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Autore: giascali    24/08/2013    5 recensioni
I pensieri di Annabeth quando offrono a Percy l'immortalità su un piatto di bronzo celeste (tanto per rimanere in tema). Tengo a far presente che esiste già un'altra ff su questo tema, di Luly Love.
dalla storia:
- So che cosa chiederai. – si, ma che cosa? – Il dono più grande di tutti. – nella mia testa le rotelle cominciarono a girare, per capire cosa intendesse il Re degli Dei. –Sì. Se lo vorrai, sarà tuo. – almeno sarà contento del suo dono… - Gli dei non elargiscono questo dono a un mortale da molti secoli ma…- no. Non può intendere proprio quello, pensai allarmata. Se era quello che pensavo, avevo tutte le ragioni per esserlo.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Atena e i suoi figli hanno sempre un piano

 
 
Erano accadute così tante cose in così pochi giorni, che io, figlia di Atena, perciò persona che ci teneva a tenere i propri pensieri e idee in ordine, dovevo elencarle.
Primo: Charlie era morto, lasciando Silena sciolta dalle lacrime.
Secondo: Percy ora era invulnerabile e mi aveva rivelato il suo “tallone d’Achille”
Terzo: Silena, figlia di Afrodite, era morta, dopo aver ammesso di essere una spia di Luke.
Quarto: Luke era morto, come tanti altri semidei, e ora era un eroe; alla fine non mi aveva tradita, come avevo sempre saputo.
Quinto: Crono era stato sconfitto e noi avevamo vinto.
Ora che tutto era finito, era così strano pensare all’ultimo punto. Per quattro anni ero stata certa che Percy Jackson, figlio di Poseidone, mio migliore amico e ragazzo di cui ero innamorata, sarebbe morto proprio a causa del Signore dei Titani. Invece la profezia parlava di Luke, il ragazzo che un tempo avevo creduto di amare ma che in fondo era sempre stato solo un fratello maggiore per me.
Ora che era morto, era come se una parte di me se ne fosse andata via con lui, in fondo, Luke Castellan era pur sempre stato una parte molto importante della mia vita.
Al momento, ero sull’Olimpo, seduta accanto a Percy, e gli dei stavano elargendo doni a noi tutti, visto che avevamo salvato l’Olimpo, mentre loro erano impegnati a combattere contro Tifone, ora rinchiuso, si spera per sempre.
In questo istante, Dioniso aveva appena informato Grover che ora avrebbe fatto parte del Consiglio dei Satiri Anziani. Sorrisi, Grover era un mio vecchio amico e sapevo che si meritava davvero quella carica. Ovviamente, a quella notizia, il satiro era svenuto e lo stavano trascinando via dalla sala, mentre gridava : - CIIIIBO. -
Con la coda dell’occhio, vidi anche il figlio di Poseidone sorridere  ma non potetti commentare, visto che mia madre mi chiamò: - Annabeth Chase, mia figlia.-
Strinsi il braccio di Percy, per poi alzarmi e inginocchiarmi di fronte a mia madre.
Chissà con che cosa sarei stata premiata…
In ogni caso, era comunque un onore ricevere un dono dagli dei, e visto quelli precedenti, avevo il presentimento che non sarei rimasta delusa.
Mia madre sorrise. – Tu, figlia mia, hai superato ogni aspettativa. Hai usato il tuo ingegno, la tua forza e il tuo coraggio per difendere questa città, la sede del nostro potere. Ci è stato fatto notare che l’Olimpo è… be’, ridotto male. Il Signore dei Titani ha causato molti danni, ai quali bisognerà porre rimedio. -  e molte morti, ma a quelle non si può rimediare. –Potremmo ricostruirlo par magia, naturalmente, e rifarlo tale e quale a prima, ma gli dei ritengono che la città si possa migliorare. Prenderemo questa situazione come opportunità. – dove voleva andare a parare? –E tu, figlia mia, progetterai questi miglioramenti. –
Alzai lo sguardo, sorpresa. Altro che un bastone nuovo o membro del Consiglio! – Mia… mia signora? – chiesi, balbettando, forse stavo arrivando a delle conclusioni affrettate.
Atena fece un sorriso ironico e confermò che quello sarebbe stato il mio dono: - Sei un architetto, non è vero? Hai studiato le tecniche di Dedalo in persona. Chi meglio di te potrà riprogettare l’Olimpo e trasformarlo in un monumento in grado di durare per un altro millennio? -  
Ritornando al mio posto affianco a Percy, non badai alle richieste di statue che mi facevano gli altri dei, ero troppo occupata a mormorare tra me frasi piene di entusiasmo ed eccitazione per il lavoro che mia madre mi aveva appena dato.
Ho bisogno di matite, fogli, squadre e… o dei! Ho così tante idee…
­- PERCY JACKSON! – la mia attenzione ritornò dal mondo degli architetti a cui era stato appena offerto di disegnare la nuova versione della città dell’Olimpo.
Tutte le chiacchiere si spensero e tutti quelli che erano nella stanza rivolsero la propria attenzione sull’eroe del giorno. Il mio Testa d’Alghe.

- Il Consiglio è concorde. – disse Zeus. – Percy Jackson, riceverai un dono dagli dei. –Sorrisi. Chi più di Percy si meritava un dono da loro? D’altronde, Testa d’Alghe aveva salvato l’Olimpo e il Campo gli dei solo sanno quante volte.
La voce del mio amico esitò nella risposta: - Un dono qualsiasi? – cercai di immaginarmi cosa potesse volere Testa d’Alghe:
una fornitura infinita di pancake blu? Una mira migliore con l’arco? Una statua nella città? No, era impossibile che Percy volesse quest’ultima cosa. Lui non era vanesio o narcisista, come alcuni figli di Afrodite o Apollo.
Forse voleva non esser più dislessico. Sapevo che era una delle nostre caratteristiche che disprezzava di più.
Nel frattempo, Zeus parlava e io lo ascoltavo, curiosa di come premiassero il mio amico: - So che cosa chiederai. –si, ma che cosa? – Il dono più grande di tutti. – nella mia testa le rotelle cominciarono a girare, per capire cosa intendesse il Re degli Dei. –Sì. Se lo vorrai, sarà tuo. – almeno sarà contento del suo dono… - Gli dei non elargiscono questo dono a un mortale da molti secoli ma…- no. Non può intendere proprio quello, pensai allarmata. Se era quello che pensavo, avevo tutte le ragioni per esserlo. - Perseus Jackson, se lo desideri, diventerai un dio. Immortale. Imperituro. Servirai tuo padre per l’eternità. – sbiancai.
Rifacciamo il riassunto della situazione.
Anche in quel momento così tragico, la mia parte razionale riusciva a dominare quella nel panico.
Zeus vuole rendere Percy immortale.
Io sono innamorata di Percy ormai da due anni.
Forse Percy vuole diventare immortale.
Conclusione: Percy vivrà in eterno e io no. Il mio cuore smise di battere o, per lo meno, io non lo sentii più, dopo che lo udii spezzarsi. Non avrei mai avuto la possibilità di vivere il resto della mia vita con Testa d’Alghe.
Insomma, la fine. No. Non poteva finire così. Io e lui eravamo Testa d’Alghe e Sapientona. Migliori amici dall’età di dodici anni. Avevamo affrontato di tutto insieme. E ora dovevamo dividerci perché non avevamo fallito?
Dovevamo separarci perché il nostro successo aveva questa, come conseguenza?
No.
Era inaccettabile.
All’improvviso mi sentii precipitare. Non avevo più qualcosa che mi tenesse legata a questa imperfetta vita da semidea che mi aveva separato dal mio amore.
Avvertii lo sguardo di mia madre e di Percy su di me, ma non ci feci caso, ero troppo occupata a progettare “un piano b”.
Atena e i suoi figli hanno sempre un piano di riserva.
Doveva esserci una soluzione.
Forse Artemide mi avrebbe accettata come sua Cacciatrice, d’altronde ne erano morte molte, durante la battaglia. Non poteva rifiutare una fanciulla ora che ne aveva poche a disposizione.
Il nervosismo salì.
Ma se anche fossi diventata una Cacciatrice, non avrei potuto stare con Percy.
Non importa. Basta che io lo possa vedere. Artemide non ha mai detto che le sue Cacciatrici non possono avere amici maschi. Bianca di Angelo era amica di Percy, prima di morire.
Si, rimarrò amica di Percy per l’eternità, e lo continuerò a vedere.
Questa è la cosa migliore, se voglio restare con lui, per modo di dire.
Si. Avrei fatto così: sarei stata con Talia, la mia migliore amica e Testa d’Alghe. Per sempre.
Non appena finirò il progetto, mi offrirò ad Artemide.
Atena e i suoi figli hanno sempre un piano di riserva, d’altronde.

- No. – udii una voce dire. Era la sua: del ragazzo che amavo così tanto. Percy Jackson. L’eroe del giorno e, probabilmente, del secolo.
Stava davvero rifiutando un’offerta così generosa?
Stava davvero rinunciando alla possibilità di essere immortale, per sempre un bellissimo sedicenne dai capelli corvini, gli occhi verdi come il mare che amavo tanto e il sorriso che mi faceva sciogliere sempre, non appena lo guardavo?
Distrattamente, notai che il mio cuore si stava ricomponendo e che, non appena ebbe finito, ricominciò a battere. Ora più che mai.

- Sono onorato e… sì, insomma, eccetera. – aggiunse. Mi portai le mani davanti la bocca, visto che si stava curvando per formare un enorme sorriso di sollievo. Saremmo rimasti insieme. Personalmente, questo sarebbe già stato un bel regalo per me. –Non fraintendetemi. Solo che… ho ancora molta vita da vivere. Non voglio restare fermo qui. –Gli dei lo guardarono, torvi, ed intanto i nostri sguardi si incontrarono.
Chissà se lui aveva notato che fino a poco prima avevo quasi rischiato di morire di crepacuore.
E sorridendo, ascoltai la sua richiesta.
Altro che possibilità di restaurare l’Olimpo o immortalità, questa è mille volte meglio.

Note dell'autrice:
Innanzitutto, dedico questa ff a Luly Love, che mi ha dato il permesso di poter scrivere questa storia e che ne ha scritta un'altra, bellissima. Si intitola: "l'attimo fuggente".
E ora... diciamo cavolate! Sono stata troppo seria, per i miei gusti.
Il titolo sopra il testo mi fa profondamente schifo. Su Word, ne avevo scelto uno stupendo ma efp non c'è l'ha tra i caratteri ç_ç
ERA PERFETTO, PER TUTTI GLI DEI! * si ode un tuono in lontananza * STA' CALMA, LAMADINA FULMINATA! * i fulmini sembrano non avere intenzione di fermarsi * -.-"
Il titolo di per sè non lo trovo male. Io non ne faccio mai di brevi... Se non sono almeno lunghi tre parole non ne vale la pena ù.ù
Un esempio sono le altre mie storie, ma sto divagando...
Spero che vi sia piaciuta.
Se non recensite, vi mando un seguito di Segugi infernali contro! Muahahahahahhahaha (?)!
* sparisce in una nuvola di fumo *

 

 
 
    
  

   
 
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