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Autore: percabeth2000    25/08/2013    3 recensioni
Questo è il seguito della storia: Mari e Teschi possono convivere? I nostri eroi si ritroveranno un nuovo nemico e una nuova impresa da affrontare.
Le amicizie e gli amori che si erano creati resteranno saldi o cederanno sotto le pressioni create dai combattimenti e dagli dei?
Spero vi piaccia!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gli Dèi, Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Le nuove avventure'
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IL MALE HA LA MEGLIO


POV. NICO
 
Preparammo tutte le nostre armi: io la mia fedele spada nera così come Matty e Ginny la loro e Chiara il suo arco.
La caverna non distava  molto e ci mettemmo circa venti minuti, intorno a noi aleggiava uno strano senso di inquietudine, doveva essere una normale missione di recupero ma sembrava nascondesse qualcos’altro.
Il tempo di certo non aiutava, stava calando la sera e perciò i venti freddi si facevano sentire sulle nostre spalle coperte solo dalla stoffa delle felpe e il tramonto piuttosto che rincuorarci  ci trasmetteva una sensazione di morte, come una vita che volgeva al termine.
Passammo il tragitto nel più totale del silenzio, ognuno immerso nei propri pensieri. Non so cosa pensassero gli altri ma io continuavo a pensare al piano, non sapevo se avrebbe funzionato e non volevo rischiare di perdere nessuno, né Chiara né Matty ma soprattutto non volevo rischiare di perdere Ginevra a tal punto che quando l’idea mi sfiorò non volli neanche prenderla in considerazione e così la accantonai in un angolo della mia mente sapendo però che sarebbe rimasta.
Non è che non credevo nelle capacità dei miei compagni anzi, sapevo che erano più che preparati ma avevo perso mia mamma quando ero piccolo e mia sorella ancora prima della guerra che avevamo svolto a New York contro Crono. Dopo quell’anno avevo finalmente trovato degli amici e anche una persona da amare, non volevo perderli.
Ero troppo immerso nei miei pensieri che non mi accorsi che eravamo arrivati. La caverna era abbastanza grande ( poco più delle dimensioni di un ciclope) e proiettava strane ombre sull’erba bagnata e scossa dal vento.
Ci guardammo tutti e quattro come a darci la conferma mentre Storm volteggiava  tra le nubi proprio sopra le nostre teste.
Entrammo nella grotta cautamente, cercando di fare il minor rumore possibile, si sentivano solo i nostri respiri e quelli che presumibilmente erano dei nostri nemici.
Arrivati in quello che doveva essere il fondo della grotta ci guardammo intorno per individuarli,             notammo il grosso segugio infernale nell’ala destra mentre il ciclope in quella opposta.
Nonostante avessi visto tanti mostri dovetti trattenere un conato di vomito nel vedere il ciclope: indossava solo una specie di gonnellino di pelle di animale che puzzava di sudore, sporco e muffa. Il suo corpo era ricoperto di cicatrice bianche e rossastre alcune perfino di un colore verde-giallo dalle quali usciva uno strano liquido biancastro, puzzava come un vecchio bidone dell’umido lasciato al sole per mesi.
Il segugio infernale era simile a molti altri ma aveva l’aspetto di un cane randagio gigante, con il pelo arricciato e pieno di sporco e gli occhi rossi molto lucidi come per qualche malattia.
Furono proprio quegl’occhi ad individuarci e subito dopo un latrato avvertì anche il ciclope del nostro arrivo.
Il piano scattò all’istante e Chiara e Ginevra si misero a cantare una canzone lenta, rilassante ,in modo da farli calmare e da tenerli ipnotizzati e rivolti verso di loro mentre io e Mattia ci spostavamo dietro di loro per recuperare la spada che giaceva proprio sul fondo.
Le ragazze sembravano stancarsi velocemente e per noi era difficile resistere al loro canto ma riuscimmo comunque a raggiungere la spada e a prenderla, un dubbio continuava ad assillarmi però … possibile che sia tutto così facile?
Stavamo tornando verso le ragazze  quando dalle loro spalle comparve una figura che conoscevo fin troppo bene.

“Dietro di voi!” urlammo in coro io e Mattia.

Chiara fu la prima a voltarsi e il controllo sui mostri svanì all’istante, Persefone l’aveva detto che insieme erano più forti, Ginevra invece quasi neanche si voltò come se sapesse che tutto quello sarebbe accaduto.
Una risata inquietante e divertita riecheggiò tra le pareti della grotta riempiendo le nostre teste di un senso di paura e impotenza. I mostri si prostrarono davanti alla figura come servi fedeli e poi svanirono nel buio.

“Ben trovati cari miei”ci salutò la dea.

“Eris” quasi ringhiai dalla rabbia.

“Avevate già sospettato de mio arrivo no?”disse osservando Ginevra “ E’ stato divertente manipolarvi”

“Che intendi dire?” chiese Chiara sulla difensiva ma allo stesso tempo curiosa.

“Intendo dire che sono stata io a rubare la spada e ad inscenare tutto questo, Ade era solo una pedina nelle mie mani. Ora
voglio ciò che in teoria dovrebbe essere mio” spiegò.

Lo sguardo di Eris era diventato possessivo e vendicativo, i suoi occhi viola erano diventati profondi e quasi liquidi.

“Eri tu vero?” chiese Ginevra “eri tu quel drago, non è così?”

“Sei intelligente ragazzina, avevi già capito eh? Sì, ho fatto una specie di trasformazione a quel drago, l’ho reso cattivo diciamo ora è un po’ confuso e spaesato ma sta bene”rispose con uno sguardo sempre più sadico.

A quel punto i suoi occhi erano quasi diventati due pozze viola scuro che restavano fissi sulla mia ragazza.
Decisi di attaccare ma successe una cosa notevolmente strana: Ginevra si sistemò tra me e Eris parando il mio colpo e contrattaccandomi. Che diavolo le stava succedendo?
Andò avanti ad attaccarmi mentre Mattia e Chiara restavano visibilmente stupiti e Eris rideva con la sua solita agghiacciante risata.

“Vieni, figlia di Poseidone, avremo il tempo di distruggerli in un altro momento non ti preoccupare” la richiamò Eris per poi sparire insieme a lei in una nebbia.

Ero confuso, fin troppo, Ginevra aveva mentito per tutto questo tempo? Tutto? La nostra passata avventura, la battaglia, il bacio, il rapimento … senza nemmeno accorgermene mi accasciai a terra sulle ginocchia restando con lo sguardo fisso nel punto in cui erano scomparse.

“Non può essere … ha mentito per tutto questo tempo?” mi lasciai sfuggire a bassa voce.

“No, non l’ ha fatto. I suoi occhi … non li avete notati?” chiese Chiara “erano come quelli del drago che l’aveva attaccata, con le pagliuzze viola. E’ stata controllata da Eris cioè … è controllata da Eris”

Non sapevo se spaventarmi di più o tirare un sospiro di sollievo.

“Possiamo riportarla come prima?” chiese Mattia.

“Non so, il drago è tornato normale ha detto Eris ma deve averlo liberato lei” rispose triste Chiara.

Eris non l’avrebbe mai liberata ma forse potevamo farle tornare la memoria, farle vedere la verità, l’avrei trovata questo è sicuro.
Sarebbe tornata da me.

ANGOLO DELL'AUTRICE:
Non aggiorno da un pò, mi dispiace ma non avevo internet. 
Tornando alla storia questo è l'ultimo capitolo, per sapere come finirà ci sarà un terzo racconto. Ora vi saluto.
Ringrazio chi mi ha seguito e chi mi ha appoggiato, chi ha recensito e chi ha solo letto. Spero vi sia piaciuta.
percabeth2000
  
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