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Autore: Ailen_    25/08/2013    10 recensioni
[Taylor Momsen]
Make Me Wanna Die.
Una canzone scritta di getto, tra le riflessioni di una cantante piena di successo che mostra un secondo lato di se, e una giovane ragazza incinta scappata dal suo destino, dal suo amore.
Fan Fiction dedicata a Taylor Momsen, cantante della band The Pretty Reckless, e ovviamente a tutti i suoi fans, gli Zombie.
Buona Lettura.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Taylor Momsen, The Pretty Reckless
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Attenzione: Dedico questa one-shot, alle persone che mi hanno chiesto di scriverla,   e a tutte le/gli  Zombie italiani. Ah e dimenticavo, pure a quelli che dicono che è una ‘ puttanella da quattro soldi ‘, e che si sbagliano di grosso.   Questa storia spiegherà a breve  com’ è  nata  la canzone ‘ make  me wanna die ‘ dei The Pretty Reckless. Ovviamente ogni fatto accaduto in questa fan fiction è ovviamente e puramente casuale.

 

show me all the things that i shouldn’t know.




È mezzanotte inoltrata ormai. Il momento preferito della giornata di Taylor. Della giovane e talentuosa ragazza che pian piano va per conquistare il mondo. Con le sue canzoni, i suoi testi, ma soprattutto la sua personalità. Lei era sempre stata una ribelle, a cui non importava il giudizio della gente. Lei era se stessa, e basta. È così che sarebbe sopravvissuta al mondo. Perché negli ultimi tempi, potevi fare affidamento solo su questo.
Lei ama la mezzanotte, perché, e la fine e l’ inizio di un giorno, un momento così mistico ed irrequieto, infatti alcuni suoi testi, li aveva proprio scritti in questo arco di tempo. Questa notte, si era rinchiusa nel suo appartamento di New York, mangiucchiava una penna, ed era in cerca di qualcosa che la ispirasse per scrivere la canzone, che aveva ormai progettato da tempo. Aprii una finestra e si lasciò cullare dalla melodia, della pioggia che scendeva a catinelle a terra. Quel tictoc, tictoc  lei lo amava, le ricordava tanto quando era bambina e passeggiava mano per mano con sua mamma, indossava degli stivaletti colorati. Gli unici che avrebbe mai indossato nella sua vita. Ed era felice ogni volta che essi, a contatto con l’ asfalto bagnato producevano  quel genere di suono, perché lei rideva ed era felice e spensierata.
Ora non lo era più come una volta. Da ragazza vent’enne, doveva assumersi le  sue responsabilità, a maggior ragione perché ormai era diventata famosa in tutto il mondo. Le piaceva viaggiare, vedere posti nuovi e anche conoscere i suoi fan, lei li adorava.  Taylor Momsen poteva sembrare una ragazza fredda e con tante pretese, infatti lo era, ma era anche il suo modo di essere, ed era per questo che tutti l’ amavano. E poi aveva sempre espresso la sua gratitudine con coloro che l’ avevano rispettata e accolta come una persona speciale e degna di essere chiamata ‘ un fenomeno’ . Festaiola e vivace, lei era così, le piaceva divertirsi, sorridere al mondo quando il mondo non sorrideva a lei.  I suoi concerti venivano sempre criticati, sempre giudicati. I giornali non facevano altro che metterla in cattiva luce, scrivendo scandali su scandali. Ma nessuno era mai riuscito a comprenderla davvero. Non voleva trasmettere quel messaggio, lei ne predicava uno totalmente diverso, ma la gente faceva fatica ad intuirlo. Beh non importa, io sono solo me stessa. Ripeteva sempre, e aveva ragione, lei era bella così, non aveva bisogno di cambiare per gli altri se non per lei stessa. E tutti suoi fan, sarebbero rimasti comunque, non l’ avrebbero mai lasciata sola, come la sua musica non avrebbe lasciato soli loro. Si allontanò andandosi a sedere sul divano di pelle nero, e osservò in tutto il perimetro la sua casa. Bianco, e nero, è così che doveva essere. Niente sfumature, niente via di mezzo. Il buio e la luce. Il tutto o niente. L’ amore e l’ odio.
Si soffermò con lo guardo sulla parete davanti a se, e sorrise. Mille foto con la band, mille ricordi, c’erano anche delle foto di qualche anno prima, dove lei interpretava Jenny Humphrey in Gossip Girl, un’esperienza che lei aveva definito eccitante e piacevole. Le esperienze formano le persone. Lo sappiamo Taylor, lo sappiamo. La band era come una seconda famiglia per lei, quando suonavano insieme si creava una sintonia che pochi sapevano riconoscere. Erano una band unita e unica nel loro genere.
Prese in mano il blocchetto di pelle nero, dove scriveva e annotava le canzoni, poi prese in mano anche la penna. E la prima frase che scrisse fu: i had everything opportunites for eternity. Incominciò a canticchiare questa poi le sue labbra si incresparono e formarono una meravigliosa curva all’ insù.
- non male Tay - disse ad alta voce. Continuò a scarabocchiare qualcosa, ma nulla, dopo quella frase si era bloccata di nuovo, le parole che scriveva, le cancellava subito dopo. Non erano le circostanze adatte, pensò. Il suo iphone prese a vibrare e a squillare, lei imprecò, ma chi poteva essere a quest’ora della notte? Poi lesse il nome di ‘ Mark ‘ un componente della band e sorrise, rispose al telefono con voce entusiasta di sentirlo, ma lui non era contento in quel momento.
- Mark, che succede? Cosa? Non ti sento! Mark? Fanculo. - disse terminando la chiamata. Buttò il cellulare sul divano e lo schermo si illuminò di nuovo. Le era arrivato un messaggio. ‘ Questione urgente, vengo da te, non sono solo. ‘ Ma che cazzo?Era successo qualcosa, intuii, allora sbuffò e attese.
Dopo una ventina di minuti la porta si aprii, Mark aveva sotto braccio una ragazza poco più giovane di lei piangente e piena di lividi, e ovviamente bagnata. Non la conosceva e non l’ aveva mai vista, per quanto voleva mandarla via e chiamare la polizia, non lo fece. La prese sottobraccio anche lei, andò a prendere  una coperta e la fece sedere sul divano, dopodiché entrò in cucina e le riscaldò del the. Taylor non era mai stata  così gentile neanche con se stessa, ma le dispiaceva per quella ragazza, ed era curiosa di sentire la sua triste storia. Si sedette di fianco a lei e lanciò uno sguardo furtivo a Mark, che si grattava la testa confuso, non era buono con questi generi di situazioni, ne tantomeno buono a dare i consigli. Era un ottimo amico quando si trattava di difendere il nome della band, o di Taylor stessa, ma per il resto, niente da fare, ci dispiace. - l’ ho trovata accasciata in mezzo alla strada, e non volevo lasciarla da sola - disse piegando leggermente la testa di lato. La ragazza cominciò a smettere di singhiozzare, e si rivolse a Taylor, con fare dispiaciuto. - non volevo disturbarti, so che hai altro di meglio da fare che sentire una povera disgraziata come me, quindi io me ne ritornerei a casa - disse. Poi le lacrime ripresero a sgorgare, e lei riprese a singhiozzare, Mark e Tay provarono una morsa alla gola, nessuno parlava e nell’ aria echeggiavano solo i suoi lamenti acuti. - senti perché non ci racconti! Non sono un’ottima consulente, ma potrei scriverci una canzone su - disse ridacchiando e stringendole l’ avambraccio. La ragazza annuii e sfoggiò un sorriso, lei le passò un fazzoletto, e dopo che la ragazza ebbe finito di asciugarsi incominciò a raccontarsi.
- vivo da sola, con il mio ragazzo. Non sono mai stata una ragazza con la mente contorta, e ne tanto meno una ragazza ribelle ma a me piace uscire alla sera. Divertirmi e andare a ballare. Mi piace la notte, il buio, sentire il vento fresco accarezzarti il viso. Ogni cosa sembra andare meglio, quando il sole sorge. Mi sono sempre sentita appartenere alla notte, e il desiderio di essere libera mi eccita come nessun’ altra cosa.. ma.. - la ragazza fece un respiro profondo e riprese. Taylor sgranò gli occhi e prese subito il suo block notes, le stavano venendo idee fantastiche per la canzone. Non era il momento, ma ne avrebbe sicuramente colto l’ opportunità. Così scrisse.
Take me, im’ alive. Never was a girl with a wicked mind, but everything was batter, when the sun goes down. I had everything, opportunities for eternity. And i could belong to the night.
Scrisse la prima strofa della sua canzone, la rilesse correggendo qualche errore grammaticale che le era sfuggito, era entusiasto del suo lavoro, poi riprese ad ascoltare il racconto della ragazza, che tanto le interessava. -  lo amo, gli ho dato la mia anima, gli ho mostrato tutte le cose che lui pensava di non sapere su di me, ma non sono mai abbastanza per lui. Ogni volta che dico di amarlo, manda in fuma tutto. È un ragazzo impulsivo, testardo e focoso, ogni cosa che ama brucia con lui. Mi picchia, ogni sera e io scappo, non lo sopporto più. I suoi occhi mi mettono paura, una paura tremenda, sono al limite, ho paura - spiegò tremante la povera ragazza indifesa. - mi dispiace tanto tesoro, tanto - le parole di Tay fecero corrugare la fronte di Mark, Taylor non avrebbe mai detto quello fino ad’ora. Quella storia le stava davvero a cuore. - continua, sfogati cara - l’ ammoni Mark, accarezzandole una spalla dall’ altra parte del divano. Taylor intanto prese di nuovo il blocchetto degli appunti, e scrisse la seconda strofa.
Taste me, drink my soul, show me all the things that i shouldn’t know. When there’s the moon on the rise. I had everything opportunites for eternity. And i could belong to the night. Eyes, your eyes, I can see in your eyes, your eyes.
Posò di nuovo il blocchetto e riprese ad ascoltare interessata e curiosa di sapere un altro pezzo di vita di questa ragazza. - io morirei, mentirei, ruberei per lui. L’ ho sposato, non capisco perché si comporta così, e ora sono anche incinta, ma ho troppa paura per dirglielo - la ragazza scoppiò nuovamente in singhiozzi mentre con le mani si accarezzò la pancia lievemente rotondeggiante. Taylor si intenerii alla vista di quella scena, così non potè fare altro che abbracciarla. - mi fa venir voglia di morire - concluse asciugandosi una lacrima la giovane. Taylor si illuminò, prese il blocchetto di scatto e sopra al testo che aveva appena scritto, scrisse: Make Me Wanna Die. - ma morirei mille volte per lui, quindi, sono così stupida - si prese la testa tra le mani e scosse il capo. Che forza che ha, pensò Taylor guardandola e sorridendole. Una macchina sgommò sotto l’ appartamento, Mark e Taylor accorsero alla finestra, notarono che un giovane era appena uscito e gridava il nome di una certa ‘ Roxanne’ , si girarono entrambi e le sorrisero nervosi. - ti chiami Roxanne, vero? - chiese Tay appoggiandosi alla finestra, lei annuii e si alzò per andarsene. La Momsen la bloccò all’ uscita, volle parlarle prima di andare ad affrontare l’inferno che viveva tutti i giorni, ma che viveva con grande intensità. L’ intensità dell’ amore.
- mi dispiace per tutto, dico davvero. È orribile quello che stai passando, voglio solo dirti di essere sempre te stessa, che le cose andranno per il verso giusto. Abbi cura di lui nonostante i suoi difetti, perché ti vuole bene. Ed ora che non ci sei, è disperato. Crescete il vostro bambino, insegnategli ad amare, e ad essere amato. Ma soprattutto, pensa che ne vale davvero la pena sopportare tutto questo,perché tu sei felice, in un certo senso. L’ amore è odio, l’ odio è pur sempre un sentimento. Mi hai insegnato molto, e non ti ringrazierò mai abbastanza, mi hai fatto ricredere su me stessa, lo apprezzo davvero. Sei speciale Roxanne, sei tu, ora vai e vivi la tua vita. - recitò Taylor guardandola negli occhi. Le due si abbracciarono e Mark sorrise dolcemente assistendo alla scena. Poi Tay si abbassò per parlare con il bambino. - hai una brava mamma, e anche sexy - sussurrò. Roxanne scoppiò a ridere e oltrepassò la porta. Tutti accorsero alla finestra per vederli di nuovo uniti. E così fu, il ragazzo si buttò alle sue braccia appena la vide. Era pazzo d’ amore e di gioia. Da diabete.
- Cosa stavi facendo con quel block notes prima? - chiese il chitarrista guardando la cantante. - abbiamo la canzone - esclamò lei entusiasta. Poi scoppiarono entrambi a ridere, e si sedettero sul tavolo a festeggiare bevendo Tequila. Make Me Wanna Die.


 


Writer's space: in realtà non c’è niente da dire, spero che vi sia piaciuto, e che vi abbia trasmesso qualcosa, e niente alla prossima. Ciao fan di Taylor Momsen, The Pretty Reckless, hi my second family! Love ya bitchees. Ah e dimenticavo, vi consiglio di ascoltarla la canzone ' make me wanna diie ' perchè è davvero m e r a v i g l i o s a. Volevo ancora dire, che Taylor Momsen non è ne una puttanella drogata da quattro soldi ne altro. Lei è lei, è uno dei miei idoli, barra punto di riferimento, e a me non ha trasmesso cose negative anzi. Saluti gente, alla prossima. E se vi è piaciuta, lascereste una recensione di più di dieci parole? Thanks. Sarah.

 

   
 
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