Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Stellina_chan    28/08/2013    2 recensioni
Aidan ha sempre amato il mare.
Ma amerà anche ciò che ci alberga? E soprattutto: riuscirà a resistergli?
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
L'acqua salata le scivolava addosso partendo dalle lunghe dita terminanti in unghie curate e leggermente appuntite.
Poi giungeva attraverso le braccia candide, tese in avanti, direttamente al viso, in cui erano incastonati due occhi di un marrone talmente scuro da sembrare quasi neri e valorizzati da una bocca, ora chiusa, carnosa e rossa.
Nei suoi movimenti i capelli castani  sembravano, grazie alla luce che filtrava dall'alto, fiamma viva. Alcuni le sfioravano la nuda schiena anche fino all'altezza del bacino, dove le gambe avevano lasciato posto ad una lunga coda flessuosa formata da piccole scaglie turchesi, ma intervallate da spruzzi di argento.

Nuotava nel mare, silenziosa, alla ricerca di uomini.
La sua fame doveva essere placata.

Improvvisamente si fermò, avendo udito un rombo.
La chioma ora le ondeggiava attorno e lei, infastidita dall'ostacolo nella visuale, spingeva avanti la testa per uscirne.
E aspettava.

Lei infine, magnifico mostro, emerse in superficie e lo vide: il motoscafo era solo a pochi metri  da lì.



-Oggi faremo solo un'immersione di mezz'ora. Non vorrei che fosse troppo  faticoso per i tuoi polmoni, papà. Stai invecchiando.- 

-Sciocchezze, ma va bene. Scendo per primo. Lasciami dieci minuti da solo, voglio vedere com'è la situazione, Aidan.-


Due uomini, uno più vecchio e uno più giovane. Padre e figlio.
Ma lei, antica creatura di anima quanto giovane nel corpo, bramava uno solo di loro: colui che a quanto pareva aveva come nome Aidan.

Appena il padre si allontanò, dirigendosi verso il fondale, a circa cinquanta metri di distanza, lei, con un guizzo di coda, si avvicinò all'imbarcazione.



-Allora, vediamo: bombole, pinne, muta, coltello, orologio...mi manca la mascher.. o mio dio!-

-Non avere paura. Non voglio farti del male.-


La voce della sirena era calda, sensuale e dotata di un potere persuasivo anormale. Lei sentiva l'agitazione della preda, ma percepiva anche che quelle brevi parole avevano agito da calamante.


-Sono semplicemente una creatura degli abissi, non diversa da un pesce.-


Lui piano piano si inginocchiò, stando tuttavia attento a rimanerle lontano.


-Le storie raccontano altre cose su di voi.- 


Lei, quando il ragazzo ebbe finito di parlare, appoggiò le braccia sul bordo della barca, lasciando intravedere la curva del seno, nascosto dai capelli. 


-E cosa raccontano?-

-Dicono che siete dei mostri. Che ammaliate gli umani con la vostra voce, la vostra bellezza e che poi li divorate, portandoveli negli abissi.-


Lei si mostrò  sorpresa e disgustata da queste parole.


-Noi amiamo voi umani. Avvicinati, ti darò prova di tutto ciò.-

-No. Non mi fido di te.-

-Dovresti invece. Sai, mi piaci. Potrei anche fare qualcosa per te...-

-Del tipo?-


Il ragazzo stava cedendo.
Lei sorrise, ed ecco che apparvero denti bianchissimi, come di porcellana, che fecero risaltare ancora di più la bocca rossa.



-Dimmi... da quanto tempo, a causa della compagnia di tuo padre, non hai assaporato il corpo di una donna?-


Lui tremava. Tremava di desiderio e paura. Bisognava stare a vedere quale dei due avrebbe avuto la meglio sull'altro.


-Anche se fosse, tu non sei una donna.-

-E se ti dicessi che posso diventarlo?- Come per magia sotto la superficie dell'acqua la coda di lei si divise in due gambe.

-Dammene una prova.-


Allora lei cominciò a sollevare una gamba, lentamente, arrivando a mostare il piede.


-Ti basta?-

-No. Sali sulla barca. Devo vederti a figura intera. Potrebbe essere un trucco.-


Povero, stupido, ingenuo umano, pensò lei. Non se lo fece ripetere due volte. Tirandosi su con le mani, fu in un attimo sulla barca.


-Contento?- 


Lui la fissava, lì in piedi nuda, con occhi spalancati e pieni di desiderio: senz'altro erano mesi che non stava con una donna.
Lei cominciò ad avvicinarsi piano e infine gli si sedette in braccio.


-Accetti la mia offerta?-                                                                                                                                                                        
Domanda inutile: la sirena lo sapeva benissimo che ormai il gioco era fatto. Quegli occhi non mentivano. 

-Non potrei chiedere di meglio.-


Prese la testa di Aidan tra le mani e lo baciò, tracciando inizialmente il contorno delle labbra carnose con la lingua, poi giocherellando con quella dell'amante.
Poi mosse la mano destra, raggiungendo il coltello che lui teneva alla cintura. Lo sfilò con delicatezza e lo fece scivolare nell'acqua.
Successivamente, portando entrambe le mani sulle spalle del ragazzo, fece per togliergli le bombole.



-Spogliati...- gli disse.


Lui non si fece pregare.Tolse la sua unica fonte d'aria che avrebbe potuto avere sotto la superficie e fece la stessa cosa con la muta, facendo alzare lei.


-Seguimi.-lo incitò, tuffandosi nel mare.


Sorrise, sirena sicura che il marinaio non si sarebbe più svegliato dal sonno in cui lei l'aveva fatto cadere.
Quando lui giunse, cercò di aprirle le gambe. Ebbe un'amara sorpresa scoprendo che si erano nuovamente fuse in una coda.


-Stupido umano...- gli disse, ridendo. Poi, aprendo la bocca in un ringhio orribile, mostrò i denti aguzzi che avevano sostituito quelli perfetti di prima.


Baciandolo quasi con delicatezza all'inizio, si aggrappò con questi ultimi alle sue gengive.
Il sangue le riempì subito le fauci, dolce. 

Le sembrò scortese non fargli sapere nemmeno il proprio nome: così, avendo le labbra occupate, sfoderò una delle piccole unghie curate e lo tracciò, con lentezza e precisione, sul petto del ragazzo, che urlava nonostante non cercasse di liberarsi.

Un'aura rossa ora danzava intorno a loro, creando giochi di luce tanto sconosciuti alla preda quanto familiari e cari alla sirena. Mentre scendevano in profondità, la scia lasciata dal corpo sanguinante, ormai rosea, saliva in una colonna, raggiungendo il punto in cui la luce riusciva a penetrare: magnifcio spettacolo agli occhi di lei.

Solo una volta giunti sul fondale decise di porre fine alla sofferenza di quel giovane: staccò la bocca da quella di lui e con le mani, in un unico e preciso movimento elegante, gli aprì la cassa toracica, estraendone il cuore.

Aidan la guardò un'ultima volta con un'espressione di meraviglia mista a dolore, sembrando che volesse addirittura baciarla di nuovo. Poi i suoi occhi divennero vitrei.

Lei, osservadolo quasi con pietà, lasciò andare il cadavere, inutile involucro del muscolo ormai fermo che si avvicinò alle labbra e che leccò per sentirne il sapore. 


Sapore del sentimento che pervadeva le sue vittime prima di morire: amore.                                                                                                                                                                                                                                                              
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Stellina_chan