Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn
Ricorda la storia  |      
Autore: Jeo 95    26/08/2013    3 recensioni
Dal testo:
[...]Una donna innamorata veramente del suo uomo sa sempre scegliere il regalo giusto e lo capisce quando guardandolo prova la sensazione dell’innamorata. Tu non hai ancora trovato l’oggetto che scateni in te questa sensazione, per questo nulla di sembra adatto.-[...]
***
- I regali giusti sono rari e speciali, comunicano tutti i sentimenti di chi lo fa a chi lo riceve [...], per questo sono così preziosi. E se non riesci a trovarlo significa che un oggetto capace di esprimere tutto l’amore che provi per Ryohei non esiste.-
[...]
- Quindi se non esiste, non ti resta che farlo tu stessa.-
***
Chaossu Minna!!!!! XD Eccomi tornata a tormentarvi!!!
Dico solo una cosa: HAPPY B-DAY RYOHEI-KUN!!!!!!!!
Questa mia seconda shot assolutamente 3387 è dedicata al nostro pugile preferito per il suo compleanno, spero vi piaccia!
Fatemi sapere che ne pensate, mi farebbe piacere sapere se dalla mia povera mente malata è uscito qualcosa di buono oppure un altra cavolata.
Un bacio a tutti e a presto!
Jeo 95 =3
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Bianchi, Haru Miura, Kyoko Sasagawa, Ryohei Sasagawa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

An Extremely Perfect Birthday




Hana e Kyoko si conoscevano da tutta la vita.

Erano amiche sin dall’asilo ed erano certe che la loro amicizia sarebbe continuata per sempre.

Nemmeno con l’aggiunta di Haru la loro amicizia era stata spezzata, e dopo il viaggio nel futuro ciò che legava Kyoko all’amica era sempre più forte.

E di certo nulla era cambiato da quando Hana stava con Ryohei, da quasi un anno per la precisione, anzi erano ancora più legate di prima.

Quel girono Kyoko si era svegliata di buon umore, non sapeva nemmeno lei spiegarsi il perché, ma da quando si era alzata il sorriso non aveva lasciato il suo viso nemmeno un attimo.

Controllò attentamente che il suo Onii-chan fosse uscito prima di dirigersi in cucina e mettersi a cucinare una torta per l’indomani.

Tsuna aveva organizzato una festa a sorpresa per Ryohei che si sarebbe tenuta a casa Sawada e lei, Haru e Bianchi si erano offerte di preparare la torta nonostante Tsuna e Gokudera avessero fatto di tutto per impedire la partecipazione della più grande.

Chissà perché poi.

Preparò tutto l’occorrente per cucinare la torta di compleanno, attendendo poi l’arrivo delle due.

Quando sentì il campanello suonare andò di corsa verso la porta, ma quando aprì si sorprese di non trovare le persone che stava aspettando.

- Ciao Hana, cosa ci fai qui?- chiese Kyoko sorridendo.

Vedere la sua amica d’infanzia davanti a casa la stupì, ma nulla le causò più stupore nel vedere la condizione in cui era.

Si torturava insistentemente le mani, mantenendo lo sguardo sulle sue scarpe senza il coraggio di guardare l’amica negli occhi, senza contare che aveva le guance colorate di un vivo rosso fuoco.

Se Kyoko non l’avesse conosciuta bene, avrebbe detto che la sua amica era in… imbarazzo?

- C-Ciao Kyoko, posso entrare?- chiese incerta Kurokawa.

La giovane Sasagawa annuì ancora sorpresa, ma lasciò passare l’amica e la fece sedere sul divano.

Hana la ringraziò.

Kyoko l’affiancò, prendendole le mani tra le sue e sorridendole amabilmente.

- Allora Hana, cosa succede?-

- Ecco vedi…-

Il campanello suonò di nuovo, interrompendola.

La castana si alzò nuovamente per aprire, stavolta furono Haru e Bianchi ad entrare.

- Oh Hana-chan ciao! Non sapevo ci fossi anche tu.- salutò Haru sorridente.

Bianchi si limitò ad un cenno del capo.

- Hana è venuta qui per parlarmi, allora, cosa volevi dirmi?- chiese Kyoko tornando al suo fianco.

Haru e Bianchi le si sedettero di fronte, le orecchie ben aperte per ascoltare ciò che Kurokawa aveva da dire.

La mora guardò tutte le sue interlocutrici per bene, valutando se fosse il caso o no di parlare a tutte del suo problema.

Kyoko senz’altra sarebbe quella a cui l’avrebbe detto senza dubbi o esitazioni, in Haru aveva scoperto una buona amica di cui fidarsi, quindi anche lei andava bene.

Su Bianchi non sapeva bene cosa pensare, ma se le altre due si fidavano allora doveva essere una persona a posto, benché il fatto che vivesse con Sawada non la convincesse del tutto.

Poi pensò che lei era adulta e aveva più esperienza, o almeno così sembrava, in un certo genere di situazioni, per cui poteva essere la più adatta a darle consigli per risolvere il problema.

Prese un profondo respiro poi parlò.

- NonsocosaregalareaRyoheiperilcompleanno!- fu un sussurro detto tutto d’un fiato, ma alle orecchie di tre donne romantiche quella frase era parsa chiara e precisa.

Sobbalzarono un po’ fissando gli occhi sulla mora che, rossa in viso, teneva lo sguardo basso, poi sorrisero dolcemente.

Bianchi si lasciò sfuggire un sospiro, appoggiandosi meglio allo schienale del divano e  portando una mano a sorreggerle la testa.

- Ahhh l’amore dei giovani, che cosa fantastica.-

La mora arrossì nuovamente, stringendo forte i lembi della gonna scura che aveva preso a torturare fin da quando si era seduta.

- Hai già provato a cercare qualcosa?- chiese Haru, tentando di guardarla in volto.

L’altra annuì.

- Sì, ho fatto il giro di alcuni negozi che mi sembravano carini, ma il fatto è che non c’era niente di… di… di…-

Nemmeno lei sapeva esattamente cosa cercava, sapeva solo che ogni volta trovava un oggetto che potesse essere considerato anche solo vagamente decente come regalo, l’immagine di Ryohei e il suddetto oggetto le appariva in mente come un qualcosa di effimero, imperfetto, stonato, insomma qualcosa di…

- Inadatto vero?- finì Kyoko, trovando la parola che l’amica cercava.

Hana s’illuminò.

- Sì esatto! Ogni volta che propongo qualcosa mi sembra incredibilmente inadatta come regalo, non c’è niente che mi sembri fatta apposta per Ryohei.- sospirò, fortemente abbattuta da quella consapevolezza.

- È che non ti sei innamorata.-

Le tre ragazze si voltarono verso la donna, mentre Hana le lanciava occhiatacce di fuoco.

- Come scusa? Guarda che io e Ryohei siamo…-

- Non intendevo del ragazzo, ma del regalo. Una donna innamorata veramente del suo uomo sa sempre scegliere il regalo giusto e lo capisce quando guardandolo prova la sensazione dell’innamorata. Tu non hai ancora trovato l’oggetto che scateni in te questa sensazione, per questo nulla di sembra adatto.-

Mentre ad Haru e Kyoko brillarono gli occhi per le perle di saggezza della più grande, Hana parve riflettere su quelle parole.

- Quando vedrai il regalo giusto, allora lo saprai.- concluse Bianchi, poggiando amorevolmente una mano sul capo della mora e guardandola come se fosse una figlia.

In fondo per lei erano tutte figlie sue, anche Hana rientrava in quella categoria da quando aveva saputo la verità sulla mafia.

- Sì ma, la festa è domani, cosa faccio se non riesco a trovare il regalo giusto?-

- I regali giusti sono rari e speciali, comunicano tutti i sentimenti di chi lo fa a chi lo riceve cento volte più del normale, per questo sono così preziosi. E se non riesci a trovarlo significa che un oggetto capace di esprimere tutto l’amore che provi per Ryohei non esiste.-

Chiuse gli occhi seria la donna, facendo preoccupare le tre ragazze.

Possibile che non ci fosse nessun regalo che Hana potesse fare al suo ragazzo?

Il sorriso furbo che Bianchi sfoggiò poi diede risposta ai loro pensieri.

- Quindi se non esiste,  non ti resta che farlo tu stessa.-

La mora sgranò gli occhi mentre Haru e Kyoko, da prima sorprese, iniziarono a saltellare per la stanza contente.

Fare il regalo con le proprie mani avrebbe reso quel pensiero ancora più speciale, decisamente Bianchi aveva avuto un lampo di genio.

- O-Ok, ma rimane il problema di cosa posso fargli.- sospirò Hana, non pienamente convinta.

Le tre sembrarono rifletterci su, poi Haru intervenne con un suggerimento che imbarazzò non poco la mora.

- Perché non vai in camera di Sasagawa-sempai per prendere ispirazione? Magari ti viene una buona idea.-

Kyoko sorrise raggiante, approvando a pieno l’idea di Haru.

- Giusto! Puoi andarci ora mentre noi iniziamo a preparare la torta, Onii-chan adesso è fuori con Tsuna-kun, che ha il compito di distrarlo. Potrai tornare anche domani se vuoi, Hibari-san lo terrà fuori tutto il giorno.- sorrise l’innocente Kyoko.

Bianchi ricordò il momento in cui il suo amato Reborn aveva affidato a Tsuna il compito di chiedere a Hibari se poteva tener impegnato Sasagawa l’indomani, scatenando una violenta opposizione da parte del bruno.

Alla fine però il Decimo aveva ceduto, ben consapevole che se avesse continuato a rifiutarsi di obbedire al piccolo killer sarebbe stato lui la sua prossima vittima.

Lui o Hibari che differenza fa? Aveva mormorato il bruno, valutando quale delle due alternativa fosse la meno dolorosa per passare a miglior vita, invece era successa una cosa del tutto inaspettata.

Era riuscito a convincere Hibari.

I Kami solo sapevano come.

Forse perché a chiederglielo, sotto preghiera di Tsuna, era stato Dino Cavallone con il quale aveva buoni rapporti e che Kyoya non aveva ancora ucciso a suon di tonfa.

Perché per quanto il presidente del comitato disciplinare odiasse quel biondo era l’unica persona che riusciva a girargli intorno dopo Kusakabe che non rischiava di venir morsa a morte.

O che non era stata ancora morsa a morte.

Bianchi tornò alla realtà quando le grida di Hana la risvegliarono.

- E-Ehi asp-aspettate non spingete!- protestava contro le altre due, che tentavano invano di spingerla al piano superiore.

Senza nemmeno poter battere ciglio, Kurokawa si era trovata rinchiusa nella camera del suo presunto ragazzo, con la porta chiusa a chiave dalle sue tre consigliere.

Accidenti a lei e a quando aveva deciso di chiedere aiuto.

Magari poteva optare per fuggire dalla finestra, ma ci ripensò subito.

Preferiva uscire sana e salva da quella storia piuttosto che malridotta o peggio.

Iniziò dunque una lunga e lenta esplorazione della camera, che pensò subito rispecchiasse appieno il carattere di Sasagawa Ryohei.

Ora che ci pensava era la prima volta che entrava nella sua stanza.

Si sentì le guance avvampare e la gola farsi improvvisamente secca, ma si diede un contegno e cominciò a curiosare in giro.

La prima cosa che si poteva notare, oltre al grande amore per la boxe del ragazzo, era che il proprietario della stanza era un disordinato casinista.

Riviste sulle più recenti novità della boxe a terra, vestiti sparsi qua e là, il letto completamente sfatto e un paio di guantoni abbandonati sulla scrivania.

Nonostante il disordine, Hana potè notare che la camera era completamente priva di polvere o macchie di alcun genere, segno che nonostante il disordine Ryohei ci teneva alla pulizia.

Senz’altro un buon segno.

Si fermò davanti alla libreria in legno, scrutando da dietro la vetrina foto, libri e trofei appartenenti al suo ragazzo.

Sulle targhe dei trofei vi era inciso il nome di Sasagawa Ryohei, ognuno conferito per un primo posto più che meritato.

Il libri sembravano nuovi di zecca, almeno quelli inerenti allo studio, e Hana potè immaginare che non erano mai stati neanche toccati, vista la strana nausea che colpiva il pugile ogni qual volta doveva studiare.

Scosse la testa sospirando.

Il perché era andata ad innamorarsi proprio di un idiota bambinone non lo capiva nemmeno lei.

Passò alle foto, dove la maggior parte ritraevano il ragazzo e Kyoko, in vari momenti della loro vita da fratelli e non potè trattenere un sorriso di dolcezza.

Le altre immortalavano invece le numerose vittorie ottenute negli incontri di boxe, dove ogni qual volta il ragazzo riusciva sempre a spuntarla contro l’avversario, non senza qualche livido o acciacco.

Avrebbe tanto voluto che Ryohei smettesse di combattere, che smettesse di immischiarsi delle faccende di Sawada e di fare qualsiasi altra cosa pericolosa.

Le sarebbe piaciuto vivere con lui lontano, al sicuro e in pace da tutti i mali del mondo.

Ma sapeva che non avrebbe mai avuto il coraggio di chiedergli una cosa del genere, perché per Ryohei, la boxe come gli amici erano tutta la sua vita.

E lei non poteva che esserne orgogliosa.

Il Guardiano del Sole dei Vongola, quando l’aveva scoperto si era paralizzata dallo shock, era fedele ai suoi amici e ai suoi ideali, non avrebbe mai tradito nessuno dei due nonostante questo però riusciva a trovare sempre spazio per lei e loro, del tempo da passare insieme ed amarsi senza che boxe o mafia si mettessero in mezzo.

Ed era per quei momenti insieme che aveva accettato tutto.

Era per provare di nuovo quel calore al petto, quella sensazione di piacere ogni qual volta Ryohei le stava vicino che aveva accettato tutto, pur di stare con lui e creare insieme nuovi fantastici ricordi.

Aveva accettato tutto e sosteneva Ryohei da lontano, senza mai avvicinarsi, consapevole che altrimenti l’avrebbe fatto preoccupare rendendolo così un facile bersaglio.

Un brivido le percorse la schiena, scacciando dalla mente l’orribile pensiero di poterlo perdere per sempre.

Eppure voleva che lui la sentisse vicina, sia sul ring che quando svolgeva incarichi per Sawada, voleva che lui la ricordasse sempre, che ricordasse sempre il motivo per cui ogni volta doveva tornare a casa sano e salvo.

Ed è li che Hana ebbe l’illuminazione.

Finalmente aveva trovato l’oggetto perfetto da regalare a Ryohei.

***

- WAAAAAAAHAHAHAHAH SONO ESTREMAMENTE COMMOSSO AMICI MIEIIIII!!!!!!!!!!!!!!!! SIETE ESTREMAMENTE I MIGLIORIIII!!!!!-

La sera della festa Hibari accompagnò, o per meglio dire trascinò, il pugile a casa Sawada senza se e senza ma, dove ad attenderlo vi erano tutti i suoi amici.

Il Boss con gli altri guardiani, la banda di Kokuyo perfino, Dino e Romario, le ragazze, i genitori di Sawada e i bambini.

Tutti li per lui.

- Tanti auguri Onii-chan!-

- Buon compleanno Sempai!-

- Chissà che con l’età non diventi più intelligente testa a prato.-

- Che hai detto testa a polipo?! Ti faccio nero all’estremo sai?!-

- Forza fatti sotto maledetto idiota!-

L’immancabile rissa tra il festeggiato e Gokudera scatenò le risa di tutti, esclusi ovviamente Ken, che era li solo per i dolci, Chikusa, che era li solo per richiesta di Chrome, e Hibari, che stava seriamente considerando l’idea di mordere a morte tutti e tornarsene alla sua amata scuola.

 Ryohei fu estremamente felice di quella bellissima sorpresa, dichiarando fra le lacrime che quello fosse il più bel compleanno che avesse mai festeggiato.

Non mancarono sfide, litigi e scherzi di ogni genere che finirono per coinvolgere nel divertimento anche i due di Kokuyo.

Hibari invece fu più difficile da coinvolgere, ma la costante presenza di Cavallone al suo fianco, cosa che lo infastidiva non poco, servì ad impedire che compiesse un massacro.

Il Guardiano del Sole però, sentiva che mancava qualcosa, anche se con il suo misero intelletto, come diceva Gokudera, non riusciva a capire di cosa si trattasse.

Fu quando Hana gli si avvicinò, rossa in volto e con lo sguardo a terra, che capì cosa ci fosse di sbagliato.

Non aveva passato nemmeno un minuto con la ragazza che amava.

Che idiota all’estremo era stato!

- S-Sasagawa?- chiese incerta.

- Dimmi Kurokawa, ti ascolto all’estremo!-

Con le mani dietro alla schiena Hana girò un attimo la testa verso le sue amiche, che le sorrisero incoraggianti.

Prese un respiro e parlò.

- P-Puoi venire fuori un a-attimo?-

Ryohei parve sorprese ma annuì raggiante, seguendo la mora fino al giardino di casa Sawada lontano dagli altri.

Si richiuse la porta alle spalle fermandosi un attimo a fissare la ragazza.

In quel vestitino bianco crema era un incanto, le arrivava fino a sopra la ginocchia, svolazzando da ogni parte ad ogni piccolo colpo di vento e mettendo in risalto le curve perfette della ragazza.

Ai piedi dei semplici sandali bianchi completarono il set dell’abbigliamento, risaltato dai diversi bracciali che la ragazza aveva indossato, intonati agli orecchini d’argento e alla collana a forma di farfalla che le aveva regalato lui tempo prima sotto consiglio di Kyoko.

Per un attimo restò imbambolato a guardarla, ma fu la stessa Kurokawa a risvegliarlo dai suoi pensieri.

- T-Tanti auguri di buon compleanno, q-questo è per te!-

Rossa in viso Hana porse un pacchettino rosso con i nastri dorati al ragazzo di fronte, che la guardava shoccato e spiazzato.

Titubante pure lui ringrazio e prese tra le mani il regalo, notando solo allora i cerotti che la ragazza aveva alle dita, iniziando a scartarlo con lentezza esasperante per entrambi.

Quando il pugile vide il contenuto sgranò occhi e li puntò sulla ragazza, che incrociò le braccia sotto il seno e girò il capo dall’altra parte, per non far notare il vivido rossore.

Ma Sasagawa l’aveva visto eccome.

- E questo..?- chiese, prendendo tra le mani il piccolo pezzo di stoffa arancione su cui vi era ricamato un sole, un guantone ed il simbolo di Garyuu.

La fattura non era perfetta, ma ricordando le dita incerottate il cervello di Ryohei riuscì per la prima volta a fare due più due.

- È-È un polsino porta fortuna. Così quando combatti sul ring o per Sawada, impedirà che ti accada qualcosa.-

Prima che Hana potesse realizzare cosa stesse accadendo si ritrovò tra le braccia del ragazzo, che la baciò da prima dolcemente, poi con sempre più passione.

Ci mise poco Kurokawa a ricambiare, e si staccarono solo quando entrambi dovettero prendere aria.

- Grazie Hana.-

Le guance già rosse assunsero tonalità sempre più accese sentendo il suo nome provenire dalle labbra calde e morbide del ragazzo che amava.

Sorrise, accoccolandosi meglio nel suo abbraccio.

- Tornerai sempre da me vero? Non mi lascerai mai sola?-

Anche Sasagawa aumentò la stretta, posandole un bacio tra i capelli corvini e inspirandone tutto il buon profumo.

- Te lo prometto all’estremo, nessuno mi impedirà mai di tornare da te.- sorrise raggiante, come un sole caldo e pieno di amore.

Quell’amore che era solo per Hana e nessun’altro.

E sotto quel cielo stellato con la luna piena come testimone rimasero stretti l’uno all’altro per diverso tempo, forse minuti, forse ore.

Si baciarono, si abbracciarono, sicuri che niente e nessuno avrebbe mai potuto dividerli. 




























*Note Autrice da manicomio*
Chaoss Minna, sono tornata!! ^^
Allora che ne dite? Vi è piaciuta? Speriamo! XD
Ci tenevo a pubblicare qualcosa per il compleanno di Ryohei, perchè è un personaggio estremamente fantastico che si merita un pò più di protagonismo XP
La mia seconda fanfic qui ed è un altra 3387, ormai li lovvo troppo *-*
Con molta probabilità la prossima sarà qualcosa di già abbozato su Lambo, stò riscontrando alcuni problemi nello scrivere lo shonen-ai ^^" (anche se mi piace la 5927 io e lo yaoi non siamo molto compatibili ^^")
Be fatemi sapere se la demenza qui sopra vale qualcosa, aspetto le vostre recensioni!
Un bacio e alla prossima
Jeo 95 =3

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn / Vai alla pagina dell'autore: Jeo 95