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Autore: NayaMarshall    29/08/2013    1 recensioni
Un liquido caldo colava sulla mia mano, come marmellata di ciliegie, rosso, rosso come il sangue.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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tac..tac...tac..tac..ogni dieci secondi una goccia d'acqua cadeva nel lavandino, perdeva, ma nessuno era ancora venuto a sistemarlo ed io ero costretta a sopportare quel rumore estenuante nelle ore di solitudine che passavo chiusa nella mia stanza. Sdraiata su quel letto scomodo pensavo a come sarei potuta togliermi da questo dannato impiccio, uscire ed andare a terminare ciò che avevo iniziato. Era una vera e propria missione, causare dolore agli altri per far provar loro almeno la metà della sofferenza che ho provato io. Non importava di chi si trattasse, uomo o donna, prete o spogliarellista, escludevo dalla lista solamente i bambini o coloro che avevano particolare problemi perché volevo che le mie vittime si rendessero conto di cosa stavo per fare loro e che morissero due volte, la prima per paura, la seconda per le ferite che infliggevo loro. ...tac..tac..tac..tac..non ne potevo davvero più di quel dannato rumore, mi irritava ed innervosiva più di quanto non lo fossi già. Dovevo distrarmi, pensare a qualcosa che mi rilassasse per evitare di impazzire come tutti gli altri qui dentro, chiusi gli occhi e nella mia mente partì un film. Fotogrammi in bianco e nero come di un vecchio film ma di cui io ricordavo perfettamente ogni cosa, immagini di un giorno ben preciso, 25 marzo 2008. 

Quella mattina mi ero svegliata stranamente affamata in quella stanza della casa di zia Meg, non mi aveva permesso di modificare l'arredamento così era rimasto quello antico e polveroso come era ormai da anni. L'aria era costantemente impregnata di un odore nauseabondo di naftalina e lavanda a cui ormai ero assuefatta ma che trovavo comunque disgustoso.

..tac..tac..tac..tac..ricordai di aver sceso le scale, quella mattina, con indosso soltanto la biancheria intima e di aver cominciato a frugare nella credenza alla ricerca di una torta alle ciliegie, quella che zia aveva preparato il giorno prima. Lei arrivò nel momento esatto in cui avevo preso un lungo ed affilato coltello per tagliare una fetta di quella prelibatezza. Rimasi a guardarlo qualche secondo mentre la vecchia sbraitava dicendo le solite cose “una ragazza per bene come te non dovrebbe andare in giro così nemmeno in casa” “se qualcuno dovesse vederti cosa penserebbe di te? Che sei una poco di buono probabilmente” tutte paranoie di un'anziana abituata ad indossare trenta sottovesti, forse era per questa sua mania della pudicizia che non aveva mai avuto un uomo, povera zietta. 

La sua voce era petulante nelle mie orecchie e continuava..continuava...continuava..poi ad un tratto si interruppe. Un liquido caldo colò sulle mie mani come marmellata alle ciliegie . Rosso come il sangue. Rantolii di dolore provenivano dalle sue labbra raggrinzite ed io spinsi ancora una volta il coltello nelle sue membra decrepite finchè non cessò di fare il minimo rumore. 

La serenità e il piacere che avevo provato in quel momento era stato impagabile..quasi meglio del sesso o forse no..sta di fatto che quel giorno rimasi eccitata a lungo e mentre la polizia chiedeva cosa fosse successo io con voce molto innocente spiegai quello che avevo fatto e avvicinatami all'agente gli sussurrai all'orecchio di essermi masturbata più volte quel giorno ripensando al sangue di quella che colava sulla mia mano. 

Si mi ero masturbata e lo facevo anche in quel momento, sola in quella stanza, ormai incurante di quel suono ..tac..tac..tac..persa nel piacere della mia perversione per la morte e per il sangue

  
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