Videogiochi > Final Fantasy IX
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Autore: PandaPlaysFlute    21/08/2013    4 recensioni
Mikoto convinta ad usare la sua anima nuova, e consumarla, raggiungerà Gaya.
Vivrà la sua avventura.
La sua vita si intreccerà con quella di Kuja, di Gidan e del resto del gruppo.
"Loro sono solo dei recipienti. Io parlo di te e di me." (Mikoto, Final Fantasy IX, CD 3)
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Kuja, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incest, Spoiler!, Violenza
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Questa è la mia prima long-fic, e anche la prima che scrivo in questa sezione.
Per  me scrivere una long fic e portarla a termine è un progetto abbastanza ambizioso, i ritmi di aggiornamento saranno il più rapidi possibile.
I primi tre capitoli servono da introduzione  alla storia, che comincerà a svilupparsi dal quarto capitolo in poi.

Ho pensato che sarebbe stato carino avere una specie di “Mikoto's theme”, una canzone per Mikoto per questa fanfic, la canzone che ho scelto ricorrerà nei capitoli futuri, e verrà citata la prima volta nel quarto capitolo. 
La canzone in questione non mi appartiene, e la potete trovare ai seguenti link, pubblicata dai compositori rispettivi di musica e testo:
-Instrumental: http://www.youtube.com/watch?v=7bnP92X6yTM
-Vocal: http://www.youtube.com/watch?v=VG0qsos6keQ
-Testo: https://docs.google.com/document/d/1ctt0-wg5UXsbAvOxgUyhFKSyRuzJCeO1-eCdIjwOZhk/edit
Mi piace la voce della ragazza come possibile voce di Mikoto. E poi alle ragazze di FF piace cantare, si sa. ;)

Spero che apprezziate anche voi. ^_^


-Non così blu-


Era seduta da ore, nella stessa identica posizione.
Stava guardando il blu, naturalmente.
Tutto era blu... la luce, le anime e il moto dei pianeti.
Avrebbe mai visto qualcosa oltre quel blu?
Avrebbe mai conosciuto qualcos'altro?
Era stato detto loro di aspettare.
Creati per attendere.
Cosa?
Una vita.
In quel luogo?
 
Io non la voglio...
 
Si alzò di scatto, con gli occhi lucidi.
Attraversò il villaggio, osservando i suoi... simili?
 
Non siamo simili.
 
Alcuni, solitari, guardavano verso quell'immobile specchio d'acqua.
Pazienti.
Non ancora nati.
 
Non ancora idonei.
 
Altri erano radunati in piccoli gruppi, nessuno di loro parlava, tutti guardavano.
E attendevano, ovviamente.
Era tutto così lento, così irreale... eppure quella era sempre stata la sua unica realtà.
Passò per il laboratorio, controllò l'idoneità di alcuni jenoma.
Ancora troppo bassa.
 
Cosa ti aspettavi?
 
Si soffermò davanti allo specchio nel laboratorio, guardandosi negli occhi.
Profondamente blu, ovviamente.
Ma lei non era più blu, ed in quel luogo l'unica cosa che avrebbe potuto attendere era la morte. O prima la follia, e poi la morte.
Un jenoma le si avvicinò, senza espressione, con tono di voce monotono le disse che anche lei doveva controllare la sua idoneità, imitando i gesti che aveva fatto lei poco prima, la spinse leggermente verso le vasche in cui venivano valutati i parametri di idoneità, toccandole il braccio.
 
-No.- Disse lei squotendo la testa, e con una mano sulla spalla, respinse delicatamente il compagno.
Non che ci volesse vera determinazione a frenare un jenoma, loro non avevano volontà.
Si allontanò da lui, salendo le scale per uscire dal laboratorio.
Prima di chiudere la porta lanciò un'occhiata furtiva dentro: il compagno era rimasto lì, dove lei l' aveva spostato, orientato verso l'angolo della stanza, con gli occhi fissi nel posto da cui lei si era spostata.
 
Non voleva che loro sapessero che lei era idonea, e, probabilmente, aveva già un'anima.
Perchè aveva paura della loro non reazione, della loro inespressività, della loro... mancanza d'anima.
Eppure sentiva un disperato bisogno di condividere.
 
Non con loro.
 
Un senso di angoscia si impossessò di lei.
Il solo pensiero di dare la notizia della sua idoneità a Garland le metteva addosso una sensazione orribile, come se avesse il torace compresso.
Eppure voleva disperatamente condividere.
 
Kuja.
 
Kuja avrebbe potuto risponderle se significava quello avere un'anima.
Non restava che aspettare il ritorno di Kuja da Gaya.
Non sarebbe stato facile parlargli, non sarebbe stato facile nemmeno farsi ascoltare, ma Kuja era la sua unica speranza.
Non restava che aspettare.
 
Aspettare per l'ultima volta.
 
L' attesa di Mikoto era finita.
 


Grazie per avere letto. ^_^
  
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