Freddo, pallido, sembra quasi brillare.
È come la notte.
Buia.
Profonda.
Oggetto del desiderio, guida, non si fa guidare.
È un controsenso: vive ad occhi chiusi e sogna ad occhi aperti.
Gli piace il nero, non i colori.
Cupo, ma brilla nella notte.
È caduto, ma nonostante la derisione, nonostante il dolore, nonostante la paura, nonostante la tentazione di lasciare che tutto vada all'inferno, si è rialzato, fragilmente.
Anche gli angeli cadono.
Proprio come lui.
Come un guidatore fantasma, si aggira nella notte.
Muore dentro.
Ma non piange: gli angeli non piangono, e lui non se lo può permettere: è un angelo sceso in terra.
Ha sfidato il cielo per poter arrivare dalla persona amata, e ora è lì, fragile, steso a terra, sanguinante.
È un angelo, un angelo che muore da solo.
E ora, ora torna in cielo, sperando di essere accettato di nuovo.