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Autore: CathCarey    27/08/2013    4 recensioni
Anna, ha trent'anni, un matrimonio fallito per colpa di un marito violento che non esita a picchiarla, e a stuprarla.
Anna decide di ribellarsi, affonterà avventure molto più grandi di lei, per sopravvivere farà di tutto, anche diventare una prostituta.
Riuscirà a vincere la sua battaglia ma il costo sarà molto elevato.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Bondage
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Sento il sangue scorrere violentamente sul mio viso, non riesco a muovermi sono paralizzata dal dolore e dalla paura.
Cerco di prendere un fazzoletto appoggiato sul tavolo, ma non ci riesco, non riesco a muovermi, so che se mi alzassi non riuscirei a trattenere le lacrime, e non voglio farlo, non voglio piangere, non piango più per gli uomini.
Mi chiamo Anna, ho trent'anni ma il mio spirito ne ha cinquanta, sono una vecchia.
Ho perso la voglia di vivere, per me ogni giorno è uguale.
So che se morissi, non importerebbe a nessuno , neanche a me importerebbe, neanche a quel mostro di mio marito.
Il mio matrimonio è fallito molto tempo fa, da quando mio marito ha perso il lavoro.
Pensavo fosse solamente un periodo, pensavo che tutto questo si sarebbe risolto, ma è così, non è stato così.
Mi chiamo Anna, l'ho già detto?
Con il passare degli anni sono diventata ripetitiva, a mio marito da fastidio, forse è per questo che mi picchia.
Sono nata in una famiglia benestante, i miei genitori non mi hanno mai fatto mancare niente, mio padre era molto conosciuto possedeva una Holding finanziaria, possedeva molte quote e azioni, ma io non ci ho mai capito molto.
Mia madre, oh che donna buona era mia madre, faceva una gran vita, da signora, mio padre ci ha resi felici in tutto e per tutto.
Ma li ho persi entrambi due anni fa, un tragico incindente.
Quando sono morti i miei genitori, ho creduto seriamente di non potercela fare a gestire tutto, la Holding, le quote.
Ho perso tutto quello che avevo, tutto quello che mio padre si era guadagnato con fatica.
Sono una delusione, un fallimento come donna, i miei genitori saranno molto delusi dal mio comportamento.
Mio marito, oh ma perchè è degno di quel nome? No, io non credo.
L'ho incontrato due anni fa, un mese dopo la morte dei miei genitori, non avevo niente, se non un piccolo appartamento che pagavo con quel poco che i miei genitori mi avevano rimasto.
Marco, mio marito mi ha aiutata nel momento del bisogno, mi ha aiutata con i debiti , mi ha aiutata con i creditori delle banche, mi ha dato un lavoro, una dignità, fu amore a prima vista, per lui.
Decidemmo di sposarci subito, la vita mi stava dando la possibilità di essere felice.
Credo di non aver mai amato nessuno nella mia vita, se non i miei genitori.
Per marco ho sempre provato gratitudine , affetto, ma mai amore.
E' tutto questo è scomparso dal momento in cui ha cominciato a picchiarmi e a stuprarmi ogni santa sera.
Marco ha perso il lavoro, anche lui come i miei genitori ha perso la Holding, ha perso la credibilità, il rispetto.
Marco non ha più amici, è solo al mondo, e lo sono anch'io.
E' diventato un uomo violento da quando ha perso tutto, ogni sera si ubriaca e va a puttane.
Non abbiamo più un soldo, e le banche non ci fanno più prestiti.
Siamo sull'orlo del fallimento e solo ora me ne sto realmente rendendo conto.
Mi picchia a sangue, sembra provarci gusto mentre lo fa.
Mi violenta , urlo ma a che serve urlare? nessuno mi sente, e se urlo mi picchia ancora di più.
Non ho più dignità. Non ho più orgoglio.
Riesco finalmente ad alzarmi e faccio qualche passo urlando dal dolore, riesco a guardarmi allo specchio.
Cosa vedo? vedo una donna con il volto sanguinante , vedo una donna calpestata.
Ma ora basta, io dico basta.
Non permetterò mai più a nessuno di farmi male.
Non permetterò mai più a mio marito di picchiarmi.
Anche a costo di andarmene, anche a costo di dormire in mezzo alla strada, non mi farò mai più massacrare di botte lo giuro, lo devo ai miei genitori.
Zoppicando vado nella camera da letto, apro l'armadio, e prendo le mie poche cose, infilandole nello zainetto.
Ho deciso, andrò via.

Lo farò.
  
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