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Autore: _Talia_Grace_    24/08/2013    3 recensioni
Fiammetta Neri è una ragazza di 15 anni emarginata e derisa da tutti, ma sopratutto da i più popolari. Uno di questi è un suo vecchio amico che crede di odiare, ma in realtà il ragazzino che conosceva non è scomparso e presto se ne renderà conto. Può sempre contare sul suo migliore amico che la aiuta a superare i momenti più disastrosi, causati da sua sorella.
Dal Capitolo 1: Io non voglio diventare una Stellina e non c'è nessuna premessa che tenga, da quella che non trascurerai i non popolari fino a quella che non diventerai snob.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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CAPITOLO 1

 

 

« Sbrigati e ricordati di non mettere lo zucchero, sai che lo voglio amaro » mi ordina mia sorella Esmeralda.

Non la sopporto proprio, con lei è un continuo di: “Fiammetta vai di là”; “Fiammetta fammi quello”; “Fiammetta comprami questo”. Non posso nemmeno non accontentarla, perché se no lei si vendica e me la fa pagare.

In silenzio mi dirigo verso la cucina per preparare il settimo caffè della giornata, sento Esmeralda che mi urla qualcosa, ma io, non avendo capito, mi limito a rispondere come lei mi ha ordinato di fare: « Sì mia sovrana ».

Dopo aver portato il caffè in camera di mia sorella, mi dirigo nella mia, chiamo Tommaso per un supporto psicologico perché credo di impazzire se non mi sfogo con qualcuno e lui come mio unico e migliore amico è la persona più indicata.

« Ehi Fiamma, qual è il problema? » mi saluta dolce e tranquillo.

Mi piace quando mi chiama Fiamma, mi fa sentire speciale.

« No, non importa so qual è il problema, tua sorella » dice lui forse per il fatto che non gli rispondo.

« Sì » replico disperata.

« Dai tranquilla si sistemerà tutto » dice rassicurandomi dolcemente.

« Spero. Per oggi ho finito le mie mansioni giornaliere quindi che ne dici se ci facciamo un giro? »

« Certo, passo a prenderti tra dieci minuti »

Corro sotto la doccia per togliermi la polvere di dosso e per rilassarmi un po' con l'acqua calda che mi sfiora la pelle. Esco dalla doccia, entro in camera mia e apro l'armadio, la lo trovo vuoto. Esmeralda.

« Cosa ho sbagliato questa volta? » le chiedo sulla soglia di camera sua. Non mi è permesso entrare, fatta eccezione le volte che devo pulire qualcosa.

« Hai dimenticato di spolverare sopra il mio armadio » risponde lei.

« Non me lo avevi detto » ribatto

« Sì è vero, ma ti ho detto che dovevi togliere tutta la polvere, quindi l'armadio era compreso »

Che carogna, non è possibile e ora come me la farà pagare? Sarà una cosa umiliante le lo leggo in faccia.

« La punizione è... » continua alzandosi dalla poltrona e avvicinandosi alla pila di vestiti che si trovano per terra. « Dovrai metterti questo » finisce lanciandomi un vestito lungo fino alle ginocchia, con le maniche e sbuffo e color vomito.

« No, non questo... »

« Se ti lamenti ti tolgo pure quello e ti faccio mettere un sacco di patate »

So che ne è capace, quindi mi limito a tornare in camera mia per vestirmi.

 

« Cos'hai addosso Fiamma? »mi chiede Tommaso quando mi viene a prendere.

« Esmeralda » mi limito a dire.

« Esmeralda... Sono stato stupido a non averci pensato prima... » annuisce.

« Sei sempre stupido Tom » ridacchio scompigliandogli i capelli

« Mi piace quando mi chiami Tom » si limita a dire rimettendosi apposto i capelli.

So che non potrebbe mai insultarmi, io sono come una sorella minore per lui.

Stiamo andando a nord, dove abbiamo meno possibilità di scontrarci con qualche nostro compagno di classe, a quanto pare né io né lui oggi abbiamo voglia di essere derisi in pubblico dal gruppo delle Star o come li chiamiamo noi il gruppo delle Stelline. Dopo un paio di minuti che trascorriamo in silenzio lui dice una parola che non afferro.

« Cosa? » gli chiedo.

« Fiamma » ripete guardandomi con i suoi occhi scuri e misteriosi.

« Dimmi » replico.

« Pensavo che se riuscissimo a far separare le Stelline forse potremmo diventare noi i più popolari » dice riprendendo a camminare.

« Noi due? »

« Sì. Dai prova ad immaginare, da emarginati sociali e i più popolari della

scuola »

« No, io non diventerò mai una Stellina e poi come credi di separarli? »

« Separando Dafne Rossetto e Matteo Galli, stanno insieme quindi se si mollano il governo delle Stelline cade »

Comincio a ridere e lui fa lo stesso.

« Forse no » ride ancora, ma ora riesce a farsi capire.

« Decisamente » replico.

È un idea assurda. Non puoi separare Dafne Rossetto e Matteo Galli, lui non l'aveva lasciata nemmeno al quinto tradimento in due settimane. L'opzione è totalmente fuori di discussione anche peché io non voglio diventare una Stellina e non c'è nessuna premessa che tenga, da quella che non trascurerai i non popolari fino a quella che non diventerai snob.

Io e Tom ci dirigiamo verso il negozietto che sta nel quartiere del cimitero. Entriamo e subito noto la Stellina numero uno: Dafne. Non la guardo ne la saluto e spero che il mio migliore amico faccia lo stesso. Per fortuna riusciamo ad uscire senza guardarci, parlarci o sfiorarci.

« Secondo te perchè era lì? » chiedo a Tom con la bocca piena di patatine. Ho la tendenza a ingozzarmi quando sono agitata.

« Non parlare mentre mangi Fiamma, non è educato » ribatte lui mentre si mette in bocca altre patatine.

« Parla la signora del bon-ton »replico sarcastica.

« Ovviamente, cosa credi? »

Lui mi regge il gioco quindi continuo a stuzzicarlo.

« Che tu non sia la signora del bon-ton »

« Schiena dritta, testa alta, non parlare mentre mangi, mastica a bocca chiusa e non ingozzarti »

Ad ogni consiglio corrisponde la correzione che viene eseguita su di me, alla fine per farmi rispettare il quinto consiglio lui mi strappa dalle mani il sacchetto che io tenevo fio a pochi secondi fa. Lui gira la testa idifferente e io comincio a piagnucolare suppliccandolo di ridarmi il sacchetto di patatine. Non sopportandomi quando comincio a lamentarmi mi circonda con le sue braccia muscolose e quando mi lascia mi porge il sacchetto.

« Voglio un fratello come te Tom » dico sorrigendogli.

« No, io voglio una sorella come te Fiamma » replica dolce.

« Alla fine siamo più che sorella e fratello, se lo fossimo magari passeremo tutto il tempo a scannarci l'un l'altro » gli sorrido e lui sorride a me.

Quando arrivo a casa, ancora un po' infreddolita, mia sorella mi da una lista di sedici punti con le cose che dovrò fare domani per lei. Lunedì leggo e mi rendo conto che domani comincia un altra settimana di scuola che per me si presenta tutt'altro che facile. Dafne mi aveva vista con il vestito color vomito, la mia popolarità scenderà ai minimi storici, sono certa che le persone che ancora mi salutano non lo faranno più.

ANGOLO AUTRICE
Salve a tutti :) Ringrazio tutte le persone che stanno leggendo queste parole, perché significa che avete letto la mia storia! (O almeno spero...) 
Vi do qualcosa da fare perché sono convinta che ora non saprete cosa fare :)
E quindi senza indugi eccola: Lasciate una recensione a questa storiella e fate contenta una povera e disperata ragazza che senza di voi e le vostre recensioni cadrebbe in depressione. Si accettano entusiasticamente recensioni di tutti i tipi.
Un bacio e a presto 
Talia.
  
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