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Autore: Julia Weasley    24/08/2013    11 recensioni
Seguito di “Eroi non si nasce, si diventa”.
Regulus è morto in circostanze misteriose, lasciando dietro di sé soltanto domande senza risposta. Ma quando una fidanzata che non si dà pace, un vecchio Indicibile in pensione e un elfo domestico che sa molto più di quanto possa sembrare incroceranno per caso le loro strade e uniranno le forze, tutto sarà destinato a cambiare.
Genere: Guerra, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Black, Mangiamorte, Nuovo personaggio, Ordine della Fenice, Regulus Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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- Questa storia fa parte della serie 'R.A.B.'
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Non può piovere per sempre

Epilogo

Vigilia di Natale 1982

Si erano già fatte le sette di sera quando Regulus e Rachel si Materializzarono nella strada isolata che si trovava dietro il palazzo in cui abitava Sirius. La neve cadeva a fiocchi più grandi del normale, e i due ragazzi si strinsero nei proprio mantelli mentre, dopo essersi assicurati che nessun Babbano li avesse visti, si incamminavano verso il portone.
« Pensi che siamo in ritardo? » domandò Rachel, notando con disappunto che il suo orologio si era fermato.
Regulus scrollò le spalle.
« Anche se fosse, Sirius sarà più in ritardo di noi ».
Lei ridacchiò.
Potevano sentire chiacchiere e risate provenire dall'appartamento già un paio di piani più sotto – Regulus non si fidava dell'ascensore Babbano, perché era vecchio e traballante, quindi erano saliti a piedi. Quando suonarono il campanello, dopo alcuni istanti non fu Sirius ad aprire la porta, ma James.
« Buon Natale! » esclamò, lasciandoli entrare.
Un odore sgradevole giunse alle narici di Regulus, che lanciò al ragazzo un'occhiata interrogativa.
« Oh » fece James, con un ghigno. « Già, tuo fratello è riuscito a bruciare la cena ».
« Non avevo dubbi » commentò lui, liberandosi del mantello e trafficando un po' con l'appendiabiti che era già pieno.
« Ha bisogno di una mano? » chiese Rachel, incerta.
« No, ci sta già pensando Andromeda. E per fortuna, molti di noi hanno già portato un po' di cibo da casa ».
Gli altri invitati erano tutti nel salotto. L'appartamento era piccolo, e loro erano parecchi: la stanza era piena e caotica ma il clima gioviale non sembrava soffrirne. C'erano così tante persone che i nuovi arrivati impiegarono parecchi minuti per salutare tutti quanti.
Tutti i membri dell'ormai ex Ordine della Fenice erano presenti, da Emmeline e Sturgis fino ad Alastor Moody. Harry e Neville, seduti sul tappeto, giocavano insieme con delle bacchette giocattolo, cospargendo il pavimento di coriandoli, e sembravano divertirsi un mondo. Oltre all'Ordine, Sirius aveva invitato anche i Tonks. Regulus e Ted si salutarono con una stretta di mano. Il ragazzo ogni tanto si sentiva ancora a disagio in sua presenza ma, dopo gli eventi al Ministero, l'altro sembrava essersi definitivamente lasciato alle spalle i loro trascorsi.
« Chi sono quelle due persone che parlano con Remus? » gli domandò Regulus, accennando a un mago e una strega dalla pelle scura e i capelli folti e ricci. « Non li conosco ».
« I Madison? Sono i genitori adottivi di Timothy, il ragazzino che faceva parte del branco di Greyback » rispose Ted. Regulus non poté fare a meno di lanciare un'occhiata fuori dalla finestra. Ovviamente sapeva che, se ci fosse stata la luna piena, né Tim né Remus sarebbero stati presenti, ma la curiosità era stata più forte di lui. Al plenilunio mancavano ancora alcuni giorni, constatò.
« Non sapevo che fosse stato adottato » commentò Rachel fingendo di non aver notato il suo gesto automatico. « Remus aveva detto che non era facile trovare qualcuno disposto a prendersi cura di un ragazzino con quel problema ».
Sapevano che Timothy avrebbe voluto essere affidato a Remus stesso, ma quest'ultimo era riuscito a convincerlo diversamente, perché non aveva un lavoro e non poteva assicurargli di essere in grado di mantenerlo.
« Che io sappia, la madre è stata morsa una decina di anni fa » spiegò Ted, voltando le spalle ai Madison con discrezione. « Quindi sono preparati ».
Tim si trovava a pochi metri dai genitori e stava raccontando ad un'attentissima Ninfadora Tonks i suoi primi mesi come studente di Hogwarts. Sembrava ancora incredulo di essere stato ammesso: fino a poco tempo prima era stato sicuro che l'istruzione magica non avrebbe fatto parte della sua vita.
I capelli della figlia di Ted e Andromeda erano rossi per l'occasione. Quando Dora percepì il suo sguardo, si voltò ed esibì un gran sorriso.
« Ciao, Regulus! » lo salutò, correndogli incontro. L'ultimo metro di distanza lo fece quasi in volo – era inciampata nel tappeto – ma il ragazzo la afferrò prima che cadesse per terra.
« Cerca di non ammazzarti, la prossima volta » le disse lui, mentre lei ridacchiava.
« Tanto è inutile » sospirò Ted.
Mentre Rachel andava a presentarsi ai Madison, Regulus si affacciò in cucina. Sirius era appoggiato con la schiena alla credenza e osservava Andromeda intenta a rimediare al disastro.
« Mi hanno detto che hai distrutto la cena ».
Sirius lanciò un'occhiataccia al fratello.
« Scommetto che è stato James, il solito esagerato. Ho bruciato solo l'arrosto. Tutto il resto è salvo ».
« Ok ».
« Ehi, a proposito. La megera sa che stai festeggiando il Natale da me? »
« Sirius! » esclamò Andromeda, incredula. « La tua capacità di fare domande inopportune è rimasta intatta, a quanto pare ».
Regulus fece una smorfia, che in teoria doveva somigliare ad un sorriso di circostanza molto forzato.
« Lo sa, ma stavolta ha preferito non fare commenti ».
I rapporti tra lui e Walburga erano ancora tesi e imbarazzanti, e Regulus dubitava che le cose sarebbero cambiate. Ma a dire il vero, sebbene due giorni dopo la sconfitta di Voldemort Regulus fosse entrato a Grimmauld Place aspettandosi tutti i peggiori scenari possibili, alla fine era andata meno peggio di quanto pensasse.
Walburga era invecchiata, si era chiaramente lasciata andare e, aveva notato il ragazzo con un nodo alla gola, qualcosa nello sguardo di lei mostrava una perdita di lucidità e allarmanti segnali di squilibrio che gli avevano fatto rimordere la coscienza. Walburga non lo aveva accolto a braccia aperte, ma si era mostrata stranamente disposta ad accettare i fatti quando lui le aveva spiegato i motivi che lo avevano indotto ad abbandonare le schiere di Voldemort – senza dubbio, aver sottolineato la presenza di Lupi Mannari nelle sue schiere e le sue origini Babbane era stata l'argomentazione che più l'aveva colpita.
Ma c'erano cose sulle quali Regulus non poteva né voleva più trovare compromessi. Aveva letto la rabbia e la delusione negli occhi di sua madre quando non le aveva nascosto il proprio cambiamento: aveva ripreso a frequentare Sirius e non aveva intenzione di smettere, e soprattutto non riteneva che fosse giusto considerare la vita di un Babbano di minore importanza rispetto a quella di un mago. Lo aveva ammesso chiaramente, sebbene una parte di sé avrebbe preferito glissare sull'argomento.
Un tempo, la paura di deluderla era stato il suo timore più grande, era ciò che lo aveva indotto a fare scelte di cui si era sempre pentito, eppure adesso, per quanto soffrisse nel vederla reagire in modo così negativo, si sentiva improvvisamente molto più libero. Era consapevole di essere nel giusto, e per la prima volta nella sua vita, sapeva per certo che il giudizio di sua madre non gli avrebbe fatto cambiare idea. Dal quel momento sarebbe stato tutto diverso, ma Regulus preferiva di gran lunga aver parlato chiaro piuttosto che fingere ancora di essere d'accordo con lei solo per accontentarla.
« Vogliamo parlare d'altro, per favore? » insistette Andromeda.
Sirius le diede retta ma, prima che cambiassero discorso, Regulus ebbe la netta impressione che suo fratello stesse per assestargli qualche pacca consolatoria sulla spalla. Sirius non lo fece, ma Regulus gliene fu grato lo stesso.
« D'accordo. In fondo oggi abbiamo parecchio da festeggiare ».
« Parli di Lucius? » chiese Andromeda.
« Esattamente ».
Pochi giorni prima, dopo un processo durato mesi, Lucius Malfoy era stato condannato ad Azkaban. Regulus non voleva esattamente festeggiare – gli dispiaceva per Narcissa, che ne era uscita distrutta – ma in un certo senso riconosceva che era giusto così.
Alla fine delle due battaglie che si erano tenute al Ministero e a Hogwarts, tra molti Mangiamorte si era improvvisamente diffusa un'epidemia di effetti collaterali, o presunti tali, dovuti a Maledizione Imperius. Durante i mesi che avevano seguito la fine della guerra, il Wizengamot era stato – ed era tuttora – oberato di lavoro proprio per questo motivo. Erano in corso degli accertamenti per stabilire chi stesse dicendo la verità e chi stesse solo cercando di salvarsi da una sicura condanna a vita ad Azkaban. Regulus stesso aveva avvertito la Bagnold – reintegrata nuovamente come Ministro, dopo la brevissima parentesi durante la quale Rodolphus Lestrange l'aveva sostituita – fornendole informazioni importanti, ma era sicuro che alcuni se la sarebbero cavata ingiustamente. In effetti, le indagini sui Mangiamorte che affermavano di essere stati costretti a commettere i loro crimini erano andate avanti per parecchio tempo, e la questione di Lucius si era trascinata per oltre un anno. Non a caso, Narcissa non si era presentata alla cerimonia di commemorazione dei caduti che si era tenuta al Ministero un mese prima: in quel periodo suo marito era ancora in attesa di giudizio e i Malfoy non erano molto ben visti agli occhi della comunità magica. A Regulus dispiaceva per lei, ma non era disposto a testimoniare il falso per salvare Lucius, solo perché era il marito di sua cugina. Al contrario, aveva garantito per Severus Piton, che durante la battaglia aveva dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio di lavorare ai danni di Voldemort.
Fino a quel giorno, decine di Mangiamorte e loro collaboratori erano già stati processati e condannati, a partire dai più pericolosi e quei pochi che ancora non avevano tentato di salvarsi o trovare un compromesso.
Non era stato piacevole assistere, ma Regulus aveva voluto essere presente al processo di Barty. Forse lo aveva fatto perché sperava che ascoltare l'elenco dei suoi reati prima della sentenza lo avrebbe fatto sentire meno peggio, ma in realtà non servì a niente.
« Non è mai facile guardare una persona che conosci da una vita finire ad Azkaban, qualunque cosa ti abbia fatto » aveva commentato James, che aveva vissuto esattamente la stessa esperienza quando Peter, dopo essere stato catturato di nuovo dopo la battaglia a Hogwarts, era tornato in prigione. Accanto a lui, Sirius non aveva confermato le parole dell'amico, ma qualcosa diceva a Regulus che era d'accordo, anche se non lo avrebbe mai ammesso.
Barty aveva urlato, aveva supplicato, ma suo padre, che si era offerto spontaneamente come giudice, non aveva ascoltato le sue ragioni. Regulus non aveva potuto fare a meno di chiedersi cosa avesse voluto dimostrare: ormai era fallito, aveva perso anche il suo ruolo di collaboratore del Ministro. Forse Crouch senior aveva soltanto voluto un ennesimo modo per dimostrarsi ancora una volta nemico dei Mangiamorte, anche se neanche questo gli avrebbe mai più restituito il favore della comunità magica.
D'altra parte, anche Bellatrix aveva ribadito la propria lealtà al Signore Oscuro. Nonostante tutto, non lo avrebbe mai rinnegato. Ma lei e Rabastan furono gli unici; tutti gli altri stavano cercando o avevano cercato di farsi scagionare.
E alcuni ci sono riusciti, pensò Regulus con frustrazione.
I suoi cupi pensieri furono fortunatamente interrotti dall'arrivo dell'ultima invitata.
« Salve a tutti! » salutò Hestia Jones.
« Ciao, Hestia ».
Lei e Regulus non avevano avuto occasione di conoscersi durante la battaglia, ma quell'anno si erano ritrovati nello stesso corso di studi.
Tempo prima, Regulus aveva incontrato il professor Lumacorno, il quale gli aveva proposto di riprendere in considerazione la carriera nel Quidditch, ma il ragazzo aveva rifiutato. Dopo la guerra sentiva la necessità di fare qualcosa di più utile, perciò aveva deciso di mettersi a studiare Magisprudenza, per poi lavorare al Ministero. Non pretendeva di arrivare in alto – gli sarebbe andato bene anche un semplice impiego al Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche – ma in ogni caso era deciso, in un certo senso, a fare qualcosa per quella comunità magica che per un periodo lui stesso aveva contribuito a danneggiare. C'erano ancora molte cose che non andavano, che andavano fatte, cambiate o ricostruite, e lui voleva dare il suo contributo.
E non era l'unico ad aver iniziato una nuova vita. Anche Sirius aveva da poco fatto un colloquio di ammissione al Comitato per gli Incantesimi Sperimentali, mentre Lily Evans aveva intrapreso una carriera da specialista in Pozioni. A tutti loro sembrava ancora incredibile avere improvvisamente la possibilità di pensare al proprio futuro, di formarsi una carriera, mentre fino a un anno prima tutti quei progetti di vita erano sembrati irrealizzabili e fuori portata. Adesso invece potevano finalmente permettersi di pensare a come sarebbe stata la sua vita dopo la guerra.
Un'ora più tardi, gli invitati si trovavano finalmente tutti seduti al tavolo. Nonostante l'atmosfera calorosa e gioviale, nessuno di loro dimenticò di dedicare un brindisi a tutti quelli che erano morti durante la guerra, permettendo loro di continuare a vivere. L'ultimo, e più unanimemente sentito, fu quello dedicato all'uomo la cui mancanza pesava ancora.
Albus Silente era riuscito a uccidere Voldemort ma non aveva fatto in tempo a salvare se stesso. La sua era stata un'amara vittoria, e forse non aveva neanche avuto la possibilità di sapere se aveva centrato Voldemort, prima che l'anatema dell'avversario lo colpisse a sua volta. Sebbene per tutto il periodo in cui si era ritrovato costretto a collaborare con lui, Regulus avesse avuto scarsa sopportazione nei confronti di Silente, adesso era dispiaciuto quanto gli altri. Dopotutto non sarebbe riuscito a trovare tutti gli Horcrux senza il suo aiuto, senza contare la protezione che aveva assicurato a lui e alle persone che gli erano vicine.
Dopo la sconfitta di Voldemort, chi era a conoscenza della Profezia non aveva potuto fare a meno di chiedersi perché non si fosse avverata. Silente non era il Prescelto né ne aveva le caratteristiche.
« In realtà lui aveva detto che non tutte le Profezie si avverano. Quella diceva chiaramente che l'Oscuro Signore avrebbe designato il Prescelto come suo eguale: la Profezia si sarebbe potuta compiere finché Voldemort l'avesse ritenuta vera, ma dal momento in cui lui stesso ha smesso di credervi, non si è più realizzata » aveva provato a spiegare Frank.
Regulus si soffermò parecchio tempo a pensare anche a suo zio, chiedendosi se avrebbe mai accettato il fatto di non potergli mostrare la propria gratitudine per tutto l'aiuto che gli aveva dato. Rachel, che stava sicuramente pensando anche a Dorcas e ai Prewett, lo prese per mano sotto il tavolo, e lui strinse la sua, sentendosi improvvisamente meglio.
Non l'avevano ancora fatto sapere a nessuno, ma avevano da poco deciso di sposarsi la primavera seguente. Ora che la guerra si era conclusa, non vi era motivo di avere tanta fretta, ma secondo Regulus quello era il momento giusto. Ormai si era trasferito definitivamente nella villa che Alphard gli aveva lasciato, Rachel aveva uno stipendio e lui stesso poteva vivere di rendita ancora un po', prima di iniziare a lavorare a sua volta.
Dopo tutto quello che avevano dovuto affrontare, nonostante le perdite e le sconfitte che avevano subito, per tutti loro sembrava essere finalmente arrivato un nuovo inizio.

FINE





E qui si conclude questa fanfiction... x__x Ancora non riesco a crederci. L'ho pubblicata quasi tre anni fa, e scrivo da ancora più tempo, e ora sono arrivata alla fine di quella che per me è una vera e propria epoca. È stato bello e mi sono divertita, ho avuto anche periodi in cui temevo di non riuscire a finirla, ci sono stati capitoli che si sono quasi scritti da soli, altri che mi hanno fatta impazzire per settimane e mesi, scene che hanno superato le mie stesse aspettative e altre che avrei potuto fare mille volte meglio, ma non mi lamento!
Grazie a chi ha letto, commentato o anche solo apprezzato questa storia. E grazie anche a quelli che mi facevano notare gli errori di distrazione che mi erano sfuggiti!

Ora che ho fatto questa premessa, se vi interessa, ho immaginato qualche scenario futuro per i protagonisti.
- Per quanto possa sembrarvi strano, ho pensato poco a quanti figli avranno Regulus e Rachel. So solo che avranno almeno un maschio e (secondo la tradizione cara alla Rowling di dare ai figli nomi di gente morta xD) si chiamerà Alphard.
- Lucius non sarà condannato a vita ad Azkaban, ma un po' anni al fresco se li farà. Ho sempre trovato ingiusto che riuscisse ogni volta a farla franca. Draco crescerà sempre viziato ma sarà molto meno immaturo, e Regulus gli insegnerà subito la corretta posizione da assumere quando si cavalca una scopa, così Madama Bumb non glielo rinfaccerà alla prima lezione di Volo.
- Regulus lavorerà davvero all'Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche, interessandosi soprattutto alle relazioni con i goblin e, naturalmente, agli elfi domestici. Dopo bel po' di anni, anche Hermione verrà assunta in quel dipartimento, prima di passare a quello dell'Applicazione  Legge sulla Magia. I due diventeranno amiconi e passeranno la pausa pranzo a parlare delle condizioni degli elfi, con buona pace degli esasperatissimi Sirius e Ron.
- Tim l'ho immaginato a Corvonero. Sarà felice con la sua nuova famiglia e
Remus lo andrà comunque a trovare spesso  (un po' come Harry con Teddy)
- Lily lavorerà insieme a Damocles Belby, aiutandolo nelle sue ricerche che, in futuro, lo porteranno a inventare la Pozione Antilupo. E farà pace con Severus. Certo, le cose non torneranno come prima, ma per lo meno riprenderanno i rapporti... anche se non so dirvi se questo sia un bene per lui... ma sempre meglio che fargli rimpiangere tutta la vita di essersi comportato in quel modo al quinto anno e non avere avuto l'occasione di scusarsi o rimediare e ottenere il suo perdono, no? :(
- Harry vivrà una vita relativamente serena, anche se continuerà a cacciarsi nei guai e riceverà assegnazioni di punti molto meno generose xD

Sicuramente in futuro mi verranno in mente altre cose, ma per adesso penso di aver detto quello che più mi premeva.
Penso che sia giunto il momento dei saluti :(
Visto che scrivo quasi initerrottamente da anni, vorrei chiarire che stavolta come autrice mi concederò una pausa a tempo indeterminato. Da ottobre in poi non potrò permettermi il lusso di scrivere e pubblicare insieme. Se scriverò qualcosa la pubblicherò solo e soltanto quando sarà conclusa, perché sarebbe uno stress non indifferente gestire tutti gli impegni, e se dovessi anche pensare a postare i capitoli darei i numeri! Quindi per un po' sarò su EFP solo come lettrice. Ne approfitterò per ricaricare le pile, perché dopo aver scritto così tanto le mie energie sono esaurite xD

E adesso ho concluso davvero. Grazie di cuore e buona fortuna a tutti!
Arrivederci :)
  
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