Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: world_magic    29/08/2013    2 recensioni
Quando i fratelli Pevensie tornano a Narnia, scoprono di non essere soli: una sconosciuta si aggira per le rovine di Cair Paravel. Chi è? E soprattutto, perché fa battere così forte il cuore del Giusto?
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Edmund Pevensie, Lucy Pevensie, Peter Pevensie, Susan Pevensie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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BACK TO NARNIA
 
Quattro ragazzi stavano aspettando il loro treno, che li avrebbe portati verso la nuova scuola.
Peter, Susan, Edmund e Lucy Pevensie erano seduti su una panca della stazione, con le loro valigie ai piedi. Mancava un’ora all’arrivo del loro treno, eppure la loro madre poteva portarli solo a quell’ora.
-Ahi! – disse a un certo punto Lucy. – Qualcosa mi ha pizzicato. –
-Non urlare, Lucy. – la rimproverò Susan.
In quel momento passò un treno in transito: l’aria che sollevò fu moltissima, troppa. Non era normale.
Le ragazze tentarono di tenersi i cappelli in testa, ma quello di Lucy volò via. Da dove veniva tutto quel vento? Sembrava un uragano.
-Sembra magia – disse Lucy.
Non ebbero tempo di dirsi altro, perché in men che non si dica i fratelli Pevensie si ritrovarono su una spiaggia paradisiaca. Il mare era cristallino, la sabbia bianca e tiepida: ridendo, i ragazzi iniziarono a giocare in acqua, gettando all’aria le loro divise scolastiche. Sapevano cos’era quel posto, l’ultima volta che erano stati lì risaliva a un anno prima. Stavano ancora giocando come bambini, quando Edmund fu attirato da un’ombra, che sembrò sparire dalla spiaggia per nascondersi sulla scogliera che si affacciava sulla spiaggia. Il ragazzo, alzando lo sguardo, vide che quella non era una semplice scogliera, ma una volta là sopra si ergeva qualcosa, forse un maniero, o una casa.
-Che cos’è quello, secondo te? – chiese al fratello.
-Non so. Perché non andiamo a vedere? Ci sarà una scalinata da qualche parte. –
I due ragazzi uscirono dall’acqua, seguiti dalle sorelle, e cercarono un modo per salire su quella scogliera. C’erano delle scale, nascoste dai rovi che erano cresciuti nel tempo: Peter riuscì in qualche modo a districare l’intreccio di rami e i fratelli salirono tutti i gradini.
-Quarantacinque gradini – disse Peter sottovoce.
-Che hai detto? – chiese il fratello.
-Niente, stavo solo … pensando ad alta voce. Proviamo a cercare qualcosa qua in giro, magari riusciamo a capire dove siamo. –
Le sorelle andarono a destra, i due ragazzi a sinistra, nel tentativo di capire che cosa fosse quel posto prima che finisse in malora. Lucy si avvicinò a quello che una volta doveva essere il balcone e guardò il mare: le sembrava di conoscere quella vista, ma forse era solo uno scherzo della sua immaginazione.
-Chissà chi viveva qui … - disse Lucy sovrappensiero.
Susan si stava avvicinando alla sorella quando pestò qualcosa: era duro, e brillava alla luce del sole. Era una pedina degli scacchi, in oro massiccio, dedusse Susan dalla pesantezza dell’oggetto.
-Guarda qua, Lucy, sembra uno dei nostri scacchi. – disse lei mostrando la pedina alla sorella.
In quel momento, Peter e Edmund le raggiunsero e concordarono che quella pedina era familiare.
-Bene, - disse Peter. – Dovremmo passare la notte qui. Forse domani mattina, freschi e riposati, riusciremo a capire qualcosa di più. Ora, troviamo della legna per accendere il fuoco, e qualcosa da mangiare. –
-Laggiù ho visto un frutteto. – disse Lucy. – Possiamo mangiare quelle mele. –
-Bene. Susan, Lucy, ci pensate voi al cibo? –
-Certo! –
Le due ragazze corsero verso il frutteto e usarono la felpa come cestino per mettere le mele. Restarono in silenzio per un po’, poi Susan iniziò a guardarsi intorno.
-Susan, che succede? – chiese Lucy preoccupata.
-Non so … è che tutto questo … mi sembra familiare. Credo che siamo stati qui, almeno una volta, mentre eravamo a Narnia. –
-Magari vedendo anche le altre parti delle rovine riusciremo a capire che posto era. –
Le ragazze tornarono verso il balcone, dove i ragazzi avevano già acceso il fuoco.
-Come faremo con l’acqua? – chiese Edmund.
-Nella borsa ho un paio di bottiglie d’acqua, per stasera ci faremo bastare quelle. Domani cercheremo un ruscello. – disse risoluto il fratello.
Dopo aver mangiato, i ragazzi decisero di provare a dormire, ma nessuno dei quattro riusciva a prendere sonno. Le ore passavano, e tre dei quattro ragazzi erano riusciti ad addormentarsi, ma Edmund non ce la faceva. Sentiva che c’era qualcosa di strano.
All’improvviso, sentì un rumore, come legno che scricchiolava, dietro una delle pareti rimaste intatte. Il ragazzo prese la torcia che aveva nella sua borsa e si avvicinò alla parete da cui proveniva lo scricchiolio, e si accorse che quella parete in realtà era una porta, che si spostava. Cercando di non svegliare i fratelli, spostò il “muro” e si trovò di fronte a una porta di legno marcio. Il ragazzo la aprì e si ritrovò davanti a tantissime scale: quando giunse alla fine, si ritrovò davanti a quella che era la sala del tesoro. Era una sala che conosceva molto bene, perché quella era la sala del tesoro del suo castello.
-Cair Paravel! – sussuròò a se stesso, avvicinandosi a quello che era il suo baule.
In quel momento sentì un altro rumore, proveniva dall’angolo di sinistra.
-Chi c’è là? – chiese puntando la torcia.
Il fascio di luce illuminò il volto di una ragazza, magrissima e con le guancie scavate, che brandiva un bastone come se fosse una spada.
-Chi sei? – le chiese Edmund provando ad avvicinarsi.
A quel punto, la ragazza si scagliò contro Edmund, lo colpì alla testa col bastone e lui perse i sensi.
 
Angolino autrice
Ciao a tutti!
Prima di tutto, ringrazio tutti quelli che sono arrivati fin qui, spero che la storia vi piaccia!
È la mia prima FF su Narnia e spero non vi deluda.
Recensite se avete consigli o se volete dirmi qualcosa!
Kiss
 
  
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