Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: ciarychan    28/08/2013    0 recensioni
-Dove l’hai nascosta?- il suo volto si fece serio. Sentì riaffiorare quel calore che sentiva ogni volta che riusciva a richiamare il potere di una Chiave. Era come quando l’aveva fatto la prima volta a sette anni. Si concentrò su quel calore mentre la priora rideva di nuovo.
-Garrel dobbiamo sbrigarci, gli altri ci aspettano. Se non ci vedono arrivare entreranno con la forza e addio “fuga segreta”- sussurrò il rosso.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Era una casa in mattoni con un ampio giardino recintato da un muretto di ferro. Un albero ondeggiava al vento, facendo ombra sull’ampia finestra del salotto. Un uomo grande e grosso con i capelli neri si sedette sul divano di pelle e guardò fuori fra le fronde. Il salotto era spoglio; conteneva un camino, una tavola da pranzo e un divano di pelle beige. Non avevano ancora avuto il tempo di abbellirla con qualche altro mobile. Dalla stanza affiancò fluttuò un odore di torta appena fatta. 

-Ehi, Marta ha fatto una torta?- Viel fece la sua comparsa nel soggiorno con l’acquolina in bocca. Si era appisolato nella sua stanza qualche minuto prima ma al profumo di qualcosa da mangiare era scattato in piedi, come sempre. Era vestito come un normale essere umano: jeans e maglietta nera. Al collo pendeva una Chiave con incastonata una pietruzza rossastra. Si sfregò gli occhi e si diresse in cucina. 

Garrel scosse la testa fra sé e sé, divertito. 

-Dove siamo?- una vocina giunse dalla cima delle scale. La ragazza che avevano salvato la notte precedente lo guardava disorientata, stringendo un lembo della camicia da notte. Scese agilmente le scale senza farle scricchiolare e si avvicinò all’omone. 

-Sei al sicuro ora. Ti abbiamo portato nel nostro quartier generale- sorrise, invitandola a sedersi.

-Cos’è successo in questi anni?- domandò senza aspettare, sedendosi a gambe incrociate e tirandosi la camicia da notte sotto le ginocchia. Garrel ci pensò su; non voleva essere noioso ma nemmeno evitare le parti importanti. Fece un respiro e la guardò dritto negli occhi castani. 

-Dopo il tuo processo gli Angeli Caduti si sono ribellati, volendo far eguagliare i loro diritti a quelli degli Angeli. Così è incominciata la guerra e al potere è salito il Generale Gliick che ha aumentato la rabbia degli Angeli, costringendoli a rinnegare i loro simili. Adesso chi vive nel Regno viene tenuto sotto stretto controllo o si arruola nell’esercito del Generale- Garrel prese fiato, chiudendo gli occhi per trattenere le lacrime al ricordo di quella guerra. 

-Se non siamo nel Regno, dove siamo?- domandò, perplessa Ami. 

-Siamo nel Regno degli esseri Umani: la Terra. Durante la guerra hanno inventato dei dispositivi capaci di rintracciare gli Angeli Caduti. Per questo ce ne siamo andati e abbiamo scoperto che sulla Terra quei dispositivi non funzionano o se funzionano, funzionano male- spiegò.

Lasciò qualche minuto per farle assimilare le idee. I capelli biondi le ricadevano sulle spalle, incorniciandole il viso. 

In quel momento fece irruzione nel salotto Viel con un pezzo di torta in mano. 

-Ehi! Ti sei svegliata!- sorrise allegramente. –Vuoi? Devi essere affamata- le porse la fetta di torta. Ami la guardò per qualche secondo. Era da un secolo che non mangiava dolci e nel Tempio del Cielo le avevano dato solo pane e acqua o se andava bene anche qualche patata. Prese la fetta fra le mani, delicatamente, e ne spezzò un pezzettino. Lo assaggiò con gusto, cercando di ricordare quale fosse stata l’ultima volta che avesse mangiato un dolce.  Era estate e Lui le aveva portato un dolcetto alla ricotta, le aveva dato un bacio sulla guancia ed era sparito come faceva sempre. 

Una ragazza dai capelli castani si affacciò dalla porta della cucina e fece cenno di seguirla. –Il capo vuole parlare della prossima mossa- aggiunse. Garrel e Viel si lanciarono un’occhiata d’intesa. 

-Tu rimani pure qui, piccola, noi torniamo subito- disse Garrel, dandole una pacca sulla spalla e seguendo Viel in cucina. 

Passarono cinque minuti e poi fu avvolta dal silenzio. Poggiò la fetta di torta sul tavolo da pranzo e andò nella stanza accanto. La cucina era fornita di un frigorifero bello ampio, un piano cottura e diversi mobili contenenti strani cibi che non aveva mai visto. Di fianco al frigorifero c’era uno scaffale carico di libri, per la maggior parte di cucina. Si guardò intorno. Dove potevano essere spariti? Si spostò verso la credenza, osservando tutte quelle scatole con nomi strani: spaghetti, sugo al pomodoro, flauti Mulino Bianco. Una di quelle scatole non poteva aprire qualche porta segreta. Si ricordò che il castello ne era pieno e lei e suo padre si divertivano a giocare a nascondino, usando i passaggi segreti come scorciatoie.

Si spostò sul piano cottura: lo sfiorò, guardando i quattro fornelli e le manopole dell’accensione. Infine si fermò davanti allo scaffale dei libri: c’erano diversi libri con piantine geografiche, altri di cucina e altri ancora di giardinaggio. Ami ripensò alla cucina nel suo insieme. C’era qualcosa che non quadrava. Si girò di scatto verso il piano cottura, soffermando lo sguardo sulle cinque manopole dell’accensione. –Ce n’è una di troppo- sussurrò fra sé e sé.

Le provò ad accendere tutte e mentre provava la terza sentì un "Clack". 

Si girò di scatto cercando di cogliere qualche movimento. Al centro del pavimento alcune mattonelle si erano spostate e stavano lasciando il posto a delle strette scale. Ci si infilò dentro senza paura. Appena fu un po’ più giù la botola sopra di lei si richiuse automaticamente. Percorse tutte le scale senza staccare la mano dal muro finche non giunse in un corridoio stretto e lungo, illuminato da qualche vecchia lampada. In fondo al tunnel c’era una porta mezza aperta da dove filtrava della luce. Più si avvicinava e più sentiva il brusio di diverse voci.

-…andare al castello. Lo attaccheremo al cuore del suo impero!- gridò qualcuno. Ami si accostò alla porta e riuscì a vedere soltanto Viel accanto a un ragazzo dai capelli biondi e l’aria autoritaria. 

-Faremo una spedizione- disse il biondo, guardando tutti negli occhi. –Andremo al castello e cercheremo la stanza dove tengono le Chiavi, di sicuro ci saranno anche i loro piani. Li coglieremo di sorpresa.

-Si!- esclamò uno. Si innalzò un brusio di disaccordo. Nessuno voleva andare a fare una missione del genere. –Chi si propone per venire con me?- chiese serio il ragazzo dai capelli biondi. Quasi tutti abbassarono la testa in segno di diniego. Avevano tutti paura di tornare del Regno degli Angeli e molti che avevano messo su famiglia non volevano rischiare di perderla dopo tutta la fatica che avevano fatto per metterla in salvo. 

-Non è che non vogliamo venire, anzi, ma c’è chi ha famiglia e non vuole rischiare così tanto- spiegò uno, diventando tutto rosso. Il biondo lo guardò senza dire nulla. Capiva benissimo l’importanza della famiglia e non voleva certo costringere nessuno. Inoltre lui non aveva niente o nessuno da perdere. 

-Vengo io- disse Ami, avanzando dall’uscio della porta con aria decisa e entrando nella stanza. Garrel, seduto alla destra del biondo, si passò una mano sulla fronte, scuotendo la testa. Tutti i presenti si voltarono a vedere chi avesse parlato e si stupirono nel vederla. 

-Non puoi, sei una donna- disse il biondo, beffardo. 

-Solo perché sono una donna non vuol dire che valgo meno di un uomo. Fammi venire, non hai niente da perdere nel portarmi con te- lo istigò. Aveva già incontrato quel ragazzo da qualche parte ma non ricordava dove. Forse aveva partecipato all'addestramento che si teneva a palazzo, pensò.

-Faresti troppo rumore, sai voi donne siete famose per la vostra lingua lunga- sorrise di scherno e tornò a guardare i suoi uomini che ridevano di gusto.

No, si sarebbe di sicuro ricordata la sua linguaccia affilata.

Ami riusciva a trattenere la rabbia solo con il pensiero che se non avesse ceduto sarebbe potuta ritornare nel Regno degli Angeli e mantenere la sua promessa. 

-Hai per caso paura che vada a dire alle Guardie di Corte che la tua virilità è molto limitata?- si avvicinò al comandante, sfidandolo. Il biondo divenne rosso per la rabbia ma non la degnò di uno sguardo. 

-Io vengo se viene lei. È una forza quando combatte- disse Viel, allegramente. Il biondo lo incenerì con lo sguardo mentre i presenti stavano a guardare la scena, ammutoliti. 

-Perché vuoi venire?- domandò il capitano, guardandola per la prima volta dritta negli occhi. –Non ho niente da perdere e una guida turistica del castello penso possa esservi utile. Sono una vecchia conoscenza da quelle parti, ma questo lo dovresti sapere già, altrimenti non ti saresti preso la briga di venirmi a liberare- sorrise, ammiccando. Non era una stupida. Sapeva che se l’avevano liberata un motivo c’era: o volevano la sua capacità di controllare tutti gli elementi o poteva essere utile per combattere contro il nuovo sovrano. Dopotutto era la figlia del Consigliere, sapeva bene quali fossero le mosse che poteva compiere il regnante e quali stanze segrete nascondeva il castello. 

-E sia. Si parte domani pomeriggio alle sei- esordì il capitano-  ma se mi fai perdere anche uno solo dei miei uomini rimpiangerai di essere venuta con me nella missione- quando lo disse era serio e non c’era nessun tono scherzoso. A fine serata la compagnia per la missione era formata dal biondo, Viel, Ami e un altro uomo di nome Jhack. 

Quella notte Ami dormì finalmente in un letto morbido, nella stessa stanza di altre due ragazze. Mentre le altre due dormivano, Ami accese una luce e si guardò i posi: le cicatrici che le avevano lasciato le catene erano ancora ben evidenti. Li sfiorò pensando a quanto tempo si era persa dentro quella cella. Chissà se l’indomani lo avrebbe incontrato e se si sarebbe ricordato della promessa. 

Si addormentò speranzosa. Ormai il desiderio di rivederlo stava per avverarsi.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: ciarychan