
- Ma, Nobile principessa io sono solo una segretaria, io non…- non ebbe però il tempo di dar ulteriori spiegazioni che le due se n’erano già andate chiudendosi la porta dietro.
Sospirò.
Con passi incerti, andò a mettersi là dove, fino a pochi secondi prima, vi erano le due Sorelle Gorgoni; schiena dritta, petto in fuori e muso duro, stava cercando di frenare la sua curiosità dallo studiare nei minimi dettagli le due prigioniere, se non addirittura iniziare ad interrogarle sulle mille cose che le passavano per la testa.
- Ehi bionda!- la richiamò in maniera piuttosto rozza Ace. – Di che devono parlare le Nobili Principesse?-
- Non sono cose che vi riguardano!- la liquidò semplicemente quella tentando di mostrarsi calma e pacata, come in realtà non era.
Ripiombò il silenzio.
La giovane Kujia deglutì nervosamente: non le piacevano le prigioni, non le erano mai piaciute.
Lei era una tipa più dolce e misurata, adatta alla vita di corte come segretaria della Nobile Principessa Serpente, non come guardiana di due assurde ragazze spuntate improvvisamente da chissà dove, incolpate d’esser due uomini! Due uomini!
Aveva già visto gli uomini, una volta sola, ma le era bastata.
Era stato più o meno un anno prima, quando aveva accompagnato la Nobile Imperatrice a ricevere una nave della Marina Militare.
Era stata in quell’occasione che aveva visto per la prima volta un uomo, anzi un centinaio di uomini! Tutti soldati, vestiti nelle loro divise bianche-azzurre, coi candidi berrettini sulla testa, sbavanti come lupi affamati, nel veder avanzare lei e le altre guerriere.
Li aveva osservati bene, in quell’occasione (concludendo ch’erano dei vili porci allupati), ed ora, ritrovandosi davanti le incolpate, non riusciva benché minimamente a capacitarsi come quelle due potessero essere degli uomini.
Avevano entrambe seni prosperosi ed il corpo tutto curve tipico delle donne, indossavano indumenti femminili. Anche la voce era indubbiamente muliebre.
Enishida era terribilmente confusa…
Una sottospecie di rombo improvviso la fece sobbalzare, strappandole addirittura un’esclamazione sorpresa: la minore delle due, s’era improvvisamente accasciata al suolo iniziando a russare rumorosamente, colta da un attacco di narcolessia.
- Ah che impiastro…- sospirò Ace, scuotendo il capo esasperata.
Pochi secondi dopo anche lei era già stesa a terra, dormiente e russante come un orso in letargo sotto lo sguardo scioccato della povera Kujia. 

Universo Winx – 13:15 – Terra – Russia – Nella tormenta di neve… 

Il gruppo di tro…fate arrancava nella neve.
Erano riuscite a sfuggire ai novenni mariti, approfittandone del loro sonno profondo ed ora, si ritrovavano nuovamente all’aperto alla ricerca della mitica Gattigre Maculata dalla coda fulva, loro seconda preda della lista d’ingredienti.
- Comincio a pensare…che forse avremmo dovuto chiedere aiuto a Roxy…- disse Aisha.
- Già lei è la nostra piccola veterinaria…sarebbe staro molto più semplice con lei che sa parlare con gli animali!- concordò Tecna.
- E forse a quest’ora saremmo già riuscite a prendere i tre peli di quello stramaledetto gatto gigante!- sbuffò Musa.
- A mi piacciono i gatti!- intervenne a sproposito Stella.
Un ringhio sordo si fece largo tra le corde vocali della leader.
- Avremmo potuto fare tante altre cose in vita nostra!- sibilò stizzita.
Raggiunsero un grosso masso ricoperto di neve, e lì dietro si ripararono dalla tormenta.
- Uff! Sono stanca morta…Più morta che stanca…- sospirò distrutta Stella.
- Se fosse così non avresti nemmeno la forza di parlare…- le fece notare Tecna.
- Menomale che c’è questa bella roccia calda e pelosa dietro cui ripararci…- disse Flora.
Le tro…fate s’ammutolirono di botto.
- Da quando le rocce sono calde e pelose…?- mormorò Aisha.
- Da quando non sono rocce…- rispose Bloom.
La cosa dietro di loro si mosse appena; sembrava quasi strusciarsi contro di loro.
Improvvisamente, la cosa iniziò a fare uno strano verso…una sottospecie di ronzio proveniente dalla gola.
- Ma questa bestia fa le fusa?!-
Una grossa lingua rosa e rasposa rifece la permanente alla leader che si ritrovò con tutti i capelli buttati in avanti e completamente grondanti di saliva.
- Schifo…- sillabò Stella schifata.
Occhioni giallo ambra si spalancarono alle loro spalle ed, inaspettatamente, un enorme coda maculata andò ad avvolgerle completamente.
- L’abbiamo trovata Bloom…la Gattigre!- esultò Musa.
- Questo l’avevo già capito…- ringhiò la rossa che intanto veniva nuovamente lavata da una nuova, affettuosa leccata felina.
- Io odio i gatti…soprattutto quelli giganti…- 

Universo ONE PIECE – 07:30 – Thousand Sunny – Cabina femminile 

Era da poco sorto il sole ma già sulla Sunny era scoppiato il finimondo.
- Io ti…AMMAZZO!!!- ruggì la rossa cuoca-comandante, scalciando e dimenandosi furiosamente manco fosse stata posseduta da Satana in persona, trattenuta a stento da Vista.
- Satch…calmati, non c’è bisogno d’innervosirsi in questo modo…- cercò inutilmente di tranquillizzarla la spadaccina, nel tentativo d’impedire che la compagna uccidesse una certa Fenice.
- Calmarmi? Calmarmi?? CALMARMI??? COME POTREI CALMARMI DOPO QUELLO CHE HA FATTO QUELL’IMPEDITO CRONICO D’UN TACCHINO AL FLAMBE’???- sbraitò ancora la comandante in quarta assatanata.
- Ma si può sapere di che stai parlando?- sbottò Marco esasperato.
La donna gli scoccò un’occhiata infuocata, carica d’ira e odio.
- Sto parlando di Ace…ACE!!! Perché…? Perché hai permesso ad Orso di farlo sparire??? PERCHE’ L’HAI LASCIATO ANDARE VIA???!!!- sibilò con astio.
- Avevi promesso al Babbo che l’avresti protetto, che avresti impedito che gli venisse fatto del male…e invece tu che hai fatto?-
Il ragazzo non rispose. Abbassò il capo evitando di guardarla negli occhi.
- CHE HAI FATTO???- ruggì spintonandolo con rabbia. – Comandante della prima Flotta di Barbabianca…sei così vile e deplorevole da non esser nemmeno degno di rivolgere la parola al mozzo che pulisce i cessi!!!-
- Satch!!!- la riprese Vista scandalizzata. – Non è colpa di Marco! Lui…- - Hai ragione, Vista: non è colpa di Marco…- l’interruppe la rossa.
Vi fu una pausa.
- E’ANCHE TUA!!!- ruggì la cuoca, facendo trasalire la donna. – Anche tu avresti dovuto custodire il mio adorato “Fuocherello scalmanato” ma…ANCHE TU, PROPRIO COME QUELL’IDIOTA, TE NE SEI ALTAMENTE SBATTUTO LE BALLE!!!-
Si diresse speditamente alla porta, poi, con uno scatto repentino, si voltò sbraitando ancora un “VOI SIETE UN DISONORE PER NOSTRO PADRE!!!” prima d’andarsene sbattendo violentemente il malcapitato legno e facendo tremare l’intera Sunny.
Calò il silenzio nella stanza.
Nessuno dei due comandanti osò spiccicar parola per diversi minuti.
Un sospiro affranto di Vista spezzò l’oblio.
-Scusala, Marco…- sussurrò dolcemente la spadaccina. – Non pensava veramente quello che…-
- No!- la contraddisse la Fenice. – Ha ragione. Era compito mio proteggere Ace…-
Si avvicinò alla porta afferrando la maniglia ma, proprio quando stava per abbassarla, si bloccò.
- Non avrei dovuto permettere che sfogasse la sua frustrazione anche su di te…scusami tu.- disse in un flebile sussurro, quasi impercettibile, prima di uscire dalla stanza lasciandola sola.
Percorse il corridoio, salendo le scale che portavano sul ponte.
Aprì la porta e, quasi di conseguenza, venne colpito dai luminosi raggi del primo sole mattutino.
- Buongiorno, Feniciotto!- lo salutò Shanks dalla propria postazione sulla polena, cercando d’apparire allegra e sorridente come suo solito.
Seppur cercasse di non darlo a vedere, Marco sapeva che anche lei era ancora scossa ed angosciata dagli ultimi terribili avvenimenti.
Sapeva che si stava colpevolizzando per ciò che era successo: l’agguato di Borsalino e dei Pacifisti, l’arresto delle due Supernove e dei Mugiwara, ma soprattutto, s’incolpava e si tormentava per la scomparsa di Rufy ed Ace per mano di Bartolomew “il Tiranno”.
Sapeva quanto soffrisse; l’aveva vista sgattaiolare di notte ed andare a prender boccate d’aria sul ponte, tormentata da terribili incubi. Le occhiaie blu che la segnavano sotto gli occhi ne erano la conferma.
Ricambiò il saluto con un cenno del capo per poi andare ad appoggiarsi all’albero maestro.
- Dormito bene?- l’interrogò l’Imperatrice Rossa.
- No…- sillabò il biondo. – Nemmeno tu, dal vedere…-
Le labbra della donna s’allargarono in un amaro sorriso.
- Già, già…Mrs. Peperoncino Satch ha dormito bene?- domandò in seguito cambiando discorso.
Marco si limitò a far spallucce, alzando il capo verso il cielo azzurro. Vi era un gran movimento di gabbiani quel giorno. Molto probabilmente avevano adocchiato un gustoso banco di pesci poco lontano da dove si trovavano loro in quel momento.
- Ti ha di nuovo aggredito,eh?-
La Fenice sbuffò scocciata.
- Pazienza, Ananasso mio…- sospirò la rossa raggiungendolo. – E’frustrato ed ha paura, come tutti del resto…solo che ognuno lo dimostra in modo diverso…-
Il biondo si voltò sentendo che la voce della compagna s’era improvvisamente spezzata: lacrime cristalline avevano iniziato a scenderle lungo le guance e lei, per quel che poteva, cercava di frenarle ed asciugarle.
- Che vergogna…- singhiozzò appena, una nota d’amara ironia nella voce. – Un omaccione grande e grosso come me…piange come una femminuccia…-
Marco le poggiò una mano sulla spalla.
- Non c’è alcuna vergogna nell’essere tristi…- disse, abbassando il capo.
In quel momento anche a lui stavano pizzicando gli occhi, segno d’un imminente pianto.
- Per lo meno tu sei una donna, puoi permetterti certe…debolezze…-
- Certe debolezze?!- esclamò l’imperatrice scioccata.
Gli spinse via bruscamente la mano da sopra la spalla squadrandolo in cagnesco.
- Senti un po’ Pollastro, ma per chi mi hai preso, eh?!- sbottò offesa. – Io sono uno dei quatto Imperatori, mica una scolaretta invalida!-
Un accenno di sorriso andò a disegnarsi sul volto del biondo.
- Sei un idiota, Rosso.-
- Anche tu, se non di più, Fenice.-
Si ritrovarono inaspettatamente a ridere, uno coinvolto dall’ilarità dell’altro.
Era da più d’una settimana che non si concedevano un riso di cuore, così presi dalle loro preoccupazioni, frustrati per i possibili eventi e conseguenze.
- Ehi piccioncini, a quale straordinario evento dobbiamo tutta questa allegria?- scherzò Benn, apparso improvvisamente da sottocoperta.
- Piccioncini a chi?- fece Shanks, fingendosi offesa.
- Già, cos’è tutta questa vivacità?- li bloccò una voce nota.
Dall’interno della nave spuntò Satch seguita da una Vista piuttosto sconsolata, se non addirittura esasperata.
- Ma non vi vergognate???!!! I nostri amici sono in una situazione critica, in prigione o chissà dove e voi cosa fate? Ve ne state lì in panciolle, a sghignazzare! Bravi! I miei complimenti!- applaudì con tono di scherno la comandante della quarta divisione.
- Satch, ti prego…- la supplicò Vista. – La situazione è già abbastanza difficile…- - Forse non saremmo in questa situazione difficile se non fosse stato per una Fenice a caso…- sibilò la rossa inviperita, incrociando le braccia al petto.
Marco non rispose alla provocazione. Si limitò ad esser impassibile come suo solito.
La tensione ed il malumore erano palpabili.
- Abbiamo commesso tutti degli errori, Satch. Ma per questo non mi pare il caso di render la vita degli altri un inferno!- intervenne Shanks.
- Pensi forse che io o Marco non stiamo soffrendo tanto quanto te per la scomparsa di Ace?- l’appoggiò Vista, avendo riacquistato improvvisamente la perduta sicurezza.
- SHANKS NON DORME LA NOTTE E PIANGE LACRIME DI SANGUE TANTO SI TORMENTA PER QUEL CHE E’ SUCCESSO!- aggiunse facendo arrossire di botto la diretta interessata, tanto da non riuscir più distinguere il viso dai capelli.
- Se davvero noi siamo così imperfetti ed idioti, perché non l’hai salvato tu il tuo amato Ace,eh?!-
La domanda spiazzò la rossa tanto da farle morire le parole in gola.
S’accasciò a terra in ginocchio, dando libero sfogo alle proprie frustrazioni.
- Perdonatemi, amici! Sono stato un vero idiota! Avete ragione, avete sempre avuto ragione!- singhiozzò. – Perdonami anche tu Marco…non pensavo veramente quelle cose quando le ho detto!-
Spalancò le braccia in modo teatrale rivolgendo il capo al cielo.
- ACE, PERDONA ANCHE TU LA MIA…ahia!-
Improvvisamente un rotolo di giornale le piombò in pieno viso facendola guaire di dolore.
- Toh guarda! Un postino!- esclamò Shanks avvicinandosi.
- Mi pareva che stesse volando qua sopra da un po’troppo tempo…- disse il vice della Rossa accendendosi un sigaro.
- Grazie per avermi avvertito…Benny…- sibilò Satch con stizza massaggiandosi il naso dolorante.
- Per lo meno adesso hai veramente un valido motivo per lagnarti.- le disse serafico Marco.
- Bastardo d’un Pollo Arrosto…- grugnì la rossa, tentando di frenare il fiotto di sangue che aveva iniziato a sgorgarle dall’organo.
L’Imperatrice raccolse il rotolo cartaceo, srotolandolo ed iniziando a leggere.
- Dannato pennuto…ma non poteva far cadere sto coso un po’più in là?...- maledì la cuoca. – Se lo prendo…lo faccio diventare Postino all’arancia...-
Si ritrovò una mano aperta a pochi centimetri dal viso che la stava invitando ad appoggiarsi per rialzarsi: era Marco.
- Marco…- - Mi pare che tu abbia già chiarito la cosa…- l’interruppe il biondo.
Quella sorrise rincuorata ed accettò l’aiuto.
- Grazie…- gli sorrise. - Tutte quelle cattiverie non…-
- Oh mio Dio!- sillabò improvvisamente Shanks, allarmando l'intera ciurma.
Tutti si voltarono a guardarla.
- Che succede?- domandò Vista preoccupata dall’improvviso pallore della donna.
- Hanno arrestato Rufy ed Ace…- balbettò con voce incerta e tremante. -ed ora…hanno intenzione di giustiziarli in pubblica piazza…-
I pirati si pietrificarono all’istante.
Vista si portò le mani alla bocca mormorando un appena impercettibile “Oddio…” mentre le fronti di Marco, Satch e Benn s’aggrottarono.
L’Imperatrice deglutì nervosamente.
- Ci sarà una guerra…- 

To Be Continued…
 

L’Antro della sottoscritta;3
Ehm…hola chicos!!!
Vi sono mancata? ù.ù
Avevo promesso d’aggiornare per l’estate…siamo a fine Agosto, siamo ancora in estateXD
A parte gli scherzi, perdonate il mostruoso ritardo col quale aggiorno ù.ù
Tra blocco dello scrittore e la mia ispirazione che se ne era andata in vacanza, non sono più riuscita ad andare avanti, sorry ù.ù
Comunque, questo è il nuovo cappy!
Ne sono assolutamente sicura: fa schifo!
Lo so, ne sono convintissima! Inoltre, mi sembra una cosetta corta corta…un capitolo più striminzito non si può ù.ù
Scusate ancora!
Ormai ho le fisse! Vedo ShanksxMarco e MarcoxSatch ovunqueXD
Ebbene sì: mi sto convertendo allo Yaoi! Viva me!XD
Sono certa che il finale vi ha già messi di cattivo umore.
So già cosa tate pensando: ed ecco che comincia la guerra di Marineford!

NON SCHERZIAMO!!!
Non voglio fare anticipazioni, comunque penso che il prossimo cappy vi sconvolgeràXD
Vedremo, vedremo…
Ringrazio voi tutti recensori, lettori e tutti quelli che hanno inserito la fic tra le preferite, seguite o ricordate. Grazie di cuore a tutti!!!

Come sempre vi lascio con un’immagine…niente Gender swap stavoltaXD
Ecco a voi i tre belli!!!
Awww!!! Amo Shanks con gli occhialetti **
Sono tutti e tre stupendi in versione Strong World**
Li amo!!!**

 photo 000ap_zps449d8af4.jpg
Come sempre se notate errori segnalatemeli.
Alla prossima^^
Super Kiss<3
Toky;3

  
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