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Autore: malpensandoti    28/08/2013    7 recensioni
Però è tutto normale perché non cambia niente e io ho ancora due braccia, i polsi, le gambe e gli anelli che ho rubato.
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ma ti ho aspettato e scopro che sei già passato dentro me




E allora io quando non riesco a dormire come stasera che fuori piove, mi prendo i respiri che tu mi hai sempre tolto e mi dico “pensalo”.
Forse piove anche dentro.
E non è vero che senza di te non sono niente perché ho ancora i piedi che fanno le orme sulla spiaggia e l’alito che appanna i finestrini, e non è vero che senza di te non è la stessa cosa perché c’è ancora il sole e ci sono ancora i vestiti e i tuoni come stasera.
È solo che adesso se fossimo insieme ti potrei prendere le mani e pregarti di stringermi i fianchi che non mi sono mai piaciuti, e poi ti sentirei sui miei capelli che hai sempre detto troppo biondi e riderei contro il tuo collo facendoti il solletico, e nella tua risata potrei trovare una ninna nanna piacevole.
Dico solo che se fossimo insieme e il mare e le montagne non ci fossero, adesso potrei accarezzarti i polsi come ti piaceva mentre noi facevamo dell’altro, e magari avrei anche il coraggio di darti un bacio all’angolo della bocca come ho pensato tante volte.
Adesso che ci sono i lampi e tu non ci sei, le coperte pesano come i metri che ci separano e il respiro che tu mi hai tolto io ancora non lo riesco a prendere.
Però è tutto normale perché non cambia niente e io ho ancora due braccia, i polsi, le gambe e gli anelli che ho rubato.
C’è stato il lampo e io conto piano i secondi che passeranno per sentire il tuono.
Tu ti aspetti la luce e invece è solo rumore.
E non è vero che senza di te non sono niente, io sono e sono sempre stata.
E forse mi sarebbe piaciuto darti un braccialetto per ricordarti di me ogni volta che ti sfiori il polso come facevano le mie dita, e forse mi sarebbe piaciuto anche avere un tuo braccialetto tra i miei per dire che ne ho aggiunto uno e sei tu.
Il segno dell’abbronzatura si vede ancora e un posto per te c’è sempre.
Adesso se fossimo insieme io magari riuscirei a prendere sonno e prendere il respiro e forse prendere anche le tue mani e metterle sui miei fianchi o sulla schiena e anche tra le mie dita.
Non c’entra la distanza, c’entriamo noi e i ‘se’ che non mi fanno dormire perché fuori piove e indietro non ci posso tornare.
È che se fossimo insieme io forse avrei il coraggio di dirti quello che volevi sentire, e forse adesso saremo distanti ma vicini e forse ne varrebbe la pena.
Ma questa notte è lunga e io a dormire non ci vado, ma tu forse non sei rimasto perché nemmeno sei arrivato e io non ti tengo le mani perché non le hai mai volute intrecciare.
E allora non lo dico che senza di te non sono niente, perché non ho nemmeno la sicurezza che tu sia stato vero e gli anelli che ho rubato ci sono ancora.
Perché, se adesso fossi qui, forse ne varrebbe la pena.
Ma è meglio restare nel dubbio.
E, nel dubbio, non riesco a dormire.

 

  
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