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Autore: IloveJoseph    24/08/2013    1 recensioni
Ciao lettrici.
Sono tornata, come promesso, con un'altra Klaroline. Questa è diversa rispetto alle altre che ho pubblicato, perché è un approfondimento di una scena della quarta stagione, in specifico dell'episodio 4x18, in cui Silas si personifica nel corpo di Caroline. Quel momento mi piace molto, perché fa vedere di quanto Klaus riesca a mandare al diavolo, persino il controllo di Silas su di lui, nel parlare e nel far capire a Caroline di quanto gli sia difficile perdonare e far tornare Tyler. Mentre, dal canto suo, la vampira andando da lui, si è resa conto , malgrado tutto, che non può evitare di aiutarlo. Infatti, Caroline, si sarà posta la domanda del perché lo abbia aiutato? Poteva e come rifiutare e ignorare i suoi messaggi di S.O.S, ed invece non l'ha fatto! Perché?... ;)
Diciamo che è una scena molto intensa, che fa capire di quanto abbiano bisogno l'uno dell'altra, e come sempre non è stata arricchita al pieno, per questo ho cercato di farlo io.
Spero che vi piaccia! :)
P.s in settimana ritornerò con altre due stesure, già pronte :*
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Klaus
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Piove a Mistic Falls, e non è un buon segnale dato che tra due giorni dovrò mettere in scena ben due sfilate di moda. Ci sto lavorando da tanto tempo, ed ho un casino di lavoro arretrato.  Tra studio, corsi di balli, preparazione della musica e dei vestiti, non ho tempo neanche di guardarmi allo specchio. Ad aggravare la situazione, c’è anche la storia della cura, di Silas, e di Klaus che ronza ancora tra i piedi. Avrei tanto sperato che Mikael, suo padre, non fosse stato ucciso. In questo modo gli avrebbe dato la caccia, e lui sarebbe andato via per sempre dalla mia vita. Ma invece, qualunque cosa accadesse o  non,   è sempre accanto a me. Sembra  la mia  ombra. Dove ci sono io, c’è lui. Ormai è palese, l’attrazione che  ha in riserbo per me. Non la dimostra a parole, ma con i fatti. Non a caso,  ogni volta che Stefan o Elena devono spillare qualche notizia o informazione da lui, chiamano me. Sono certi che lui mi dica, ciò che vogliono sapere. Io inizialmente ero titubante. Sarà anche vero che lui sia attratto da me, ma non è stupido.  Non svela i suoi punti di forza con me, perché nonostante sia una sua debolezza, comunque la sua invincibilità è più importante di qualunque altra cosa, anche di me. Proprio per questo sono dell’idea, che io per lui non sia altro che un capriccio.  Se non lo fossi,  con me non utilizzerebbe il tono da creatura orrenda, quale è, facendomi allontanare non appena cerco di sapere qualcosa  di più. Mi direbbe qualunque cosa,  non facendo prevalere la supremazia alla sua arroganza.  Non dovrebbe comportarsi  da mostro, che è, con me perché chi davvero è interessato ad una persona, non pensa ad essere forte, o il super potente anche con quella ragazza. Se davvero ci tenesse a me, non farebbe andare via Tyler, per paura che se lui ritornasse io non lo calcolerei per niente. Infatti, se mi ritrovo ad aiutarlo o altro, è semplicemente perché mi ha in pugno, dato che controlla la vita del mio ragazzo, di conseguenza anche la mia.  Però non è così che si dimostra l’amore, e non è così che si crede, in qualche modo, di amare. Lui non ama, lui non sa neanche cosa significhi. La cosa peggiore  è proprio questa, infatti. Sarà che i vampiri hanno questo modo di fare, ma non mi sembra. Stefan con Elena ha mostrato, gentilezza, pazienza, comprensione,  insomma vero amore.  Anche Damon, che dopo Klaus è una delle persone più prepotenti che abbia mai incontrato, con Elena cambia. Diventa leggermente  migliore, dando  vita alla sua umanità, e cercando di essere più dolce, e meno mostro, con la sua dolce Elena. Credo che Damon sappia cosa significhi amare, perché lui diventa il meglio per la persona a cui tiene.  Potrà essere bastardo quanto vuole, ma quando si tratta di Elena,  lui fa di tutto per farla stare a suo agio. Non continua a fare l’uomo arrogante qual è, invece Klaus si. Lui è così e non cambierà mai, neanche se glielo chiedessi io. Ma neanche io, alla fine,  cambierei  il mio carattere. Infatti non riuscirei mai ad essere cattiva con chi dovrei. Non ce la faccio! Caroline Forbes è una bambocciona, che fa la donna matura e altera,  ma non appena la chiamano per farsi aiutare, lei corre da chiunque.  Non sono cretina, ma solo altruista, ed  umana. Sono così, e non posso essere diversa da quello  che sono.  Nonostante abbia del rancore, dell’odio profondo, nei confronti di quel Mikaelson, è  più forte di me, quando chiama, io non posso staccargli le telefonate. Anche se lo facessi, come sto facendo, lui continuerebbe, come ora,  a tartassarmi con i suoi messaggi e di conseguenza devo risponderlo, proprio come farò  in questo momento alla sua centesima chiamata.
Maledetta gentilezza!
“che vuoi?”
“Caroline, devi aiutarmi. Devi venire subito a casa mia”
“senti Nik se questo è un tuo modo per impietosirmi, conoscendo la mia bontà d’animo, per poi farmi venire da te e  darti garbo di  fare l’idiota, allora è meglio che stacchi all’istante questa chiamata!”
“no,  non sto scherzando. E’ un qualcosa di importante. Per favore, vieni urgentemente..”
“ho delle sfilate da organizzare, anche questo è urgente se non te ne accorgessi”
“Caroline!” mi richiama  con il tono della voce duro, così tanto da farmi pensare davvero che sia successo qualcosa di grave
“va bene, arrivo. Ma solo cinque minuti poi mi volatilizzo. Sai ho tante cose da fare!” sentenzio seria  mentre sono già in macchina
“grazie Caroline”  afferma mentre stacco la chiamata. Se dicessi che sia  allibita da questa sua risposta, non sarebbe abbastanza per far capire il mio stato  d’animo in questo momento.  Mi ha ringraziata, e la cosa è alquanto preoccupante. Insomma non è mai successo prima d’ora. Sembra davvero che abbia bisogno di  me, e che questa volta non scherzi a fare l’idiota. La sua voce è  stanca e addolorante, se non  fosse stato Klaus, avrei persino pensato che soffrisse di chissà quale male. Ma lui non può  soffrire, lui non sente dolore, ma da questa chiamata, almeno, sembra tutto il contrario.
Arrivo nella sua villa, dopo qualche minuto, ed  entro cercando di trovare  una traccia di lui.  Vado in cucina, in una delle sei stanze, al piano di sopra, ma niente.
Se questo è uno scherzo, giuro che gli strappo il cuore!
“Klaus? Dove sei?” urlo per la casa, mentre c’è il silenzio che regna. Rabbrividisco quasi, non appena varco la soglia del salone.  La scena che si mostra davanti ai miei occhi è inquietante. Infatti  lui è lì,  accovacciato al fianco della sua scrivania, a dorso nudo, e con la mano dietro alla schiena. I suoi occhi sono neri dalla rabbia, mentre il suo viso effonde un’espressione di dolore.
 “è un tuo nuovo modo per farmi la corte questo? Senza maglia e facendo il finto ammalato? Se fosse così, cambia scena.  Perché sei maggiormente ridicolo!”
“Caroline..”
“cosa c’è? Sono qui, mi hai fatta correre, stavo quasi investendo un mio amico coniglietto, ma  meno male  che mi sono fermata   in tempo,  oppure non avevo niente da mangiare per domani a pranzo. Ora perché mi guardi come se fossi un fantasma?”
“sei davvero tu?”
“chi vuoi che sia? Silas?” gli chiedo arrabbiata, mentre lui mi guarda quasi spaventato
“Klaus ti sei rincoglionito? Dio Santo, l’esaurita dovrei essere io dato che tra due giorni, e ripeto  tra due giorni, ho due corsi di bellezza  ancora da finire e da organizzare. Per colpa tua, ho lasciato quelle ragazze, che dovrebbero sfilare   da sole, senza un aiuto, su una passerella. Quando invece  ne avrebbero bisogno e come, dato  che non sanno neanche fare due passi sui tacchi che inciampano come neonati alle prime pese su due gambe, e non a quattro. Ora vengo qui, e tu fai  anche la parte dello  stupito?”
“vai via. Devi smetterla di starmi addosso. Ho bisogno di tempo!”
“lo sapevo! Non dovevo cascarci come una cogliona. Vai all’inferno, Klaus”  dico seria, mentre gli lancio un’occhiata  
“Silas” afferma serio, mentre mi volto nella sua direzione
 “che diamine c’entra Silas ora? Oh senti, se vuoi  continuare a fare  il cretino, non è il momento adatto e soprattutto hai sbagliato persona e meno male ti avevo anche avvisato di quanto fossi  impegnata!” sentenzio voltando i tacchi, mentre un suo grido  di dolore,  di rabbia, di esasperazione, mi fa bloccare all’istante
“Silas, prima si è personificato nel tuo corpo  e mi ha minacciato di torturami  prima di farmi morire, conficcandomi un pezzo di paletto di guercia bianca nella schiena!”
“oh, sicuro che sia stato proprio Silas? Insomma, potrei volere anche io questo!” esclamo divertita, mentre  noto che lui sia davvero arrabbiato e scosso. Il mio sarcasmo, non è la cosa migliore in questo momento. Ma  perché dovrebbe importarmene?  Lui fa lo stesso, di continuo, con me. Non mi rispetta, non mi aiuta, ma mi complica solo la vita. Dunque,  poco m’importa se stia male, o se stia fingendo. Io ho smesso di continuare a fare la brava  vampira, anche con i mostri cattivi!
“Caroline, devi aiutarmi!”  mi ordina serio
“non esiste più quell’albero Klaus. Puoi starne certo, perché se fosse esistito ancora sicuramente tu saresti già morto per colpa di Damon”
“non è il momento di ironizzare”
“infatti non lo sto facendo, ti sto solo dicendo la verità. Quell’albero è stato bruciato, i paletti che riuscirono a prendere Damon, Stefan e Alaric li hai distrutti tu stesso, se te lo ricordassi”
“ed io ti sto dicendo che mi sento un pezzo di paletto di guercia bianca nella schiena. Mi ha pugnalato, devi aiutarmi a togliermelo”
“vuoi che faccia da chirurgo nella tua schiena? E’ un qualcosa di più disgusto della tua presenza”
“per favore Caroline, ho bisogno del tuoi aiuto..”
“perché hai chiamato me? Insomma, hai fatto andare via Tyler, hai ucciso sua madre, e in aggiunta stai rovinando la mia vita, come diamine fai a pensare minimamente che ti voglia aiutare? Anzi, credo che preferirei di gran lunga guardarmi lo spettacolo, in cui  ti rivolti su te stesso dal dolore, credendo di aver conficcato in schiena un paletto che non c’è!”
“io non lo credo, io lo sento!”
“avrai le allucinazioni. Cosa vuoi che ti dica? Chiamo uno strizzacervelli?”
“la smetti di fare l’ironica? Io non sto scherzando!”
“neanche io quando ti ho detto che quell’albero non esiste e che tu, evidentemente, hai delle allucinazioni belle e forti!”
“basta Caroline!”
“oh no, basta lo dico io.  Sparisci dalla mia vita, e fai venire in tuo soccorso un’altra infermiera. Perché io non ci sono per te!”  rispondo con tono di voce alto, mentre cerco di andarmene. Ma lui, nonostante urli dal dolore,  arriva di fronte a me, con uno sguardo spento
“Caroline, per favore. Aiutami, solo tu puoi farlo..”
“perché hai chiamato me?”
“ perché ho solo te nella rubrica da chiamare”
“non hai il numero dei tuoi ibridi? Mi sembra  strano, dato che  loro dovrebbero essere sempre al tuo completo servizio”
“Caroline, per favore. Ti sto chiedendo gentilmente di aiutarmi”
“ed io ti sto chiedendo del motivo per cui tu abbia chiesto a me il tuo aiuto, sapendo di quanto ti odio e di quanto vorrei vederti marcire all’inferno! ”
“sei l’unica di cui mi fida..”
“oh, mi sento commossa. Ma mi dispiace dirti che hai riposto la tua fiducia, nelle mani di una persona che non la merita. Cari saluti Klaus, ho cose migliori da fare!”
“se muoio io, morirete tutti voi: tu, Damon, Stefan, Tyler!” sbotta Klaus, con un’espressione arrogante sul viso
“la smetti di minacciarmi?”
“ho cercato di non farlo,  e di essere gentile. Ma tu fai di tutto per farmi usare le manieri forti anche con te”
“ ora sarebbe colpa mia? Guarda che se non lo faccio, è perché non credo alla tua gentilezza, dato che ogni volta che vado più a fondo, mi allontani con la tua prepotenza. Come, ops, hai fatto ora Nik! ” gli dico seria, mentre mi guarda acido. E’ sofferente, e si nota.  Ma solo ora che lui è al di sotto delle sue forze, posso avere la meglio.
“è l’unico modo per ottenere ciò che voglio, dato che la mia gentilezza non sembra bastare per farmi aiutare”
“perché  tu non meriti aiuto, dopo tuto quello che hai fatto” 
“sei incoerente!”
“scusami?”
“hai detto che potevo essere salvato anche io, dato che nel mio piccolo ho cercato di amarti, di essere diverso, di essere migliore  con te”
“allontanandomi l’unica persona al mondo che amo sul serio? Questo è un tuo modo di amarmi? Io credo invece che tu mi voglia solo male, perché solo questo tu puoi provare! ”
“non l’ho fatto per cattiveria, e lo sai. ”
“ed è qui che ti sbagli Klaus. Io non so niente, perché ogni volta che cerco di capirti tu mi allontani.  Hai bandito Tyler per egoismo, forse? Perché ritenevi che se avessi avuto  Tyler  tra i piedi, non avresti potuto conquistarmi? Guarda che anche da solo, senza di  lui intorno, non ci riesci!”
“perché sei troppo cieca e arrabbiata per darmi una possibilità! Il solo pensiero ti  fa rabbia, perché vuoi che la paghi, e faresti qualunque cosa per farmi morire. Ma sappi bene Caroline, che di me, anche se ritornasse Tyler, non ti libererai facilmente, e neanche lasciandomi a marciare con un paletto di quercia bianca nella schiena, potrei morire”
“e allora perché vuoi che ti aiuti a togliertelo, se non rischi la vita?”
“perché il dolore è insopportabile!”
“pensa al  dolore che stai provando in questo momento, moltiplicalo per  cento e ti accorgerai che  equivale al mio, vedendoti qui, mentre Tyler è bandito dalla sua città!” gli dico con tono serio, mentre volto i tacchi.
“Carolineeeeee, non farmi questo. So che vuoi aiutarmi!”
“davvero lo pensi dopo tutto quello che  hai fatto passare a me e ai miei amici?”
“per favore Caroline..”
 “oppure cosa fai Klaus? Vuoi uccidermi? Fai anche, così mi tolgo da mezzo la tua presenza per sempre!”
“sai che non lo farei mai”
“perché non potresti più sopravvivere senza di me?”
“io sopravvivo sempre”
“e allora perché non lo fai? Sono qui, mentre ti guardo morente, e non ti aiuto. La tua rabbia deve essere tanta, proprio come la voglia di ricambiare questo momento. Puoi farlo e come!”
“ma non voglio Caroline. Per quanto mi stia torcendo dal dolore, non ti farei mai una cosa del genere solo per il gusto di vendetta. Anche se volessi, non lo farei mai, perché saprei benissimo che alimenterei solo il tuo odio, e per ora mi basta già quello che hai in riserbo per me!” afferma serio, mentre io faccio un grosso respiro.  Potrei decidere di continuare ad andare via, come vorrei fare, e lasciarlo qui a consumarsi dal dolore. O anche, essere migliore di lui, perché lo sono, ed aiutarlo, nonostante non se lo meriti. Essendo Caroline Forbes, vorrei scegliere la prima opzione, ma so che metterei in atto la seconda a prescindere dal fatto che la persona da soccorrere sia Klaus.
“perché sei così sicuro che io possa aiutarti?”
“perché se non avessi voluto aiutarmi, non saresti neanche venuta!” continua a ripetere, mentre cerca di alzarsi, ma davvero non ce la fa. Resto lì a guardarlo, mentre il silenzio regna ancora. Dopo alcuni minuti faccio un grosso respiro e mi avvicino a lui. 
“cosa vuoi che faccia?”
“oh è molto semplice tesoro”
“non chiamarmi  così oppure giuro che vado via all’istante!” lo ammonisco, mentre lui mi fa un lieve sorriso
“devi togliermi il paletto dalla schiena”
“con la forza del pensiero?”
“no, ma con quella!” afferma mostrandomi una pinza. La guardo nauseata, mentre lui si volta all’indietro, dandomi di spalle. In modo tale che possa iniziare.
“che ti sei combinato? Dio mio!” esclamo seria, mentre lo spettacolo non è uno dei migliori. Ha un grosso buco sanguinante, ricoperto da graffi, e segni. Prendo la pinza, ed inizio a scavare all’interno. Ma sembra davvero non esserci niente!
“non c’è niente Klaus. Non c’è assolutamente nulla!”
“me lo sento tra le ossa”
“ed io ti assicuro che non ci sia perfettamente niente. Credimi, non mi sto divertendo nell’aprirti la pelle, alla ricerca di un pezzo di legno che senti solo tu”
“lo sento perché ho un  dolore infernale sotto e sopra alla pelle.  Potresti essere più concentrata e vogliosa di aiutarmi?”
“vorrei, se la cosa non mi risultasse alquanto disgustosa”
“hai ucciso dodici streghe per la tua amichetta strega, e non riesci a sporcarti un po’ di più le mani per me?”
“perché non meriti che me le sporchi! Anzi, sai cosa ti dico? Che ti ho aiutato anche fin troppo, nonostante tu non meriti niente. Dunque, mi sono stancata!” sbraito togliendo  la pinza  bruscamente, mentre le sue urla fanno eco per la stanza.
“se vuoi che ti aiuti, dovrai far ritornare Tyler qui e mostrare gentilezza”
“dovrei essere gentile con un ragazzo che ha cercato di uccidermi?” mi chiede rancoroso, mentre io mi siedo sul divano  di fronte a lui
“oh, beh esiste il perdono”
“non per me”
“ma per me si, e data  la situazione non credo che tu sia nella posizione di opporti!”
“stai prendendo il mio posto?” mi chiede, con tono malizioso. Nonostante la situazione, non cambia mai. Resta il solito ibrido spietato e arrogante!
“che cosa?”
“mi stai ricattando, ed  una brava ragazza non dovrebbe farlo”
“a furia di stare con te, mi sono limitata anche a questo. Soltanto che solo con le persone malvagie faccio questo, non con quelle buone. Differenza che tu non comprendi! “
“io non posso perdonarlo”
“perché?”
“ha cercato di uccidermi, è un motivo abbastanza giusto!” esclama, sedendosi con fatica anche lui, ma sulla poltrona apposta alla mia
“tutti noi abbiamo cercato di farlo. Compresa io! Ora se vuoi che ti aiuti, da buona amica, dovrai rispettare delle regole. La prima è molto semplice, devi  dimostrami che possa fidarmi di te”
“ti ho salvato la vita, penso che sia è come una dimostrazione di fiducia!”
“l’hai messa in pericolo tu stesso, un piccolo dettaglio che hai sorvolato ”
“sarà anche vero, ma lo sai che mi sono sempre comportato bene con te”
“credo che quando tu l’abbia fatto, io stavo dormendo peggio di un ghiro, tanto da non ricordarmi nulla. Potresti rinfrescarmi la memoria?”
“sempre Caroline. Ti ho sempre mostrato un lato più dolce di me!”
“quindi rinfacciarmi di aver ucciso dodici streghe, quando ti ero di fronte impaurita e terrorizzata è per te dimostrazione di dolcezza?”
“beh dovevi capire, che non solo in me c’è una parte cattiva!”
“in te non c’è solo una parte, ma ci sono una serie di porzioni, che fanno di te un mostro. Io non sono come te invece. Io ho ucciso per un motivo più  che ovvio, ovvero  proteggere la mia amica.  Ma tu non puoi capirlo, perché tu  uccidi per vendetta, per odio, per noia. Io invece solo quando serve, e in quel caso dovevo, dato che c’era in ballo la vita della mia migliore amica. Ma cosa perdo a fare tempo qui, con te? tu non capisci e nonostante tutto quanto io sono qui, e non ti lascio solo!”
“ma non mi aiuti neanche”
“non meriti il mio aiuto. Sei così spregevole, tanto da non dare neanche importanza a questo che ti ho detto poco fa. Sono qui Klaus, se fossi stata un’altra me ne sarei andata subito, l’hai detto anche tu. Se non ci fosse una piccola speranza, io non sarei qui!”
“non credere che io mi inginocchi a te, solo perché sai di quanto effetto hai su di me”
“se lo avessi avuto ora non ti parlerei con tanto astio, e non saremmo in questa situazione”
“invece lo faresti lo stesso. Perché non sopporti l’idea  di essere attratta da me, da un mostro, che dovresti solo odiare”
“e questo ora cosa c’entra?”
“la verità conta sempre, e non cercare di negarlo”
“vedi? Vedi quanto sei insulso? Tu non capisci!”
“invece sei tu Caroline, sei tu quella che non vuole capire e che continua a fare la finta tonta. Se davvero mi avessi odiato e disprezzato, tu non saresti qui, tu non mi avresti lasciato da solo e non avresti neanche sottolineato con le tue parole, il fatto che, nonostante tutto, tu sei qui”
“l’avrei fatto con chiunque, ma tu non puoi comprenderlo questo, perché sei così cattivo, da non capire dei gesti di gentilezza”
“e tu sei così ottusa nel non voler capire di quanto tu tenga a me”
“Dio mio Klaus, sono qui perché mi fai pena. Non perché sia innamorata o attratta da me!” urlo in preda alla disperazione, mentre gli do di spalle
“non parlarmi così, con questo tono, con questa superbia. Non farlo Caroline!”
“io ti parlo come voglio e come credo che sia meglio che faccia. Come tu non ti piegherai a me, io non farò lo stesso con te.  Non mi fai paura, io ti ho in pugno, e  di conseguenza  finiscila di avere quest’aria da mostro  invincibile con me,  perché io so che sono la tua debolezza quindi me ne frego della tua cattiveria!” continuo seria, mentre restiamo a guardarci, con un silenzio che regna tra di  noi. Ha un’espressione fredda, sembra quasi di ghiaccio. Non l’ho mai visto così, ed non nego di aver paura.
“è andato via..”
“cosa?”
“il dolore. Non l’ho  sento più, avevi ragione!”
“riguardo al fatto che sei un essere spregevole, o  al fatto che non sia innamorata di te o  ancora che io sia  la tua debolezza?” chiedo seria, mentre lui mi sorride con sarcasmo, per poi ritornare subito posato
“al fatto che non c’è stato niente. Mai niente, nessun dolore!”
“in che senso?”
“non c’era alcun paletto. E’ stato..” afferma sospirando mentre lancia dei libri a terra
“è stato Silas. Mi è entrato nella mente, facendomi credere di morire. Ha preso il controllo su di me!” afferma con gli occhi spalancati, mentre io mi sento davvero spaventata.
“tu mi hai distratto Caroline, mi hai fatto pensare ad altro, non ho avuto il pensiero costante sul dolore e lo hai mandato via. Mi hai salvato Caroline, mi hai portato indietro!”
“Dio mio, ho bisogno di una camomilla ora!” affermo terrorizzata mentre mi allontano da lui
“se ha fatto questo a te, non oso immaginare di cosa possa fare a noi”
“non devi temere..”
“se hai avuto paura per primo tu! Come puoi chiedermi questo?”
“insieme possiamo sconfiggerlo” afferma prendendomi la mano, mentre mi guarda apprensivo
“non possiamo Klaus. Non possiamo,  e davvero non c’è speranza neanche di pensarlo. E’ la cosa più triste è proprio questa!” dico sconsolata, mentre lui mi guarda perso. Non sa cosa dirmi, e nessuno davvero potrebbe sapere quale sia la soluzione adatta.
“prendo uno straccio, e pulisco tutto il sangue che hai perso. Poi vado via! ”sentenzio, sospirando mentre vado verso il bagno.
Inizio a pulire il pavimento, mentre lui è andato in camera sua a darsi una rinfrescata. Non capisco il reale motivo per cui sia restata, sinceramente. Dovevo andarmene e fregarmene del suo dolore, che in realtà non c’è mai stato. Eppure sono rimasta, e inconsapevolmente l’ho aiutato anche. Alla fine, questa era un’ottima situazione per fargli capire di quanto la sua anima fosse maligna, e che nonostante tutto,  io in   quel momento così difficile per lui, non l’ho lasciato. E’ vero abbiamo litigato, nuovamente, ma non è restato da solo. L’ho fatto distrarre,  ho cercato di fargli capire che avrei aiutato anche il mio nemico più acerrimo, perché non sono un demone, non sono cattiva,  io sono una ragazza, che ama la sua  umanità e che non la perderebbe mai e poi mai. Anche il fatto che sia restata con lui, è stata una  sua salvezza. Non a caso, non sapendolo neanche, l’ho  estraniato dal pensiero e dal controllo   di Silas  tanto  da mandarlo al di fuori della sua mente. Dunque questo  significa  anche che mentre mi ripeteva certe cose, ci credeva fermamente. Non le diceva tanto per dirle, o per esasperazione, dato il dolore. Lui le diceva, perché ne era convinto, così tanto da concentrarsene pienamente, e  da mandare via ogni cosa, che non c’entrasse con il nostro battibecco. Io sono semplicemente allibita, dalla sua convinzione e dal fatto che gli stia anche pulendo la casa. Non mi riconosco  quasi più. Mi sento in trappola, ma non faccio nulla per liberarmene. Sono così confusa, e la Caroline piena di rancore, a cui è stato portato via il suo grande amore, non si sentirebbe così. Eppure l’odio verso di lui è con me, Tyler non c’è, ma resto comunque confusa qui ad aiutarlo. Non ne capisco il perché. Quasi non voglio neanche capire il motivo, perché sarebbe assurdo qualunque esso sia, ed io quando si parla di Klaus ho paura, una dannata paura, di mettermi di fronte a ciò che sento per lui, che mi conferma il fatto  che non sia solo odio.  Ma fortunatamente ora ho finito. Infatti mi alzo, mentre senza neanche salutarlo, cerco di andare via. Sono già stata fin troppo con lui, e non è un bene per la mia salute mentale.
“Caroline” mi richiama  , prima che varchi la soglia del salone. Mi volto verso di lui, in attesa di una risposta.
“grazie per tutto quello che hai fatto”
“per averti detto la verità e per essere restata  cercando di farti capire, che malgrado tutto, volevo che tu ti sentissi meno solo? Beh, non devi Klaus. Tra gli amici, questi comportamenti vengono spontanei”
“quindi siamo amici?” mi chiede con tono divertito
“forse, non lo so, devo pensarci meglio.  Magari mi hai fatto così tanta pena, che sarei persino capace di dirti di si al momento. Ma sappi che se continui a chiamarmi nel bel mezzo dell’organizzazione di sfilate,  di balli e di quant’altro, ti manderò al diavolo staccandoti la chiamata senza pensarci su due volte!”   esclamo seria, mentre gli lancio un’altra occhiata fulminea.
“se hai bisogno, sai dove trovarmi”
“oh si, avrei bisogno che faresti ritornare il mio ragazzo qui da me, e che lo faresti vivere una volta per tutte” dico voltandomi, nuovamente verso di lui, con l’intero busto
“posso fare un’altra cosa, migliore!”
“ah e quale?”
“non cercarlo per mari e per monti, in modo tale che possa vivere a lungo, e che la mia vendetta non venga soddisfatta. Magari, potrai cambiare idea su di me, o meglio  potrai dimenticare Tyler, e in quel preciso istante, forse lo ucciderò. Solo nel momento in cui per te lui non varrà come quanto vale ora, io mi farò vendetta. Te lo ripeto Caroline, non ti farei mai del male così gratuitamente. Ti ho sempre protetta da quello che potrei procurartene e così continuerò a fare” sentenzia, mentre gli mostro un lieve sorriso.  So che dicendomi questo, ha già fatto anche fin troppo, almeno per ora.
“per ora potrebbe andare bene anche così!” 
“quindi, domani potremmo andare a bere qualcosa insieme?”
“stai cercando di chiedermi di uscire?”
“beh, tra amici non si fa così? Insomma, si esce, si parla, ci si confida, ci si fa anche shopping se vuoi!”
“vedo che sei abbastanza informato , pur non avendoli mai avuti realmente in ben mille anni di sopravvivenza” sentenzio sicura, mentre sorride divertito
“allora, ci stai?”
“Klaus, non siamo così amici. Insomma, se già da domani ti vedo e ti dico ciao è tanto. Quindi, andiamoci piano, amichetto caro! ” lo derido mentre mi volto cercando di andare via
“ah e poi non dire che non sono la tua debolezza, perché è così, e lo sai. L’hai detto tu stesso che ti ho riportato indietro” esclamo divertita, mentre sentendo la sua risata fragorosa, esco dalla sua villa.
Entro in macchina, e penso che sia una buona proposta la sua . Insomma potrò anche non avere Tyler con me, ma almeno sono certa che riuscirà a vivere e  questo mi basta. Mi va bene per ora  placare l’ira di Klaus.
Ma mi accontento anche del fatto che Klaus sia  solo, unicamente, semplicemente, un mio amico?...
 
  
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