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Autore: svegliaminiall    22/08/2013    2 recensioni
Dal primo capitolo:
“Perché non ho imparato a nuotare da piccolo, come tutti i bambini di questo mondo?
[…] Per di più, conciato in questo modo ridicolo, con ancora il tappa-naso e gli occhialini, chi mai vorrebbe parlare con me? Sarò lo zimbello di tutti, già lo so. Però...okay che sembro un idiota, ma sono comunque Zayn Malik, cazzo!”
- - -
Bentornate! Eccomi qui con una nuova storia (dalla presentazione orribile) che non sarà una cosa molto impegnativa ma una semplice e breve commedia con uno Zayn un po' diverso dal solito, alle prese con un'istruttrice di nuoto un po'...particolare che lo farà morire (in tutti i sensi).
Buona lettura!
[LA STORIA SARA' RIPRESA A BREVE, TRANQUILLE, NON LA ABBANDONO]
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3: «Ti piace?»


Esco dallo spogliatoio alle 5 in punto e mi dirigo verso le vasche, pronto per la mia seconda lezione di nuoto. Subito cerco con lo sguardo Stefania e dopo qualche secondo la vedo, intenta a parlare con un bagnino. Ma non un bagnino qualsiasi. Avete presente quelli dei film, biondi, occhi azzurri, con i capelli sempre perfetti e i muscoli che sembrano disegnati da uno scultore? Ecco, uno così.
Lo vedo guardare Stefania ammiccando e posarle una mano sul braccio. Che cazzo fa? Come si permette? Ma è la reazione di lei che mi lascia ancora più sorpreso: lo guarda sorridendo, come un dodicenne innamorata.
Perfetto. Come ho mai potuto pensare di avere una possibilità con lei? Perché ormai è inutile negare: lei mi piace. Non vivo per lei, però...diciamo che non è male. Ecco, così va meglio. Anche perché la conosco da ieri! Non può piacermi in tutti i sensi, non sarebbe una cosa normale.

Ma se hai passato tutto ieri sera a pensare a lei”. Ehmm, taci coscienza di merda, non è vero.
Però il mio cervello non ha tutti i torti, perché non è una cosa normale passare ore a guardare le sua firma sulla ricevuta dell'iscrizione del corso di nuoto, fantasticando sulle sue dita, sulle sue mani, e su quello che
potrebbero fare – ma che, purtroppo, non faranno mai – per poi maledirmi per aver soltanto pensato cose così perverse su una ragazza sì bella e provocante ma allo stesso tempo dall'aria innocente. Non so se mi spiego, è che la mia mente non riesce a connettere.
Perché quel cazzo di bagnino le ha preso la mano?!
E perché lei non la ritira?!

È un'ora ormai che “nuoto” con Stefania che mi dà istruzioni distrattamente. In compenso io credo di non essermi mai annoiato tanto in vita mia. La vedo girarsi in continuazione verso quello stupido bagnino palestrato, e questa situazione sta diventando insostenibile.
«Ti piace?» le chiedo, prima ancora di rendermi conto di aver davvero pronunciato queste parole ad alta voce.
In risposta lei mi guarda sorpresa e arrossisce vistosamente. In altre circostanze l'avrei trovata una cosa dolce, in questo momento invece, sento solo la rabbia che mi invade, come se l'arrossarsi delle su guance fosse direttamente proporzionale alla mia gelosia.
«Steve? Beh» balbetta «noi...usciamo da un po'» conclude facendomi rabbuiare.
«Ah» dico semplicemente. Complimenti per la rispostona, Zayn!
«C'è qualcosa che non va?» mi chiede lei dopo qualche secondo, probabilmente notando la mia espressione corrucciata.
«No, solo...devo andare, ci vediamo domani» rispondo uscendo dalla vasca.
«Zayn?» chiama lei «Zayn, ma la lezione non è finita!». Io però ignoro le sue parole e mi dirigo verso l'uscita senza voltarmi indietro.
C'è un unico posto dove posso andare: casa di Liam. Ed è proprio li che mi dirigo subito dopo aver lasciato quello stupido edificio azzurro.
Non appena il mio amico apre la porta di casa sua lo guardo senza parlare, e lui capisce tutto subito. Non dice niente, come me. Semplicemente ci sediamo sul divano e dopo interminabili minuti di assoluto silenzio comincio a raccontare tutto per filo e per segno.

«...e la cosa più assurda è che la conosco da soli due giorni! Due giorni, hai capito?» concludo riprendendo fiato dopo questo mio monologo.
Liam sta zitto ancora per qualche minuto, e io aspetto che se ne esca fuori con usa delle sue solite perle di saggezza, cosa che infatti succede.
«Non importa se la conosci da due giorni. Ti piace, Zayn, e si vede» sorride «e adesso, mio caro, torni in quella piscina del cavolo e le fai vedere di che pasta sei fatto, dimostrale che sei meglio di quel bagnino pompato».
E mi sorprendo a pensare che Liam ha ragione. Devo farlo perché sotto sotto – ma molto sotto - so di essere meglio di quello Steve. Ed è strano, perché non sono come i giornali e le fans mi dipingono. Non sono sicuro di me, affatto. So di essere bello, quello si, ma caratterialmente mi ritengo una nullità. Noioso, depresso, antipatico. Ma se Liam e i ragazzi riescono a sopportarmi...forse allora non sono così male, forse riuscirà a sopportarmi anche Stefania.
D'altronde è vero che tentar non nuoce. Allora perché non provare?
Devo essere più istintivo, e lo sarò. Devo essere più come Harry, che si butta, che ci prova, che viene rifiutato ma che non si arrende. Devo essere più come Liam, che ha fatto di tutto per convincere Danielle a uscire con lui e che adesso sta assieme a lei da anni. Devo essere più come Louis che, pur stando con Eleanor, non smette mai di cercare di far capire ad Harry i suoi sentimenti verso di lui, anche se quest'ultimo non se ne accorge mai. Devo essere più come Niall, che è solo, ma che non gli interessa perché è fortissimo anche se non accompagnato.
Devo essere più come loro, devo imparare dai miei fratelli. Devo essere più forte.
«Liam, se non fossi impegnato con Danielle, ti sposerei. Sappilo» dico ora sorridendo.
Lui in risposta mi tira una sberla sulla nuca e «Corri, cretino» mi incoraggia.

Salgo in macchina e mi dirigo nuovamente verso quella stramaledetta piscina. È passata esattamente un'ora da quando me ne sono andato, quindi, se non sbaglio, ora Stefania dovrebbe essere in pausa.
Parcheggio con calma sotto l'ombra di un albero e mi dirigo a piedi verso l'entrata. Sto per mettere piede nell'ingresso quando sento delle voci ovattate, lontane.
«No...» la prima è un lamento, strascicato, emesso da una voce femminile.
«Coraggio, piccola» una risata maschile. Un tono di voce profondo, insistente, sporco.
Ma cosa...?
Mi dirigo verso il deposito dal quale provengono quelle voci e solo quando sono a pochi passi da esso capisco a chi appartiene la foce femminile. È Stefania. Ne sono certo.
In pochi secondi raggiungo la porta e la spalanco, trovandomi davanti una scena pietosa: quello schifoso bagnino, Steve, che tiene stretti i polsi di Stefania e quest'ultima che, rimasta soltanto in intimo, cerca di liberarsi dalla sua presa.
Io lo ammazzo.

***


SCUSATE. Sono imperdonabile, lo so. Ho aggiornato con un ritardo IMMENSO e vi chiedo scusa. Come se non bastasse, inoltre, non sono affatto soddisfatta di questo capitolo – a mio parere orrendo - quindi - ripeto – scusate.
Questo capitolo è stato il più difficile da scrivere e vi prometto che non tarderò mai più così tanto con gli aggiornamenti, giuro. Per giunta non l'ho neanche riletto, quindi perdonate eventuali errori.
Spero comunque che vi sia piaciuto e che mi lascerete qualche recensione.
Ricordatevi che vi adoro, un abbraccio,
Luci.

P.S: Una bella gif per voooi *-*


   
 
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