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Autore: Giuls_BluRose    28/08/2013    4 recensioni
Cambiare è difficile e Gohan lo sa bene: lui ha dovuto cambiare per stare accanto alla sua famiglia.
Forse però non lo ha fatto come gesto di sottomissione, ma è stata una scelta personale fatta a cuore aperto.
Non è facile rinnegare il passato, anzi è impossibile, ma noi possiamo mutare nel bene e nel male e solo con la forza di volentà si può diventare persone migliori.
Una scelta fatta con l'anima pura, non per amore dello studio, ma per amore degli altri...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan | Coppie: Gohan/Videl
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buona notte a tutti ragazzi ;)
Mentre voi dormite io ne approfitto per apparire dall'ombra e pubblicare qualcosina prima di andare io stessa a nanna, oggi qua al mare piove quindi...
Mi sono sempre chiesta se Gohan avesse veramente scelto quella strada da solo e alla fine la mia mente malata ha partiroto questa storia ( Se si può definire tale... XD)
Spero che vi piaccia e quando vi svegliate me lo lasciat un commentino?? Grazie ^.^
Io vado a letto, notte a tutti :*
Giuliapierucci :*

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Credete di conoscere il motivo della mia scelta, credete di sapere tutto di me, ma mi spiace dirvi che molto probabilmente vi state sbagliando...

E' vero: io ho abbandonato il mondo del combattimento per seguire una strada completamente differente da quella che mi aveva predestinato il mio amato genitore, ma ho avuto una validissima ragione per farlo e non come credete voi come gesto di rispetto o sottomissione nei confronti di mia madre, no: io ho scelto personalmente questa strada dopo mesi e mesi che ci rimuginavo sopra e le mie membra mi stavano dando un dolore implacabile.

Non crediate che sia stato facile per me rinunciare al mio passato guerriero, non è stata un fatto improvviso nel quale io ho abbandonato quello che ero diventato fino a quel momento: ho sofferto molto e il radicale mutamento del mio essere mi è costato enormi sacrifici, sacrifici che però mi hanno portato dopo un periodo di buio ad essere l'uomo felice e soddisfatto della mia vita che sono oggi.

Secondo voi ero pronto a fare il grande passo e rinunciare a tutto ciò che avevo costruito intorno a me in quegli anni? Secondo voi ero in grado di gestire la mia nuova vita lontana dalle arti marziali? Secondo voi ero pronto a mutare completamente solo per rendermi migliore?
Sinceramente non saprò mai neppure io se ero veramente pronto a cambiare, ma sapevo di doverlo fare per il bene di tutti coloro che mi stavano accanto, dovevo farlo per la loro felicità e anche per la mia, non dovevo far patire loro tutto quello che avevo provato io sulla mia pelle in tutti quegli anni: dolore, rabbia, frustrazione per una figura fondamentale sempre o quasi assente dalla mia vita fanciullesca e anche da quella del mio amato fratellino, no io dovevo fare in modo che tutto ciò non accadesse.

Non era solamente un fatto psicologico il mio, sentivo il primordiale istinto di attaccarmi a quelle scaglie di luce e di speranza che il Fato mi stava dando, non potevo certo rinunciare a tutto solo per placare la mia sete di guerra e combattimenti, sentivo che parte di me voleva farlo, ma poi arrivava la ragione a dominare il mio carattere ribelle e riportava tutto alla normalità.

Sapevo che per il bene della mia famiglia dovevo smettere di comportarmi da fanatico guerriero e mi dovevo concentrare maggiormente sulle persone a me care, non sopportavo l'idea che esse mi reputassero un ragazzo snaturato che donava la sua vita alla lotta e trascurava la famiglia per passare la sua vira chissà dove, non lo sopportavo.

Non volevo essere come mio padre, no io volevo essere diverso: lui fin da quando avevo appena quattro anni si è sempre allenato come un matto nel solo disperato tentativo di raggiungere un ideale idilliaco che per molti sarebbe sembrato impossibile da raggiungere, ma lui è una testa dura e quando si mette in testa una cosa nulla lo può fermare e d ecco quindi che spariva per mesi e si ripresentava in seguito con il suo sorriso ebete porgendo a tutti le sue flebili scuse. Mamma lo perdonava sempre, ma io alla fine sono arrivato a provare un po' di risentimento verso quel genitore che ha abbandonato tutti per diventare più forte: sapeva bene che la vita di tutti è un bene effimero e quindi non va sprecato, ma sembrava che non volesse capirlo a pieno e alla fine eravamo sempre noi a rimetterci.

Io non volevo che mia moglie Videl soffrisse in quel modo, sapevo che ero ancora in tempo per cambiare la situazione e ho fatto di tutto per girarla a mio vantaggio: non avrei mai fatto soffrire la ragione della mia vita.

Un punto a mio favore è sicuramente stato il mio odio innato per la lotta, mi ha aiutato a cambiare il mio essere e mi ha fatto velocemente smettere di combattere, ma anche se continuo a negarlo è stato doloroso: difficile per me rinnegare le mie origini, difficile vivere con la paura che qualcuno scoprisse il mio segreto, difficile convivere con una forza sovrumana da domare con ogni mezzo...

Ma come si dice spesso il tempo aiuta a guarire tutte le ferite e in effetti dopo un po' ho imparato a portarmi dietro un grande fardello che mi trascinava nel buoi più totale giorno dopo giorno.

Accanto a me c'è sempre stata la mia amata Videl, ma anche con lei al mio fianco non ho potuto fare altro che eclissarmi lentamente sotto il peso di un blocco fatto di paure e preoccupazioni per la famiglia che insieme stavamo costruendo: non sapevo se sarei stato un buon marito, non sapevo se sarei stato in grado di gestire il mio tempo tra lavoro e casa e soprattutto non sapevo se sarei stato un buon padre: il mio amore mi aveva detto di essere incinta e io ero sprofondato nel panico più totale per l'inattesa novità che di lì a poco avrebbe fatto irruzione nelle nostre vite.

Non volevo che mia figlia, la mia adorata Pan, vivesse in un mondo dove i suoi parenti non la consideravano e non la degnavano delle giuste attenzioni, non era giusto: è anche per questo che sono andato fino in fondo nella mia scelta e attraversando il dolore che mi scombussolava il corpo ho deciso di andare avanti e non tirarmi indietro.

Aver visto Pan in faccia per la prima volta è stata una delle esperienze più emozionanti della mia vita e mi è servita a capire che quel che stavo facendo era giusto e avrei fatto solo del bene alla mia figlioletta. Lei avrebbe avuto accanto un padre che la amava e non l'avrebbe mai abbandonata: sapevo di aver accettato una battaglia ancora più grande di quelle che avevo affrontato in precedenza accettando di crescerla, ma sapevo che non sarei stato solo e che alla fine tutti i miei sforzi sarebbero stati ampiamente ricompensati.

Ho deciso di cambiare la mia vita per avere delle certezze e alla fine ho capito che la vera battaglia è saper affrontare anche i più piccoli ostacoli e la fama terrena non serve a nulla quando hai una famiglia da proteggere e da amare, non sarò più un guerriero, ma preferisco questa vita a quella precedente e non tornerei mai indietro per niente al mondo.

Non crediate che io sia cambiato per amore dello studio, io l'ho fatto per amore degli altri: per i miei genitori, per mio fratello, per i miei amici, ma specialmente per le gioie della mia vita, sono cambiato per voi amori miei, per voi Pan e Videl!

   
 
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