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Autore: Fujikofran    27/08/2013    1 recensioni
[La casa dalle finestre che ridono]
[La casa dalle finestre che ridono][La casa dalle finestre che ridono][La casa dalle finestre che ridono]
Coppola, ex tassista ubriacone, ritrova una registrazione con una confessione inedita di Buono Legnani, che meglio spiega che cosa facevano lui e le sue sorelle. Ma non farà in tempo a consegnarla, né a Stefano né alla polizia. Se avete visto questo film, sapete come è andata. E i deliri del pittore sono tutti qui...
Genere: Horror, Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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 “Amavo e amo la pittura, fonte inesauribile delle mie gioie e dei miei dolori, visto che le gioie mi hanno portato dolori, dolori riversati sulle gioie altrui. La pittura mi aveva arricchito dentro, più che fuori, dato che vivevo con meno di quanto avessi bisogno. Ricco dentro, povero fuori. E poi c’erano loro,  la causa delle mie disgrazie, dei miei deliri e della mia pazzia. C’era e c’è la sifilide, che naviga nella tempesta delle mie vene, col mio sangue contaminato dai miei colori, i miei colori, che mi stanno salendo al cervello, risucchiandomi l’anima. La testa scoppia, perché è il cervello a esplodermi. Una bomba…bum…puta madre! E poi ci sono sempre loro, loro due, la causa di disgrazia per tanti di questo piccolo paese. Le mie vene stanno scoppiando, i colori, i miei colori, elemento chiave dei miei dipinti. E poi ci sono loro due, quelle due, quelle lì che hanno rubato la mia vita e quella di tanti altri. Il paese soffre, le paludi pullulano di dolore, di morte, insieme a quel terreno, a quella casa che mi rende matto, sempre più matto. E poi ci sono loro due: le mie sorelle, le mie maledettissime sorelle, quella stupida canzone brasiliana che trasuda inquietudine, Brasile ti odio, le copule sulla spiaggia, le aberrazioni fisiche e mentali. Mi procuravano soggetti da dipingere, puttane, nessuno voleva posare per me, nemmeno una giovane aggraziata delle rive ferraresi, fiumiciattoli di orrore, tutti mi odiavano, mi odiano, ho bisogno di modelli, per i miei dipinti, per i miei colori, per non stare male e per assecondare le mie vene. Le vene, porca troia, le vene. Lame che entrano nella carne, sorelle puttane, mentre togliete la vita per darla al mio egocentrismo e alla voglia di creare la mia arte, dannata arte, arte bastarda. Voglio l’arte, io sono l’arte. Luride finestre che ridete della morte di coloro che non c’entravano niente, che non avevano nessuna colpa se non quella di vivere. Pittore di agonie, questo sono io, l’agonia degli altri è la mia rinascita. Un bambino con la gola squarciata, mi piace ritrarre il suo sangue che sgorga dalla piccola carotide lacerata, mannaia che ride con le finestre di quella casa, bambino che rivolge il suo sguardo di sofferenza al cielo, mentre muore e poi è morto, il terreno gli dà sepoltura indegna, mentre quella casa ride di gusto, ride sguaiata davanti al corpo con le interiora scoperte di una giovane studentessa, budella che pulsavano ancora di vita in un cadavere che se ne era disfatto. Sorelle maledette, che avete cavato gli occhi ad un adolescente infelice e storpio che tutti deridevano, avete tolto i suoi occhi, me li avete fatti scorrere addosso, mentre dicevate che mi avrebbero dato l’ispirazione per ritrarre le orbite vuote di quel giovane sfortunato. Buchi neri di paura al posto di bulbi oculari. Voi due, sorelle schifose, continuerete a vivere, ucciderete, vi piace farlo, la comunità di questo paese soffrirà ancora per causa vostra, mentre io non ce la faccio più e la tanica di benzina dinanzi a me mi sta dicendo che devo svuotarmela addosso, tutta d’un fiato. E un fiammifero con la faccia diabolica mi sussurra continuamente: “Fallo, Buono, fallo…”. Addio mondo e ti chiedo scusa!”
 
Fujikofran © 2013
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E poi ci sono loro (confessione inedita di Buono Legnani) di Fujikofran è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported.
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