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Autore: Lilith in Capricorn    23/08/2013    12 recensioni
L'unica cosa importante che dovete sapere di me è questa: adoro le recensioni. Mi piace scriverle e leggerle e da quando sono su EFP me ne sono passate davanti talmente tante che, ad ognuna di esse, ho imparato ad accostare un particolare "esemplare" di recensore.
Con questa ironica e satirica raccolta di flashfic, analizzeremo con simpatia le 28 tipologie di recensori a cui sono riuscita a fare "l'identikit".
Genere: Comico, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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#20 Proust

 
   Chi di voi ha un po' di dimestichezza con la letteratura francese avrà già capito tutto. Per gli altri, una spiegazione spicciola e farlocca: Marcel Proust (leggasi "Marsèl Prust" con due belle erre gracchianti tipo rospo) era un "simpatico buontempone" che, trovandosi dell'umore adatto per sciupare la giovinezza e la serenità delle future generazioni di studenti, decise di scrivere un'opera.
   Quest'opera inizia con un assaggio di un pezzettino di Madelene (quella specie di plum-cake a forma di conchiglia) il cui sapore riporta vecchi ricordi d'infanzia nella mente del protagonista. Da qui inizia tutto il racconto della sua intera vita, che si conclude "ad anello", ritornando alla scena della Madelene. Tra l'inizio e il finale, però, intercorrono ben 7 libri dispiegati in 9 volumi. E quando dico volumi intendo quelli di proporzioni bibliche che potresti tranquillamente usare come scale, sedie, taglieri, zeppe, scudi, mattoni per erigere piramidi, torri, obelischi e grattacieli e armi di distruzione di massa.
   Questa, grossomodo, è la struttura e la dimensione delle recensioni dei Proust di EFP, che iniziano e finiscono con dei complimenti – o qualcos'altro di meno piacevole – che racchiudono un pippone papirico, a volte più lungo del capitolo stesso! I recensori di questo tipo, generalmente, si racchiudono in tre macrocategorie, in base alla "logica" del loro cervello. Troviamo quindi:
  1) Il pointer: sa contare e su questo non ci sono dubbi, dato che organizza le sue recensioni per punti, elencando step by step tutto ciò che gli è piaciuto (con grande piacere dell'autore) o che gli ha fatto schifo (con grande irritazione dell'autore). Di solito è la seconda: mi è capitato quasi sempre di vedere questi elenchi in recensioni neutre o critiche molto pignole e volte senz'anima, dato che parecchie si limitavano ad un semplice elenco di errori sintattici e grammaticali, senza nessun commento personale su tutto il resto. Inutile dire che un atteggiamento del genere può risultare estremamente disturbante, se ripetuto più volte, rischiando così di subire un bel "vaffa" liberatorio.
   2) Quello che potrebbe iscriversi a scienze della comunicazione: le sue recensioni sono dei veri e propri discorsi, privi di punti, ma comunque estremamente ordinati, logici e scorrevoli. Probabilmente uno dei migliori modi di recensire ... purché il contenuto sia buono e abbia un senso, ovviamente!
   3) La comare: le ragazze, si sa, chiacchierano tanto e quando lo fanno sono capaci di trattare anche più di cinque argomenti in una stessa conversazione, saltando spesso dall'uno all'altro senza logica né rigore, facendo perdere il filo alla maggior parte dei maschi e anche a qualche loro simile (me compresa ...)! Le recensioni delle comari sono, quindi, una sorta di intreccio labirintico di parole e concetti che si alternano e rincorrono in una sorta di disordinata coreografia rotante, capace di generare vertigini, nausea, ipnosi e finanche follia in tutti i poveretti che non hanno studiato crittografia e non possiedono il superpotere di portare l'ordine nel caos. Lasciando così l'autore immerso in un mare di punti interrogativi.
 
   Esperienza dell'autrice: ammetto di essere una pointer, ma una buona; per evitare di stilare un'incomprensibile recensione da comare, essendo molto prolissa, tento di raggruppare tutte le mie idee in 5 punti principali, valutando generalmente la grammatica, lo stile e il lessico, la trama, i personaggi e un quinto elemento che varia da caso a caso e può spaziare dalla tematica affrontata all'uso dell'inglese.
   E qui vorrei aprire una parentesi: non so voi, ma io, da studentessa di lingue, odio con tutto il cuore quelli che mettono titoli in inglese – alla storia o ai capitoli – perché "fa figo" ma CREDONO di conoscere la suddetta lingua, quando in realtà riescono a fare due errori a parola. A tutti voi che avete messo, volete mettere o metterete titoli in inglese: vi prego, mandami un pm e fate controllare a me prima, perché mi sono rotta le balle di farmi sanguinare gli occhi ogni volta che vedo questi inutili obrobri senza senso! What the F***!

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