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Autore: AlexisWyatt    29/02/2008    12 recensioni
Può l'attrazione trasformarsi in amore? può essere possibile che due persone siano attratte l'una dall'altra solo per un pomeriggio passato insieme nello stesso scompartimento del Espresso di Hogwarts? [...]L’oro si confuse con l’oro. I loro occhi si mischiarono in un turbinio di emozioni, che nessuno dei due avrebbe mai ammesso di aver vissuto in quel momento. L’uno era attratto dall’altra. Ma entrambi si convinsero che i loro fossero sentimenti sbagliati, da nascondere. E poi, pensò Fred, Ron l’amava. [...]
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Hermione Granger
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Prologo…

Taking over me

Gonzo and the Forbiddean Forest

« Ron! » la voce di Hermione era coperta da quelle di tutti gli studenti – impazienti di raggiungere Hogsmeade - « Ronald!» cercò di farsi sentire dall’amico. Era rimasta pochi metri indietro e Ron non sembrava essersene accorto.

Si fece strada tra la folla di studenti “impazziti” e desiderosi di libertà, almeno quel sabato pomeriggio.

Riuscì ad afferrare la mano di Ron, facendolo fermare all’istante. Il ragazzo di voltò verso di lei con il viso color porpora. Hermione non fece caso al colorito del giovane Weasley, attribuendone la colpa al freddo di quel pomeriggio.

« Herm,» sussurrò Ron, si liberò dalla mano della Granger, imbarazzato. Hermione lo guardò accigliata non capendo. Ron le sorrise impacciato.

ha un sorriso diverso.

Hermione sussultò a quel pensiero, non era nemmeno riuscita a ringraziarlo per quella notte.

lo sai anche tu che non è stato lui

La Grifondoro cercò di allontanare il più possibile quella voce dai propri pensieri. Non era il momento, a quei dettagli si sarebbe dedicata dopo. Quello che l’aveva soccorsa era stato Ron.

« Do-dove andiamo? » quell’insicurezza costante, che lo aveva accompagnato e gli era stata ovunque dal primo giorno di scuola fino ad allora. « Io volevo fare un salto da Gonzo,» la guardò « se, ovviamente, vuoi venire anche tu, ne sarei felice!»

Hermione lo guardava con sguardo indecifrabile, ma per Ron anche se lo sguardo dell’amica fosse stato il più ovvio, lui non l’avrebbe capito.

« Va bene.» si avviò per la strada principale di Hogsmeade. Ma lo stesso dubbio che lui – Ron – ed il suo salvatore fossero due persone diverse non accennava a lasciarla sola. Era lì a tormentarla ed a caricarla di dubbi.

« E’ tutto ok? » le chiese Ron d’un tratto.

« Va meglio?»

La voce era la medesima, ma l’intonazione era differente. O forse – nel caso più probabile – si stava immaginando tutto.

« Si. »

Ron si fermò vicino al negozio che vendeva articoli di Quidditch di gran lusso. Si attaccò alla vetrina, iniziando a sbavare davanti alla scopa dei suoi sogni, La Firebolt Platinum. Hermione senza badarlo lo superò, intimandogli di seguirla con le buone.

Ron obbedì. In meno di dieci minuti erano arrivati all’entrata di Gonzo. Hermione si fermò davanti al negozio in attesa che Ron la raggiungesse.

Impacciato – ma alla fine vale il gesto – aprì la porta ad Hermione, che entrò quasi senza degnargli uno sguardo. All’interno non c’erano molte persone, probabilmente perché gli studenti della Scuola di Magia erano rimasti ancora troppo indietro, rispetto ad Hermione e Ron.

Hermione si guardò attorno, per individuare se qualcuna di quelle persone le risultasse familiare.

S’accorse di due teste rosse impegnate entrambe a cercare qualcosa. Le risultarono più che familiari.

Erano i due gemelli, Fred e George.

Fred.

Ron avanzò verso di loro, per andare a salutarli. I due si voltarono verso il ragazzo, e lo presero sotto braccio fraternamente. Erano felici di vederlo. Si vedeva.

e se..?

No, era da escludere, era totalmente impossibile. Doveva smetterla di elaborare tutte quelle teorie assurde. Fred che la aiutava, perché avrebbe dovuto, poi?

Fred girò il capo verso Hermione. Lei abbassò lo sguardo non appena incrociò gli occhi di lui.

Fred sorrise, amaro. Erano venuti insieme, a quanto pareva, forse il suo piano di avvicinarli stava funzionando.

« Che state facendo qui?» chiese Ron guardando in direzioni delle mani dei fratelli che stavano per afferrare un oggetto.

« Cosa vuoi si faccia qui, Ron?» chiese indispettito Fred, mordendosi la lingua subito dopo aver pronunciato quelle parole. Doveva imparare a controllarsi.

« Stiamo cercando un particolare tipo di caramelle. » spiegò George, senza aver capito l’improvviso scatto di umore del gemello. « Cerchiamo idee per nuovi scherzi.»

Hermione decise di avvicinarsi, fermandosi accanto a Ron. Fred la guardò negli occhi per quella che doveva essere stata non più di una frazione di secondo. Oro ed oro confusi di nuovo.

Hermione distolse lo sguardo, lui fece lo stesso.

« Buongiorno Hermione!» la salutò George educato. Hermione gli sorrise dolcemente e ricambiò con un gesto del capo. Ron guardò Fred, che improvvisamente era completamente rapito da una boccetta verde scuro che aveva in mano, non accennava a salutare Hermione. George si accorse di quel atteggiamento a sua volta.

« Fred, tutto ok?» domandò Ron guardando preoccupato il fratello. Fred non rispose, si limitò a scrollare le spalle. Non aveva certo intenzione di confessare il motivo del suo dolore!

Hermione decise di non rivolgere più a Fred nemmeno un occhiata, era del resto inutile! Soffrire per quell’egoista? Giammai!

Si voltò verso la direzione opposta, si mise a fissare la neve che si depositava su ogni cosa, all’esterno di Gonzo. L’istinto fu di stringersi la sciarpa più stretta al collo. Quanti gradi dovevano esserci fuori per una nevicata? Uno o due al massimo.

Ron stava parlando di qualcosa con i suoi fratelli, Quidditch probabilmente. Voleva provare a candidarsi per il posto del nuovo portiere. Aveva sentito che anche Cormac McLaggen avrebbe fatto un audizione per quel ruolo. Se li immaginò a confronto. Ron un ragazzo relativamente esile, anche se molto alto. McLaggen, più alto di Ron, robusto ed imponente. Assomigliava molto ad un grande orso.

Ron era sempre stato un ragazzo estremamente timido, non facilmente rivelava ciò che era realmente, dietro a quella facciata di timidezza v’era infatti un’anima da vero leone. Eppure, emise una leggera risata, al pensiero di Ron che affrontasse McLaggen. Poteva essere una replica di Davide e Golia. Oppure, nel caso peggiore, un remake di Prometeo contro Zeus.

La seconda alternativa era quella che la spaventava maggiormente.

« Herm?» Hermione si voltò verso Ron, non lo trovò. Incrociò invece lo sguardo dorato di Fred. Trasalì. Fred cercò di sorriderle educatamente, ma ciò che gli venne fuori somigliò più ad una smorfia.

E fu così che Hermione interpretò quel sorriso. « Herm! Sono qua!» Ron le prese la mano, sorprendendola di quel gesto. Perse la parola. Guardò Ronald come fosse un licantropo. Si voltò nuovamente verso Fred, aveva distolto lo sguardo.

« Ron!».

Fred non parlava, restava in silenzio ad ascoltare. Probabilmente non aveva nulla da dire.

« Si, George?».

« Forse è meglio che torniamo insieme ad Hogwarts,» propose George « il tempo si sta facendo brutto.».

« Penso anch’io che sia la soluzione migliore.» acconsentì Ron. Hermione tolse la mano dalla sua, ed incrociò le braccia al petto.

« Lasciateci cercare una cosa cinque minuti e poi andiamo, ok?» D’un tratto la sua voce risuonò chiara e perfetta.

« ok ».

Era stata Hermione a rispondergli. Evitarono di guardarsi negli occhi, non ce n’era il bisogno in quel momento.

« Fred, guarda!» gli indicò un prodotto sulla mensola più bassa e il ragazzo assentì con la testa. Avevano trovato ciò che cercavano.

« Sì » Hermione allungò lo sguardo per cercare di scorgere la scatola che avevano preso in mano, ma per quanto si sforzasse, non riuscì a vedere nulla.

I gemelli pagarono al banco. I due e il proprietario del negozio sembravano avere molta confidenza, tanto che si salutarono con strani epiteti.

Uscirono e la freddezza del vento che l’incontrò li sorprese. Fred e George, quasi si fossero messi d’accordo, si strinsero simultaneamente i cappelli.

« Ci conviene muoverci.» fu schietto Fred. Precedette tutti attraverso la via principale di Hogsmeade.

Ron si voltò a cercare Hermione, ma al suo fianco non trovò nessuno. Si guardò attorno per un attimo e la vide qualche metro più avanti, accanto a Fred. I due camminavano come se l’uno non avesse notato l’altra. Ognuno troppo occupato a stringersi addosso gli indumenti, per paura che il vento li trascinasse via con sé.

« Hermione! » lei non si voltò non l’aveva sentito. Ron cercò di farsi strada tra la folla, affiancato da George. « Fred!» nemmeno lui si voltò, in pochi secondi sia Ron che George li persero di vista.

Sembrava quasi che tutti gli studenti di Hogwarts, in massa, stavano tornando nel castello.

« Ecco.» fece George. Prese Ron per un braccio e lo strattonò verso di sé fuori dall’ondata di studenti.

« Li abbiamo persi.» annunciò Ron, come se già non fosse palese il fatto che Fred ed Hermione non fossero insieme a loro.

***

Se c’era una cosa che Hermione odiava, era il freddo. Odiava il freddo, e tutto ciò che vi era in qualche modo collegato. Sapeva che quel giorno avrebbe dovuto restare a casa, per la sua salute fisica e mentale. Ma no. Si era fatta convincere da Ron ad uscire.

« Dov’è Ron?» Hermione lo guardò. Fred si era fermato e voltato, aguzzando la vista per vedere il fratello minore.

« Non lo so.» sbottò Hermione, non le andava di restare lì fermi e vittime del vento freddo. Fred però non sembrava dell’idea di muoversi.

« Torniamo indietro.» il suo tono non ammetteva repliche. Hermione però non si lasciò incantare dal tono duro di Frederick Weasley.

« Non se ne parla. » Fred la guardò in cagnesco. « Se non l’hai notato, manca anche George all’appello, cosa che implica che sono insieme. Torneranno da soli.» Ora lo sguardo di Fred era di puro odio, come si permetteva quella ragazzina di dirgli cosa doveva fare? E come poteva venire a dirgli che non aveva notato la lontananza di George? Era stato il primo a cui aveva pensato. Ma sapeva che il suo gemello era un tipo in gamba, in grado di cavarsela anche da solo, per questo non era preoccupato più del dovuto per George. Ma Ron…

« Ma chi ti credi di essere, Granger? » abbaiò Fred girandosi verso la parte opposta da quella occupata da Hermione.

« Si spieghi che problema hai con me? ».

« Nessuno.».

« Bugiardo.».

Fred la guardò con un misto di rabbia, tristezza ed un sentimento che lui stesso non capiva e a cui aveva il terrore di dare il nome. O forse semplicemente non era pronto per chiamarlo per nome. Insicurezza, era quello il sentimento dominante su tutti gli altri, l’insicurezza che aveva sempre cercato di cancellare, nascondere, l’unico punto in comune che avesse con Ron.

Il viso di Hermione si addolcì, allora lui non era così freddo come le era parso quella sera.

« Non me lo vuoi dire? » gli chiese, lui chiese gli occhi dorati e sospirò. « Tu mi odi vero?».

« NO!» urlò sorpreso da quelle parole. No! Aveva frainteso. Lui non l’odiava, la voleva solo allontanare, e lei, donna ottusa che era, gli rendeva le cose estremamente difficili.

« Allora mi vorresti spiegare? » insistette Hermione. Una folata di vento le ricordò che erano ancora là, fermi in mezzo alla strada, ricoperta di neve.

« Forse lo farò.» Hermione attese « Solo quando sarai innamorata di Ron e felicemente sposata con lui.»

« Come? » Fred le sorrise e le fece cenno di seguirlo. Hermione abbassò lo sguardo e gli andò dietro.

Solo quando sarei innamorata di Ron e felicemente sposata con lui

Era certa di avere capito male. Non poteva aver pronunciato quelle parole.

« Che stai dicendo? ».

« Non lo sto dicendo, l’ho già detto.» ribatté Fred. Hermione perse la lingua, che impertinente. « Hai ragione te, torniamo al castello, con Ron c’è George. » I suoi fratelli se la sarebbero cavata, senza ombra di dubbio.

« Non cambiare discorso adesso! »

« Non amo Ronald! » gli si piazzò davanti, fermando la sua avanzata. Fred abbassò il capo, i capelli bronzei gli scivolarono sulle guance. Hermione percepì il suo profumo. Sussultò, e dimenticò cosa doveva dirgli. Quel profumo. Quel profumo era lo stesso che aveva giurato di sentire in quel sogno.

Gli guardò il viso, era pallido, ma le guance per il freddo, stavano gradualmente assumendo una tonalità rosea. I capelli gli ricoprivano parte di quel volto angelico, forse.

Lo guardò negli occhi. Occhi d’oro, sfumature di bronzo. Le aveva notate solo ora, l’iride non era d’oro puro, c’era anche il bronzo all’interno di essa, per abbellirla. E quell’espressione, quel modo di sorridere, che lo distingueva da George.

In quel sorriso, viveva l’eterno bambino che era Fred. Sarebbe cresciuto ancora, era vero, sarebbe maturato sicuramente. Ma attraverso quella piega delle labbra, il bambino, piccola peste che era stato, sarebbe sopravvissuto, per sempre.

Un flashback. Il sangue sul suo volto, il dolore in quegli occhi dorati. I capelli attaccati alla fronte, bagnata di sangue. Il suo ultimo e disperato tentativo di baciarla. La distruzione attorno a loro.

Hermione abbassò il volto tremante. Fred la guardò interrogativo. Lei con una mano gli afferrò la stoffa del cappotto, alla base dell’avambraccio. Con due passi gli si avvicinò. Nascose il suo viso pallido nel caldo riparo tra il suo braccio ed il tuo torace. Strinse di più la stoffa nelle sue dita.

Fred non si era spostato. Ne si era sorpreso, come avesse capito cosa sarebbe accaduto da lì a poco, solamente avendo guardato nei suoi occhi.

« Io continuo a fare strani sogni. » parlò, la sua voce era debole e tremante. Fred abbassò la testa. Non era convinto sul da farsi, ma sicuramente in quel momento non si sarebbe ritratto, lasciandola sola. Sembrava troppo fragile.

« vuoi raccontarmeli? » le chiese gentilmente. Lei si allontanò da lui, gli voltò le spalle. Tirò su con il naso e sospirò.

« Non è il momento.» Fred capì senza che lei aggiungesse altro. Non voleva forzarla a parlare. Non ce n’era bisogno.

« Non amo Ron. »

« Lo amerai. » replicò Fred. « mio fratello minore è il ragazzo migliore del mondo.» lo voleva felice, Fred avrebbe dato la sua felicità per vedere tutti i sogni di Ron avverarsi.

« Perché vuoi che lo sposi? » non le piaceva quel verbo, non dopo che sua madre e suo padre si lasciarono in quel modo orribile. Suo padre aveva abbandonato lei e la madre, una sera, dopo che era venuto a sapere che sia lei, Hermione, che sua madre erano due streghe.

Tutto era successo a causa della lettera d’invito a frequentare Hogwarts, indirizzata ad Hermione. Il padre inizialmente aveva riso delle parole che la lettera conteneva, quando però Jane ammise di essere una strega, lui uscì. Se ne andò, senza mai guardare indietro. Senza ricordare nulla di quello che lui stesso, aveva definito il suo grande amore per loro.

« Così sarà felice.» Lei restò basita, ma del resto, cosa poteva rispondergli? Nulla!

« Torniamo al castello, devo riprendermi.» fece Hermione, riprendendo la marcia verso Hogwarts. Non aveva intenzione di restare insieme a quello squilibrato un momento di più. Era troppo per lei.

« Sei arrabbiata?».

« No ».

« Bugiarda.» Si fermò di colpo, aveva ripagato le sue parole di poco prima con la stessa carta e lei l’aveva lasciato fare!

Non rispose e riprese nuovamente a camminare, cercando di distanziare quel ragazzo impertinente e doppiogiochista.

In poco arrivarono al confine di Hogsmeade. Davanti a loro c’era il breve tratto di foresta, che erano obbligati a percorrere, per potere arrivare ad Hogwarts. Era il tratto più breve, ma non l’unico. La voglia di Hermione di tornare al castello il prima possibile, la spronarono a scegliere quel percorso.

Fred dal suo canto, non mostrava alcun interesse per l’itinerario scelto dalla sua compagna di casata. Si limitava a seguirla in silenzio e guardarsi intorno, con aria annoiata ed infreddolita.

Proprio per questo motivo, Hermione non gli chiese niente, e si avventurò attraverso gli alti abeti della Foresta Proibita.

La neve la rendeva ancora più spaventosa di quanto già non fosse, la calma surreale. Solo l’ululare del vento, tra i rami degli alberi, rompeva l’atmosfera di pace. L’ululare del vento insieme ai loro passi, ad ogni secondo sempre più veloci.

Più volte Hermione era inciampata ed aveva rischiato di cadere, se non ci fosse stato Fred, vicino a sostenerla con le mani forti. Dopo un’ impacciato grazie, tornava il silenzio. nessuno dei due s’azzardava ad iniziare un qualche discorso, in quel momento tutto sembrava dannatamente banale.

Hermione si pentì di non aver intrapreso il percorso più lungo. Era tutta colpa della sua impazienza.

« Hai sentito? » Fred si fermò, aveva sentito un grido, di una donna probabilmente. Hermione lo guardò con occhi terrorizzati. Lei non aveva udito nulla, e non capiva perché lui si fosse fermato. Gli si avvicinò e gli prese la mano. Fred lanciava occhiate indagatrici tra gli alberi neri.

« Fred? »

Un grido in lontananza, un altro, da destra. Lo percepì solamente lui. Si mosse nella direzione del grido, ignorando la voce e la presenza di Hermione. Avanzò dei passi, verso la parte più scura e terrificante della foresta. Era lì che sentiva quel lamento, ora, diventato ininterrotto. Quella voce, roca, sempre più debole. Il vento soffiava impetuoso, non lasciava tregua alle poche ciocche rosse sulle sue guance. I suoi occhi come ipnotizzati, non si spostavano dal punto in cui credevano provenire il grido.

Hermione cercò di fermarlo con voce calma, ma lui non l’ascoltava, non sembrava nemmeno vederla. Avanzava tra gli alberi, lasciandosela dietro.

Hermione si spaventò parecchio, di nuovo quel flashback. Il sangue e la morte. Questo popolava i suoi sogni. Il primo sembrava essere stato un caso isolato, ma non fu così, ogni notte si ripeteva, più triste ed orribile della notte precedente.

« FRED! » l’urlo di Hermione e le sue braccia attorno il tuo ventre erano state più forti. Gli si era attaccata alla schiena, tremante. Fred cercò di sciogliere la stretta delle sue esili braccia, ma lei strinse più forte. Non andare, continuava a ripetere, a disco rotto. Non andare, ogni volta che lo diceva la sua voce diventava sempre più spezzata e bassa. La sentiva tremare. Evidentemente l’aveva spaventata molto.

Hermione si staccò da Fred. Fred si girò a guardarla. La scoprì in lacrime.

« IDIOTA! » urlò. I lamenti che solo Fred sentiva si spensero, così come si era spenta la nevicata. « Hai idea di quanta paura mi hai fatto prendere? »

Fred l’ascoltava, basito. Era una crisi isterica in piena regola. Una crisi isterica con il volto della studentessa perfetta di Hogwarts e del mondo.

« Non ho fatto nulla. ».

« Perché non ti ho lasciato fare nulla. » si aggiustò il cappello con entrambi le mani, e cercò di riprendere un respiro regolare. « Cosa avevi intenzione di fare? »

« Avevo sentito delle urla, provenienti da là » indicò il punto in cui poco prima era diretto. Hermione seguì l’indicazione. Rabbrividì.

« Frederick, lascia che ti spieghi: » sospirò « siamo in mezzo alla foresta proibita, e dovremmo essere a scuola!»

« Credi che non lo sappia? » fece appello a tutto il suo autocontrollo per non gridarle addosso quelle parole. In quella ragazza c’era qualcosa che gli faceva davvero saltare i nervi. Forse nell’intonazione della sua voce o nel suo atteggiarsi. Somigliava dannatamente a Molly Weasley, la sua adorata mamma. « Ne sono consapevole. »

« basta. » disse lei dopo una pausa « Non voglio litigare, torniamo a scuola, e basta. » lo prese per mano e se lo trascinò dietro, sentiva le sue dita tese. Così tese da sembrare di metallo. Aveva indosso dei guanti rossi, sicuramente frutto della maestria della signora Weasley.

« Mi dispiace. » un sussurro che si spense nell’aria, lasciando solo la scia di una lacrima sul volto di Hermione.

***

COMMENTO AL CHAPTER: oibò... speravo di essere in grado di fare meglio.... T_T

cy17_love: non c'è problema! grazie per avermi lasciato un'altra recensione... beh... per Herm e Fred è tempo di lacrime per ora! ^^" sorry!!! :(

kucciolaflea: grazie mille per il tuo super - mega complimento.. anche se temo di averti deluso con questa pappa di capitolo! T_T

lilla4eve: prima tutto restituico con amore e riconoscenza il KISS e ti ringrazio per seguire questa fic senza speranze, prometto che la finirò, in un modo o in un altro! ^^"

saintgirl : non preoccuparti per Fred/ Herm... ma tieni conto che Fred vuole tanto tanto bene a Ron! ^^"

Doremichan : eccomi, tesoro mio! sono tornata con la pappa del giorno! XD

  
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