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Autore: Davide R    28/08/2013    0 recensioni
Cinque studenti americani decidono di passare le vacanze estive partendo per un viaggio di piacere, il loro soggiorno vedrà tuttavia svolte inaspettatamente cruente. Dovranno cercare di farsi strada tra intrighi e lotte per il potere per cercare di tornare a casa sani e salvi.
Genere: Azione, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Falce di luna. Joshua si trovava disteso sulla sabbia, avvolto dal suo telo da mare per resistere all'implacabile vento serale. I suoi piedi nudi trasmettevano al suo corpo il freddo del terreno mentre il ragazzo cercava disperatamente la posizione adatta per riuscirsi a coprire del tutto. Il suo respiro si cristallizzava in gelide nuvolette che si addensavano ritmicamente nell'aria. << Fa freddo, torniamo a casa, non mi va di passare la notte in spiaggia. Questo stupido asciugamano non arriva neanche a coprirmi il culo! >> Disse Lexa sognando il caldo tepore del caminetto della stanza, che per adesso rimaneva solo un miraggio. << Che finezza, una vera principessa >> Commentò Marco mentre tentava di rimpinguare il falò notturno con dell'altra legna secca. Un occhiata torva della ragazza bastò per farlo ammutolire e per spazzare via ogni briciola di sarcasmo. In quel preciso istante Joshua trovò la sua mente immersa in riflessioni profonde. Erano venuti in vacanza estiva in Grecia in cinque, lui compreso. Marco, Lexa, Joshua, Michael e Trina provenivano tutti dal più rinomato college di Boston, si conoscevano ormai da più di 7 anni. Appena raggiunta la maggiore età i ragazzi avevano deciso su due piedi di partire per un viaggio di piacere a Sparta. Inizialmente l'idea era di andare ad Atene, ma Joshua aveva convinto gli altri a scegliere la destinazione meno conosciuta. Amava esplorare luoghi nuovi. Si erano sistemati nel piccolo Hotel Alexandros, una sola stanza e cinque letti. L'atmosfera in albergo richiamava i vecchi miti dell'epica: solo dei valorosi guerrieri sarebbero riusciti a dormire su quei letti, sembravano sassi. No, forse i sassi erano più comodi. L'unica cosa positiva della stanza era il grande caminetto che i ragazzi avevano al centro della stanza. Appena arrivati l'avevano subito considerato come inutile pezzo di mobilio, ma l'insolito clima li aveva fatti presto ricredere. Era Agosto, non poteva fare tutto quel dannatissimo freddo. Pensava a questo ed altro, ma non importava, c'era una sola cosa che adesso attirava la sua mente. Doveva fare pipì. La stava trattenendo da ore, e le sferzate di vento gelido non aiutavano. Era incredibile come di notte ogni stabilimento chiudesse i bagni, che gente incivile. Trina ruppe il lungo silenzio che era calato sul gruppo: << Ma quanto ci mette Michael? È andato a comprarsi le sigarette o si è perso tra i pericolosissimi ombrelloni sul lungomare? >> << Dai pazientiamo ancora un po >> disse Marco << Magari non riesce a capire come funziona il distributore, sono aggeggi infernali quelli >> Il fuoco del falò crepitava, e le stelle sembravano più vivide che mai. Joshua cercò a tentoni con la mano la bottiglia di alcool. Vuota. Dannata Vodka, mi tradisci sempre nel momento del bisogno. In quel momento un lampo di genio balenò nella sua intorpidita mente. << Vado io a cercare Michael, voi aspettatemi, faccio in fretta >> Si alzò e si mosse il più naturalmente possibile per un uomo che si è appena fatto mezzo litro di alcool. Adesso poteva appartarsi e fare i suoi bisogni, si, la vita era fantastica per lui in quell'attimo. Vagò a lungo sul lungomare, per distanziarsi dai compagni, trovò quindi un promettente scoglio che copriva buona parte della spiaggia. Si appartò dietro con cura e si aprì le brache, iniziando allegramente a fare pipì. A quel punto si rese conto di avere i piedi bagnati. Che schifo, pensò, non riesco neanche a controllarmi, ho proprio esagerato col bere stasera. Ma guardando con più attenzione si rese conto che il liquido che gli aveva bagnato i piedi era troppo scuro per essere urina. Era scuro, e la luna lasciava intravedere a malapena la sabbia di colore diverso da quello normale. Joshua non era così lucido da riconoscere immediatamente cos'aveva davanti, perciò si limitò a seguire con lo sguardo la scia scura sul terreno. Trattenne a malapena i conati di vomito, impallidì e cacciò un urlo. A quanto pare, Michael non era riuscito a comprare le sigarette. La luna in quel momento sembrò riflettere un colore anomalo e diverso dal normale, il colore della morte. Falce di luna, rossa di sangue.
  
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