Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
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Autore: sophie97    28/08/2013    7 recensioni
"Stavi male, ti girava la testa, non avresti dovuto rischiare. Perché in gioco [...] c’era la vita di un bambino, un bambino di otto anni. Un bambino che in questo momento è sotto i ferri, che ha la vita appesa a un filo… perché tu hai scelto di rischiare."
Quando un omicido getterà i poliziotti nel pieno di una tragedia sia personale sia professionale, Ben e Semir dovranno fidarsi ciecamente l’uno dell’altro, senza riserva. Quando la loro amicizia sarà duramente messa alla prova cosa faranno i due ispettori? Si allontaneranno o proveranno invece, con l’aiuto di Clara e della squadra, a giungere insieme alla soluzione del caso?
"In fondo alla scatola, invisibile, incastrato tra decine di fogli e piccoli oggetti, sarebbe rimasto per sempre un pezzo del suo cuore.”.
Continuazione di "Il coraggio di rischiare".
Genere: Azione, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Dieci ritagli di Cobra 11'
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Prologo


 

 
Un altro calcio dritto nello stomaco.
«Io penso di non essere stato abbastanza chiaro… voglio sapere dove si trova Jager. E lo voglio sapere subito.».
L’uomo accovacciato a terra sollevò la mano destra a toccarsi il labbro spaccato sanguinante prima di rispondere, con un filo di voce: «Gli sta… gli sta già rovinando la vita. Cosa… cos’altro vuole da lui?».
L’altro sorrise e fece cenno ad un ragazzone che aveva di fianco di continuare.
Questo assestò altri due calci al prigioniero e si fermò per fargli riprendere fiato.
«Sa cosa succede quando si ha un obiettivo ben preciso da raggiungere? Succede che spesso questo obiettivo, una volta raggiunto, non basta più. Non mi basta rovinargli la vita. Voglio qualcosa di più grande per lui.» riprese con voce calma il primo che aveva parlato «Voglio vederlo qui, ai miei piedi. Voglio vederlo supplicarmi, pregarmi. Lo voglio totalmente sotto il mio comando. Voglio vederlo soffrire… e solo dopo tutto ciò, voglio vederlo morire.».
Un pugno. Un altro. Un terzo calcio.
Il prigioniero cominciò ad avere la vista annebbiata. Avrebbe voluto pregare quel criminale di smetterla, ma sapeva che non sarebbe servito. Sapeva che avrebbe continuato a torturarlo fino ad estorcergli in un modo o nell’altro il nome del luogo dove si trovava Ben Jager.
Ma non poteva cedere… non ancora.
«Le do ancora un po’ di tempo per pensarci, quindi stia certo che non mi farò degli scrupoli a farla fuori. Se non parla lei non mi serve a niente, vedrò di farmi aiutare da qualcun altro.» concluse l’uomo avviandosi verso l’uscita della stanza.
Il ragazzone lo seguì dopo aver rifilato qualche altro colpo al prigioniero che, esausto, sentì che i sensi lentamente lo stavano abbandonando.



 
 
Ed eccoci qua con la mia nuova storia che, come avevo preannunciato, sarà quella conclusiva della serie “3 poliziotti, 3000 avventure”.
Vi avviso già in anticipo: sarà lunga e nemmeno troppo allegra ma ho deciso di renderla più leggera suddividendola in capitoli piuttosto corti.
Che dire? Spero che il prologo vi abbia incuriosito, aggiornerò presto con il primo capitolo. Grazie a chi è arrivato a leggere fin qui e grazie anche a chi lascerà un commento.
A presto
Sophie :D

  
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