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Autore: Edward    27/02/2008    7 recensioni
[RoadxTykixAllen]
Allen è di Road. L'ha deciso lei, quindi è così. Ma Tyki ha qualcosa da ridire, e durante uno dei loro piccoli incontri ne parlano. L'opinione di Allen? Nah, non è contemplata.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Allen Walker, Road Kamelot, Tyki Mikk
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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E’ una bella stanza, quella in cui vi trovate

Titolo: Doppelgänger

Serie: D.Gray-man

Personaggi: Road Kamelot, Tyki Mikk, Allen Walker

Pairing: RoadxTykixAllen

Rating: Giallo

Note: One-shot, What if, Shonen-ai

 

 

 

« Doppelgänger »

 

 

 

“…giocare con Tyki era così divertente…”

 

 

 

E’ una bella stanza, quella in cui vi trovate. Semplice ma accogliente, confortevole e calda. Raramente durante i tuoi vagabondaggi hai avuto l’occasione di poter alloggiare in un simile posto. Solitamente i ragazzi si accontentano di qualcosa di molto più umile, fosse anche il vagone di un treno in disuso, e Ease non si è mai lamentato in proposito.

Bravo ragazzo, Ease.

Speri di non ricevere mai l’ordine di eliminarlo. Sarebbe molto spiacevole.

Un po’ divertente, ammettilo.

«Ti ricordi di quell’esorcista di cui mi parlavi?» la tua voce secca interrompe il silenzio che vi circonda.

«Allen-kun?» cinguetta lei in risposta.

«Huh. L’ho incontrato»

Poi rimani in silenzio, immobile sul letto. Smetti persino di respirare, e il fumo della sigaretta filtra indisturbato verso il soffitto.

Lei attende per un po’, scarabocchiando distrattamente sul quaderno dei compiti. «Vero che è carino? » sorride al solo pensiero, ridacchiando tra se e se. Tu alzi la testa dal cuscino, con una smorfia che fa inclinare pericolosamente la sigaretta. «Si, è carino»

«Carino quanto?»

Con uno sbuffo ti metti a sedere, lasciando che i piedi poggino per terra. Non credi che Road abbia più voglia di studiare. Non credi che l’abbia mai avuta.

«Abbastanza.»

«Guarda che non te lo lascio, Tyki»

Sorride, ma è seria.

Sorridi, e sai che ha ragione. O almeno, non te lo lascerà facilmente.

«Allora prestamelo.»

Ti scruta per un attimo, forse incerta se crederti o meno.

«Solo un po’, Road» cerchi di stuzzicarla, ma non ti riesce molto bene. Ti è tornato alla mente il viso di quel ragazzino così carino, e Road di sicuro non ti aiuta.

«Tyki….»

Ti richiama con un miagolio, lasciando definitivamente perdere i compiti e dedicandoti tutta la sua attenzione. Ti si siede sulla gambe, circondandosi il collo con le braccia.

«Road…» tu rispondi, ma più serio. Un po’ scocciato, forse, perché sai che – non hai idea di come abbia fatto – ti ha appena fregato. Con un sospiro le poggi una mano sulla schiena, in un gesto protettivo quando inutile. Difatti ti avvicina una mano al viso, sfilandoti la sigaretta dalle labbra, stringendola nel palmo senza neanche guardarla. Senti sfrigolare la pelle e contatto con la cicca accesa e un odore di carne bruciata ti infastidisce per un attimo, che però ignori. Poi la getta lontano e ti abbraccia di nuovo, sfiorandoti le labbra con le proprie in un gesto senza malizia. Aspetta che la guardi per stringerti a se, e il quell’effimero contatto di bocche diventa qualcosa di più. La guardi negli occhi, ma non la vedi. Stai ancora pensando all’esorcista maledetto.

Poi realizzi.

E in quell’attimo il mondo divenne nero, mentre un tenue calore di mani ti preme sugli occhi. Il bacio rallenta, tornando ad essere uno schiocco di labbra ogni tanto.

«Road, le mani» sorridi, curioso.

La senti ridere sommessamente, mentre posa una guancia contro la tua.

«Fai finta che sia lui.»

Non riesci a trattenere una mezza risata. «Oh, andiamo…»

«Forse se dimostri che ti piace abbastanza potrei prestartelo»

«Forse potrei prendermelo e basta»

Ti prepari a ricevere una qualsiasi ripicca – un pizzicotto, un morso – quando la senti sorridere. Si, la senti.

«Fai finta che sia Allen-kun» ripete. E si china a baciarti il collo, facendo scivolare lentamente le mani dai tuoi occhi. Che lasci chiusi.

«Sei più piccola di lui…» gli ridacchi sulla spalla, guardandola di sottecchi.

«Aw… andiamo, Tyki-pon…» le poggi le mani sui fianchi, stringendo appena la presa. Lei torna sulla tua bocca, mangiandosi quello che stavi per replicare.

«Alleeeeen…» comincia a cantilenare tra una respiro e l’altro.

E ti ritorna alla mente lui, il suo viso, il suo nome - che quella sciocca ragazzina sta cercando di inculcarti nel cervello nonostante ne sia così gelosa.

Le carezzi i capelli, immaginandoli più lunghi, forse più morbidi, di un profumo diverso che non riesci a ricordare. Senti le sue mani premerti contro lo stomaco, e cerchi di figurartele un po’ più grandi, ma più esitanti.

Ma quando senti i pantaloni cedere di un po’ ti alzi in piedi, facendo attenzione al piccolo corpo di lei, le cui gambe si intrecciandole alla tua vita.

Fai qualche passo avanti, verso il tavolo dove poco prima stava scribacchiando.

«Road….»

«Hn….»

Ti sorride, mischiando il suo respiro al tuo.

Le sorridi, scuotendo appena la testa, come incredulo.

Poi la poggi sulla superficie di legno, sgusciandole lontano di mezzo passo.

«Se lo voglio, me lo prendo»

Le baci la fronte con una smorfia, ti sistemi i pantaloni e le ficchi nelle mani i suoi quaderni. «Ciao ciao, Road.»

«Ma…» è confusa. «Tyki!»

«Ciao» ripeti, invitandola con il tono ad andarsene.

Lei corruccia lo sguardo, ma un attimo dopo scende con un piccolo salto dal tavolo. Si sistema la minigonna spiegazzata con la stessa espressione confusa e infastidita, che tu ricambi con un sorriso.

«Ciao» borbotta prima di aprire la porta e uscire dalla stanza. Un lieve rumore di passi si allontana con lei, e finalmente sei solo.

«Uhn…»

Scuoti la testa, come prima, passandoti una mano tra i capelli, e sospiri.

Road era davvero impossibile.

 

 

 

Allen Walker si lasciò cadere a peso morto sul letto ad una piazza che gli era stato assegnato per la note. Gli altri esorcisti – Rabi, il vecchio Bookman e (brrr) Kanda erano ancora al piano di sotto a mangiare. Lui aveva rifiutato gentilmente l’invito del locandiere, e, con un sorriso e una buona scusa, si era ritirato dalla scena.

Era stanco.

Sospirò. E quando si rese conto di essere ancora vestito, gemette. Si rialzò con estrema fatica per togliersi la divisa dell’Ordine.

Sentì un buon odore di tabacco e due braccia che lo afferravano con forza per la vita. Un ciuffo di capelli neri gli sfiorò la guancia, sentì un buon odore di tabacco e un voce dietro di lui.

«Bom dia, Exorcista»

 

 

 

Un po’ più lontano, da qualche altra parte, una Bambina sorride, dondolandosi su un ombrello con una zucca parlante al posto del puntale, il quale sembrava protestare vivamente. Lei gli schiaccia la testa con il tacco della scarpa, ignorandolo.

Ride ancora una vola, incrociando le manine dietro la schiena

Giocare con Tyki era così divertente…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

The End

   
 
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