N°13
Litigi &
nuove rivelazioni.
Perché i mici a macchie
sono così affettuosi?
- Yoho…ho…- canticchiò Brook,
strusciando l’archetto sul
nervo in tal modo da farne uscire un’orribile e
fastidiossissima nota acuta.
- Ohhhh…Brook! Ti prego…non ne possiamo
più!- supplicò Usop
ormai al limite della sopportazione.
- Ho così tanto male alle orecchie da non sentirle
più!-
guaì Chopper tenendo premuti con forza gli zoccoli su di
esse.
- Lo so…ma il fatto è che tira una tale aria da
camposanto
che mi vien voglia di morire…anche se io sono già
morto! Yohohoho!- rispose la
scheletrina.
- Ehi fratelli, su col morale!- cerco di rianimarli Franky.
– Dobbiamo impegnarci a fondo così riusciremo a
liberare i nostri amici!-
- Sì è vero…- concordò la
cecchina. – Però al sol pensare
che Rufy è rinchiuso in prigione e di quanto stia
soffrendo…ti passa la voglia
di fare…-
Improvvisamente l’aria si riempì
d’elettricità, poi d’un
tratto, un fulmine s’abbatté sul ponte
dell’imbarcazione facendo trasalire i
poveri pirati che corsero a rifugiarsi terrorizzati dietro alla cyborg.
- SMETTETELA
DI PIAGNUCOLARE!!!- ruggì il
navigatore al timone. – Pensate forse che rimanendo
lì a piangervi addosso,
aiuterete in qualche modo Rufy od Ace?!-
I Mugiwara abbassarono il capo dispiaciuti.
- Se volgiamo veramente aiutarli, dobbiamo darci da fare e
combattere!- continuò Nami. – Impegniamoci a
portare a termine il nostro compito…e
facciamo vedere a quelle due Supernove arroganti chi sono i Mugiwara!-
Un coro di “sì” eccitati e entusiasti
risuonò per la nave,
misto al russare di Zoro.
- Bravissima, Nami-swan! Un discorso impeccabile!!!-
cinguettò Sanji estasiata, mentre Robin gli sorrise convinto.
Il navigatore annuì deciso virando.
- AVANTI TUTTA
CIURMA!!!-
“Rufy, Ace…resistete! Noi combatteremo fin che
avremo forza
per voi, cercate di resistere…”
Universo ONE PIECE – 07:05 -
Isola delle Donne – Prigioni di Palazzo
- Ehi tu! Perché ci hai
imprigionati? Che abbiamo fatto di
male?! Quando ci fai uscire?!- domandò Rufy per
l’ennesima volta in mezz’ora,
alla secondogenita delle sorelle Gorgoni.
- Perché... HAI VISTO
NOSTRO FRATELLO, ehm…volevo dire
sorella…POSSIBILE CHE TU NON RIESCA A
CAPIRLO?! Non mi pare un concetto così
complicato…- sibilò la serpentessa
esasperata.
- Sì, effettivamente tutte le persone normali lo
capirebbero…- rispose Ace scoccando un’occhiata
maliziosa alla sorella. – Ma
lui…-
- Per quanto riguarda la vostra scarcerazione…beh dovete
solamente aspettare. Sarà la nostra Nobile sorella a
decidere.- spiegò
Marigold.
Erano passiti tre giorni da quando le due sorelle D. erano
state arrestate, colpevoli d’esser due uomini, e rinchiuse in
quelle luride
prigioni, sorvegliate giorno e notte da guerriere Kuja armate fino ai
denti e
con l’unico sostegno d’un misero pasto fatto da una
puzzolentissima brodaglia
scura.
Improvvisamente le porte della prigione si aprirono ed entrò
una graziosa ragazza dalla carnagione nivea, con lunghi capelli dorati
acconciati in un modo alquanto singolare.
- Nobili principesse…- le richiamò timidamente
quella.
Sandersonia le fece segno d’avvicinarsi e quella
obbedì;
scoccò una rapida occhiata alle due prigioniere, ma non ebbe
nemmeno il tempo
di soffermarsi sui loro visi che già la maggiore delle due
principesse serpente
l’aveva interrogata: - Enishida?-
- Sì,
- Molto bene, andiamo immediatamente…- esordì la
rossa
avviandosi, seguita dalla sorella. – Enishida, fa la guardia
a questi due.-
ordinò in seguito facendo sussultare la poverina.
- Ma, Nobile principessa io sono solo una segretaria, io
non…- non ebbe però il tempo di dar ulteriori
spiegazioni che le due se n’erano
già andate chiudendosi la porta dietro.
Sospirò.
Con passi incerti, andò a mettersi là dove, fino
a pochi
secondi prima, vi erano le due Sorelle Gorgoni; schiena dritta, petto
in fuori
e muso duro, stava cercando di frenare la sua curiosità
dallo studiare nei
minimi dettagli le due prigioniere, se non addirittura iniziare ad
interrogarle
sulle mille cose che le passavano per la testa.
- Ehi bionda!- la richiamò in maniera piuttosto rozza Ace.
–
Di che devono parlare le Nobili Principesse?-
- Non sono cose che vi riguardano!- la liquidò semplicemente
quella tentando di mostrarsi calma e pacata, come in realtà
non era.
Ripiombò il silenzio.
La giovane Kujia deglutì nervosamente: non le piacevano le
prigioni,
non le erano mai piaciute.
Lei era una tipa più dolce e misurata, adatta alla vita di
corte come segretaria della Nobile Principessa Serpente, non come
guardiana di
due assurde ragazze spuntate improvvisamente da chissà dove,
incolpate d’esser
due uomini! Due uomini!
Aveva già visto gli uomini, una volta sola, ma le era
bastata.
Era stato più o meno un anno prima, quando aveva
accompagnato
Era stata in quell’occasione che aveva visto per la prima
volta un uomo, anzi un centinaio di uomini! Tutti soldati, vestiti
nelle loro
divise bianche-azzurre, coi candidi berrettini sulla testa, sbavanti
come lupi
affamati, nel veder avanzare lei e le altre guerriere.
Li aveva osservati bene, in quell’occasione (concludendo
ch’erano dei vili porci allupati), ed ora, ritrovandosi
davanti le incolpate,
non riusciva benché minimamente a capacitarsi come quelle
due potessero essere
degli uomini.
Avevano entrambe seni prosperosi ed il corpo tutto curve tipico
delle donne, indossavano indumenti femminili. Anche la voce era
indubbiamente
muliebre.
Enishida era terribilmente confusa…
Una sottospecie di rombo improvviso la fece sobbalzare,
strappandole addirittura un’esclamazione sorpresa: la minore
delle due, s’era
improvvisamente accasciata al suolo iniziando a russare rumorosamente,
colta da
un attacco di narcolessia.
- Ah che impiastro…- sospirò Ace, scuotendo il
capo
esasperata.
Pochi secondi dopo anche lei era già stesa a terra,
dormiente e russante come un orso in letargo sotto lo sguardo scioccato
della
povera Kujia.
Universo Winx – 13:15 – Terra
– Russia – Nella tormenta di neve…
Il gruppo di tro…fate
arrancava nella neve.
Erano riuscite a sfuggire ai novenni mariti, approfittandone
del loro sonno profondo ed ora, si ritrovavano nuovamente
all’aperto alla
ricerca della mitica Gattigre Maculata dalla coda fulva, loro seconda
preda
della lista d’ingredienti.
- Comincio a pensare…che forse avremmo dovuto chiedere aiuto
a Roxy…- disse Aisha.
- Già lei è la nostra piccola
veterinaria…sarebbe staro
molto più semplice con lei che sa parlare con gli animali!-
concordò Tecna.
- E forse a quest’ora saremmo già riuscite a
prendere i tre
peli di quello stramaledetto gatto gigante!- sbuffò Musa.
- A mi piacciono i gatti!- intervenne a sproposito Stella.
Un ringhio sordo si fece largo tra le corde vocali della
leader.
- Avremmo potuto fare tante altre cose in vita nostra!-
sibilò stizzita.
Raggiunsero un grosso masso ricoperto di neve, e lì dietro
si ripararono dalla tormenta.
- Uff! Sono stanca morta…Più morta che
stanca…- sospirò
distrutta Stella.
- Se fosse così non avresti nemmeno la forza di
parlare…- le
fece notare Tecna.
- Menomale che c’è questa bella roccia calda e
pelosa dietro
cui ripararci…- disse Flora.
Le tro…fate s’ammutolirono di botto.
- Da quando le rocce sono calde e pelose…?-
mormorò Aisha.
- Da quando non sono rocce…- rispose Bloom.
La cosa dietro di loro si mosse appena; sembrava quasi
strusciarsi contro di loro.
Improvvisamente, la cosa iniziò a fare uno strano
verso…una
sottospecie di ronzio proveniente dalla gola.
- Ma questa bestia fa le fusa?!-
Una grossa lingua rosa e rasposa rifece la permanente alla
leader che si ritrovò con tutti i capelli buttati in avanti
e completamente
grondanti di saliva.
- Schifo…- sillabò Stella schifata.
Occhioni giallo ambra si spalancarono alle loro spalle ed,
inaspettatamente, un enorme coda maculata andò ad avvolgerle
completamente.
- L’abbiamo trovata Bloom…
- Questo l’avevo già capito…-
ringhiò la rossa che intanto
veniva nuovamente lavata da una nuova, affettuosa leccata felina.
- Io odio i gatti…soprattutto quelli giganti…-
Universo
ONE PIECE –
07:30 – Thousand Sunny – Cabina femminile
Era da poco sorto il sole ma
già sulla Sunny era scoppiato
il finimondo.
- Io ti…AMMAZZO!!!-
ruggì la rossa cuoca-comandante, scalciando e dimenandosi
furiosamente manco
fosse stata posseduta da Satana in persona, trattenuta a stento da
Vista.
- Satch…calmati, non c’è bisogno
d’innervosirsi in questo modo…-
cercò inutilmente di tranquillizzarla la spadaccina, nel
tentativo d’impedire
che la compagna uccidesse una certa Fenice.
- Calmarmi? Calmarmi??
CALMARMI??? COME
POTREI CALMARMI DOPO QUELLO CHE HA FATTO QUELL’IMPEDITO
CRONICO D’UN
TACCHINO AL FLAMBE’???- sbraitò ancora
la comandante in quarta assatanata.
- Ma si può sapere di che stai parlando?- sbottò
Marco
esasperato.
La donna gli scoccò un’occhiata infuocata, carica
d’ira e
odio.
- Sto parlando di Ace…ACE!!!
Perché…? Perché hai permesso ad Orso
di farlo sparire??? PERCHE’
L’HAI LASCIATO ANDARE VIA???!!!- sibilò
con astio.
- Avevi promesso al Babbo che l’avresti protetto, che
avresti impedito che gli venisse fatto del male…e invece tu
che hai fatto?-
Il ragazzo non rispose. Abbassò il capo evitando di
guardarla negli occhi.
- CHE HAI FATTO???-
ruggì spintonandolo con rabbia. – Comandante della
prima Flotta di
Barbabianca…sei così vile e deplorevole da non
esser nemmeno degno di rivolgere
la parola al mozzo che pulisce i cessi!!!-
- Satch!!!- la riprese Vista scandalizzata. – Non
è colpa di
Marco! Lui…- - Hai ragione, Vista: non è colpa di
Marco…- l’interruppe la
rossa.
Vi fu una pausa.
- E’ANCHE TUA!!!-
ruggì la cuoca, facendo trasalire la donna. –
Anche tu avresti dovuto custodire
il mio adorato “Fuocherello scalmanato”
ma…ANCHE
TU, PROPRIO COME QUELL’IDIOTA, TE NE SEI ALTAMENTE SBATTUTO
LE BALLE!!!-
Si diresse speditamente alla porta, poi, con uno scatto
repentino, si voltò sbraitando ancora un “VOI
SIETE UN DISONORE PER NOSTRO PADRE!!!” prima
d’andarsene sbattendo violentemente
il malcapitato legno e facendo tremare l’intera Sunny.
Calò il silenzio nella stanza.
Nessuno dei due comandanti osò spiccicar parola per diversi
minuti.
Un sospiro affranto di Vista spezzò l’oblio.
-Scusala, Marco…- sussurrò dolcemente la
spadaccina. – Non
pensava veramente quello che…-
- No!- la contraddisse
Si avvicinò alla porta afferrando la maniglia ma, proprio
quando stava per abbassarla, si bloccò.
- Non avrei dovuto permettere che sfogasse la sua
frustrazione anche su di te…scusami tu.- disse in un flebile
sussurro, quasi
impercettibile, prima di uscire dalla stanza lasciandola sola.
Percorse il corridoio, salendo le scale che portavano sul
ponte.
Aprì la porta e, quasi di conseguenza, venne colpito dai
luminosi raggi del primo sole mattutino.
- Buongiorno, Feniciotto!- lo salutò Shanks dalla propria
postazione sulla polena, cercando d’apparire allegra e
sorridente come suo
solito.
Seppur cercasse di non darlo a vedere, Marco sapeva che
anche lei era ancora scossa ed angosciata dagli ultimi terribili
avvenimenti.
Sapeva che si stava colpevolizzando per ciò che era
successo: l’agguato di Borsalino e dei Pacifisti,
l’arresto delle due Supernove
e dei Mugiwara, ma soprattutto, s’incolpava e si tormentava
per la scomparsa di
Rufy ed Ace per mano di Bartolomew “il Tiranno”.
Sapeva quanto soffrisse; l’aveva vista sgattaiolare di notte
ed andare a prender boccate d’aria sul ponte, tormentata da
terribili incubi.
Le occhiaie blu che la segnavano sotto gli occhi ne erano la conferma.
Ricambiò il saluto con un cenno del capo per poi andare ad
appoggiarsi all’albero maestro.
- Dormito bene?- l’interrogò
l’Imperatrice Rossa.
- No…- sillabò il biondo. – Nemmeno tu,
dal vedere…-
Le labbra della donna s’allargarono in un amaro sorriso.
- Già, già…Mrs. Peperoncino Satch ha
dormito bene?- domandò
in seguito cambiando discorso.
Marco si limitò a far spallucce, alzando il capo verso il
cielo azzurro. Vi era un gran movimento di gabbiani quel giorno. Molto
probabilmente avevano adocchiato un gustoso banco di pesci poco lontano
da dove
si trovavano loro in quel momento.
- Ti ha di nuovo aggredito,eh?-
- Pazienza, Ananasso mio…- sospirò la rossa
raggiungendolo. –
E’frustrato ed ha paura, come tutti del resto…solo
che ognuno lo dimostra in
modo diverso…-
Il biondo si voltò sentendo che la voce della compagna
s’era
improvvisamente spezzata: lacrime cristalline avevano iniziato a
scenderle
lungo le guance e lei, per quel che poteva, cercava di frenarle ed
asciugarle.
- Che vergogna…- singhiozzò appena, una nota
d’amara ironia
nella voce. – Un omaccione grande e grosso come
me…piange come una
femminuccia…-
Marco le poggiò una mano sulla spalla.
- Non c’è alcuna vergogna nell’essere
tristi…- disse,
abbassando il capo.
In quel momento anche a lui stavano pizzicando gli occhi, segno
d’un imminente pianto.
- Per lo meno tu sei una donna, puoi permetterti
certe…debolezze…-
- Certe debolezze?!-
esclamò l’imperatrice scioccata.
Gli spinse via bruscamente la mano da sopra la spalla
squadrandolo in cagnesco.
- Senti un po’ Pollastro, ma per chi mi hai preso, eh?!-
sbottò offesa. – Io sono uno dei quatto
Imperatori, mica una scolaretta
invalida!-
Un accenno di sorriso andò a disegnarsi sul volto del
biondo.
- Sei un idiota, Rosso.-
- Anche tu, se non di più, Fenice.-
Si ritrovarono inaspettatamente a ridere, uno coinvolto
dall’ilarità dell’altro.
Era da più d’una settimana che non si concedevano
un riso di
cuore, così presi dalle loro preoccupazioni, frustrati per i
possibili eventi e
conseguenze.
- Ehi piccioncini, a quale straordinario evento dobbiamo
tutta questa allegria?- scherzò Benn, apparso
improvvisamente da sottocoperta.
- Piccioncini a chi?- fece Shanks, fingendosi offesa.
- Già, cos’è tutta questa
vivacità?- li bloccò una voce
nota.
Dall’interno della nave spuntò Satch seguita da
una Vista
piuttosto sconsolata, se non addirittura esasperata.
- Ma non vi
vergognate???!!! I nostri amici sono in una situazione
critica, in prigione
o chissà dove e voi cosa fate? Ve ne state lì in
panciolle, a sghignazzare! Bravi! I
miei complimenti!- applaudì
con tono di scherno la comandante della quarta divisione.
- Satch, ti prego…- la supplicò Vista.
– La situazione è già
abbastanza difficile…- - Forse non saremmo in questa
situazione difficile se
non fosse stato per una Fenice a caso…- sibilò la
rossa inviperita, incrociando
le braccia al petto.
Marco non rispose alla provocazione. Si limitò ad esser
impassibile come suo solito.
La tensione ed il malumore erano palpabili.
- Abbiamo commesso tutti degli errori, Satch. Ma per questo non
mi pare il caso di render la vita degli altri un inferno!- intervenne
Shanks.
- Pensi forse che io o Marco non stiamo soffrendo tanto
quanto te per la scomparsa di Ace?- l’appoggiò
Vista, avendo riacquistato
improvvisamente la perduta sicurezza.
- SHANKS NON DORME
- Se davvero noi siamo così imperfetti ed idioti, perché non l’hai salvato tu il
tuo amato
Ace,eh?!-
La domanda spiazzò la rossa tanto da farle morire le parole
in gola.
S’accasciò a terra in ginocchio, dando libero
sfogo alle
proprie frustrazioni.
- Perdonatemi, amici! Sono stato un vero idiota! Avete
ragione, avete sempre avuto ragione!- singhiozzò.
– Perdonami anche tu
Marco…non pensavo veramente quelle cose quando le ho detto!-
Spalancò le braccia in modo teatrale rivolgendo il capo al
cielo.
- ACE, PERDONA ANCHE
TU
Improvvisamente un rotolo di giornale le piombò in pieno
viso facendola guaire di dolore.
- Toh guarda! Un postino!- esclamò Shanks avvicinandosi.
- Mi pareva che stesse volando qua sopra da un po’troppo
tempo…- disse il vice della Rossa accendendosi un sigaro.
- Grazie per avermi avvertito…Benny…-
sibilò Satch con
stizza massaggiandosi il naso dolorante.
- Per lo meno adesso hai veramente un valido motivo per
lagnarti.- le disse serafico Marco.
- Bastardo d’un Pollo Arrosto…- grugnì
la rossa, tentando di
frenare il fiotto di sangue che aveva iniziato a sgorgarle
dall’organo.
L’Imperatrice raccolse il rotolo cartaceo, srotolandolo ed
iniziando a leggere.
- Dannato pennuto…ma non poteva far cadere sto coso un
po’più in là?...- maledì la
cuoca. – Se lo prendo…lo faccio diventare Postino
all’arancia...-
Si ritrovò una mano aperta a pochi centimetri dal viso che
la stava invitando ad appoggiarsi per rialzarsi: era Marco.
- Marco…- - Mi pare che tu abbia già chiarito la
cosa…-
l’interruppe il biondo.
Quella sorrise rincuorata ed accettò l’aiuto.
- Grazie…- gli sorrise. - Tutte quelle cattiverie
non…-
- Oh mio Dio!- sillabò improvvisamente Shanks, allarmando
l'intera ciurma.
Tutti si voltarono a guardarla.
- Che succede?- domandò Vista preoccupata
dall’improvviso
pallore della donna.
- Hanno arrestato Rufy ed Ace…- balbettò con voce
incerta e
tremante. -ed ora…hanno intenzione di giustiziarli in
pubblica piazza…-
I pirati si pietrificarono all’istante.
Vista si portò le mani alla bocca mormorando un appena
impercettibile “Oddio…” mentre le fronti
di Marco, Satch e Benn s’aggrottarono.
L’Imperatrice deglutì nervosamente.
- Ci sarà una guerra…-
To Be Continued…
L’Antro
della sottoscritta;3
Ehm…hola chicos!!!
Vi sono mancata? ù.ù
Avevo promesso d’aggiornare per
l’estate…siamo a fine Agosto, siamo ancora in
estateXD
A parte gli scherzi, perdonate il
mostruoso ritardo col quale aggiorno ù.ù
Tra blocco dello scrittore e la mia
ispirazione che se ne era andata in vacanza, non sono più
riuscita ad andare
avanti, sorry ù.ù
Comunque, questo è il nuovo cappy!
Ne sono assolutamente sicura: fa
schifo!
Lo so, ne sono convintissima!
Inoltre, mi sembra una cosetta corta corta…un capitolo
più striminzito non si
può ù.ù
Scusate ancora!
Ormai ho le fisse! Vedo
ShanksxMarco e MarcoxSatch ovunqueXD
Ebbene sì: mi sto convertendo allo
Yaoi! Viva me!XD
Sono certa che il finale vi ha già
messi di cattivo umore.
So già cosa tate pensando: ed ecco
che comincia la guerra di Marineford!
NON
SCHERZIAMO!!!
Non voglio fare anticipazioni,
comunque penso che il prossimo cappy vi sconvolgeràXD
Vedremo, vedremo…
Ringrazio voi tutti recensori,
lettori e tutti quelli che hanno inserito la fic tra le preferite,
seguite o
ricordate. Grazie di cuore a tutti!!!
Come sempre vi lascio con
un’immagine…niente Gender swap stavoltaXD
Ecco a voi i tre belli!!!
Awww!!! Amo Shanks con gli
occhialetti **
Sono tutti e tre stupendi in
versione Strong World**
Li amo!!!**
Come sempre se notate errori
segnalatemeli.
Alla prossima^^
Super Kiss<3
Toky;3