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Autore: dan130694    26/08/2013    3 recensioni
Nel precedente Arco : I Cattivi Disney, annoiati, approfittando dell’uscita del nuovo film “Ralph Spaccatutto” (per loro un nuovo mondo appena nato), decidono di cercare un nuovo membro, e per dimostrare che egli è all’altezza del suo posto, egli ha cercato i 7 Smeraldi del Caos, dispersi fra le isole Hawaii, che permetteranno (secondo lui) il risveglio di Chernabog, il Demone del Monte Calvo. Ma una bambina del luogo e il suo “cane” lo hanno fermato. Il Candidato, il Dr. Eggman, rivelatosi un impostore, viene cacciato. Ora, riuscirà il prode Re Candito, ultimissimo arrivato con l’amnesia, ad essere all’altezza e farsi accettare dai suoi nuovi colleghi ?
Per chi non conoscesse il personaggio e/o non avesse visto Ralph Spaccatutto, si sconsiglia la lettura, altrimenti, accomodatevi !
Genere: Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Revenge of the Villains'
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Una settimana dopo le prodezze di Eggman, la Lega dei Cattivi era ripiombata nella solita vecchia routine : i maschi giocavano a carte o guardavano partite in tv, le femmine spettegolavano sui possibili candidati.

Tutte tranne Malefica, che da un anno e mezzo passava ormai il suo tempo in malinconica solitudine e religioso silenzio, a rimuginare sul destino della Lega e se fosse il caso di passare il testimone a qualcun altro.

Poi, il Dottor Facilier e Madre Gothel scoprirono per caso un nuovo misterioso quanto improbabile nuovo membro, tale Re Candito.

Appena dopo il suo arrivo, i due ex-novellini lo stavano conducendo all’interno del castello : nonostante le carte comprovassero che Re Candito, Facilier e Gothel non erano affatto soddisfatti; l’uno perché sapeva che i suoi colleghi e amici non l’avrebbero mai accettato; lei perché semplicemente non aveva l’aria di un Cattivo.

Dopo una lunga camminata nel corridoio si fermarono ad un bivio.

“Scusate un secondo ! Io mi sono presentato, ma voi, chi siete ?”Chiese inaspettatamente Re Candito.

Facilier e Gothel si guardarono come per decidere chi dovesse cominciare a parlare per primo.

Poi fu l’Uomo Ombra a cominciare :

“Giusto, amico mio ! L’educazione prima di tutto ! Enchanté, si toglie il cappello, il Dottor Facilier !”

“Ed io sono Gothel, Madre Gothel, zuccherino caro ! Contento ora ?”

L’omino la guardò perplesso, disorientato dalla risposta seccata della donna, ma fece un sorriso comunque.

L’Uomo Ombra guardò inquietò la sua amica che andava per l’altra strada :

“Gothel, non vorrai veramente…lasciarmi solo ?”

“Ah, sbrogliatela tu questa matassa ! Io non entro lì dentro, specialmente con Gaston e Claude che mi aspettano al varco !” Disse menefreghista salutando con la mano e continuando per la sua strada.

Facilier la fissò ancora per un po’ ammutolito.

“Huhuhuhu ! Allora, Dottore, perché non mi porta conoscere i suoi amici ? Hahaha !”

L’Uomo Ombra restò impalato per un po’ lì, poi si riprese :

“Ohhh, ma certo, amico mio ! Gli altri erano così in ansia per il tuo arrivo !”

Si apprestarono ad entrare.

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Nella sala ricreativa, tutti i Cattivi maschi passavano pigramente il tempo, senza i soliti schiamazzi di partite o televisione. Fino a che, Ade arrivò euforico nella sala.

“Ragazzi ! Penso di avere notizie grandiose, se l’istinto non m’inganna !”

E si diresse al tavolo di Jafar, Uncino e Scar.

“E quali sarebbero queste notizie grandiose, sentiamo.” Rispose piatto il leone.

“Poco fa, mentre stavo facendo la conta giornaliera delle anime, queste sono scappate. E voi sapete che cosa vuol dire ?”

“Che quelle anime sono scappate perché le hai terrorizzate con la tua faccia da beccamorto ? Hahahaha !” Rispose Uncino, ridacchiando.

“Che hanno preferito rimanere anime vaganti piuttosto che sentire il fetore che emanano i tuoi diavoli dal posteriore ?!” Disse Jafar.

“O che a noi non ce ne può importare di meno…”Rispose secco Scar.

Ade si strinse l’attaccatura del naso per la frustrazione.

“Okay, le vostre battutacce da cabaret per depressi non fanno ridere neanche i polli. Io sto parlando di un nuovo Cattivo ! E che cavolo, se la mia impressione è giusta, potremo dare il via all’operazione entro breve ! Possibile che non ci arriviate !”

I tre lo fissarono inespressivi.

Ma in quell’esatto istante, le doppie porte della sala ricreativa si aprirono, rivelando un nervoso Dottor Facilier.

“Ehi, Doc ! Hai visto niente di strano ultimamente ?” Chiese subito Ade, richiamandolo a sé.

L’Uomo Ombra era visibilmente nervoso, e la sua ombra era stirata e allungata ancora nel corridoio.

“Chi ? Io ?? Niente ! Niente di niente !”

“Allora la tua ombra normalmente è sempre così stirata ?” Chiese infido Jafar.

Lui la adocchiò, madido di sudore.

“Non ci stai nascondendo qualcosa, vero ?” Chiese più incalzante Scar.

L’Uomo Ombra sorrise nervosamente, negando con la testa.

Ade gli si avvicinò, sospettoso : “Tu invece ci stai nascondendo qualcosa, Doc. Cos’hai nell’ombra, avanti ??”

Facilier deglutì, e prese finalmente coraggio :

“Amici ! È con immenso piacere che vi presento a voi – Alzò la voce e si guardò anche gli altri – il nostro nuovo Cattivo !!!”

Gaston e Clayton sputarono la birra che stavano trangugiando, mentre tutti gli altri fissarono gli occhi su di lui.

“(Sono morto ! Sono rovinato !!) – Pensò tra sé e sé – Vi presento a voi tutti…RE CANDITO !!!”

E indicò la porta : la sua ombra portò riluttante il nuovo arrivato. Appena toccò terra, Re Candito squillò euforico :

“BUON GIORNO, MIEI NUOVI AMICI !!! PRENDETE QUESTE CARAMELLE !!! Huhuhuhuhahaha !!!”

Nonostante la pioggia di dolci, decine di occhi ostili lo fissavano, iniziando a metterlo un po’ a disagio.

Facilier si defilò.

“Estasiato !” Blaterò minaccioso Jafar, a braccia incrociate.

“Enchanté !” Disse piatto Scar, scrollandosi le caramelle dalla criniera.

Ade lo rimase a fissare a bocca aperta, con un leggero tic all’occhio sinistro, poi agguantò il boccale di rum di Uncino e se lo versò addosso.

“Okay… Forse stavo sognando a occhi aperti… – Prese fiato – Ricominciamo…Ehilà, sono Ade, Dio dei Morti ! Come va ?”

“Salve, Ade… Uhuhuhu !!! Sei…sei…molto…alto !” Indietreggiò l’omino, spaventato.

“Che…cosa saresti…tu ? Il cugino scemo del Cappellaio Matto ??” Provò a chiedergli.

L’omino ridacchiò :

“Huhuhu ! No ! Huhuha ! Io sono Re Candito ! Huhuhu !”

I tre seduti al tavolo lo adocchiarono seccati.

Poi Jafar si alzò, avanzando piano verso la sua direzione :

“Dunque…Re Pralinato-”

“Re Candito ! E tu saresti il Signor ?”

“Per te e chiunque altro, sono Jafar ! Dicevo, non puoi aspettarti di arrivare qui all’improvviso senza passare prima dal nostro capo, o da chi in sua assenza, lo rappresenta !”

“Ah ha… E chi sarebbe a rappresentarlo in sua assenza ? Mmh ??” Chiese con aria altezzosa Re Candito.

Jafar si ripulì seccato dagli sputazzi.

“Ovviamente, si tratta di me…”

Ade cercò di intervenire.

“Alt ! Io avrei un’obiezione in proposito-”

*sbam* Il bastone cobra di Jafar si schiantò “casualmente” sulla sua faccia.

“Respinta ! Perciò, Vostra Rancidità, sarebbe preferibile ascoltare il parere del nostro capo circa la sua permanenza qui, oltre che quello di una severissima cerchia ristretta di giudici, tra cui il sottoscritto !”

I due erano faccia a faccia.

“Sento puzza di minaccia ??? Puhuh !! – Si sventolò in faccia disgustato – Oppure, l’aria viziata ristagna troppo dentro a quel cappello a zucca vuota ?!”

Jafar digrignò i denti, furioso, minacciando di tirare una sberla al omino.

“COME OSI, TU, TESTONE A BIGLIA ?!?!!! IO SONO LO STREGONE PIÙ POTENTE AL MONDO E…”

Lo stregone si interruppe, e la sua espressione iraconda mutò in un sorriso malizioso.

“…E mi dispiace terribilmente che la nostra presentazione sia degenerata così ! Perciò, perché non ricominciamo daccapo le presentazioni ? Innanzitutto, da dove avete detto che venite, di grazia ?”

Re Candito smise di proteggersi e ricominciò baldanzoso :

“Chi ? Io ? Huhuhuhuh ! Io sono il re di Sugar Rush !”

I quattro del tavolo si guardarono perplessi, poi fu il turno di Uncino :

“Ahhh, dunque voi siete la mascotte di un marchio di caramelle, Vostra Squisitezza !”

“Huhuhuhu !!! Ma no, sciocco ! Sugar Rush è il più bello, colorato, divertente e dolce gioco di corse che ci sia !”

Alla parola “gioco”, tutti quelli che avevano deciso di ignorarlo si voltarono come se avesse detto un tabù.

Uncino si bloccò, quasi avesse avuto un colpo apoplettico, poi riprese a parlare accondiscendente :

“Dunque voi, Vostra Squisitezza, siete il re di un gioco, inteso come videogioco ?”

“Certamente !”

“Beh, la settimana scorsa da noi è casualmente – E diede un’occhiataccia a Jafar e Ade - arrivato un personaggio di un videogioco come Candidato Cattivo…”

“Si vede che allora non ha ricevuto molti voti !” Commentò Re Candito.

Uncino si avvicinò sempre di più :

“Da allora noi adottiamo la seguente politica con chi proviene dai videogiochi : li annientiamo !”

Il sorriso di Re Candito si sciolse all’attimo.

“DISTRUGGETE QUESTO MISERABILE MASCALZONE DIGITALE !!!” Gridò Uncino additandolo.

Di colpo, dalla calma ricolma di tensione, la sala ricreativa esplose nel caos : tutti si alzarono con qualcosa di contundente o un’arma propria in mano. Gaston, non avendo né arco e frecce né trombone da caccia, lanciò dei boccali di birra vuoti; Clayton e McLeach, invece, imbracciarono le loro armi e provarono i loro tiri; Re Candito saltellava come una cavalletta da una parte all’altra per evitare ogni proiettile vagante, magico, improvvisato o di piombo che fosse.

Cercò di arrampicarsi su di un ripiano colmo di bottiglie per sfuggire alla loro furia cieca, ma i proiettili vaganti, uniti al suo stato già precario, lo fecero cadere rovinosamente a terra.

L’omino, appena rialzò lo sguardo, si fiondò verso una probabile via di fuga, solo per poi trovarsela bloccata da due enormi stivali mongoli : Shan Yu si piazzò di fronte all’uscita, armato di spada.

“Boo !”

Re Candito fece un gridolino, e poi sgattaiolò sotto un tavolo imbandito; Uncino sguainò la sciabola e insieme a Shan Yu, cominciarono a falciare il tavolo, sopra e sotto, e quando questo non bastava, lo spaccavano a uncinate e pugni.

Re Candito riuscì miracolosamente a sbucare all’altro capo del tavolo, solo per trovarsi di fronte Shere Khan, accucciato, che si ammirava gli artigli con noncuranza.

“Vuoi un consiglio ? Scappa e non voltarti !” Disse tranquillamente.

Re Candito strillò ancora, evitando palle di fuoco e raggi magici, e corse verso quella che pareva l’unica uscita libera.

L’omino correva a perdifiato nel corridoio.

“Sta scappando !”

“Avvertiamo il capo !”

“Prendiamolo !”

“Non va’ da nessuna parte ! È come già stecchito! Ahahahahahah !!!” Jafar, detto questo, sparò un dardo magico arancione, colpendo un vaso del corridoio.

Re Candito si arrestò per evitare il colpo, ma il vaso colpito gli precipitò in testa, mettendo fine alla sua fuga.

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Re Candito si risvegliò col mal di testa e un vistoso bernoccolo in testa : era sdraiato su una qualche sorta di chaise longue rossa, con tanto di coperta per fargli caldo e un cuscino trapuntato per la testa.

Si mise lentamente seduto, frastornato e rincitrullito dal sonno e dalla botta, e cercò di mettere a fuoco :

La stanza sembrava un salotto vittoriano o della Belle Epoque, dove predominavano il rosso, il rosa e il nero, poco illuminato; pizzi e ricami facevano da padroni, ma alcuni suppellettili saltavano all’occhio, per via del loro aspetto vagamente…demoniaco.

C’era un grande armadio aperto, stracolmo di cappotti di pelliccia di ogni specie animale, compresi di coccodrillo.

Re Candito provò a girare la testa, barcollante, e intravide, ma soprattutto sentì, due figure femminili molto peculiari sedute attorno ad un tavolino tondo con tovaglietta ricamata rosa : l’una estremamente magra, scheletrica anzi, portava i capelli per metà bianchi a sinistra, neri a destra; era vestita di nero, ma immersa in un gigantesco cappotto di pelliccia di ermellino; fumava da un lungo bocchino verde una maleodorante strana sigaretta rossa; l’altra era enormemente obesa, aveva la pelle violetta, apparentemente portava un tubino nero scollato ma “gli orli della gonna” sembravano serpeggiare come tentacoli, mostrando il “risvolto” viola con le ventose.

Il piccolo re provò ad andare loro incontro furtivamente, ma barcollava troppo e attirò così la loro attenzione.

“In nome del cielo, tesoro ! Finalmente ti sei svegliato !”

La donna magra squillò, e lo trattenne prima che potesse rovesciare del mobilio.

“Su, tesoro, siediti con noi ! Non vedevamo l’ora che ti svegliassi !”

Prese uno sgabello e lo fece sedere.

Re Candito guardava le due signore ammutolito.

“Signore, grazie per avermi invitato…”

“Invitato ? Testolina, hai dormito per quasi sei ore di fila ! Ormai è praticamente notte ! Sei ospite ormai !!” Ridacchiò la donnona in nero, mostrandogli l’orologio.

“Uhhh ! Ho dormito per così tanto ? Caspita ! Ma, signore, vi prego, non dite a quei pazzi che sono con voi, perché a quanto pare i vostri colleghi non mi trovano molto simpatico ! Huhahah ! Non so’ perché ?!”

La donna nel cappotto di visone inspirò dalla sigaretta, poi buttò fuori una nube verde maleodorante.

“Tesoro, loro hanno avuto una brutta esperienza da poco : la settimana scorsa è arrivato da noi un tizio, una specie di scienziato pazzo, e non ha lasciato una bel segno di sé !”

“Anche se in realtà era stato scelto lui da una giuria ! E che giuria poi ! Muahahahahah !!!” Aggiunse la donna in nero.

“Già, ha fatto ammattire anche la Regina di Cuori ! Hahahaha !”

“Ma Crudelia, la Regina è già ammattita ! Muahahahahahah !!!”

Re Candito era perplesso :

“Non sto capendo proprio un bel niente ! Io sono arrivato qui, quei due, Facilier e Gothel, mi hanno detto che questo è una specie di ritrovo per Cattivi, e poi io mi sento come se non mi ricordassi un sacco di cose…”

Ursula si grattò il mento :

“Mmh…Da quello che ci racconti, testa di bignè, sembrerebbe che il tuo arrivo nel fiume Stige non è stato proprio tranquillo. Forse per questo che non ricordi certe cose ! Vuoi favorire ?”

Re Candito stava per prendere dal vassoio della donnona, ma notò con ribrezzo che non solo lei gli stava porgendo gamberetti vivi, ma glieli stava porgendo con un tentacolo.

“Ehmm…No, grazie ! Signora, ma le sue…gambe…la sua gonna… ???”

“Scusa se non te l’ho fatto notare prima, pasticcino ! Io sono una cecelia, metà donna, metà piovra, sai ! Anche mia sorella è così !” Ridacchiò sadicamente lei.

“È normale, tesoro ! Qui tutto è perversamente fuori dal comune ! Hahahahahah !”

“Muahahahahahah !!!”

“Hehehe !”

Risero tutti assieme, anche se Re Candito lo faceva sommessamente.

“Vuoi un plumcake, tesoro ?”

Lui lo prese, e ne smozzicò un pezzetto :

“Come vi chiamate *gulp* signore ?” Disse mentre ingoiava il boccone.

“Oh, già, che sbadate che siamo, tesoro ! Io sono Crudelia, Crudelia De Mon, ricca ereditiera di professione !”

“Ed io sono Ursula, la Strega del Mare ! Non disturbarti per la tua presentazione, testolina di bignè, Mamma Gothel ci ha già parlato di te, del tuo arrivo, anche della tua amnesia !”

“E voi dite che il mio arrivo qui non sia casuale ?”

“Assolutamente, tesoro ! Una volta che entri qui, ci rimani per sempre ! Hahahaha ! Sul serio, questa diventa la tua unica casa una volta che ci entri !”

Re Candito era sempre più confuso :

“Ma se io sono entrato qui, vuol dire che ho fatto del male a qualcuno ! Ma io non ricordo un bel niente ! Non è che qui fate delle specie di terapie di gruppo, o non so’, delle riabilitazioni, huhuhuhuh !!!”

Crudelia e Ursula lo guardarono, poi si misero faccia a faccia, e risero a crepapelle :

“Canditino, questo non è un ritrovo per alcolisti anonimi ! Questo è un club d’elite per tutti coloro che hanno fatto azioni riprovevoli in passato, e ne vanno fieri !”

“E voi cosa avete fatto per esempio ?”

“Io ? Ho soltanto cercato di detronizzare il Re del Mare, e di ucciderlo assieme a sua figlia e il suo amoruccio ! Ma questa è solo la punta dell’iceberg !”

Crudelia prese un’ennesima boccata di fumo, poi parlò :

“Io volevo soltanto farmi confezionare una pelliccia in maniera artigianale e poco ortodossa…”

“Tutto qua ?”

“Io volevo una pelliccia di pelle di cane Dalmata, tesoro ! E avevo pure fatto prendere ben novantanove cuccioli da quei due disgraziati imbecilli traditori !” Rispose innervosita, ripensando al tradimento di Gaspare e Orazio, che avevano lasciato da tempo la Lega.

“E come siete arrivate qui ?”

“Io mi stavo lamentando di quei due idioti che avevano rovinato la mia preziosa auto, oltre che avermi impedito di riprendere i cuccioli, tesoro. E poi, quando ho riaperto gli occhi, mi sono ritrovata in questo posto, come per magia !”

“Io non sono stata così fortunata : stavo per finire quella spocchiosa sirenetta una volta per tutte, quando arriva il suo principe su di un galeone ! Ricordo solo un dolore bruciante e le forze che mi mancavano; e poi mi sono risvegliata qui all’improvviso, senza il mio tridente !” Disse sommessa Ursula.

“Fortuna che poi è arrivato Ade anni dopo, tesoro !”

“Il tizio blu con i capelli di fuoco ?”

“Lui è il Dio dei Morti, testolina ! Si occupa lui di raccattare le anime moribonde, compresa la tua ! Hahahaha !” Rise Ursula.

Re Candito ridacchiò anche lui, un po’ intimorito.

“Quindi questo vuol dire che sono morto e resuscitato ?! Uhhhh !!! Voi credete che io sia veramente un Cattivo come voi ?”

“Tesoro, te l’abbiamo già detto : tu eri destinato a venire qui, devi solo ricordare !”

“Inoltre, ci teniamo a te ! Non lasceremo che quei buzzurri ti mettano di nuovo le mani addosso !”

“Posso rimanere qui con voi stanotte, allora ? Sempre se non disturbo, huhuhuhuh…”

Ursula guardò l’ora :

“Sono costernata, ma io devo proprio andare, pasticcini ! I miei tesori mi aspettano per cena, non posso abbandonarli ! Ma puoi sempre rimanere con Crudelia, no ?” Ridacchiò.

“Allora ripassa domani mattina, tesoro ! Abbiamo tanto lavoro da fare, ciao !” La salutò Crudelia.

“Ora aspettami qui,tesoro, ma devo cercare un certo vecchio incompetente….”

Dopo che la porta si chiuse, Crudelia si alzò e si mise a cercare freneticamente per le stanze un fantomatico qualcuno.

“Dov’è lui ? Dov’è lui ?”

Re Candito la osservò tra il confuso e il divertito. “Ma si può sapere dov’è quell’uomo quando serve ???!”

Da una porta aperta, arrivò tutto trafelato un maggiordomo, che si stava evidentemente finendo di vestire.

“Madame ha chiamato ?” Domandò senza fiato, ma compìto.

“Edgar, insomma ! Ti cercavo dappertutto, vecchio rincitrullito ! Adesso, accompagna Re Candito alla stanza degli ospiti, avanti su ! Non perdere tempo ” Disse sguaiata Crudelia.

“Certo, Madame ! Come desidera lei, Madame ! Mi segua, prego !”

Mentre Re Candito veniva accompagnato, Crudelia, lo salutò tutta esagitata :

“A domani, tesoro ! Dormi bene, ci aspettano tante cose da fare !”

E chiuse dietro di sé la porta della camera.

Edgar condusse l’omino fino ad una comoda camera da letto, sempre in stile Belle Epoque.

“Desidera qualcos’altro, Signore ?” Disse il maggiordomo fermo all’uscio.

Re Candito rifletté un secondo, poi parlò :

“Senti…ehm…Edgar ! Tu conosci bene questo posto ? Da quanto ci sei ?”

“Io sono qui da quarant’anni ormai, Signore. Ma è solo da dieci che cominciato a lavorare a tempo pieno per la signorina De Mon. – Edgar gli bisbigliò all’orecchio – In tutta franchezza, Signore, gestire quella donna è un inferno quanto il suo nome ! Le do un consiglio : non le dia mai della pazza, è una storia lunga adesso da spiegare, ma non lo faccia e basta ! Quanto a Madame Ursula, non le dica mai che è obesa : lei crede l’esatto contrario, e chi la contradice fa fine brutta !”

“Sul serio ?! Huhuhuhuhuh !!!”

I due ridacchiarono piano.

“Anch’io avevo un maggiordomo una volta, molto diverso da te : era basso e verde, e sempre di cattivo umore ! Huhuhu !!! Tu che hai fatto per finire qui, Edgar ?”

“Io, Signore ? Ho rapito e cercato di spedire a Timbuktu i gatti della mia vecchia padrona, per intascarmi l’eredità. Purtroppo ci son finito io nella cassa di spedizione ! Non è giusto !” Commentò alla fine, corrucciando buffamente le sopracciglia. Re Candito lo guardò perplesso :

“Capisco…Beh, grazie di tutto, Edgar ! A domani !” Ridacchiò salutandolo.

“A domani, Signore ! Mi chiami se ha bisogno !”

Dopo che chiuse la porta, Re Candito si stravaccò su di un’altra chaise longue, pieno di sonno : tutti quegli avvenimenti lo avevano già stordito abbastanza, era tempo di riposare.

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Re Candito non aveva avuto un sonno totalmente tranquillo, davanti a lui apparvero immagini confuse : lui che gridava il nome Vanellope, o tutt’al più “glitch”, poi vedeva un grande e grosso individuo a lui stranamente familiare, imprigionato in una tortina, poi immagini raccapriccianti di strani insetti che divoravano tutto, e quell’inquietante pilota in bianco e rosso che ghignava e faceva OK con il pollice.

“TURB-ASTICO !”

La sua vocetta riecheggiava, senza un motivo.

Lui si svegliò di soprassalto, disturbato anche da un’incessante bussare alla porta.

“Ch-chi-chi…CHI È ???”

La porta si aprì : alla soglia stava una anziana signora, dall’aria severa e impettita, vestita interamente di rosso bordeaux, i capelli grigi raccolti, occhi verdi gelidi e fulminanti, e portava un bastone da passeggio.

“Sono Lady Tremaine, la governante. È lei Re Candito ?” Chiese gelida.

“Ehm…Si ! Huhuhuh !”

“Si alzi e mi segua !” Ordinò, voltandosi.

L’omino capì che non era persona con cui scherzare e la seguì a ruota, standole al fianco allo stesso passo deciso.

Non gli rivolse la parola per tutto il tragitto, evidentemente faceva di non poca malavoglia il suo compito.

Infine, giunsero a delle grandi doppie porte, fatte di caramella, come quelle del suo palazzo a Sugar Rush : a Re Candito pareva di sognare.

La Tremaine le spalancò : una rampa di scale, la stessa medesima rampa di scale del suo palazzo, con altre doppie porte in cima.

Salirono cautamente le scale e si aprì a loro l’immenso corridoio di zucchero bianco e fragola.

“Santa pastafrolla !” Mormorò lui.

L’omino lo guardava incantato, nostalgico e quasi commosso per il lavoro compiuto dal misterioso architetto che l’aveva ricostruito; poi vide che l’anziana matrona si era congiunta a due figure a lui più familiari.

“Candito, tesoro !”

“Huhu ! Crudelia ! Ursula ! Ehilà ! Hehehehe !”

Lui corse allegro da loro, mentre la Tremaine, sua figlia Genoveffa e il gatto Lucifero lo spiavano infidi.

“Ma l’avete ricostruito tutto voi ??! In una sola notte !!! Huhuhuhuhu !!! È…è…PERFETTO ! Uguale alla mia vera reggia !!!”

Ursula gli si avvicinò, accarezzandogli la pelata con un tentacolo :

“Non è stato, facile, testolina di bignè ! Abbiamo dovuto ricostruire tutto a partire dai ricordi confusi racchiusi in quella tua mente contorta assieme all’Uomo Ombra ! Ma se il risultato è questo, è solo grazie alla mia magia ! Heheheheheh !” Ridacchiò la Strega del Mare, orgogliosa.

“Perché lei è sempre la migliore ! Tsz !” Commentò a bassa voce Genoveffa.

“Tremaine, porta via quella racchia impertinente !” Ordinò Ursula, seccata.

“Subito ! Dobbiamo solo accertarci che il nostro nuovo ospite…trovi tutto di suo gradimento !”

“Mamma !” “Genoveffa ! Autocontrollo !” La zittì infine.

Crudelia ammirava un po’ perplessa l’insieme, poi sentenziò :

“È davvero un posticino carino e pittoresco, la tua reggia, tesoro ! Ma trovo così strana la scelta di questo rosa shocking…”

“SALMONE ! Salmone ! È evidente che è salmone, Crudelia !”

“La scelta è stata tua, tesoro !”

Mentre lei si accendeva la sigaretta, prese dalla borsetta un cercapersone con motivo dalmata e lo attivò.

“Un’ultima cosa, tesoro ! Cretino permettendo, ovviamente !”

Dal portale arrivò di corsa Edgar, pronto ad ascoltare ordini.

Crudelia lo squadrò con un sorrisetto degno della Tremaine.

“Edgar ! Il regolamento…” Ordinò tranquillamente.

Lui annui distrattamente, rimanendo impalato.

Il gruppo lo fissò attesa.

“PRENDI I FOGLI DEL REGOLAMENTO DELLA LEGA, E DALLI A RE CANDITO !!!! È TANTO DIFFICILE ?!?!” Gridò inviperita Crudelia. Edgar, risvegliato dalla sfuriata, corse fuori e tornò con suddetti fogli.

Crudelia glieli strappò sgarbatamente.

“Grazie ! Ora va’ a vegetare da qualche parte !”

Congedato, il maggiordomo si defilò ancora terrorizzato.

Re Candito si guardò un po’ in giro e infine :

“Va bene ! Grazie di tutto, per la vostra ospitalità e tutto, ma ora gradirei essere lasciato solo con il mio trono !”

Fece il gesto di smammare, e tutte le signore se ne andarono, Tremaine madre e figlia per prime.

“Allora, buon godimento, Candito ! Passa a trovarci al tavolo delle signore, appena puoi ! Ciao ! Ciao, tesoro !”

“Ci vediamo, testolina lucida ! Muahahahahah !”

Appena le doppie porte si richiusero, Re Candito si diresse alla sala del trono vera e propria.

Incantato e meravigliato, vide che tutto era esattamente uguale e inalterato, tranne che per la mancanza di Aspro Bill, Ciambellino e Ciambellano, suoi scagnozzi; e soprattutto mancava il continuo coro delle guardie Oreo.

Poi notò che in effetti mancava qualcosa : il suo trono era composto in parte da un altissimo schienale trapuntato, e in parte dal suo kart. Ma quest’ultimo, mancava.

Preoccupato, l’omino controllo dietro alle saracinesche collegate alla pista, adiacenti al trono; cercò nella Prigioiosa, anch’essa fedelmente ricostruita; ai piani superiori; nel immenso garage dolciario sotterraneo.

Per quanto la sua ricerca fosse accurata e preoccupata, l’omino iniziò sentire angoscia, per la solitudine e per la mancanza di ciò che lo rendeva re di Sugar Rush compreso quell’elemento immancabile che era il kart reale.

Mentre girava abbattuto e depresso, spostò una tenda dietro al suo trono : con sorpresa, scoprì un breve corridoio completamente diverso dal resto dell’architettura della reggia; un corridoio ultra-high-tech bianco illuminato di turchese.

Re Candito lo attraversò cautamente, stupefatto, poi una porta scorrevole si aprì.

Tutte le pareti erano attraversate da cavi pulsanti azzurrini, e convergevano tutti su un muro metallico, su cui era fuso il joypad del vecchio Nintendo Entertainment System, anche noto come NES.

Re Candito lo guardò perplesso, come se gli fosse familiare, ma non ricordava esattamente come e quando ci fosse già stato. Poi frugò nel taschino interno della giacca : trovò un tovagliolo, proveniente dal videogioco “Tapper”, su cui era scritto al rovescio qualcosa a pennarello.

Rivoltò il tovagliolo e lesse :

↑↑ ↓↓ ←→ ←→ B A START

All’inizio non capì esattamente quello che voleva dire, poi però riuscì a fare i conti a mente associò la combinazione ai tasti del joypad. Poi, acquisendo pian piano sicurezza, provò a digitare il codice sul joypad.

Appena finì di digitare, la porta ruotò e si aprì di scatto : al suo interno c’era un grande spazio vuoto e nero, e solo alcune lucette blu e arancioni, collegate fra loro da cavi luminosi e pulsanti, lampeggiavano non molto lontano.

“Ma questo…allora…è un programma di gioco ?! Ma non sono più a Sugar Rush !” Disse fra sé e sé.

Impaziente di conoscere la verità, Re Candito corse a cercare qualcosa lungo ed elastico per poter investigare di persona; presa una corda di liquirizia rossa, la assicurò ad uno dei cavi del corridoio e se la legò alla vita.

Si riaffacciò nel vuoto nero, chiuse gli occhi, fece un respiro profondo, e si tuffò, fluttuando nel vuoto come in acqua o nello spazio.

Riaprì gli occhi, e dopo che fece un risolino, nuotò verso le fonti di luce : dopo appena venti metri, vide che le luci erano delle specie di parallelepipedi su cui sopra c’era scritto qualcosa : “Pareti” “Ingresso” “Piani Superiori” “Trono”.

“E questi cosa sono ?!”

Sempre più confuso ed eccitato, Re Candito notò due di questi cubi luminosi in particolare che lo attraevano : su di uno c’era scritto “Kart” e su di uno gigantesco c’era scritto il suo nome.

Aprì i dati del kart : all’interno c’erano il modello del suo kart, le statistiche e le prestazioni, e da un’altra parte ancora, i Power-up.

Ci rifletté un secondo, poi prese i dati del kart e i Power-up e li aggiunse a quelli del suo codice.

Mentre sorrideva soddisfatto per il ritrovamento, notò qualcosa di molto strano : la parte dove dovevano essere collegate le sue memorie era parzialmente danneggiata e in parte chiusa dentro a un baule.

Quando lui provò a visualizzare i dati danneggiati, scoprì che c’erano solo alcune memorie, mentre altri riquadri di dati erano vuoti.

“Vediamo se riesco a scassinare questo maledetto coso !!!”

Si lanciò contrò il baule, cercando di sollevarlo, di forzarlo, di tirare via il lucchetto.

“Ufff….*pant* Niente da fare !”

Un po’deluso, Re Candito nuotò via, verso l’uscita.

Aveva trovato il suo personale programma di gioco.

Ora aveva la sicurezza che durante il suo arrivo, le sue memorie non erano andate perse, ma in qualche modo si erano sparpagliate e richiuse; ora bisognava solo trovare il modo di riottenerle, e forse il suo kart sarebbe servito allo scopo.

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Più tardi, quel giorno, Malefica aveva convocato privatamente Jafar e Ade, per parlare riguardo al nuovo Cattivo.

Si fece raccontare gli eventi del parapiglia nella sala ricreativa da tutt’e due.

“…E poi Crudelia e Ursula sono spuntate dal nulla, dicendo che si sarebbero rese conto loro se lui era veramente poteva essere minaccioso o no. Questo è quanto.” Finì di spiegare Ade.

“Sappiamo dov’è situato al momento ?” Chiese Malefica.

“Credo che gli abbiano già ricostruito la sua reggia zuccherata, e lui sia lì a godersela. Sinceramente, Mal, io anche per quel poco che l’ho visto e sentito, a me dava l’aria di un pivello smarrito, un pesce fuor d’acqua che non è riuscito ancora a fare mente locale, e che veramente non sa’ neanche chi è e dov’è piantato. Tutto qui !”

“Bisogna allora far si che recuperi la memoria, nel caso in cui questa sua cosiddetta amnesia fosse reale e non inventata. E ad ogni modo, è bene che sia io a fare diretta conoscenza con lui per accertarmene.” Terminò Malefica, alzandosi dal trono.

Ma Jafar le si piantò di fronte, scansando con un colpo di fianchi Ade.

“Mia Signora ! No ! Devo impedirglielo per il suo stesso bene e quello della Lega !” Terminando con un sorrisetto falso.

“Tu sei troppo accecato dalla gelosia e dal tuo interesse per me, Jafar. Sarebbero anche qualità apprezzabili, ma non se intralciano il mio operato, e se non mi permetti neanche di valutare questo individuo !”

“Già ! E poi, a me ispira quel tipetto ! Insomma, è uno fuori dalle righe, libero dal cliché del cattivone alto, magro, tenebroso con baffi e pizzetto. Quel genere di cliché che tutti quelli fuori di qui copiano da te, Jaf !” Aggiunse Ade, sbeffeggiando lo stregone imitando il suo volto e la sua voce.

La Signora di Ogni Male e il Dio dei Morti procedettero fuori, ma Jafar si ripiantò, stavolta in una nube rossa magica, di fronte a loro.

“Come potete essere così ciechi ?!! Possibile che non consideriate entrambi la possibilità che possa essere una spia di quel patetico Dottor Eggman !? Magari un suo robot ?!” Disse alterato.

Malefica sbarrò gli occhi, e gli si avvicinò minacciosamente :

“Non devi azzardarti per nessun motivo ad usare quel tono con me, Jafar ! Ricorda che sono io la tua superiore, ed esigo lo stesso rispetto che io mostro a tutti i miei sottoposti !”

Jafar ebbe i sudori freddi, realizzando il suo errore :

“Perdoni la mia insistenza e la mia mancanza di garbo, mia Signora ! Non si ripeterà più...” Disse servilmente con tono sommesso.

Malefica sorrise perfidamente, mentre Ade lo fece di sottecchi.

“Ora che ci penso, a dire il vero, una competizione tra tutti i Cattivi penso che sia il modo migliore per portare in superficie il lato peggiore del nostro nuovo arrivato ! Faremo un torneo di combattimenti e sfide tra Cattivi, e anche lui dovrà partecipare !”

“Si, come dice Jaffy, per trovare il «diamante allo stato grezzo» che c’è in lui ! Mi piace, si !”

Malefica e Jafar lo squadrarono sinistramente.

“Eddai, che ho detto ??! Mal…Mal…Aspetta, dai ! Lo sai che io parlo sempre troppo…”

Malefica si girò con noncuranza, mentre il Signore dell’Oltretomba la seguiva come un cagnolino fedele, cercando di scusarsi.

Jafar, invece, si trattenne lì, con un’espressione di ribrezzo e odio, già confabulando qualcosa; borbottò tra sé e sé.

“Credo che sia giunto il momento di dire addio a Re Pralinato !”



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Author's note : Ed eccoci all'inizio di una nuova avventura col nostro nuovo arrivato ! Ora, vorrei fare a tutti voi un questionario per vedere quanto siete partecipi alla storia :

Quali Cattivi vi piacerebbe vedere battersi nel Torneo nel prossimo capitolo ? La/le proposta/e più interessante/i saranno trascritte !

Aggiornamento : Dimenticavo di specificare che sono esclusi Malefica e Ade, visto che darò loro il ruolo di giudici e spettatori.

Per ora è tutto, ta-ta per ora !

Aggiornamento : So che è passato un po' di tempo, ma ,fortunatamente, non sono morto...ancora. Sto ancora cercando di fare mente locale su come rendere i passaggi successivi e ho già deciso chi saranno i contendenti del prossimo capitolo e mezzo (si, penso proprio che lo farò in due parti e la seconda sarà più breve per introdurre meglio il "vero" terzo capitolo). ;)

   
 
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