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Autore: ILoveItBaby    25/08/2013    24 recensioni
Buongiorno a tutti, signore e signori! Forza, coraggio entrate!
Entrate per essere spaventati, entrate se volete dubitare di voi stessi e della vostra mente, entrate e leggete!
E se tu sei lei, buona fortuna.
Non capite? Allora entrate!
Avete paura e rinunciate? Davvero?
Volete continuare la vostra vita tranquillamente senza mai sapere cosa é contenuto qui dentro?
Bene andate e godetevi la vita...finché lui non verrà...finché non ti troverà.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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«Sei tornata! Nonostante tutto sei di nuovo qui a leggere!
Come? Non ti ricordi di essere già entrata qui? Davvero?
Ok, allora rileggi pure, tanto dimenticherai di nuovo.
Come cosa?!
Ciò che ti ho fatto!
Mi diverte rincontrarti! Insomma, tu sei qui che mi ascolti senza ricordare nulla. Nulla!
Non senti la mia voce?! Aaaaaaah. Questa volta stai leggendo al computer! E credi che sia una fan-fiction, vero?
L'importante è esserne convinti!
Però se sentissi la mia voce la riconosceresti, e se vedessi il mio viso ricorderesti, ancora una volta.
Sono quello che ti è passato accanto mentre facevi compere, sono il giardiniere che a malapena noti, sono il vicino di casa, sono il tuo medico, il dentista e l'infermiere del vaccino.
Non ti sei accorta che ero io ogni singola volta, vero? No, come sempre.
Vuoi sapere perché “come sempre”?
Oddio, mi sto divertendo un mondo, sul serio!
Non ti ricordi quando ti ho fermata, l'altro giorno -martedì forse?- per chiederti un'indicazione?
Non ricordi che eri assorta nei tuoi pensieri cercando di riportare alla mente le strade e subito ti ho stordita con un colpo in testa?
Ed immagino non ricorderai nemmeno di esserti svegliata in un magazzino vuoto, disabitato, sporco e buio.
 
Ah, il buio, quanto lo amo!
Puoi strisciare nelle ombre, non visto, non sentito, verso la tua vittima. E così ho fatto con te.
 
Ti ho afferrata da dietro e ti ho appesa per i polsi ai ganci da macellaio che calavano dal soffitto.
 
É lì che hai capito che il locale era un macello, vero? Già.
Eri sempre stata una ragazza intelligente.
Ma ti ho ingannata, ti ho fermata e ti ho presa. E tu non ricordi.
 
Eri lì, con le lacrime agli occhi e mi pregavi, mi imploravi, non sapendo che così mi eccitavi di più.
Risi.
 
Ti ricordi quella risata che tu insultasti, che trovasti terrificante?
EH?! RICORDI?!
OH, IL TUO STUPIDO CERVELLINO NON RICORDA, NO!
 
Sei arrabbiata perché ho urlato? No, dai, non fare così.
Non importa se non lo sai, ti dico io cosa è accaduto dopo, tranquilla.
Ci sono io per te, solo e soltanto per te. Solo e soltanto io.
 
E poi ti ho posato la mani sul ventre.
Oh, mi stavo divertendo tanto e tu continuavi a piangere e a dimenarti. Poi, però, ti sei arresa quando, col mio sottile coltellino, ho fatto quel taglio, dal centro tra i due tuoi bellissimi seni fino a quasi la tua intimità, dritto, preciso e profondo.
Eppure non profondo abbastanza, così ho rinfilato la lama e l'ho rifatto, uno, due, cinque, dieci volte, calcando ogni volta di più, perché sentissi quanto ti amavo, quanto amore ti stavo donando, finché la pelle non si è aperta per me e non mi hai mostrato i tuoi segreti più intimi, ciò che nascondevi dentro di te, ricambiando il mio immenso amore.
 
Ora sei disgustata vero? Vorresti non aver aperto la pagina, nonostante sapendo bene che era a rating alto.
 
E tu fissavi il soffitto, in silenzio. Ero consapevole che eri ancora viva e ciò mi rese entusiasta.
Eri più forte delle altre e io ne gioivo.
Cominciai ad accarezzarti il collo, sporco di sangue che continuava a gocciolare sulle mie scarpe, mi avvicinai e ne presi alcune perle con la lingua. Che bontà!
 
Ricordi il dolore?
 
Dopo ho inciso con cura anche la tua bella gola, il tuo collo morbido. E tu hai ansimato.
Oh, il rumore più bello che io abbia mai sentito!
E poi ho solo dovuto aspettare, vedere il tuo sangue cadere e il tuo corpo cedere, ma prima che tu spirassi volevo ancora una cosa da te, anche se tu non lo avresti sentito: il tuo viso! Lo volevo, ne avevo bisogno.
Così te lo rubai. Con destrezza, con tagli perfetti.
D'altronde sono IO ad essere perfetto, e tu saresti stata la mia opera più grande.
Infine i tuoi occhi si sono spenti, affogati nel terrore.
 
Ora ricordi? Allora?
Tu starai ridendo, dicendo che è solo un testo postato su un sito, che molte altre persone lo avranno letto e avranno riso come te. Ma sei tu la mia dolce preda.
 
“Oh, mio dolce agnellino, sacrificati perché tu possa venire purificata, perché tu possa far parte della mia perfezione e gioire del mio amore per te.”
 
Beh, ora smetti di ridere. É un suono fastidioso e mi farai solo venire i nervi. Vuoi che io arrivi prima? Vuoi che per una volta io ti uccida in modo diverso?
Insomma, le tradizioni non si infrangono!
Ora dirai che hai una famiglia, degli amici, una vita e nessuno ha mai nemmeno pensato che tu fossi morta -se ne sarebbero accorti, no?- e che tutto ciò non ti è mai accaduto.
Però a volte hai dei dejavù, a volte prevedi perfettamente ciò che gli alti faranno.
E sai perché? No, non lo sai.
Forse perché tutto ti è già successo?
Ora sono io a ridere.
 
Ti è mai accaduto, vero? Intendo fare brutti sogni. A volte ti capita.
Tutti li fanno” ti stai dicendo.
Ma a volte sembrano reali vero?
Non pensi che siano ricordi riottenuti?
Ma sono senza senso!” mi dirai, conversando stupidamente con una pagina web.
Già...oppure è il mondo in cui TU vivi ad essere strano? Insomma, i telegiornali lo dimostrano.
E quando io tornerò te ne accorgerai.
Da oggi incontrerai i visi di ogni uomo, vecchio o bambino chiedendoti inconsciamente “E se fosse lui? E se fosse reale?”.
Tuttavia poi ti darai della stupida, additando quei pensieri come tue futili fantasie.
O mi ricorderai mentre fai un esercizio di matematica a casa tua di sera, durante un'uscita con le amiche, mentre segui una lezione noiosa.
E di nuovo ti darai della stupida.
E poi accadrà ancora: uno sconosciuto ti chiederà indicazioni, ma tu te ne sarai dimenticata, non ricorderai che sono io.
E accadrà di nuovo. Sarai di nuovo mia.
Esattamente in quel giorno, ogni volta.
E morirai.
Siamo quasi alla fine e ne sei felice, sei sollevata.
Perché non sai se è reale ciò che leggi.
Tornerai dalla tua famiglia, dai tuoi amici e continuerai a vivere.
Ma a volte proverai una strana inquietudine, come una nube nera che ti si cala sulla testa.
Io ti sto osservando.
Ogni ombra potrei essere io.
E questa volta non ti scorderai di questa “One-Shot” sciocca, di questa pagina.
Sarà lì per te, come promemoria.
Ora me ne vado, ma tornerò.
Tu sei certa che io stia mentendo, che io non esista e che tu sia viva, ma rispondi a queste domande:
Come fai a sapere che il mondo che ti circonda non sia solo il tuo Inferno personale?”
Come fai ad essere sicura di essere viva?”
 
Come puoi essere certa che io non sia dietro di te?”
 
...»
 
Questo scritto mi è arrivato due giorni fa per posta, in una busta lavanda senza il mittente e con solo scritto il nickname e sotto 'Mia cara Giulia'.
La carta era molto bella, scritta a mano e in un secondo foglio mi veniva espressamente chiesto che ciò venisse postato qui. All'inizio avevo pensato ad uno scherzo di cattivo gusto, ma dopo poco aver accantonato la faccenda me ne è stata recapitata un'altra.
Non ritengo sia il caso di riportare cosa questa conteneva, in ogni caso ho deciso di trascrivere qui ,come mi era stato richiesto la prima lettera, e spero, a chiunque sia indirizzata, possa essere utile.
Buona fortuna.
Giulia
 
 
   
 
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