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Autore: Sigyn    27/08/2013    0 recensioni
[Valhalla]
Cinque momenti di bianco: perché, per loro, è il colore dell'amore.
[Heimdall/Freyja]
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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The prettiest colour

 

 

 

I

 

Freyja ha avuto molti uomini nel suo letto: ricchi e poveri, giovani e vecchi, dei e mortali,  amori che sarebbero potuti durare una vita e amanti di una notte.

Freyja li conosce, gli uomini, con tutte le loro paure, le loro insicurezze, i loro difetti. E conosce Heimdall. Heimdall ha gli occhi nervosi che saettano da una parte all’altra, le orecchie tese per avvertire il più debole rumore, il viso tondo e grasso che così spesso diventa bianco come latte – queste cose possono essere viste da chiunque si fermi a guardarlo, in fondo.

Ma Freyja sa: sa con quanto zelo Heimdall assolve il suo dovere di guardiano degli dei, sa quanto disperatamente vorrebbe sentirsi importante, conosce il cuore saldo e onesto che batte sotto gli strati di timore e di frustrazione – un cuore nascosto, e ancora innocente, ancora bianco come i fiori di ciliegio.

E non dimenticarti di farmi visita ... Aesir Bianco!

Il bianco, dopotutto, è il colore preferito di Freyja, che conosce fin troppo bene gli uomini, le loro paure, i loro difetti, e le mille ingannevoli sfumature di grigio dei loro cuori – il bianco è l’onestà di Heimdall, e la speranza di Freyja.

 

II

 

Freyja ha una veste da primavera bianca e soffice come la spuma sulle onde del mare, o come l’ultima neve dell’inverno, una veste che danza sulle curve del suo corpo come l’acqua fresca e chiara di un torrente finalmente libero dal ghiaccio. Freyja ha occhi blu e pieni di stelle lontane come un cielo estivo, capelli come grano maturo, pelle liscia e vellutata come i primi frutti pieni di succo che pendono dai rami degli alberi.

Come ogni primavera, Freyja è una visione di bianco e d’oro – ma questo è il primo anno che Heimdall la nota per davvero, la prima volta che vede oltre le sue gambe lunghe, il suo ventre piatto, il suo petto florido.

Forse sono state le sue parole, o forse la gentilezza nella sua voce calda, ridente, come la canzoni degli uccellini tra le fronde verdi degli alberi. Forse è stato il suo sorriso candido, sincero.

Non sa perché proprio Freyja, tra tutte le dee, si sia interessata a lui, il più debole, il più codardo tra gli Aesir. Sa solo che lei è stata buona con lui, che ha voluto vedere qualcosa che forse non c’è – perché Freyja è gentile come il calore del sole in queste giornate di cieli tersi e prati in fiore, candida e fresca e pura come i fiori che le adornano i capelli in una corona improvvisata.

Quando dice a Loki che con lei è diverso, è sincero, e per una volta il suo cuore è onesto come Freyja lo vorrebbe.

 

III

 

La pelle di Freyja è bianca e rosa e morbida e liscia, il suo sorriso splende nell’ombra come se fosse fatto di perle. I suoi lunghi capelli sono un mantello di fili d’oro che le copre le spalle, nasconde appena le sue forme.

Heimdall vorrebbe solo sfiorarla, appoggiare le mani sulle sue spalle esili e ridiscendere il suo corpo con la punta delle dita, tastare la sua morbidezza con i polpastrelli, perdersi nel suo profumo lieve di pulito e di fiori di campo.

Freyja sa, e lo aspetta divertita e paziente.

Sì, puoi crederci, Loki! Quella scrofa in calore ...

Pensa al bianco, quando dice quelle cose. Pensa al bianco e alla purezza, ai fiori di ciliegio e all’ultima neve che si scioglie nell’erba; pensa ai pettegolezzi degli dei, al sorriso beffardo di Loki, ai seni esageratamente prosperosi e alle cosce scoperte delle Valchirie nei ritratti appesi al muro.

Doveva essere diverso con lei, pensa Heimdall.

Una tale ... sgualdrina!

Guarda le sue vesti bianche, mentre lo ascolta. Pensa all’onestà, ai suoi occhi sinceri e al suo cuore fragile e forte allo stesso tempo, e poi pensa al dono d’amore che ha già offerto a così tanti uomini che non lo meritavano.

Lascia che le sue parole si insinuino nel suo petto e nella sua mente fino a farle bruciare gli occhi di lacrime trattenute, e pensa al grigio e al nero nei cuori degli uomini.

Doveva essere diverso con lui, pensa Freyja.

 

IV

 

Voglio dire ... quando Loki dice che tu sei falsa, è perché lui è falso! E quando io dico che tu ... uh ...

Non si è ancora reso conto di essere riuscito ad aprire la porta.

Freyja lo ascolta pazientemente – è così strano, trovare qualcuno che capisce, per una volta, così strano e così bello, delle stessa bellezza semplice della primavera. E anche se forse non capisce davvero, accetta di non poterci riuscire, e prova comunque ancora.

E Heimdall continua a scusarsi, Heimdall con il suo cuore onesto e semplice, con gli occhi sinceri che prima la guardano dritta in viso e poi tornano a fissare il pavimento pieni di vergogna. Freyja sa meglio di chiunque altro che l’amore è imprevedibile, che può colpire più forte e più in profondità di qualsiasi arma ed essere più affilato di qualsiasi lama, e nonostante tutto sperava davvero che finisse così.

Il bianco, dopotutto, è il suo colore preferito.

Ma tu sei la dea dell’amore! Non solo per me, ma per tutti gli Aesir ... sì, e anche per l’umanità ... e ... comunque, tu mi piaci ancora ...

Dentro di sé, Heimdall può finalmente ammettere che non è certo il primo, né sarà l’ultimo, e che forse tutto questo non durerà nemmeno molto tempo. Ma non fa male come pensava, non c’è più alcun peso a gravargli sul petto e a bloccargli il respiro nella gola e finalmente, per una volta, si sente bene, felice come non si è mai sentito nella sua lunghissima vita, sereno e trepidante allo stesso tempo, in attesa che succeda qualcosa – e la ama, ora sa che la ama.

Freyja continua a sorridergli, invitandolo a salire sul letto e stendersi accanto a lei, e Heimdall sa che d’ora in poi il bianco sarà sempre il suo colore preferito.

 

V

 

Il bianco è il colore dell’inverno. È il colore della neve che nasconde la terra e attutisce ogni rumore, del vento e del gelo, di un mondo freddo, sterile, che giace come morto, avvolto nel silenzio e in attesa di un risveglio che sembra non arrivare mai.

Il bianco è il colore dei primi fiori che emergono dal gelo portando il verde e il caldo con loro, il colore dei bucaneve e delle margherite. È il colore della luce che dissipa le tenebre dal cielo. È il colore di un nuovo inizio, di una speranza appena nata.

Per qualcuno, è anche il colore della felicità.

  
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