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Autore: Laila    29/02/2008    5 recensioni
E se Akari fosse morta... o tutti la credessero tale? Ryoga come reagirebbe a questa catastrofe? Da chi andrebbe a farsi consolare? Una tragicommedia degli equivoci partotita dalla mia mente malata...buahahah!
Genere: Romantico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Akari Unryu, Ranma Saotome, Ryoga Hibiki, Ukyo Kuonji
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- cap09 Non si danno le perle ai porci! -


Si voltò nella direzione che l'amico timoroso gli indicava.

Biancanera ululò alla luna che traspariva dalle sottili nubi biancastre.

La giovane col maglione beige, il braccio destro fasciato da un foulard stretto al collo, calzette nere ed una minigonna scozzese pareva proprio la ragazza che faceva la differenza nella sua misera esistenza; Akari Unryu.

- Ranma dammi un pizzicotto – ordinò °Così capirò se sono sveglio!°

Katsunishiki si offrì al posto suo, salutò Hibiki con una zampata di benvenuto, talmente forte che nell'impatto gli tolse il fiato, provocandogli una fitta lancinante allo sterno.

- Oh, scusate ho interrotto qualcosa? - chiese la giovane addestratrice con una nota d'ansia che stonava in quella sua vocetta melodica.

Al momento dell'arrivo le si era presentata davanti una scena chiara, senza dubbi d'interpretazione...

Il cofanetto di velluto stretto fra le mani di Ryoga e della signorina Akane poteva voler dire solo una cosa...

Il giovane Saotome si accostò all'amico:

- Sei nei guai, penso che vi abbia visto! Come credi di venirne fuori ora, playboy?

La gomitata che lo colpì su un fianco, accompagnando quel bisbiglio non premetteva assolutamente nulla di buono.

Akarì sbattè le ciglia un paio di volte, meccanicamente, forse sotto l'effetto d'un tic-nervoso.

Il girovago l'afferrò alla base della nuca e la strinse a sé, tremante d'emozione.

- Sei vera? Non sparirai di nuovo?

Restò confusa da quelle strane richieste, concedendosi una volta in più di non pensarci, almeno non mentre le braccia forti del ragazzo l'avvolgevano.

- Signorino Ryoga – farfugliò chiusa dal suo abbraccio – Mi stà soffocando!

- Non sia mai! - si allontanò con un gesto repentino dall'amata, seriamente preoccupato.

Hibiki strinse i denti °C'é un solo modo per venirne fuori! Ma sì! Ho deciso!°

Si mise in ginocchio e sotto gli occhi spalancati dei testimoni le mostrò di nuovo il cofanetto...

- Essìa! Que, que... - respirò a fondo:

- Questa é per te! Con tutto il mio, il mio... cuore! La, la, la vuoi? - Ryoga strinse il pugno all'altezza del petto, il viso rovente come un tizzone infuocato.

Akari si chiese se stesse sognando, un senso di spossatezza l'invase.

Vide tutto scomparirle da davanti, coperto da una pioggia luminosa che in realtà non la bagnava.

Quando la signorina Unryu, sotto l'effetto dei sali (porsi dalle zampone del suo maile) rinvenne riservò un sorriso tenero al ragazzo che amava.

- Ho fatto un bellissimo sogno – disse – Bellissimo!

Tutti l'osservarono allibiti per qualche istante.

Ryoga reintascò svelto l'anello, mordendosi il pugno per la mancata occasione.

Akane pizzicò un fianco del fidanzato: - Lasciamoli soli...

- Ma, come?! Non sei curiosa di sapere come mai Akari è qui, viva?

La coetanea mise il broncio pronta a fargli una ramanzina sull'insensibilità, poi decise di tagliar corto e sbuffò:

- Non è il momento di fare il guardone! Torniamo a casa!

L'ordine fù così “delicato” che Ranma venne praticamente costretto a seguirla, preoccupato che altrimenti si trasformasse in Oni seguendo le orme del capostipite.


La tavola quella sera era imbandita di tartine e salsa di soia divisa in piccole ciotole cadauno.

Il pesce fece il suo ingresso con Kasumi, già all'aspetto metteva l'aquolina in bocca!

Saotome Genma ed il figlio s'ingozzavano esprimendo il loro largo e volgare consenso.

- Questo salmone affumicato è una bontà – si leccò i baffi Happosai, la sua pancia rigonfia sbilanciava l'asse del tavolo.

- Davvero figliola! Ti sei superata! - annuì gravemente Soun.

La maggiore delle sorelle si sminuì – Oh, suvvia! Per così poco...

Ed Akane, inutile negarlo, si sentì un pò invidiosa...

- Avrai avuto un bel da fare! Magari la prossima volta posso aiutarti!

L'atmosfera carica di terrore e sottintesi che regnava, non fermò Nodoka, la quale buttò là accomodante:

- Sicuro cara!

- Quando vuoi la cucina è a tua disposizione – rimarcò dolcemente Kasumi.

I commensali ebbero un attacco di tosse collettiva, sentendo venir meno l'appetito tanto palesato.

Akane li ignorò, troppo presa dalla sua, di fame.

Masticava il boccone quando sentendo uno strano scricchiolio fra i denti, provocato certamente da un frammento di lisca, prese educata un fazzoletto dal portatovaglioli e ci sputò sù.

Kasumi l'applaudì - Oh, Akane come sei fortunata!

Il ragazzo col codino non credeva ai suoi occhi, l'anello, il suo anello! Quello che aveva gettato nel letto del fiume era lì, sotto il suo naso, in bella mostra di tutti, sul tovagliolino della coetanea.

La mezzana si sporse incuriosita.

- Oh, che carino! Non sei stufa degli anelli?! Me lo regali sorellina?

- No! - all'unisono i fidanzati le bocciarono la richiesta sul nascere.

Nabiki lanciò al giovane Saotome un'occhiata di sospetto che sortì l'effetto di farlo impallidire.

- Voglio dire che la Dea bendata si potrebbe risentire contro di te, se te ne impossessi contro i suoi stessi piani! – chiarì frettolosamente quello, sotto gli sguardi accusatori dei coinquilini.

Gli andò bene, nessuno ci ricamò sù, o quasi.

- Chissà... un giorno te ne regalerà uno anche il mio Ranma! – commentò sua madre deliziata dall'idea.

Frattanto Nabiki rubò l'anello scrutandolo accuratamente per qualche ozioso minuto.

- Tienilo pure – lo restituì infine – è bagnato d'argento, vale poco...

°Per me vale molto!° considerò Akane infilando la fede con la punta del brillante rivolta verso il polso, rimirandola inconsapevole della soddisfazione crescente nel compagno.

A trascendere dal fortuito accaduto la cena si sparecchiò tranquilla.

Ranma aveva fatto un bagno ristoratore e sebbene fosse in procinto di andare a coricarsi, non poté.

Incrociò Akane in ciabatte dal lato opposto del corridoio, i due stavano quasi per scontrarsi.

Un tintinniò sul parquet attirò sia la sua attenzione che quella del maschiaccio.

- Tieni – le porse l'anello che le era scivolato dal dito – Forse è da restringere...

Le esili dita della ragazza stavano per sfiorare la fede quando Ranma la ritrasse contrariato.

Akane restò sorpresa da tanta riluttanza.

Con la mano libera lui le strinse il polso e con l'altra le infilò l'anello al dito.

Si sentì mancare.

- Volevo solo vedere che faccia facevi! – spiegò dedicandole una linguaccia.

Akane avvampò - Brutto stupido! - quindi lo spedì in orbita con un montante, al quale seguirono scrosci di applausi dei coinquilini usciti serenamente allo scoperto.

Il grosso del gruppo sfollò.

Nodoka si rivolse al marito – Trovo che siano in ottimi rapporti, caro!

Genma Saotome annuì – Hanno avuto noi due come modello! A proposito tesoro, ho le spalle intirizzite, me le massaggi?

La donna prese Happosay per la manica - Maestro! La sua tuta è macchiata!

Il vecchietto a lei: – Oh! Non me ne ero accorto!

- Non posso permettere che un artista virile esca così di casa! Lasci fare a me, basterà un lavaggio delicato! - così dicendo Nodoka si fece guidare dal maestro al piano superiore, sotto lo sguardo ebete del marito. °Saprà almeno che esisto?°


Il giorno dopo a scuola tutto era tornato alla normalità...

Se l'incursione in classe di Katsunishiki sellato da Akari, nel bel mezzo dell'intervallo poteva dirsi tale.

- Eilà, Akari! - salutò Saotome.

Ucchan osservò con interessante minuzia la sconosciuta con una strana cordicina fra i capelli, ed il suo gigantesco animale da compagnia.

L'addomesticatrice di suini da sumo s'inchinò di fronte agli amici.

- Sono venuta a spiegarvi il malinteso che c'è stato sul mio conto

Saotome le batté una pacca sulla schiena invitandola a sedersi.

- Siamo felici che tu sia viva e vegeta, braccio a parte...

Senza aspettare oltre le domande dei compagni, Akari mostrò la lettera rovinata di suo nonno:

- Vedete, nella prima sbavatura mio nonno dichiarava di scrivere al mio posto perché durante un addestramento mi sono fatta male al braccio destro e quindi non potevo scrivergli di persona

- Che sfortuna! Com'é successo? - la interruppe la signorina Akane.

- Katsunishiki lottando contro Koaruchan, uno splendido porco di un vicino, stava per vincere ma ha visto un topo ed è come impazzito, ho cercato di calmarlo... e questo è il risultato

Mostrò il braccio fasciato. - Nulla di grave comunque... - non pareva avercela in alcun modo con Katsunishiki, ne l'espressione tradiva amarezza.

Ranma scrutò la lettera sovrapensiero.

- Eppure si parla anche di funerali...

Akari scosse vivamente la testa.

- Mio nonno parla sempre della sua morte imminente o dei suoi funerali, intendeva solo che sarei passata a trovare Ryoga in ritardo e cioé il lunedì seguente... probabilmente dopo lo svolgimento dei suoi funerali, quelli che fantastica da quando è andato in pensione! - alzò le mani in segno di resa a tale bizzaria quotidiana.

Akane sorrise, non aveva mai visto Akari sbuffare soffiando sulla frangetta.

- Spero che viva altri cent'anni, ma tuo nonno ci ha davvero fatto prendere un colpo!

- Già! – arrossì mortificata la chiamata in causa.

- Mi scuso per le preoccupazioni che questa lettera può aver provocato!

- E così tu saresti la fidanzata di Ryoga! – si fece largo tra i banchi Ucchan, Katsunishiki si parò davanti all'allevatrice allargando le narici minaccioso.

Akari avvampò mentre cercava di calmare il suino carezzandogli una zampa.

- Noi... Ci frequentiamo! – ammise quando il punto d'ebollizione delle sue guance era ormai svapito... poi osservò attentamente la studentessa nella divisa maschile.

- Vi frequentate? - ripeté Ucchan soppesando la sua risposta, era da considerarsi un ostacolo alla conquista di Ranma, oppure un utile alleata?

°Le donne dicono il vero, ma non lo dicono tutto intero...° La cuoca esattamente come aveva fatto al primo incontro con Akane Tendo, studiava quell'Akari, aspettando che le mostrasse il fianco, ma la saggezza popolare le insegnava che doveva indagare di persona ed ancor più in profondità se voleva ottenere dei risultati!

- Lei dev'essere la signorina Ukyo Kuonji, tanto piacere Akari Unryu!

- Come sai il mio nome?

- Ryoga mi ha parlato spesso di lei nelle sue lettere

Ucchan annuì magistralmente.

- Ti ha parlato bene o male di me?

- Benissimo, mi sembra già di conoscerla! – s'inchinò rispettosa la giovane.

- Davvero? - senza aspettar l'assenso di Akari, Ukyo le passò un braccio intorno al collo trascinandola fuori della stanza.

- E dimmi vai a trovarlo spesso? - riuscì a sentire Akane mentre le due si distanziavano, con passo lento e regolare, scortate da Katsunishiki.

- Ukyo non sarà... gelosa? - marcò l'ultima parola stupefatta.

Ranma guardò la fidanzata e ribadì:

- Ma lo sai che stavo pensando la stessa cosa?

Fine

I ringraziamenti stavolta sono generali, sono per tutti voi che m'avete tenuto compagnia nel tracciato della ff e ve li faccio con immenso piacere^^, vi saluto perciò se vorrete, alla prossima fanfiction! Laila

   
 
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