Lea aprì pigramente un occhio.
Era già mattina.
Si stiracchiò e allungò un braccio in cerca di Cory.
Non lo trovò.
Aprì tutti e due gli occhi.
Era sveglissima adesso.
Cory non c’era.
Strano, di solito la mattina, anche se era sveglio aspettava sempre che lei si svegliasse e stava semplicemente fermo a osservarla. Era davvero bellissimo svegliarsi sentendo il profumo di Cory sul volto e i suoi respiri caldi.
Ogni volta che Lea apriva gli occhi la prima cosa che vedeva era Cory, e sentiva di poter affrontare qualsiasi cosa assieme a lui.
Ma Cory non c’era quella mattina.
Dove diavolo si era cacciato?
Tese le orecchie: dei rumori sommessi provenivano dalla cucina.
Presto Lea ebbe la risposta che cercava.
Cory era in cucina, intento a macchiare di farina e uova il loro immacolato, e costassimo, bancone; con una mano sbatteva le uova, mentre con l’altra scacciava Sheila che si stava pericolosamente avvicinando ai fornelli. In bocca stringeva un mestolo di legno e il grembiule era già macchiato da svariate macchie, segno che, probabilmente, quello non era il primo tentativo di Cory come artefice di quella che, Lea presumibilmente riteneva essere, la sua colazione a sorpresa.
Lea dovette ammettere che Cory però era davvero adorabile.
-Buongiorno amore- disse Lea, sfoderando un sorrisone.
Cory si bloccò, come se gli avessero appena puntato una pistola alla tempia e, si voltò lentamente, reggendo in mano la ciotola con l’impasto delle frittelle.
-Dopepa elleste na solpleda!- bofonchiò.
Lea rise –come hai detto?-
Cory sputò il mestolo dalla bocca.
-Doveva essere una sorpresa!- ripetè con una faccia leggermente indignata.
Sembrava realmente dispiaciuto, come un bambino che scopre l’inganno di Babbo Natale la sera della Vigilia.
Lea gli sorrise dolcemente, poi appoggiò una mano sul suo petto, sporcandosi di farina e lo baciò.
-Grazie per la sorpresa amore-
Cory si rincuorò un poco, e la baciò nuovamente, inspirando il suo profumo.
-Tanti auguri- le sfiorò una guancia, dolcemente.
-Sei il primo sai che mi fai gli auguri-
-Sono anche tuo marito- Cory riprese a cucinare, godendosi l’effetto di quelle parole.
Lea li cinse i fianchi con le sue braccia sottili.
-Lo so-
Le faceva strano sentirselo dire. Lei e Cory erano sposati poco più che da un mese. Sebbene si conoscessero da cinque anni ormai, e si frequentassero da due e mezzo, il matrimonio aveva dato una nuova svolta alla loro vita.
Lea si sedette al tavolo, mentre Cory le serviva le sue frittelle con i mirtilli, posandole un delicato bacio sulla guancia e andandosi a sedere dall’altro lato del tavolo.
Aveva rinunciato alla sua solita colazione -uova e bacon- per quel giorno speciale.
-Oggi compio ventisette anni- Lea addentò una frittella, rimuginando su quanto scorresse in fretta il tempo.
-Si-
-Mi sembro già vecchia!-
-Cosa? Ehi io ne ho compiti trentuno a maggio! Se tu sei vecchia io allora cosa dovrei essere?-
Lea gli fece la linguaccia.
-Mi amerai anche quando diventerò grassa, flaccida e piena di reumatismi?-
Cory le prese una mano e la strinse nella sua. Gli occhi erano pieni di amore e gratitudine verso quella donna così piccola, ma così forte che era stata capace di essere al suo fianco anche quando tutti erano contro di lui.
-Ti amerò lo stesso. Forse più di prima-
Lea rafforzò la loro stretta.
-E tu mi amerai lo stesso anche quando diventerò un vecchio brontolone?-
-Sei già un vecchio brontolone Cor- Lea soffocò una risata, mentre Cory si alzava e le faceva il solletico.
-Basta dai! Ti amerò comunque scherzavo!- Lea rideva, aveva una risata così bella che Cory fu tentato di continuare quella dolce tortura. Invece si fermò, cinse il piccolo corpo della ragazza fra le sue braccia forti e le sussurrò in un orecchio.
-Questa era solo la prima parte del tuo regalo di compleanno cucciola-
Lea sorrise, accarezzandoli i capelli.
-E quale sarebbe la seconda?-
Cory la sollevò, facendole appoggiare la testa sul suo petto caldo.
-La seconda parte si svolge in camera da letto…-
Lea si sentiva protetta fra le braccia di Cory.
Lo adorava.
Strinse forte la maglietta di Cory.
-Forse questa volta potremmo lasciare perdere i profilattici…-
Cory rise di gusto, mentre la adagiava dolcemente sul lettone.
E mentre lui le sussurrava un dolce –Ti amo, sei straordinaria-, baciandola in un modo che la faceva impazzire, Lea realizzò che quello era davvero il compleanno migliore della sua vita.
 
Ho scritto questa one-shot in un soffio. Come ho già detto nell'introduzione, vi giuro che ho provato a immedesimarmi in Lea e a scrivere del suo triste compleanno senza Cory, ma non ci sono riuscita e così ho immaginato come Lea e Cory avrebbero celebrato i ventisette anni di lei se lui fosse ancora qui con noi.
Tanti auguri Lea, sei una donna staordinara e ti meriti un po' di felicità. Ora più che mai. Sono certa che Cory da Lassù ti manda i suoi auguri più belli.
Francesca
PS grazie a tutti per le visite e le recensioni