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Autore: Sinead1370Kimaira    28/08/2013    1 recensioni
Ci sono tanti modi per vivere la vita da Vampiro.
Ci sono tanti vampiri che hanno deciso di vivere in pace con gli umani, altri che hanno deciso di ucciderli per divertimento. Ci sono Vampiri che sono liberi e altri che per l'ebrezza della vendetta hanno deciso di inchinarsi davanti ad un Signore. Ci sono Vampiri che riconosco ancora la loro famiglia e altri che ucciderebbero un loro fratello per puro capriccio.
E poi c'è Lui. Qualcosa di esattamente a metà. Un Vampiro che vive ai piedi del suo Signore, ma mantiene la sua dignita. Un Vampiro che ha giurato odio ai suoi fratelli eppure non li ha ancora uccisi.
Ma prima o poi dovrà prendere una decisione e solo in quel momento capirà chi è veramente.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Damon Salvatore, Klaus, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Salve Genteeee!!! Come va? Si lo so... scompaio per mesi e poi pubblico alle due di notte... ma che ci volete fare... sono un caso perso!
Ringrazio la mia carissima Lalla_JH per la recensione! Grazie tesoro! <3
 Bene, vi lascio al capitoloo!! 
<3 

My Sire...





Il mattino seguente Zach fu costretto ad alzarsi presto da una particolare sveglia chiamata Klaus che aprì le tende di camera sua, rischiando di incenerirlo lì tra le coperte.
Quando gettò le gambe giù dal letto rise appena per il dolore ai fianchi e notò con piacere che il succhiotto non era scomparso, esattamente come la cicatrice del morso.
Era da un po’ di tempo che le sue ferite ci mettevano più del dovuto a guarire, ma non ci faceva più caso dato che in un mese aveva rischiato di morire un tre-quattro volte a causa dei morsi dei simpatici ibridi di Klaus in versione lupo.
Senza rifare il letto si diresse in bagno arruffandosi i capelli e sbadigliò sonoramente di fronte allo specchio iniziandosi a lavare i denti.
Si infilò sotto il getto bollente della doccia e i suoi pensieri corsero alla notte precedente.
Avevano fatto l’amore.
Per quattro volte di fila.
Whao.
Scosse il capo gettando l’acqua sulle pareti in vetro ricoperte dal vapore e si infagottò in un accappatoio.
Tornò in camera e aprì la cabina armadio, indeciso su cosa indossare.
Cosa mettevano gli adolescenti a scuola? Felpa? Camicia? T-Shirt? Tirò fuori una maglietta a mezze maniche nera attillata e una camicia a quadri rossa, un paio di Jeans scuri e delle Sneakers nere e rosse insieme ad una sciarpa in cotone rossa, nera e bianca.
Si vestì e si pettinò i capelli, aggiustandoli col gel e scese giù. Klaus era in seduto nel salone privato affianco alla cucina e sentendolo arrivare disse: “ Temevo che l’armadio ti avesse ingoiato.”
Zach afferrò il suo bicchiere di sangue zero negativo e si sedette a gambe accavallate dicendo: “ Non ho i libri e nemmeno lo zaino.”
L’altro rise e disse: “ Sono nell’ingresso.”
Il più giovane chinò il capo e evasivo disse: “ Con che cognome mi hai iscritto a scuola?” Era sempre stato un problema. Nonostante tanti anni insieme Klaus non gli aveva mai dato il suo cognome e Zach odiava portare ancora quello  suoi fratelli.
Avevano litigato parecchio su a causa di questo problema, ma Klaus continuava a ripetergli che in giro per il mondo c’era il resto della nevrotica famiglia Mikaelson e anche se nell’Altra Dimensione erano registrati insieme, sulla terra non poteva dargli il suo cognome.
L’Ibrido lo guardò e disse: “ Zachary Salvatore-Mikaelson.”
L’altro alzò lo sguardo e gli sorrise, posando il bicchiere corse a gettarli le braccia al collo e a dargli un bacio a stampo sulle labbra. L’altro lo trattenne per un bacio più lungo e quando si separarono Zach disse: “ Ti adoro sia perché non hai menzionato anche Andres Derek e soprattutto perché mi hai dato anche il tuo cognome. Sono felice!”
Klaus lo guardò e disse: “ Appena ti ho iscritto hanno voluto sapere se eravamo parenti e gli ho detto di essere un amico di lunga data dei tuoi defunti genitori e di essermi preso cura di te dopo la loro morte. Se qualcuno ti chiede se sei il fratello dei due Salvatore tu dovrai dire di si, non dire che non li conosci. 
Logicamente non vai a scuola per studiare.”
Zach si sedette e disse: “ Cosa devo fare Nik?”
L’altro sorseggiò il sangue e rispose: “ Elena Gilbert ha un fratello che sta in classe con te.
Diventa suo amico, guadagnati la sua fiducia. C’è anche il figlio del sindaco, Tyler Loockwood in classe tua, devi diventare anche suo amico e cercare di farti invitare alla festa privata che darà fra un paio di giorni. Per quanto riguarda il fratello di Elena, voglio sapere tutto su lui e la sorella e voglio che tu ti faccia invitare a casa sua. Per quanto riguarda tuo fratello Stefan non voglio rappresaglie per i corridoi che attirino l’attenzione. Il tuo obiettivo finale è portarmi Elena e poi ucciderla.
Sono stato chiaro? Portami da lei e io te la lascerò uccidere insieme a Damon e Stefan.”
Zach annuì e gli rispose: “ Si Nik. Tutto chiaro. Farò quello che mi hai chiesto.”
Klaus sorrise e si alzò dirigendosi in salone.
Zach afferrò lo zaino e lo mise sulle spalle, seguendo poi l’originale giù nel Garage.
Arrivarono nel parcheggio della scuola con un sonoro rombo di motore e un’inversione a U che fece girare tutti i presenti.
Le ragazze al solo vedere Klaus scendere dalla macchina andarono in visibilio, per poi ritrovarsi imbambolate quando Zach si apprestò a prende lo zaino. Il ragazzo abbassò gli occhiali da sole sugli occhi e salutò Klaus con un occhiata languida, vista solo dall’Originale dirigendosi poi verso il folto gruppo di ragazzi.
Arrivato esordì con un: “ Ehi piacere. Mi chiamo Zach.”
Tutti rimasero ipnotizzati e si presentarono quasi con riverenza.
In particolare una ragazza di nome Vikie Donovan lo mangiò letteralmente con gli occhi prima che una ragazza le bisbigliasse: “ Lo sai che Tyler è geloso.”
Il Vampiro, intuendo che si stava parlando di Tyler Lockwood disse a Vickie: “ Che peccato che il tuo ragazzo sia geloso, non capito tutti i giorni delle belle ragazze come te.” L’altra avvampò e gli rispose: “ Bhè ma Tyler ora è al campo di FootBall, quindi non c’è problema.”
Intanto un altro ragazzo si era avvicinato al gruppo.
Uno di loro lo chiamò: “ Ehi Jeremy! C’è uno nuovo!”
L’interessato si avvicinò e Zach focalizzò la sua attenzione su di lui presentandosi cordialmente e osservando bene Jeremy gli disse: “ Spilla dei Linkin Park. Amico non dirmi che ti piacciono! Io li adoro.”
Gilbert si illuminò e disse: “ Già anche a me piacciono parecchio ma non sono riuscito a prende il loro ultimo CD. Elena non me l’ha ancora voluto prendere, dice che devo migliorare prima a scuola.” Zach rise e disse: “ Tranquillo Jer, io ne ho due a casa, vieni oggi da me e te ne regalo uno.”
L’altro strabuzzò gli occhi e gli rispose: “ Waoh! Stupendo! Vieni ti porto a fare un giro della scuola.” Si incamminarono, ma prima di partire Zach si voltò indietro e fece l’occhiolino ad uno stupito Stefan che aveva guardato tutta la scena.
Jeremy gli mostrò ogni singola aula della scuola, inclusi laboratori e palestra e quando suonò la campanella, insieme si incamminarono verso la classe.
Appoggiato alla cattedra c’era un professore dai capelli castano chiari e gli occhi marroni che sfogliava un tomo di storia.
Aveva un anello incantato.
Zach si sedette all’ultimo banco accanto a Jeremy che gli confesso di non aver avuto un compagno di banco per tutto il mese,  dato che in classe loro erano dispari e quando tutti ebbero preso posto il professore iniziò dicendo: “ Come avete notato in classe nostra c’è un nuovo studente.”
Afferrò un foglio dal registro e sbiancò quando ne lesse il nome e i documenti.
Schiarendosi la voce indicò verso il fondo e disse: “ Lui è Zachary Salvatore –Mikaelson, spero che possiate andare s’accordo. Bene, ora iniziamo la lezione.”
Jeremy guardò il compagno di banco e disse: “Salvatore? Il fidanzato di mia sorella si chiama Stefan Salvatore. Lo conosci?”
Zach si voltò e gli rispose: “ E’ mio fratello maggiore.” Gilbert strabuzzò gli occhi e chiese: “ E perché non vivi con loro alla pensione? Perché hai due cognomi?”
Zach represse la voglia omicida e gli rispose con calma: “ Quando i miei genitori morirono, Damon e Stefan erano troppo giovani per prendersi cura di me e così un  amico di famiglia mi adottò. Mi sono trasferito qui da poco e vivo con lui, più che altro per non rompere i ritmi dei miei fratelli”
O per evitare di ucciderli entrambi. Inclusa la tua sorellina, Jer. 
Quando finì la lezione i ragazzi uscirono per dirigersi nell’aula di chimica e quando tutti furono fuori Alarik afferrò Zach per un braccio dicendogli: “ Cosa sei venuto a fare qui?”
Il ragazzo aggrottò le sopracciglia e disse: “ Cerco di ricevere una istruzione adeguata e di farmi degli amici, qualcosa non va?”
Il professore gli disse: “ Sta lontano da Jeremy.”
Zach rise e disse: “ E io dovrei obbedire a te? Fa un favore a te stesso Alarik, va a giocare al cacciatore di vampiri da qualche altra parte insieme a Damon.”
Si liberò dalla presa del professore e uscì.
Mentre era nei corridoi inviò un messaggio a Klaus: “ Compra due CD dei Linkin Park e mettili in camera mia. Questo pomeriggio devi restare fuori casa, viene Jeremy Gilbert da noi. P.s. mi fanno tanto male i fianchi…”
Due minuti dopo il cellulare vibrò: “ Ok, salgo in colonia dagli ibridi e resterò lì tre giorni. Se continuerai a comportarti bene vedrò di fare qualcosa per il tuo male ai fianchi.”
Zach rise e entrò nel laboratorio di chimica. Il professore si girò irato verso di lui e disse: “ Signor Salvatore, non ammetto ritardi nella mia classe, sarò costretta a punirla.” Il vampiro si sedette al primo banco e fissò l’altro negli occhi dicendo: “ Mi perdoni professore, sono convinto che per oggi possa anche far finta di niente e ignorare il mio ritardo.”
L’altro deglutì e balbettò: “ Sì… Bhè… è il suo primo giorno, non fa niente…”
e turbato continuò la lezione.
Quando suonò la campanella dell’ultima ora Zach e Jeremy si diressero verso l’uscita e l’umano si fermò dicendo: “ Mando in SMS ad Elena per dirle che devo venire da te nel pomeriggio, dubito che la incontrerò a casa.”
Il Vampiro gli disse: “Pranzi da solo?” Jeremy gli rispose: “ Probabilmente si.”
L’altro gli disse: “ Puoi venire da me, tanto sono solo anche io così studiamo insieme e ci facciamo una partita all’Xbox, ti va?”
All’umano si illuminarono gli occhi e accettò velocemente.
Certo che era proprio stupido.
Dare confidenza ad un ragazzo che conosceva solo da quattro ore.
Quando prese il cellulare per mandare un messaggio ad Elena, Zach lo fermò e piantando le sue pupille in quelle dell’altro disse: “ Non è necessario avvisarla. Non devi dirle che sei con me oggi.” Jeremy annuì e continuò a camminare. Arrivarono nel parcheggio sul retro e Zach vice la sua fedele Honda parcheggiata tra le moto. Frugando nello zaino trovò le chiavi che forse Klaus vi aveva messo e alzando il sediolino porse un casco a Jeremy. Il ragazzo gli aveva detto: “ Che figata di moto amico!”
L’altro aveva sorriso e aveva risposto: “ A casa ne ho altre. Te le faccio vedere con calma.”
Partirono a tutta velocità. 
Zach parcheggiò la moto fuori casa e la bloccò con una catena, lontano dal vialetto principale, vicino al garage. Jeremy scese e con gli occhi strabuzzati disse: “ Fammi capire… Tu vivi qui?” L’altro alzò le spalle e rispose: “ Pare proprio di si.”
La villa di Klaus era enormi, tre piani in stile vittoriano, con un ampio portico in pietra i legno, un giardino coltivato sul retro e altri due piani sotterranei di cui un Garage, pieno di ogni sorta di macchine e moto. Estraendo le chiavi di casa dalla tasca, Zach le infilò nella toppa e una volta aperto fece segno a Jeremy di appendere il giaccone all’attaccapanni. L’umano osservava stupito la casa, infatti avanti ai suoi occhi c’erano i due saloni principali arredati con mobili in legno e morbidi divani in palle.
Nel salone di sinistra c’era un televisore da 102 pollici, con impianto stereo e musica per filodiffusione, una console Xbox attaccata e almeno due scaffali pieni di videogame e CD di musica rock e classica. Jeremy disse: “ Ehi ti spiace se accendo un po’ la televisione?”
Zach sorrise e disse: “ Fa pure, io vedo cosa c’è da mangiare. Al massimo ordiniamo qualcosa.” L’umano sorrise e si fiondò sul divano, armeggiando col telecomando. Arrivato in cucina il Vampiro si grattò il capo e aprì il frigo. Prese del prosciutto e della mozzarella mettendoli in un piatto. Afferrò un pacco di spaghetti dalla finestra e un barattolo di sugo pronto e si mise ai fornelli.
Klaus avrebbe fatto meglio a ripagarlo alla grande, stava anche cucinando per quell’insulso umano pur di portare Elena da Klaus.
Quando la pasta fu pronta, la condì e la mise in due piatti, portando anche prosciutto e mozzarella.
Arrivato in salotto vide Jeremy che guardava una replica di un telefilm per ragazzi e gli sorrise dicendogli: “ Spero siano commestibili, di solito non cucino.”
L’umano disse: “ Avete dei camerieri?” Zach scosse il capo e disse: “ Ordiniamo sempre d’asporto oppure mangiamo fuori.” Jeremy annuì e si fiondò sugli spaghetti, complimentandosi con Zach e dicendo: “ Io non sono capace di cucinare un uovo sodo!”
Il Vampiro rise e quando ebbero finito portò i piatti di là e si sedette accanto all’umano dicendo: “ Bene bene… partita a Mortal Combat?” L’altro annuì e disse: “ Sono un fenomeno a questo gioco! Tu ci giochi col tizio che ti ha adottato?” Zach rispose: “ No… lui mi guarda giocare.”
Zach si figurò Klaus che giocava con l’Xbox e gli venne da ridere e poi ripensò alle sere in cui l’Ibrido restava col cellulare in mano a litigare con i suoi sottoposti ibridi e lui giocava alla console. Peccato che Klaus lo trascinasse di sopra proprio mentre stava per vincere. Bhè mica tanto “peccato”. Meglio non pensarci. Il Vampiro sconfisse cinque volte Jeremy, ma gli lasciò vincere tre partite e quando si fecero le sei i due salirono in camera di Zach per provare a studiare.
Inutile dire che non lo fecero.
O meglio il Vampiro studiò bene il suo interlocutore e riuscì a fargli molte domande tipo: “ E così vivi solo con tua sorella. Non deve essere uno spasso.”
Jeremy annuì e disse: “ Magari ci fosse solo lei. C’è mia zia Jenna che si è presa cura di noi dopo la morte dei miei e Alarik che è il suo compagno ed è peggio di un fottuto poliziotto. Una volta trovò della roba in camera mia e mi fece una paternale assurda.
Come se ne avesse il diritto, lui è solo un estraneo.
E poi ci sarebbe mio zio John che non vedo da molto tempo.” Zach gli chiese: “ John Gilbert? Ne ho sentito parlare…” Jeremy rispose: “ Probabile, era nel consiglio dei fondatori, prima di lasciare la città e torna quasi ogni mese per vedere come stiamo io ed Elena e per andare a trovare il padre di Tyler sono molto amici.”
Il Vampiro registrò le informazioni e disse: “ Che tipo è Tyler lockwood?” L’umano gli disse:” E’ presuntuoso e supponente solo perché è il figlio del sindaco. Personalmente gli spaccherei tutta la faccia se potessi! E’ un gran festaiolo e lo trovi ovunque ci sia movimento.”
Zach annuì e chiese a Jeremy: “ Qualcosa non va, amico? Ti vedo teso.” L’umano continuando a muovere velocemente la gamba disse: “ No, niente.” Il Vampiro percepì l’odore della bugia mentre ricordò una frase di Jeremy: “ Della roba in camera mia.”
Fantastico.
Il ragazzo era anche drogato oltre che pieno di problemi.
Ok anche Zach si drogava.
E parecchio pure. Ma su di lui facevano pochi effetti le droghe umane, mentre quelle dei vampiri...
Che sballo.
Si ricordò di avere ancora un po’ di Tristan nel cassetto.
Se la sarebbe potuta iniettare in assenza di Nik.
Giusto per movimentare le cose.
Alzandosi prese una bustina dal comò e guardando Jeremy gli chiese: “ Una canna, amico?”
L’altro strabuzzò gli occhi e gli chiese: “ Anche tu la usi?” Il Vampiro lo rassicurò dicendo: “ E’ normale. Siamo adolescenti, vieni rolliamocene una in santa pace, prima che faccia buio e tu debba tornare a casa.” Fumarono la canna affacciati al balcone e quando fu il momento di andare Zach prese il CD e lo diede a Jeremy.
L’umano gli disse: “ Sei un amico, sul serio. Devi venire da me qualche volta.”
L’altro annuì e insieme salirono in moto, partendo verso casa di Jeremy. Arrivati a qualche isolato da casa Gilbert Zach fissò Jeremy negli occhi e disse: “ Nessuno deve sapere niente. Tu non sei mai stato a casa mia e mi conosci solo di sfuggita. Capito?” L’altro annuì e salutandolo con la mano si avviò verso casa, mentre Zach partiva nella direzione opposta.
Tornando alla villa salì in camera sua, prese la boccettina con il liquido trasparente, una siringa, una bottiglia di liquore e un pacco di sigarette. Scese in salotto e accese la tv che trasmetteva il notiziario del giorno.
Si sfilò la camicia e prendendo la siringa ne infilò l’ago nel tappo della boccettina e dopo aver aspirato il tutto lo diresse nella piega del gomito, infilandolo nella carne. Il Tristan era una droga raffinata dai Vampiri che dava un immenso senso di assuefazione.
Ti faceva dimenticare sul serio tutti i problemi e ti dava la forza per ricominciare. Quando iniziò a fare effetto Zach si attaccò alla bottiglia di liquore, ne bevve metà e si accese una sigaretta.
Con i sensi sempre all’erta sentì un rumore provenire da fuori la villa e scattò in piedi, sorpreso dal capogiro causato da Alcol e droga mescolati. Imprecò sonoramente e con passo deciso si avviò verso la porta, uscendo fuori.
Sul vialetto principale c’era Stefan. Scosse le spalle e avanzando disse: “ Guarda un po’ chi c’è! Santo Stefan da Mistyc Falls, cosa c’è fratello? Vuoi piantarmi un’altra pallottola nel cuore?”
Stefan avanzò e disse: “ Zach, sono venuto per parlare, per chiarire. E’ passato tanto tempo e magari ora potremo ricominciare. Io e Damon ci siamo riusciti, possiamo tornare a essere fratelli”
Zach increspò le labbra e fece finta di commuoversi, scoppiando poi in una fragorosa risata dicendo: “ Oh, sul serio pensi di tornare ad essere fratelli felici, contenti, mi accompagni a scuola e facciamo una festa nel bosco all’ombra di un falò? Sveglia fratello!” L’altro si avvicinò maggiormente e disse: “ Hai bevuto, Zach?”
L’altro allargò le braccia e disse: “ E se pure fosse? Che te ne frega?” Stefan gli disse: “ Potremo fare domanda di affidamento e potresti venire a stare con noi e lasciare Klaus!”
Zach rise e rispose: “ Lasciare Klaus? Stai scherzando? Io sono suo,  ok? Gli appartengo e non ho nessuna intenzione di lasciarlo per voi due. Penso ti convenga tornare da Elena, non vorrei che fosse come Katherine e che al tuo ritorno lei stesse già tra le braccia di Damon. Buona notte, fratello.”
E con ciò rientrò in casa, per uscirne due minuti dopo con le chiavi della moto in mano.
Si diresse al Mistyc Grill, dato che la sua bottiglia di liquore era finita e lui voleva dell’altro Jack Daniel che in casa non c’era.
Voleva una fottutissima bottiglia di Jack Daniel.
Voleva dell’altro Tristan.
Voleva delle altre sigarette.
Voleva Klaus.
Parcheggiando la moto entrò nel Grill e scorse la figura di Damon seduta al bancone.
Avvicinandosi disse: “ Vi siete messi d’accordo per seguirmi?”
Damon lo guardò e gli disse: “ Sapevo che Stefan era a caccia, ma non immaginavo avesse trovato dei cagnolini scodinzolanti.”
Zach si sedette e disse: “ E io pensavo che tu fossi tra le gambe di Elena, ma a quanto pare il grande Damon è stato respinto.”
Il cameriere si avvicinò e Zach gli ordinò un Jack Daniel doppio. Per tutta risposta quello disse: “ Mi dia i suoi documenti.” Zach sbuffò e fissandolo disse: “ Tu non vuoi i miei documenti. Portami quel Jack Daniel e preparami una bottiglia da portar via.”
Damon lo guardò e disse: “ Alcol, droga, sesso e fumo. La perfetta vita da adolescente trasgressivo.”
Zach lo guardò e disse: “ Parliamo di te, che sei a sbronzarti in uno squallido pub mentre tuo fratello si scopa per l’ennesima volta la donna che ami. Sei tu il fallito bello. Fai sempre gli stessi errori.” Damon lo guardò e disse: “ Anche tu sei piuttosto ripetitivo con gli errori, visto che stai da 145 anni con Klaus.”
Zach annuì e disse: “ Già, piuttosto ripetitivo.”
Si scolò il suo Jack afferrò la bottiglia e pagò uscendo.
Si appostò accanto alla macchina di Damon e quando lo vide avvicinarsi disse: “ Hai ragione, fratello. Sono piuttosto ripetitivo con gli errori, soprattutto perché sia tu che quell’altro stronzo siete ancora vivi.” Estrasse un paletto dal giubbino e lo conficcò nello stomaco di Damon che gemette per il dolore.
Zach si avvicinò al suo orecchio e bisbigliò con voce morbida: “ Che effetto venire pugnalati da tuo fratello… non è molto bello, vero?” Si allontanò e portandosi una mano alla bocca leccò il sangue che la macchiava. Damon lo guardò e gli disse: “ Tu sei malato.” Zach rise e gli rispose: “ Forse hai ragione, ma sai qual è la bella notizia?” Si chinò di nuovo sul suo orecchio e soffiò: “ E’ colpa vostra se sono così!” Rise e si mise in moto, lasciando Damon agonizzante nel parcheggio. Quando arrivò a casa aprì la bottiglia di Jack e iniziò a bere avidamente, fin quando non gli arrivò un messaggio da Klaus che diceva: “ Vai al bar di Joseph. Scoprì tutto quello che puoi su una cosa chiamata MoonStone. Se non vogliono parlare uccidili. Tutti.”
Zach si leccò le labbra e prese un’altra generosa sorsata prima di salire su a cambiarsi. Indosso un paio di pantaloni in pelle nera e una canotta dello stesso materiale e dello stesso colore e salì in moto, sparendo nella notte.
 
 
 
 
 
 
Zach si rigirava tra le mani il pugnale, seduto in modo provocante sul trono nella stanza sul retro del locale.
Due cadaveri giacevano ai suoi piedi, intrisi si sangue e col cuore strappati, mentre Joseph cercava ancora pateticamente una via di fuga. Tutti sterminati. I  tre buttafuori erano riversi sul pavimento della sala, il contabile steso sulla sua scrivania, i sue assistenti seduti macabramente sulle sedie col cuore ancora palpitante che Zach gli aveva messo in mano e ora doveva solo uccidere quel patetico vampiro.
Gesticolando col pugnale disse: “ Fammi bene capire… Tu non hai mai sentito parlare di questa MoonStone eppure Nik mi ha detto di interrogarti, questo significa che tu mi stai prendendo in giro. E sai che io sono molto pericoloso.” Joseph sputò a terra e gli disse: “ Va’ al diavolo, lurida sgualdrina.”
Zach scosse il capo e gli disse: “ Sai, sono magnanimo stasera, e ti do’ un’altra possibilità. Anzi, facciamo così. So dove abita la patetica umana a cui ti sei legato. Sono sicuro che apprezzerebbe una visita da parte mia, che te ne pare?” L’uomo sobbalzò e disse: “ Non oseresti!”
Zach rise e disse: “ Scommettiamo? Vuoi che ti porti qui solo il cuore o tutto il corpo?”
Joseph impallidì e gli disse: “ Ok, va bene! L’unica cosa che so è che la MoonStone veniva usata dai lupi mannari e dalle streghe per incanalare l’energia della luna piena. La usava per i rituali. Non so dove si trovi, ma fino a qualche secolo fa l’aveva una famiglia di licantropi. E’ tutto quello che so… ti prego lascia stare Anne…”
Zach si inginocchiò di fronte a lui e disse: “ La tua donna è salva… ma tu prima non sei stato molto carino con me… quindi… porta i miei saluti all’altro mondo.”
Gli infilò la mano nel torace, fracassandogli lo sterno e strappandogli via il cuore.
Estrasse il telefono dalla tasca e scrisse a Klaus: “ Missione compiuta. Ho nuove informazioni, chiamami appena puoi.”
Osservando i cadaveri si sedette sul trono.
Lui era di Klaus.
Lui gli apparteneva.
E per quanto si illudesse di sedere sul trono, Klaus era pur sempre il Re.
Il suo Sire.




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