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Autore: TeenSpiritWho_    29/08/2013    4 recensioni
Duncan è l'unica persona che riesce a far sentire Gwen speciale, il suo amore è l'unica cosa che le impedisce di essere travolta dall'insicurezza.
Song-fic basata sulla canzone "Creep" dei Radiohead.
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Duncan, Gwen | Coppie: Duncan/Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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What the hell am I doing here?

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Gwen non credeva che quello che stava facendo fosse sbagliato. No, al contrario, era maledettamente giusto.

Era la prima volta che si innamorava così. Era come se avesse trovato una parte mancante di sé stessa, qualcosa di completamente diverso e allo stesso tempo identico a lei.

Aveva trovato Duncan.

Aveva trovato l'amore della sua vita.

Niente in quell'amore, dolce ma passionale, era sbagliato.

Era lei ad essere sbagliata.

 

“When you were here before
Couldn’t look you in the eye”

 

No, non riusciva a guardarlo negli occhi. Non riusciva a fissare quei bellissimi occhioni azzurro ghiaccio senza arrossire o abbassare la testa. Perché lui era così perfetto!

 

“You’re just like an angel
Your skin makes me cry”

 

Bello come un angelo, sì. Beh, forse, conoscendo i suoi precedenti, era più come un diavolo. Con quel ghigno beffardo, quel modo di fare così sicuro di sé e quell'aria da cattivo ragazzo...

“A che stai pensando, dolcezza?” mormorò la voce roca e sensuale di lui alle spalle della ragazza. Dopo un momento le sue mani grandi e forti si posarono sulle gracili spalle di lei.

Gwen subito sobbalzò, riaffiorando dai suoi pensieri, ma poi fece un sorrisetto rispose “A quanto non sopporto la gente che mi sorprende alle spalle.”

Duncan si chinò in avanti per darle un tenero bacio nell'incavo della clavicola.

“Oh, touchè, madame.” bisbigliò, facendole sentire il suo respiro sulla pelle.

 

“You float like a feather
In a beautiful world”

 

Gwen si morse un labbro e fu percorsa da un brivido di piacere.

Odiava il fatto che lui l'attraesse in quel modo. Non poteva sopportare di dipendere da qualcuno, ma era così. Senza di lui si sentiva persa. E questo la faceva sentire talmente debole, talmente... vulnerabile.

Non riusciva a sopportare nemmeno l'idea di una vita senza di lui, non riusciva a immaginarsi senza il suo punk accanto.

Eppure non riusciva a capire perché un uomo bello, simpatico e intelligente potesse essere interessato a lei.

 

“And I wish I was special
You’re so fuckin’ special”

 

Com'era possibile?

Lui era speciale. Fottutamente speciale.

Ogni cosa di lui lo rendeva unico e inimitabile. Ogni piccolo dettaglio, ogni piccolo difetto non facevano che renderlo ancora più meraviglioso.

Il modo in cui ascoltava la musica, gli occhi alzati verso il cielo e la bocca dischiusa in un piacevole sorriso, mentre muoveva la testa a tempo.

Il modo in cui suonava la chitarra, con quell'espressione a metà tra il concentrato e il corrugato.

Il modo in cui la faceva ridere con facce buffe e battute stupide quando lei era giù di morale.

Il modo in cui la guardava quando cenavano insieme, loro due soli, seduti l'uno davanti all'altra.

Il modo in cui l'amava.

E lei ricambiava questo amore, ma si accorgeva di non meritarlo.

 

“But I’m a creep, I’m a weirdo.”

 

Gwen è antipatica.

Gwen è strana.

Quante volte aveva sentito quelle parole?

Troppe, probabilmente. Così tante che ormai neanche lei riusciva a convincersi del contrario.

Duncan poteva avere di meglio, poteva avere quello che voleva. Eppure aveva scelto lei, aveva scelto la scorbutica, la strampalata, la darkettona, la diversa.

Ma perché? Cosa c'era di tanto speciale in lei? Niente, ecco cosa.

Si sentiva così inadeguata, così brutta, così imperfetta.

 

“I want to have control
I want a perfect body
I want a perfect soul
I want you to notice
When I’m not around”

 

Aveva sempre voluto cambiare.

Diventare una di quelle ragazze che apparentemente non sanno parlare d'altro che di vestiti e ragazzi, quelle ragazze che si tingono i capelli di biondo, che masticano chewingum e fanno gli occhioni dolci ai quaterback.

Avrebbe potuto avere una vita così, ma aveva scelto di essere sé stessa. E in questo modo aveva trovato Duncan.

E lei non lo sapeva, ma era proprio per questo che lui l'amava così tanto.

Per il suo essere particolare, non convenzionale, per la sua sfacciataggine, per il fatto che non aveva paura a guardare un film horror in piena notte, mangiando patatine, in pigiama, stravaccata con lui sul divano, a urlare di eccitazione a ogni scena di sangue.

Per queste e per mille altre cose Duncan preferiva Gwen a qualsiasi altra ragazza nell'intero pianeta.

Lei era arrivata e aveva portato una tempesta nella sua vita. Una bellissima tempesta.

 

“What the hell am I doing here?
I don’t belong here. ”

 

Quando era con lui, Gwen era sé stessa. La travolgente, brillante, irresistibile sé stessa.

Ma appena si rifugiava tra i suoi pensieri, protetti al sicuro nella sua mente, la ragazza era sopraffatta dall'insicurezza.

Si chiedeva cosa ci facesse lì. Quello non era il suo posto.

“Torna tra i matti come te!” le dicevano le ragazzine al liceo, ridacchiando sotto i baffi per i suo vestiti neri, i suoi capelli a ciocche blu.

Cosa ci faceva lei lì?

Cosa diavolo ci faceva lì?

 

“Whatever makes you happy
Whatever you want”

 

 

Duncan guardò Gwen, seduta sul bordo del letto accanto a lui.

Come spesso capitava, la ragazza era immersa nei suoi pensieri e fissava il vuoto, distratta. Nemmeno i baci di lui erano riusciti a farla tornare alla realtà.

Il ragazzo guardò il suo viso ovale e bianco, le labbra piccole e sottili, gli occhi scuri, penetranti e malinconici. Era così bella che gli sembrava una bambola di porcellana.

Avrebbe fatto qualsiasi cosa per farle tornare il sorriso, qualsiasi.

Le sfiorò una guancia liscia con dorso della mano.

“Ehi, Gwennie.”

La ragazza sembrò riemergere dal mondo dei sogni, e lo osservò come se lo vedesse per la prima volta.

“S-sì, dimmi?”

“Ti sei persa di nuovo nei tuoi pensieri.”

Le abbassò lo sguardo imbarazzata.

“Mi dispiace...”

Lui le prese il viso con entrambe le mani, costringendola a guardarlo negli occhi. Poi chinò la testa da un lato e fece quel sorriso da cattivo ragazzo a cui lei non sapeva resistere, dicendo “A me non dispiace, ho avuto più tempo per ammirarti.”

Gwen sorrise, mentre gli occhi le si riempivano di gioia. Si avvicinò piano a Duncan, lasciandolo per un momento in attesa di lei, mentre i loro nasi si sfioravano. Gwen riusciva a sentire un freddo piercing di lui toccare la punta del suo nasino all'insù.

Poi lo baciò dolcemente, cercando di comunicargli tutto l'amore che provava, tutte le cose che non riusciva a dirgli, tutte le sue insicurezze, e quanto lui significasse per lei.

E Duncan la strinse tra le braccia, facendola sentire al sicuro, protetta. Era a casa.

 

“What the hell am I doing here?
I don’t belong here.”

 

Ma ora Gwen sapeva cosa ci faceva lì.

Perché era quello il suo posto.

Finalmente aveva trovato una persona che l'apprezzasse per quello che era veramente.

Finalmente era a casa.



 

Ciau, ragazzuoli!
Ebbene sì, Teen è tornata con un'altra OneShot. Forse mi sta venendo la mania delle OneShot, non lo so.
Beh, comunque questa mi è venuta in mente mentre (sorpresa sorpresa) ascoltavo la musica!
E più esattamente la canzone "Creep" dei Radiohead, una delle canzoni più depresse e più belle mai esistite.

Qui se volete potete trovare la traduzione --> http://www.testitradotti.it/canzoni/radiohead/creep

Vi consiglio di ascoltarla, è splendida! (sì, Teen, l'hai già detto)
Comunqueee... sappiate che le recensioni sono molto gradite. Mi piacerebbe sapere la vostra opinione dato che è la mia prima Song Fic!
Ma, naturalmente, apprezzo anche i lettori silenziosi.
Mi scuso in anticipo per errori di battitura o cose del genere. Capitemi, ho scritto la storia all'una di notte!
Un bacione a tutti <3
TeenSpirit
P.s. Questo è il link alla fan art che ho messo in alto --> 
http://www.deviantart.com/art/Duncan-X-Gwen-317839504
 

  
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