Tenera
idiozia
Seijuurou
Mikoshiba sapeva d'essere un perfetto
idiota.
Era
anche consapevole del fatto che se non fosse stato per le sue
prestazioni agonistiche, non
avrebbe mai ricevuto una borsa di studio per l'università.
Però
credeva di avere un bel po' di sale in zucca – quel buon senso che tre
anni
trascorsi nel club di nuoto avrebbero dovuto infondergli.
Era
un capitano, aveva delle responsabilità e una lista infinita di doveri
e credeva
di non fare particolarmente schifo nei propri compiti – puntualità,
precisione,
affabilità ed una giusta aura di autorità.
Quindi, beh, un cervello perfettamente
funzionante e sano doveva pur avercelo, no?
E
allora perché diavolo si trovava in
quella situazione?
Gou
Matsuoka lo fissava a bocca aperta, le guance imporporate e lo sguardo
che percorreva la linea di quel corpo modellato dagli allineamenti.
In
realtà, non era
previsto.
O
meglio, Seijuurou non aveva programmato di chiederglielo in quello
stato – in
costume, totalmente bagnato, con la pelle che sapeva di cloro ed
accompagnato
dagli occhi dei suoi compagni di squadra.
Però, appunto, era
semplicemente un idiota.
Quindi,
aveva balbettato qualcosa riguardo ad un'uscita assieme – "Come
amici, ovviamente, uno scambio di opinioni tra un capitano e una
manager!"
aveva aggiunto d'un fiato, quasi mordendosi la lingua – e poi aveva
accennato ad
un festival che si teneva proprio in quel periodo, ai fuochi
d'artificio e al
fatto di "Passare una serata in compagnia! Con un amico!" – sì, aveva
ripetuto la parola "amico" ad ogni intervallo fra una frase e
l'altra.
Gou
era rimasta imbambolata per un minuto abbondante prima di accettare, e
Seijuurou seppe che avrebbe ricordato quei lunghissimi ed estenuanti
sessanta
secondi per tutto il resto della sua miserabile vita.
Riprese
a respirare quando la giovane Matsuoka si allontanò ancora rossissima
in viso – però lo aveva intravisto, quel suo bel sorriso –, risvegliato
dalle
pacche fraterne e consenzienti degli altri componenti del club di nuoto.
"Ehi!
Che cosa ci fate fuori
dall'acqua?! Riprendete gli allenamenti, forza! Basta oziare!"
Il
fatidico giorno dell'appuntamento giunse rapidamente e, per tutta la
durata
delle lezioni, Seijuurou ebbe la strana sensazione di avere uno sguardo
ostile
puntato contro.
Era
un formicolio che gli si faceva largo sulla nuca non appena i ragazzi
si
riversavano in corridoio tra una pausa e l'altra dalle lezioni, e non
se ne
andava fino a quando la porta dell'aula dove si trovava non si chiudeva
sull'ennesimo, soporifero insegnamento che avrebbe avuto per quell'ora.
Un
suo compagno di classe e di squadra gli aveva suggerito di fare
attenzione
al "fratellone", ma
Seijuurou non aveva colto il riferimento fino a quando non se l'era
ritrovato
davanti.
O
meglio, alle spalle.
Nella
sua camera.
"Matsuoka!"
Seijuurou
gridò quasi.
Si
stava specchiando, nervoso, cercando di capire se quel suo look
apparisse casual
o studiato – e provando a valutare quale delle due opzioni potesse
considerarsi
la migliore per un primo appuntamento... un
primo appuntamento! –;
quando, assieme al proprio riflesso, intravide lo
sguardo truce di Rin.
"Dovresti
chiudere a chiave la porta della tua camera, capitano."
"E
tu dovresti imparare a bussare." Ribatté, con un sorriso
sarcastico.
In
realtà, la porta era stata lasciata aperta dal suo compagno di stanza,
che
era uscito per prendersi una bibita.
"Beh,
come mai sei qui? C'è qualcosa che vorresti dirmi?"
Seijuurou
si voltò in tutta calma, sollevando un sopracciglio.
Con
i componenti della sua squadra si era sempre dimostrato quanto più
disponibile e socievole possibile, e
allo stesso tempo sapeva come farsi temere.
A
dire il vero, molte volte, alcuni tra gli studenti più anziani avevano
sottolineato quanto questo suo atteggiamento sembrasse contrastante, ma
Mikoshiba aveva sempre risposto con un sorriso, aggiungendo che,
semplicemente,
sapeva distinguere la serietà di certi momenti dalla leggerezza di
altri.
E
in quell'istante seppe che la cosa poteva essere definita piuttosto scottante,
considerati gli interessi in
gioco.
Quindi,
proprio per una simile ragione, aveva deciso di mostrarsi non
particolarmente austero o maldisposto, ma almeno di sfoggiare
l'espressione più
dignitosa che quel contesto avrebbe potuto richiedere – cosa che forse
non gli
stava riuscendo particolarmente bene, visto che, intimamente,
trasportato dalla
gioia di poter trascorrere qualche ora con Gou, aveva tinto tutto il
proprio
mondo di rosa.
"Questa
sera ti vedi con mia sorella."
"Lo
so."
All'inizio,
Seijuurou non avrebbe mai creduto che Rin si sarebbe rivelato il
tipico fratello maggiore geloso della sorellina.
Una
certa idea aveva iniziato a prendere forma nella sua testa quando il
giovane Matsuoka si era opposto piuttosto rudemente al fatto che
Mikoshiba
chiamasse Gou per nome, e poi ne aveva avuto la conferma – sì, da questo
punto
di vista il capitano era piuttosto duro di comprendonio – quando,
durante il
festival scolastico, Rin aveva preferito girare per la scuola vestito
da maid,
piuttosto che concedere a Seijuurou la possibilità di portare la
sorella a
cena. (*)
"Ascolta,
non voglio farti una scenata."
"Infatti
da un asociale come te non me l'aspetto per niente."
"Però..."
E
qui Seijuurou sollevò anche l'altro sopracciglio, le orecchie ben
aperte.
"Non
vorrei che Gou si pentisse di aver accettato di uscire con te. Tutto
qui."
"Ah, credo di
aver colto il
messaggio tra le righe... tranquillo, non voglio che un mio compagno
più giovane
mi spacchi la faccia."
Rin,
allora, si voltò, facendo schioccare la lingua contro il palato, in un
gesto che Seijuurou non capì se fosse stizzoso o divertito.
Oh,
aveva rinunciato ad approfondire il carattere problematico dell'altro:
sapeva che avrebbe ottenuto null'altro che ostilità ed era l'ultima
cosa che
desiderava da un componente della sua squadra... Seijuurou aveva dovuto
imparare ad interpretare anche le persone, durante la sua carriera di
capitano.
"Ah,
a lei piace essere chiamata Kou."
Aveva
aggiunto, poi, l'altro in un sussurro, prima di chiudersi la porta
della
camera del proprio capitano alle spalle.
E
a quelle parole, Seijuurou sorrise, concedendosi un'ultima e rapida
occhiata
allo specchio.
Quando
si presentò davanti alla porta di casa Matsuoka, Mikoshiba reggeva tra
le mani una scatolina trasparente che conteneva un ferma capelli
intarsiato, al
quale era stato aggiunto un giglio bianco e fresco a coronare la
decorazione.
Aveva
pensato per giorni a cosa potesse portarle per quella prima volta
assieme.
Non
voleva essere particolarmente formale, romantico o lanciare un
messaggio
che la ragazza avrebbe potuto fraintendere.
Aveva
quindi scartato bouquet di fiori o scatole di cioccolatini, che in
realtà
gli sembravano doni piuttosto inutili e ordinari, e per un breve attimo
aveva
anche contemplato l'idea di presentarsi a mani vuote (pensiero per il
quale era
stato immediatamente rimproverato e quasi picchiato
dal suo compagno di stanza, che era inorridito – "Dovresti
essere il cavaliere e non il villano della situazione,
razza di idiota!"); quindi,
sì, si era ritrovato piuttosto in crisi,
mentre girava per i negozi della città.
Poi,
aveva visto una fioraia preparare quel ferma capelli, e il suo sguardo
si
era improvvisamente illuminato.
"Perfetto!"
Era
qualcosa di non particolarmente impegnativo, semplice e soprattutto bello: lei
avrebbe potuto indossarlo in
qualunque momento, anche rimuovendo il fiore quando si sarebbe seccato,
senza
che quell'oggetto perdesse la sua bellezza.
Un
regalo che anche un amico
avrebbe
potuto farle, sì: era un
buon modo per
iniziare.
Quando
aveva confidato quell'idea al suo compagno, questi quasi si era messo a
piangere per la commozione – "Impari
in fretta, fratello, sigh! Presto non
avrai più bisogno di me!"
Comunque,
sulla soglia di casa Matsuoka, Seijuurou attese qualche minuto prima
di bussare.
Inspirò
ed espirò un paio di volte, quindi agì.
"Sii
uomo."
Mentre
metteva insieme un simile pensiero, fu proprio la ragazza ad
aprirgli con uno sguardo luminoso.
Aveva
i capelli raccolti in uno chignon, con alcune ciocche lasciate libere
attorno al volto, ed indossava un fresco yukata azzurro.
Seijuurou
non poté fare a meno di sorriderle a sua volta, arrossendo appena.
"Sei
davvero carina..."
Eccolo
di nuovo, l'idiota!
Aveva
lasciato scivolare via quelle parole proprio come la prima volta in cui
aveva incontrato Gou e, alla stessa maniera di allora, la giovane
l'aveva
ringraziato con un sorriso.
"Oh,
sì! Questo è per te!"
Seijuurou
si era quasi dimenticato del regalo, ma quando vide l'espressione
meravigliata, incantata e poi felice della giovane, seppe che ne era
valsa
davvero la pena.
La
ragazza volle indossarlo immediatamente, facendosi persino aiutare
dall'altro ad infilarlo fra i capelli raccolti.
Seijuurou
deglutì nell'armeggiare per un paio di volte a vuoto con quel coso
infernale.
Poi,
senza neanche capire come diavolo avesse fatto – "Grazie,
mio angelo custode..." –, riuscì,
sospirando
sollevato, a sistemarlo fra le chiome raccolte della ragazza.
E,
in fondo al proprio al cuore, si complimentò con se stesso per la
scelta del
fiore: il bianco del giglio era perfetto in contrasto col bel rosso dei
capelli
dell'altra...
Quando,
infine, il capitano si separò dalla manager, quest'ultima gli sorrise
ancora, grata.
"Allora,
andiamo?"
Il
festival
dove
Seijuurou aveva deciso di portare Gou si teneva ogni terzo lunedì del
mese di luglio ed era chiamato Umi no Hi
-Festa del Mare.
La
serata era decisamente afosa, ma il giovane sapeva che non appena
fossero
stati in prossimità della spiaggia, avrebbero iniziato a respirare.
Era
una festività che non richiedeva particolari tradizioni, fatta
eccezione
per i fuochi d'artificio, e la riteneva l'occasione più adatta per
stare
assieme.
Per
un po', prima di fare quel grande ed azzardato passo, aveva considerato
di
portare Gou al cinema o a mangiare in qualche bel posto per poi
dedicarsi al
karaoke o ad una passeggiata, ma erano modelli standard da primo
appuntamento e
non gli andava di essere troppo conformista.
Fra
l'altro, il cinema era un grosso pericolo per una prima uscita: non
conoscevano i reciproci gusti e probabilmente uno dei due avrebbe
rischiato di
annoiarsi, e Seijuurou voleva una serata piacevole per entrambi.
Quindi,
l'Umi
no Hi era stata
la sola
cosa nella quale aveva trovato risposta a tutte le sue necessità:
divertimento,
cibo ed un'atmosfera rilassata.
Quando
arrivarono, Gou immediatamente si fece largo tra le bancarelle
illuminate, prendendo Seijuurou per mano e trascinandolo fra il vociare
delle
persone.
Il
giovane capitano arrossì e deglutì a quel gesto tanto spontaneo – la
stessa
Matusoka parve non rendersi conto di ciò che aveva appena fatto! –, ma
subito,
nel seguirla, ricambiò la stretta dell'altra.
Gou
si era diretta verso lo stand dove si teneva il Kingyo
Sukui e
Seijuurou s'era chinato al suo fianco per osservarla
con un lieve sorriso, mentre cercava di prendere quanti più pesci
possibili col
poi.
L'aiutò
giusto un paio di volte, quando vide che l'altra era sul punto di
rompere il retino e, guidandola in movimenti rapidi e leggeri, alla
fine
riuscirono persino a portar via con loro ben cinque pesciolini – Gou,
inoltre,
ridendo intenerita, aveva notato che, concentrandosi, il ragazzo
lasciava che
la punta della lingua gli spuntasse da un angolo della bocca!
La
giovane Matsuoka, per tutto il tempo, gli parlò con entusiasmo e
Seijuurou
l'ascoltò attentamente, annuendo e guidandola qua e là fra le varie
bancarelle.
La
luna si faceva alta nel cielo blu scuro illuminato dalla luce
lattiginosa
delle lampade del festival; e da lì a breve si sarebbe tenuto lo
spettacolo dei
fuochi artificiali.
Quindi,
dopo aver mangiato dei takoyaki
ed essersi concessi dei mochi, i due
giovani si avviarono verso la spiaggia per scegliere un bel posto dove
sedersi ed
assistere all'evento conclusivo della serata.
Per
Mikoshiba, quelle ore erano scivolate via rapidamente e, dentro sé, si
augurava che anche per la ragazza fosse stato lo stesso.
Non
erano caduti particolari silenzi imbarazzanti tra di loro, quindi tutto
sommato stava andando alla grande, no?
"Seijuurou...
grazie."
Il
bisbiglio di Gou gli giunse alle orecchie nel momento stesso in cui il
primo
fiore luminoso
esplose nel cielo.
I
loro visi si tinsero dei colori di quelle meravigliose coreografie
artificiali e il capitano della Samezuka non poté fare a meno di
sorridere
felice, mentre il suo cuore, probabilmente, era divenuto più rumoroso
dello
spettacolo che si stava tenendo a pelo d'acqua di fronte a loro – lo
sentiva
battere contro il petto, nelle orecchie, sulle guance e addirittura sin
dentro
le punte delle dita.
"È
stato un piacere." si limitò a dirle, per poi provare un ultimo
azzardo: se doveva
passare per un idiota,
non voleva lasciare nulla di intentato.
Deglutendo,
mentre l'altra aveva portato lo sguardo verso il cielo tinto dalle
più varie sfumature, Seijuurou sollevò una mano tremante, la lasciò
cadere
sulla sabbia e poi, infine, con un lungo sospiro, la posò sulla spalla
della
giovane.
A
quel punto, chiuse gli occhi di scatto, preparandosi a ricevere un
rimprovero
– o addirittura uno schiaffo! –, ma tutto ciò che avvertì fu un dolce
peso
posarsi sulla sua spalla.
Aprì
lentamente le palpebre, con fare esitante, avvertendo il viso in
fiamme:
Gou s'era poggiata a lui con un dolce sorriso e Seijuurou esultò a
lungo
intimamente, mentre le esplosioni nel firmamento notturno si facevano
sempre
più frenetiche.
Quasi
a ritmo coi loro cuori.
I
due avrebbero ricordato a lungo quel momento in cui parvero isolarsi in
una bolla di odori e sensazioni tutta loro.
C'era
il profumo del giglio nei capelli di Gou ad aleggiare nell'aria, il
sapore salato del mare si era posato sulle labbra dei due e i granelli
di
sabbia scivolavano sotto i loro corpi.
I
botti finali dello spettacolo pirotecnico giunsero attutiti alle
orecchie dei
ragazzi che, troppo immersi in quell'istante, se ne appropriarono
avidamente,
inebriandosene.
Il
giorno seguente, tutti i ragazzi del club di nuoto accolsero con un
ghigno
uno stralunato capitano, che sorridente e gongolante aveva addirittura
dimenticato il suo preziosissimo fischietto.
Tutti
i componenti della squadra ringraziarono mentalmente la dolce Gou, in
quanto, per quel giorno, gli allenamenti furono meno estenuanti del
solito – una
volta fuori dall'acqua riuscivano a respirare quasi umanamente!
Anche
se in fondo ognuno di loro – beh, più o meno, c'era pur sempre Rin! – si
dissero felici che le cose fossero andate bene.
Seijuurou,
per quel pomeriggio, concesse a tutti i giovani un "Ottimo
lavoro!" sorridente ed allegro, e per un po' credette che la giornata
non
potesse andare più meravigliosamente di così.
Dovette
ricredersi alla fine degli allenamenti quando, rimasto solo con Rin e
Nitori nello spogliatoio, ricevette una mail da Gou.
Fremendo,
sbloccò immediatamente il cellulare per leggerne il testo, sotto gli
occhi indagatori di Matsuoka e quelli interessati del più piccolo.
Mail
ricevuta.
Da: Gou
Oggetto: Nessuno
_______________
Sabato karaoke, ti va? o(^^o)(o^^)o
わくわく (**)
"Diavolo,
sì!"
esplose Seijuurou dentro sé, mentre digitava
rapidamente una risposta per mettersi d'accordo su luogo e ora: aveva
il cuore
in gola e gli zigomi appena tinti di rosso – si era completamente
dimenticato
della presenza degli altri due!
E, nel momento stesso in cui Rin vide l'espressione di Mikoshiba
illuminarsi
entusiasta al vibrare nuovamente del telefono, ritenne che, infine,
fosse
giunto il momento di cominciare garbatamente ad odiare il caro capitano della squadra.
*Owari*
Eccomi qui!
Devo dire che mi sono divertita parecchio a scrivere questa one-shot e
sono
anche piuttosto contenta, dai!
È venuta fuori rapidamente e una cosa del genere mi accade di raro,
quindi sono
felice il doppio!
Ora, le due noticine!
(*) Per chi non avesse letto i dialoghi del Drama CD, questo punto si
riferisce
proprio ad un particolare che accade in quest'ultimo! Vi consiglio di
darci
un'occhiata, sono divertentissimi!
Link: http://digitalscratch.pmsinfirm.org/?p=6473
(**)
Questa, invece, è una faccina che i giapponesi solitamente usano per
indicare
speranza e/o aspettativa! ^^
Uh! Volevo spendere un paio di parole per la mia guest star: il
compagno di
stanza di Seijuurou! XD
Diciamo che è un mio headcanon! È un tipo un po' particolare: adora lo
stile
punk rock, anche lui è nella squadra di nuoto, ha gli occhi verdi, i
capelli
neri con alcune ciocche tinte di bianco ed è un po' più alto del
capitano – cosa
che Seijuurou non gli perdona!
Dorme nel letto di sopra, perché in questa maniera può infastidire il
compagno!
Inoltre, ha un debole per le idol – anche se è bisessuale u_ù –, ed ha un
bel po'
di poster attaccati nell'armadio che condivide con Mikoshiba. XD
Anche se
per
la maggior parte del tempo è un idiota a cui piace cazzeggiare, quando
si
tratta di incontri romantici o di dare consigli ci sa fare decisamente
bene.
In
cuor suo, Seijuurou è sempre stato grato per aver trovato un compagno
di
stanza che, tutto sommato, fosse così attento alle esigenze di entrambi
– pur
nella sua stravaganza.
Adora
la pizza ed odia la marmellata di fagioli Azuki!
Ciò
che più gli piace di Seijuurou sono i gusti musicali, la determinazione
e
la cura che ha per la squadra.
Odia
la sua idiozia – gli fa concorrenza in questo, ecco il motivo! – e
l'eccessiva autorità che certe volte impone nelle loro discussioni.
Il
suo ragazzo o la sua ragazza ideale deve essere in grado di sostenerlo
e
sopportare i suoi modi di fare alle volte incomprensibili – e l'unico che
finora
c'è riuscito è solo Seijuurou! Ma lui è etero convinto, quindi non se
ne può
fare niente!
Ecco,
well, credo di aver detto tutto!
Perdonate
il delirio! XD
Spero
che la fic sia stata di vostro gradimento!
Grazie
per aver letto, un abbraccio!
Iria.